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La denuncia dell’Onu: «Le politiche del Vaticano hanno permesso abusi su bambini»

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2024 05:30
25/10/2019 17:23
 
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007 e taser: il retroscena delle dimissioni della Gendarmeria vaticana



Domenico Giani ha presentato le dimissioni da Comandante della Gendarmeria Pontificia e il Papa le ha accettate, a seguito della vicenda iniziata lo scorso 2 ottobre, quando alcuni organi di stampa hanno pubblicato una Disposizione di Servizio riservata, firmata dal Comandante del Corpo riguardante gli effetti di alcune limitazioni amministrative disposte nei confronti di personale della Santa Sede. “Tale pubblicazione è altamente lesiva sia della dignità delle persone coinvolte, sia della stessa immagine della Gendarmeria”, ha spiegato una nota vaticana. “Volendo garantire la giusta serenità per il proseguimento delle indagini coordinate dal Promotore di Giustizia ed eseguite da personale del Corpo, non essendo emerso al momento l'autore materiale della divulgazione all'esterno della disposizione di servizio (riservata agli appartenenti al Corpo della Gendarmeria e della Guardia Svizzera Pontificia) il Comandante Giani, pur non avendo alcuna responsabilità soggettiva nella vicenda, ha rimesso il proprio mandato nelle mani del Santo Padre, in spirito di amore e fedeltà alla Chiesa ed al Successore di Pietro”. Accanto al singolo episodio, che il Papa ha definito in privato un "peccato mortale", la gaffe di aver messo alla berlina alcuni dipendenti della Segreteria di Stato e dell'AIF, tra l'altro probabilmente innocenti, il dottor Giani paga, secondo noi, anche il fatto di aver assecondato e favorito una deriva giudiziaria ben poco consona alla Chiesa Cattolica, il cui centro non può convivere con una centrale di Intelligence né in un tribunale ad alta attenzione mediatica. Non si tratta di lavare in casa i panni sporchi, come si diceva una volta, ma di agire con buon senso e magari con sensum ecclesiae. Vatileaks uno e due, il caso dell'appartamento di Bertone, ora la questione del prestito improprio chiesto allo IOR ma non erogato (e dunque da un punto di vista penale irrilevante) sono i capitoli di una telenovela che certo non ha portato acqua al mulino della Chiesa e dell'annuncio del Vangelo.

E Giani, che di quelle inchieste era stato uno dei protagonisti, paga dunque per una serie di scelte forse poco coerenti con la specifica realtà di uno Stato che non avrebbe dovuto riprodurre in piccolo le controverse condotte dei corpi di polizia dei grandi Paesi, che vengono giustamente criticate dalla dottrina sociale. Certo, la logica poliziesca dello "sbatti il mostro in prima pagina" che di evangelico non ha nulla e alla quale i processi vaticani si sono inevitabilmente prestati, ma anche altre scelte del Comandante della Gendarmeria hanno contribuito a questo epilogo, a cominciare dall'approvvigionamento delle armi (comprese le famigerate pistole elettriche) e degli apparati per carpire le conversazioni telefoniche e ambientali. In qualche caso, a quanto ci risulta, anche di cardinali non proprio entusiasti del trattamento. Anche le foto delle esercitazioni dei gendarmi con le forze speciali dell'antiterrorismo italiano certo non hanno giovato al Comandante. Non è opportuno che chi annuncia il Vangelo della pace sia circondato da super poliziotti alla Rambo. E invece anche in Vaticano da un annetto sono spuntati i mitra. I visitatori che entrano da Porta Sant'Anna, oltrepassando il confine italiano, non è difficile che scorgano qualche gendarme con giubbotto antiproiettile e fucili mitragliatori di ultima generazione spianati. “Evidentemente i tempi sono tali che anche nel piccolo Stato Pontificio, dove si predica la pace e si condannano i produttori di armi, sembra necessario ricorrere agli equipaggiamenti militari di un certo livello”, aveva commentato la vaticanista del Messaggero Franca Giansoldati, rivelando di aver raccolto lo sconcerto di “non pochi visitatori rimasti un pò sorpresi davanti all'immagine di un gendarme munito di mitra, andando a chiedere informazioni nella guardiola”.

16 ottobre 2019
www.globalist.it/intelligence/2019/10/16/007-e-taser-il-retroscena-delle-dimissioni-della-gendarmeria-vaticana-2047...
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