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Messico, per Presidente Amlo finito neoliberismo

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2023 15:10
13/04/2019 00:39
 
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Il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, Amlo, ritiene conclusa l’epoca del neoliberismo. Il primo mandatario di Città del Messico ha infatti annunciato:“Entrambe le cose sono abolite, il modello neoliberale e la sua politica economica di saccheggio, antipopolare e entreguista”, ipotizzando quindi l’inizio di una nuova politica economica per il suo Paese che non sia più dettata dall’estero ed attraverso la quale i governanti possano muoversi più liberamente evitando così di generare nuova povertà. Lopez Obrador ha ricordato che “durante tutto il periodo neoliberale non si parlava di pianificazione per lo sviluppo. I miei predecessori hanno seguito ricette che gli arrivavano dall’estero, erano altri che definivano l’agenda nazionale e imponevano le misure economiche da adottare”. Lopez Obrador sembra davvero voler creare un Messico diverso da quello conosciuto fino ad adesso, legato politicamente ed economicamente agli USA; anche in merito alla crisi venezuelana hanno evitato di riconoscere Guaidò quale nuovo Presidente del Paese, smarcandosi da Washington.

Fabrizio Di Ernesto
18 Marzo 2019
agenziastampaitalia.it/politica/politicaestera/44715messicoperpresidenteamlofinitoneol...
23/08/2019 15:49
 
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López Obrador butta il Fondo Monetario Internazionale fuori dal Messico:«Non decideranno più sull'agenda del Messico»

Il Presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, volta pagina e chiude la porta al Fondo Monetario Internazionale. Ha assicurato che l’organismo internazionale, spesso protagonista di pagine buie della storia recente, come il ‘salvataggio’ della Grecia, non deciderà più la politica economica del Paese, come accadeva nel periodo neoliberista. "Non decideranno più sull'agenda del Messico, questo è già finito adesso”, ha affermato il Presidente di sinistra in una conferenza stampa. Le dichiarazioni di López Obrador sono arrivate dopo che l'FMI ha ridotto le aspettative di crescita economica del Messico allo 0,9% del prodotto interno lordo entro la fine del 2019, secondo i dati dell'ultimo Rapporto Economico Mondiale. Nella sua relazione, l'FMI ha messo in luce il basso rating del Messico, un Paese in cui "gli investimenti rimangono deboli e i consumi privati sono rallentati a causa dell'incertezza politica, del deterioramento della fiducia e dell'aumento dei costi di finanziamento, che potrebbero continuare ad aumentare a seguito della recente riduzione del rating sovrano”. In questo senso, il Presidente messicano ha dichiarato di non fidarsi dell'organizzazione internazionale, che ha accusato di promuovere quella politica neoliberista che "ha causato molte disgrazie in Messico", nel periodo dal 1988 al 2018. López Obrador ha anche affermato che organizzazioni come l'FMI dovrebbero scusarsi con i messicani per aver promosso una politica economica che ha optato per le privatizzazioni e il libero mercato e ha portato a una crisi di disuguaglianza sociale senza precedenti.

"Senza autorità morale"

"Quali sono state le riforme strutturali del Fondo Monetario Internazionale? La distruzione dell’industria petrolchimica. Quali sono state le proposte del Fondo Monetario Internazionale, le sue ricette? Che l'insicurezza e la violenza siano scatenate", ha chiesto il Presidente. "Quale autorità morale hanno? Con tutto il dovuto rispetto. Non rinunceremo a quegli organismi, facciamo parte del sistema finanziario mondiale, ma ciò non significa che non sappiamo cosa significassero le loro politiche", ha aggiunto. Il Presidente messicano ha invitato i "tecnocrati e nostalgici del neoliberismo" a riflettere sui concetti di crescita economica e sviluppo. "La crescita è la generazione di ricchezza, ma può darsi che crescita significhi solo accumulo di ricchezza per pochi", ha affermato il Presidente messicano. "Non è la stessa crescita dello sviluppo, è un dibattito importante per parlare del nuovo paradigma, non è possibile utilizzare gli stessi parametri, non servono, non funzionano", ha dichiarato un López Obrador deciso a portare il Messico definitivamente fuori dalle secche del neoliberismo.

