“Haftar ci sta colpendo duramente”. Militanti siriani si rifiutano di combattere a Tripoli e vogliono tornare al proprio Paese
Settecento militanti siriani del cosiddetto gruppo ribelle dell'Esercito Siriano Libero hanno rifiutato di continuare a combattere in Libia e vogliono tornare nel loro Paese, riferisce la giornalista americana Lindsey Snell. Militanti siriani e truppe turche sarebbero stati schierati da Ankara a Tripoli nel tentativo di aiutare il Governo di Accordo Nazionale (GNA) con base a Tripoli, le cui milizie hanno combattuto contro l'Esercito Nazionale Libico (LNA), guidato dal Maresciallo Khalifa Haftar, da aprile dell'anno scorso. La mossa di Ankara è stata pesantemente criticata dalle potenze regionali e internazionali, che l'hanno ritenuta un'escalation del conflitto in Libia e una violazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Citando una fonte all'interno del cosiddetto Esercito Siriano Libero, Snell ha twittato che centinaia di militanti siriani torneranno nel loro Paese in "diversi voli" nei "prossimi giorni". La loro prevista partenza arriva dopo aver subito pesanti perdite per mano dell'LNA. Più di 100 militanti sostenuti dalla Turchia sono stati uccisi in Libia finora, secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. “Haftar ci sta colpendo duramente. I morti e i feriti sono così tanti. Vogliamo uscire ”, ha dichiarato Snell citando i militanti siriani.
Traduzione: Wheaton80
22 marzo 2020
www.addresslibya.co/en/archives/55032?fbclid=IwAR3yhH2p8o2obAahZBWTZw4vUQteLC9LE2Kke4LECyJMSqSGkuF...