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Sondaggio: quasi nessuno si fida dei media mainstream

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2022 19:31
19/06/2013 00:48
 
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I risultati sono qui: praticamente nessuno si fida dei media mainstream. Lo sappiamo da anni, ma un nuovo sondaggio Gallup mostra che un enorme 77% degli americani diffida dei principali media televisivi. Solo un po’ più’ affidabili del Congresso, che ha segnato il minimo storico del 90% che affermano di non fidarsi dell’ente governativo, i sondaggi Gallup chiariscono che solo il 23% dei telespettatori in realtà si fida dei telegiornali dei mezzi di informazione tradizionali.

Una realtà che è divenuta chiara come il giorno dopo i palesi blackout dei media tradizionali su eventi chiave come le scandalose zone DHS ‘Esenti dal Fourth Amendment free” che si estendono fino a 100 miglia fuori da ogni confine degli Stati Uniti e i black-out su testimonianze (eyewitness reports) alla maratona di Boston. Recentemente ho parlato con il leggendario Lew Rockwell sul declino dei media mainstream nel suo programma radiofonico, discutendo di come i media sono terrorizzati dal potere delle comunità di notizie alternative:

www.youtube.com/watch?v=MiPr62sWvwk&feature=player_...

E’ ARRIVATA LA NUOVA ERA DELLE NOTIZIE ALTERNATIVE
I media mainstream sono al loro ultimo respiro, e si stanno già dando da fare per garantire informazioni fasulle nei siti web ‘di notizie alternative’ nel tentativo di rimanere a galla, ma la nuova era della notizia 2.0 è già qui. E in questo nuovo paradigma di consumo di contenuti, la realtà è re. Stiamo parlando di un modello in cui una persona con uno smartphone è in grado di generare milioni di visualizzazioni su YouTube filmando una protesta o una violazione dei diritti civili. Non è più richiesto che le persone si sintonizzino con loro notiziari serali per sentire la ‘ultimo’ notizie. Oggi, l’aggregazione istantanea esiste su piattaforme come Drudge Report e esclusive fughe di notizie sono disponibili qui a Storyleak – molte delle quali sono esclusive su cui i media mainstream desiderano poter mettere le mani.

Un esempio è il testimone dell’attentato dinamitardo alla maratona di Boston cui ho fatto riferimento in precedenza, che mi ha richiamato nonostante le moltitudini di agenzie di stampa tradizionali che stavano disperatamente cercando di ottenere una dichiarazione da lui. Ma cosa è successo quando hanno visto l’intervista esclusiva ed go offerto loro la possibilità di utilizzare il video? Beh, hanno rifiutato. I media mainstream hanno paura dei nuovi media, hanno paura di voi. Il fatto che il volere di uomo o una donna e uno smartphone possano cambiare la storia, è un pensiero spaventoso per i fanatici del controllo politico che cercano di censurarvi in ogni modo. La nuova era delle notizie è arrivata, ed è il momento di prendere a calci i media mainstream per bene.



Fonte: www.storyleak.com/gallup-poll-virtually-no-one-trusts-the-mainstream-media/#ixzz2...

ununiverso.altervista.org/blog/sondaggio-quasi-nessuno-si-fida-dei-media-mai...
16/11/2021 19:24
 
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Crollano gli ascolti, chiudono 2 TG di Mediaset

Ogni tanto arriva anche qualche buona notizia. Quella di oggi è che chiudono due dei tre telegiornali di Mediaset, e cioè Studio Aperto di Italia Uno e il Tg4. Resta in vita il Tg5, mentre le prime due testate verranno accorpate al TgCom24 (che ha comunque uno share relativamente basso di ascolti). Le motivazioni che vengono date ufficialmente per questo vistoso ridimensionamento sono a) un drastico calo degli ascolti e b) una “ottimizzazione” delle forze produttive. In altre parole, dicono a Mediaset, non serve mandare ad un evento tre giornalisti per tre testate diverse, quando ne basta uno che poi condivida i materiali con le altre due. In realtà, dei due problemi citati (calo degli ascolti e ottimizzazione produttiva), soltanto il primo è quello reale. Il secondo non è che una conseguenza del primo. Non dimentichiamo infatti che la televisione commerciale si chiama così perché vende i propri spazi pubblicitari agli inserzionisti. Ora, se gli ascolti fossero in aumento, verrebbe addirittura la tentazione di aumentare il numero di testate giornalistiche, perché tanto ci sarebbe abbondanza di audience su ciascuno dei canali, e quindi i fatturati complessivi aumenterebbero. Quando invece gli ascolti crollano, crollano anche le entrate pubblicitarie, e il fatturato totale non è più sufficiente a sostenere i costi di produzione.

