Inqueste prima fase si potrà richiedere il documento che conterrà anche idati delle impronte digitali. In futuro si attendono nuovi sviluppi.Pronta anche la Francia. Si allarga il numero di paesi con e-passport
Roma - Più vicino il passaporto elettronico all'italiana. È infattiapparso nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale il decreto delministero degli Esteri che consente ai cittadini di recarsi in Questurae
chiedere il nuovo passaporto, con procedure e caratteristiche per molti aspetti del tutto nuove.
Ildocumento elettronico è basato su di un chip pensato per conservare inmodalità crittata i dati personali dei cittadini conditi da alcuni datibiometrici, in particolare le
impronte digitali degliindici di entrambe le mani. Una rilevazione che non sarà necessariaall'ottenimento del passaporto solo in presenza di gravi menomazioni.Tra le novità, però, anche la rappresentazione nel documento di
eventuali condannedi natura penale subite dal cittadino interessato così come una seriedi altri dati, sulla salute: ad esempio sarà possibile richiederel'inserimento di informazioni su particolari necessità alimentari.
Diinteresse il fatto che, al contrario di quanto accade in altri paesi, idati biometrici necessari all'identificazione del cittadino portatoredel passaporto non saranno conservati nel medesimo database utilizzatodalle autorità di pubblica sicurezza in caso di smarrimento o furto delpassaporto: una procedura che dovrebbe proteggere almeno in qualchemisura la privacy del cittadino.
Ma se l'Italia si muove nella direzione dei cosiddetti
e-passport, come noto richiesti dall'amministrazione americana e sostenuti dall'
ICAO, l'Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile, anche i vicini paesi europei si danno da fare. In
Francia da ieri sono infatti disponibili i primi e-passport con dati biometrici.
Nelle prima versione, i tecno-passaporti francesi sono provvisti di un
chip RFID contactless,installato all'interno della copertina e con capacità minima di 64 Kb,nel quale potranno venire immagazzinati alcuni dati biometrici: sicomincia con la foto digitale del proprietario e, dal 2009, siproseguirà con l'impronta digitale dell'indice di entrambe le mani.
Comegià noto anche al di fuori dell'Europa molti paesi si stannoattrezzando per venire incontro ai requisiti del "Visa waiver program"americano, come
Australia, Singapore o Giappone,una diffusione degli e-passport facilitata anche da un'attenzioneminore da parte del pubblico per la riservatezza dei propri dati.
Giorgio Pontico