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La denuncia dell’Onu: «Le politiche del Vaticano hanno permesso abusi su bambini»

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2024 05:30
31/07/2018 02:24
 
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Adelaide, si dimette l’arcivescovo condannato per aver coperto abusi

Aveva annunciato che non si sarebbe dimesso prima della conclusione del processo di appello contro la sentenza che lo condannava a 12 mesi per aver coperto abusi sessuali su minori. Invece Philip Wilson, l’arcivescovo della diocesi australiana di Adelaide, ha rassegnato oggi le sue dimissioni. Il papa ha accettato la rinuncia dell’arcivescovo, come informa un bollettino della Santa Sede, che giunge ad una settimana dalla esplicita richiesta a Papa Francesco avanzata all’unisono dal Premier conservatore australiano, Malcolm Turnbull, dal capo dell’opposizione laburista Bill Shorten e dal National Council of Priests of Australia di «licenziare» il presule 67enne «per il bene della Chiesa australiana», già gravemente scossa negli ultimi decenni dai casi di pedofilia del proprio clero.

In particolare i sacerdoti definivano «irritante» il rifiuto di lasciare il proprio incarico da parte dell’arcivescovo, che ad oggi è il più alto prelato cattolico al mondo ad aver ricevuto una condanna del genere. «Anche se le mie dimissioni non erano richieste, ho preso questa decisione perché preoccupato dall’aumentare del livello di sofferenza che la mia recente condanna ha causato all’interno della comunità», spiega lo stesso arcivescovo in una lettera pubblicata sul sito dell’arcidiocesi. «Avevo sempre sperato di rinviare questa decisione fino alla fine del processo d’appello. Tuttavia, c’è troppa angoscia nel mantenere il mio ruolo di arcivescovo di Adelaide, soprattutto per le vittime». «Devo mettere fine a tutto questo e perciò ho ritenuto che le dimissioni fossero l’unico passo appropriato in questa situazione». A Wilson, affetto dal morbo di Alzheimer alle prime fasi, erano stati comminati dodici mesi di reclusione dal Tribunale di Newcastle, a nord di Sydney, lo scorso 22 maggio. L’accusa è di aver insabbiato i crimini di un sacerdote, Jim Fletcher, a danno di due chierichetti minorenni. Le violenze sarebbero avvenute negli anni ’70 nella regione di Hunter.

Fletcher, il cui nome appariva in diverse pagine del corposo dossier di 17 volumi della “Royal Commission” (la Commissione Nazionale d’Inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori), era poi morto in prigione nel 2006, a 65 anni, un anno dopo una condanna per pedofilia per aver stuprato un chierichetto 13enne tra il 1989 e il 1991. Il sacerdote avrebbe violentato anche quattro “altar boys” che servivano la diocesi di Maitland, dove Wilson svolgeva il suo ministero sacerdotale prima che Giovanni Paolo II lo nominasse vescovo di Wollongong nel 1996 e, cinque anni dopo, nel 2001, pastore di Adelaide. Il processo era stato avviato dopo le accuse di due ministranti che affermano di aver avvertito il prelato delle violenze subite; monsignor Philip Wilson ha sempre però affermato, anche sotto giuramento in Tribunale, di non ricordare tali conversazioni e ha negato ogni accusa. Continuando a ribadire sempre, anche dopo la condanna, la sua innocenza, il prelato si era autosospeso ma mai dimesso da arcivescovo di Adelaide; anzi, aveva annunciato un ricorso. Nel caso in cui non dovesse avere successo, aveva detto, «presenterò immediatamente la mia rinuncia alla Santa Sede». Adesso potrà evitare il carcere dopo che lo stesso tribunale di Newcastle ha ordinato che sia valutata l’idoneità di scontare agli arresti domiciliari la condanna. Una richiesta, questa, avanzata ai giudici dall’avvocato difensore Ian Temby che, in precedenza, aveva provato per quattro volte ad evitare un processo facendo leva sulle precarie condizioni di salute del presule.

Sottolineando che mai Wilson è stato condannato per reati sessuali né vi siano indicazioni che sia stato coinvolto in alcuno dei reati commessi da Fletcher, il legale avvertiva del rischio che «potrebbe essere visto nella popolazione carceraria come pedofilo e quindi esposto ad aggressioni da parte di altri detenuti». Temby aveva inoltre presentato rapporti di vari medici con dettagli delle condizioni mediche del vescovo, tra cui, oltre all’Alzheimer, diabete e problemi di cuore, affermando che in carcere metterebbe a rischio la sua incolumità e la sua salute. La decisione in merito sarà comunque emessa il 14 agosto, dopodiché Wilson sarà eleggibile per la libertà condizionata dopo aver scontato sei mesi. Potrebbe stare nella casa della sorella a Newcastle. La diocesi di Adelaide, nel frattempo, continua ad essere guidata dal gesuita Gregory O’Kelly, 76 anni, anche vescovo di Port Pirie, nominato dal papa lo scorso 3 giugno (quindi neanche due settimane dopo il verdetto di colpevolezza) amministratore apostolico “sede plena”. Sulla vicenda la Conferenza Episcopale australiana, già alle prese col maxi processo a carico del cardinale George Pell, accusato di abusi e di insabbiamenti, sembrava aver preso in un primo momento le distanze.

In queste ore ha diffuso una nota firmata dal Presidente Mark Coleridge, arcivescovo di Brisbane, in cui si legge che la rinuncia di Wilson, che avviene «mentre il processo giudiziario continua», è «un nuovo capitolo della storia straziante di persone abusate sessualmente da Jim Fletcher, le cui vite sono state cambiate per sempre». «Questa decisione può portare loro un pò di conforto, nonostante il dolore che continuano a sopportare», scrivono i vescovi. Che ricordano come in passato Wilson sia stato «elogiato da molti per il suo lavoro a sostegno delle vittime e dei sopravvissuti agli abusi sessuali come vescovo di Wollongong, arcivescovo di Adelaide e Presidente della Conferenza Episcopale»; tuttavia ha deciso di rinunciare all’incarico di pastore perché questo «continuerebbe a causare dolore e angoscia a tante persone, specialmente ai sopravvissuti» e all’intera Chiesa australiana. Chiesa sulle cui spalle pesa il fatto di avere il 7% dei propri ministri ritenuti colpevoli di abusi sessuali a danno di oltre 4.500 bambini e adolescenti dal 1950 ad oggi, e che si prepara a vivere un Concilio plenario particolare nel 2020 durante il quale il tema abusi sarà una delle prime questioni da affrontare.

Salvatore Cernuzio
30/07/2018
www.lastampa.it/2018/07/30/vaticaninsider/australia-si-dimette-larcivescovo-di-adelaide-condannato-per-aver-coperto-abusi-tE8yvaY4tRxl6gMna0Ba3M/pag...
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