L'amico Menphis mi ha segnalato che nel logo del C.E.R.N. sembra essere contenuto il 666. Può darsi che si tratti solo di una coincidenza, poiché il logo potrebbe raffigurare in forma stilizzata tre tunnels sovrapposti, in cui sono accelerate le particelle subatomiche. A prescindere da ciò, è evidente che gli esperimenti condotti a Ginevra, all'interno della struttura denominata Large Hadron Collider (L.H.C.), lasciano trasparire qualcosa di sinistro.
L.H.C. è costituito da oltre 1600 magneti superconduttori raffreddati ad una temperatura prossima allo 0 assoluto, cioè vicino al limite fisico dei –273,15 °C. L’impianto criogenico di L.H.C. è il luogo più freddo e più grande del mondo. Per consentire ai protoni di muoversi liberamente lungo il loro tracciato, il tunnel deve essere necessariamente portato in condizioni di "vuoto" assoluto. Tra gli scopi principali degli studi si annovera quello di cercare, fra queste particelle, tracce dell'esistenza del bosone di Higgs (che diversificherebbe e conferirebbe la massa alle altre particelle). Gli esperimenti sono finalizzati pure allo studio dell’energia e dellla materia oscura, che costituiscono circa il 95% dell’universo, nonché al tentativo di rilevare altre dimensioni oltre alle quattro conosciute, per trovare qualche conferma della teoria delle stringhe.
E' comprensibile che l'investimento di somme enormi, come spesso avviene, non si può giustificare e comprendere soltanto con fini di ricerca pura. Credo che gli esperimenti ginevrini siano riconducibili alla creazione di nuove armi forse da usare contro nemici esterni. La "scienza" del C.E.R.N. che fagocita risorse ingenti, sottratte, insieme con le spese militari, alla risoluzione dei mali che affliggono l'umanità (carestie, penuria d'acqua potabile, epidemie...), è faustiana. Essa mira ad un controllo totale della materia-energia, mossa da hybris. Con superbia, gli scienziati impegnati in questi esperimenti, credono di poter strappare al cosmo i suoi ultimi segreti, di violare i confini tra le dimensioni. Intendono forse aprire dei varchi interdimensionali, generando dei buchi neri?
Purtroppo, a causa di un luogo comune molto diffuso, l'uomo della strada reputa che la tecnologia e la scienza terrestri, pur avanzate, non abbiamo ancora toccato vertici avveniristici (vedi Divario). Quantunque siano meglio conosciute le caratteristiche dei cosiddetti U.F.O. rispetto ai buchi neri, sulla cui natura sono state formulate teorie divergenti (da Hawking e da Kaku, ad esempio), ci si arrischia a giocare con la materia, pur sapendo che i pericoli non sono del tutto trascurabili. E' storia arcinota: dal presunto esperimento Manhattan ai test sulla popolazione di armi chimiche e batteriologiche, è tutta una funesta serie di follie "scientifiche". Nell'epilogo del romanzo La coscienza di Zeno, Italo Svevo, profeticamente immagina che un uomo più squilibrato degli altri, un giorno causi la distruzione della Terra, ricorrendo ad un'arma potentissima.
Non saranno (si spera) i pazzoidi del C.E.R.N., la cui attività, tra l'altro, denota una concezione obsoleta ed aggressiva della realtà, a determinare collisioni mortali e sconvolgimenti cosmici, ma forse hanno destato un po' di inquietudine in qualcuno, se, per problemi tecnici che non è il caso qui di approfondire, il Dottor Stranamore ha deciso di sospendere per due mesi le simulazioni del Big bang e di altre diavolerie.
Deo gratias.
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"Ogni tanto all'uomo capita di inciampare nella verità, ma nella maggior parte dei casi egli riacquista l'equilibrio e prosegue"
Winston Churchill