26/07/2019
www.lantidiplomatico.it/dettnews-lpez_obrador_butta_il_fondo_monetario_internazionale_fuori_dal_messico_non_decideranno_pi_sullagenda_del_messico/569...
23/02/2023 15:10
 
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Il Messico nazionalizza il litio

Il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha firmato, a Sonora, il decreto per la nazionalizzazione del litio, utilizzato nella produzione di batterie per auto elettriche. "Che la Nazione sia proprietaria di questo minerale strategico", ha dichiarato il capo di Stato durante la sua visita al comune di Bacadéhuachi. Dopo aver sottolineato che questo passo è stato fatto "a beneficio del popolo messicano", López Obrador ha annunciato che "inizierà un processo di esplorazione e sviluppo tecnologico per ottenere la materia prima, anche con l'obiettivo di creare impianti per la produzione di batterie". Il decreto presidenziale consolida il litio come proprietà statale per l'estrazione dal sottosuolo messicano e il successivo sfruttamento. Poiché il minerale si trova sotto l'argilla, il processo di estrazione in Messico è diverso da quello di Paesi come Bolivia, Cile o Argentina, dove si trova nella roccia o in acqua salmastra.

"Il petrolio e il litio appartengono alla Nazione"
"Quello che stiamo facendo ora, mantenendo le proporzioni e in un altro tempo, è nazionalizzare il litio in modo che non possa essere sfruttato dagli stranieri, né dalla Russia, né dalla Cina, né dagli Stati Uniti. Il petrolio e il litio appartengono alla Nazione, appartengono al popolo messicano", ha concluso il Presidente. La nazionalizzazione del litio completa la riforma della Legge Mineraria approvata nell'aprile dello scorso anno, che ha stabilito che l'esplorazione, lo sfruttamento e l'uso del minerale sono "di pubblica utilità", concedendo allo Stato messicano l'uso esclusivo di questa risorsa. "C'è già una legge che è stata approvata dal Congresso, naturalmente ci sono gli amparos, sapete come sono i conservatori, che vorrebbero che il Messico diventasse una colonia di stranieri, non un Paese indipendente, libero e sovrano. L'unica cosa che non potranno fare sono i loro amparos, o le loro controversie nel sistema giudiziario", ha sottolineato López Obrador, concludendo:"La decisione è già stata presa, la legge è stata approvata nella legislatura e il litio appartiene alla Nazione". La nazionalizzazione è in linea con la tendenza di sinistra nei Paesi dell'America Latina: la Bolivia ha già annunciato la creazione di un monopolio statale sul litio, il Cile prevede di creare una società statale del litio nel prossimo futuro. Questo metallo alcalino, splendidamente soprannominato "oro bianco" da alcuni media, potrebbe per la sua importanza già domani superare l'oro comune e trasformare l'America Latina in Arabia Saudita. Nel senso che permetterà ad alcuni Paesi, che hanno giacimenti di litio sul loro territorio, di aumentare il loro livello di prosperità in modo molto veloce. La maggior parte delle riserve mondiali di litio (accertate) si concentra nel triangolo formato da Argentina, Cile e Bolivia. A onor del vero, va detto che i giacimenti di questo metallo sono stati scoperti in questa zona molto tempo fa, ma sono stati sviluppati molto lentamente, perché il fabbisogno di litio non era molto elevato. Ciò è indirettamente confermato dai seguenti dati: nel 1998 il prezzo per tonnellata di litio alla Borsa di Londra era di soli 1.670 euro.

Tuttavia, alla fine del 2016 il prezzo di questo metallo è "schizzato" a 7.200 euro, a metà 2017 era quotato a circa 8.600 euro e nel 2018 è aumentato di un altro 50%. Un balzo particolarmente notevole del prezzo dell'"oro bianco" si è verificato in Cina: a causa delle difficoltà logistiche, secondo Forbes, il prezzo di una tonnellata di litio si aggira già intorno ai 20.000 dollari nel mercato della RPC. I tre Paesi dell'America Latina detengono il 58% delle riserve mondiali di oro bianco. La quantità totale esplorata è stimata in 14 milioni di tonnellate. La produzione annuale ammonta a 35-38.000 tonnellate. La maggior quantità di minerale (40%) viene utilizzata nella produzione di accumulatori, il 26% nella produzione di vetro e ceramica, il 13% nella produzione di lubrificanti, il 7% nella metallurgia, il 4% nella produzione di sistemi di condizionamento, il 3% nella medicina e nella produzione di polimeri. "L'impennata della domanda di litio dimostra che siamo sul punto di emergere e di consolidare nei prossimi 20 anni un nuovo polo energetico per il pianeta nel 'triangolo bianco d'oro'", ha osservato a metà 2017 Juan Carlos Suleta, esperto del mercato minerario boliviano. La domanda di questo metallo potrebbe aumentare di 2,5 o 3 volte nei prossimi anni rispetto ad oggi. Soprattutto se ricordiamo i tentativi attivi di creare autobus elettrici e le idee di convertire il trasporto pubblico urbano, e successivamente anche il trasporto personale, da motori a combustione termica a motori elettrici.

19 febbraio 2023
www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_messico_nazionalizza_il_litio/569...
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