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La Cia non perdona
di Carola Frediani
Un memorandum segreto del controspionaggio americano che indicava il sito Wikileaks come un pericolo e considerava alcune strategie per farlo chiudere. Anche perseguendo i suoi informatori
La homepage di Wikileaks
Non è un momento facile per Wikileaks.org, il fortino internazionale delle gole profonde, il sito che raccoglie scottanti documenti governativi e aziendali inviati da anonime talpe per poi pubblicarli on line così come sono.
Qualche mese fa è infatti venuto alla luce un memorandum segreto del controspionaggio americano che indicava il sito come un pericolo e considerava alcune strategie per farlo chiudere, tra cui perseguire i suoi informatori.
Naturalmente il rapporto classificato è stato reso pubblico proprio dalla stessa Wikileaks. Ora però il quadro si fa ancora più inquietante: Julian Assange, fondatore dell'iniziativa, e altri membri del gruppo, al momento impegnati in Islanda in un progetto per sostenere il giornalismo investigativo, hanno denunciato di essere stati pedinati, fotografati, minacciati e interrogati da uomini collegati ai governi di Washington e di Reykjavík.
L'allarme è stato lanciato inizialmente attraverso alcuni tweets. Secondo l'associazione no profit la causa di quest'ultimo giro di vite contro il sito sarebbe un video sui bombardamenti statunitensi contro civili afgani che verrà presto messo on line.
(12 aprile 2010)
[Modificato da LiviaGloria 13/04/2010 21:22]