Ecco quindi, come conseguenza, la necessità di “ottimizzare” le produzioni. Detto questo, bisogna fare una riflessione importante: questo calo improvviso di audience, talmente vistoso da far chiudere due testate su tre in un colpo solo, non è un evento casuale, ma una conseguenza diretta dei tempi che stiamo vivendo. Dopo un anno e mezzo di impegno costante, da parte del mainstream, a falsificare sistematicamente la realtà che ci circonda, la gente è diventata diffidente verso l’informazione ufficiale, e quindi la abbandona. A poco servirà unificare tutta l’informazione su un unico canale: fino a quando la qualità di questa informazione non cambierà, la perdita di audience sarà costante e inarrestabile. Ecco perché, come dicevo all’inizio, questa è un’ottima notizia: perché vuol dire che c’è sempre più gente che sta iniziando ad informarsi in rete, che confronta la realtà che trova in rete con le bugie dei telegiornali, e che sceglie la prima abbandonando per sempre i secondi. Questa transizione sarà lenta ma irreversibile. Fa piacere sapere che è finalmente iniziata.

Massimo Mazzucco
16 novembre 2021
www.facebook.com/strano.individuo.7/posts/1965049540343272?notif_id=1637086184329954&notif_t=feedback_reaction_generic&r...
26/11/2021 03:48
 
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RAI cancella i TGR notturni, Fuortes:"C'è stato un crollo degli ascolti"

"Le edizioni notturne dei TGR sono state cancellate a partire dal 9 gennaio col nuovo palinsesto, lo confermiamo per motivi assolutamente editoriali. C’è un crollo di ascolti in termini di share. C’è stata una presa di visione all’unanimità in consiglio di amministrazione". Lo ha detto l'Amministratore Delegato della RAI, Carlo Fuortes, nel seguito dell'audizione davanti alla Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi.

Rai, USIGRAI:"No a tagli indiscriminati"

"La mattina si va in Vigilanza a lodare la presenza sul territorio della RAI, e la sera si preannunciano tagli". A sottolinearlo, in una nota, è l'esecutivo dell’USIGRAI. "Apprendiamo dalla stampa che l'AD vorrebbe tagliare l'edizione notturna del TG delle redazioni regionali. In pratica si vuole spegnere la presenza del Servizio Pubblico sul territorio per quasi 12 ore al giorno: dalle 19.30 della sera alle 7 del mattino. Una presenza che ha garantito tempestività in occasione di eventi cruciali per il nostro Paese”. “Facendo così”, continua, “una cortesia alla concorrenza privata che da anni chiede di ridimensionare la RAI per conquistare spazi. E, guarda caso, in piena sintonia con campagne di denigrazione andate in onda in queste settimane proprio dalle reti Mediaset. Tutto questo senza alcun confronto sindacale, in palese violazione di qualunque norma contrattuale. Un vertice che ancora non ha saputo presentare un progetto di futuro, e che per il momento ha solo effettuato nomine di spartizione politica, ora vuole realizzare i sogni di chi vuole una RAI ridimensionata. L’USIGRAI sempre pronta al confronto sul cambiamento. Ma si opporrà con forza a tagli indiscriminati".

24 novembre 2021
www.affaritaliani.it/mediatech/rai-da-addio-al-tgr-notturno-fuortes-c-e-stato-un-crollo-degli-ascolti-768595.html?re...
17/10/2022 19:31
 
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Giornali cartacei, drammatico crollo di Repubblica

Giornali di carta, emergenza senza fine. Ad agosto sono state vendute complessivamente 1,24 milioni di copie di giornali cartacei nel giorno medio, in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tutte le testate fanno segnare un 'meno', se si escludono La Verità (+12%) e Italia Oggi (+11%). Drammatico il crollo di Repubblica, che cede in 12 mesi il 21% delle copie e scende per la prima volta nella sua storia più che quarantennale sotto le 100mila copie nel giorno medio. Analogo risultato negativo per Il Sole 24 Ore, che è ormai sotto le 25mila copie. Non basta il numero di abbonamenti digitali, che non compensa né la tiratura mancante, né tantomeno gli introiti. Di fronte a numeri così terribili regge ancora Il Fatto Quotidiano (-3%) e perfino il Corriere, che arretra “solo” dell’8%. Il nuovo governo dovrà decidere che cosa fare del settore dell’editoria, sempre più in difficoltà.

Fonte: www.affaritaliani.it/mediatech/crollo-dei-giornali-cartacei-ad-agosto-copie-in-discesa-11-820...

17 ottobre 2022
www.imolaoggi.it/2022/10/17/giornali-cartacei-drammatico-crollo-di-rep...
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