Cattolici, i tre «no» a Hitler
di Elio Guerriero
Chiesa & nazi/4. Nell’opposizione al Terzo Reich confluirono i principali filoni del cattolicesimo tedesco di inizio principali filoni del cattolicesimo tedesco di inizio ’900: l’associazionismo caritativo, la teologia ’sociale’ di Guardini e i difensori dello Stato di diritto come Von Galen.
[Da «Avvenire», 16 ottobre 2007]
L’ascesa prepotente del nazismo e le vicende nefaste della Seconda guerra mondiale hanno a lungo catturato l’attenzione degli storici, lasciando avvolti nel silenzio uomini e orientamenti degni di maggiore attenzione. La piccola serie dedicata a Bernhard Lichenberg, Maria Terwiel e Joseph Wirmer, cui si potevano aggiungere Alfons Maria Wachsmann, Eva Maria Buch e i futuri cardinali Clemens August von Galen e Conrad von Preysing č nata appunto dal desiderio di rendere giustizia al cattolicesimo tedesco che negli anni precedenti l’ascesa del nazismo manifestava segni di insospettata vivacitŕ proprio nella capitale Berlino, tradizionalmente ligia al pensiero e all’etica protestante. In realtŕ giŕ l’imperatore Guglielmo II cercava il sostegno dei cattolici, in particolare del partito del Centro che, lasciando per strada la sua iniziale opposizione, si avvicinava progressivamente al governo.
Questa tendenza si consolidň negli anni Venti quando, con imponenti misure di ristrutturazione e di adeguamento edilizio, prese forma la grande Berlino cui lavorarono architetti famosi come Taut e Gropius attenti alle linee geometriche e alla dimensione sociale dell’alloggio. Nella cittŕ che risultava ora da un insieme di grossi quartieri, come Lichtenberg, Charlottenburg, Spandau, Tegel, Tempelhof, la presenza cattolica non era piů marginale. Vi arrivavano gli operai dalla Slesia, i rappresentanti della cultura come Guardini, diplomatici come il nunzio Pacelli che da Monaco si spostava a Berlino.
L’orientamento prevalente nel cattolicesimo della Germania come della capitale era quello sociale che affondava salde radici nell’associazionismo avviato dal vescovo Ketteler a Magonza. Č da ricordare che proprio in Germania nasceva la Caritas, dalla considerazione che nell’epoca industriale non era piů sufficiente la caritŕ del singolo ma bisognava aggregarsi per essere veramente efficaci. Il parroco Lichtenberg e l’assistente degli studenti Carl Sonnenschein condividevano pienamente questa linea di pensiero e di azione.
Un secondo orientamento, in parziale distacco dal precedente, era ben rappresentato da Romano Guardini. Giunto a Berlino per volontŕ del ministro del Culto Carl Becker, interessato al sostegno del partito del Centro, il teologo cattolico si trovň di fronte a un ambiente accademico freddo se non ostile. Fu Max Scheler a suggerirgli che se doveva insegnare la visione cattolica del mondo non si doveva nascondere dietro la dogmatica, doveva invece confrontarsi con le grandi visioni del passato e della contemporaneitŕ. Il teologo di origini italiane seguě il suggerimento cercando tuttavia di evitare la strettoia di una ricerca meramente soggettiva. La Weltanschauung guardiniana č l’incontro della fede cattolica con il mondo a partire dall’adesione a Cristo e alla Chiesa. In questa sua posizione Guardini era vicino alla rivista di Colonia, Hochland, che si sforzava di indurre i pensatori e i letterati cattolici ad abbandonare la propria torre (una espressione che userŕ anche von Balthasar) per confrontarsi con il pensiero contemporaneo. Al di lŕ degli esisti estetici, questa rivista ebbe un importante ruolo di stimolo nel cattolicesimo tedesco. Proibita nel 1941, venne ripresa nel 1946 finché gli ultimi suoi epigoni confluirono agli inizi degli anni Settanta nella redazione tedesca di Communio.
Il terzo orientamento del cattolicesimo tedesco, ugualmente ben rappresentato a Berlino, era quello del lealismo verso lo Stato, concepito come garante del diritto e dell’interesse del cittadino. Di conseguenza, di fronte all’aggressione nazista che violava la giustizia e discriminava tra i sudditi, furono proprio i vescovi provenienti dalla nobiltŕ e i giuristi a protestare con maggiore vigore. Cosě il futuro cardinale von Galen, che era stato parroco a Berlino prima di diventare vescovo di Münster in Vestfalia, cosě il vescovo di Berlino von Preysing e gli avvocati Maria Terwiel e Joseph Wirmer.
All’inizio del ’900 il cattolicesimo tedesco approfondě il suo radicamento sociale e si aprě progressivamente alla cultura contemporanea e alla celebrazione viva e partecipata della liturgia. Furono le istanze forti da cui prese vigore la Chiesa tedesca dopo la guerra. Ritroveremo probabilmente eco di questa ereditŕ nell’annunciata enciclica sociale che papa Benedetto, secondo la sua abitudine, sta preparando con cura e impronta personale.
(4, fine. Le precedenti puntate sono state pubblicate il 20 e il 27 settembre e il 3 ottobre)
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[Modificato da LiviaGloria 26/03/2008 13:29]