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Gruppi cattolici di frangia

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2010 17:09
12/06/2010 17:09
 
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L’Associazione Mamma Lucia
Contrada Torre Abate
71015 Sannicandro Garganico (Foggia)
Tel.: 0882-474805; 0882-474828; 0882-491802

Anche il gruppo dei seguaci di Mamma Lucia si inserisce nella tradizione popolare dei devoti alla Madonna dell’Altomare. Leader carismatica è Lucia Frascaria, chiamata Mamma Lucia, nata a Sannicandro Garganico il 7 gennaio 1927. Trasferitasi a Sesto San Giovanni (Milano), vi rimane fino al 1973; svolge l’attività di sarta e si dedica a opere di beneficenza insieme ad alcune collaboratrici. Mamma Lucia racconta di essere stata, fin da bambina, oggetto di favori celesti sotto forma di visioni soprannaturali, nelle quali la Madonna le parla e le affida una missione. Nella prima visione la piccola Lucia – a cinque anni – si incontra a Torre Mileto, nei pressi di un olivo, con una donna che le chiede un po’ di olio. Lucia e la sua poverissima famiglia non hanno olio, ma miracolosamente la donna dell’apparizione ne fa comparire una piccola bottiglia, così che Lucia può soddisfare la sua richiesta. Le è chiesto anche, una volta divenuta adulta, di costruire un santuario in onore della Madonna per consacrare il luogo dell’apparizione.

L’11 marzo del 1970 sei amiche di Lucia, mentre si trovano a casa sua, vedono una grande luce all’interno della quale compare una figura che le giovani identificano con la Madonna dell’Altomare. Mentre sentono diffondersi un forte profumo di incenso, la figura parla loro per circa mezz’ora, presentando scenari apocalittici per l’umanità e raccomandando alle sei donne di obbedire a “Sorella Lucia” perché, così facendo, possono aiutare le anime dei peccatori a salvarsi. Per compiere questa missione di salvezza è necessario non solo obbedire a Mamma Lucia, ma anche collaborare con lei nella costruzione del santuario. Il luogo scelto per la costruzione è in Puglia, la regione che è destinata a diventare una nuova Terra Santa. Tre anni dopo questo episodio, nel 1973, Lucia parte assieme alle sue amiche alla volta di Torre Mileto, località vicina a Sannicandro, per costruire il nuovo santuario – in realtà mai edificato –, dove oggi giungono pellegrini provenienti da tutte le parti d’Italia.

Il 29 Agosto 1974 l’Associazione Mamma Lucia si costituisce come ente morale a Torre Mileto. L’atteggiamento della Chiesa cattolica riguardo a questo movimento è sfavorevole: monsignor Angelo Criscito, vescovo di Lucera, ha diffuso nel 1974 un avviso nel quale avverte i fedeli cattolici che i fatti attribuiti a Mamma Lucia non hanno natura soprannaturale (una notificazione in cui sono espresse gravi riserve sul movimento, e l’esortazione ai fedeli di non recarsi in pellegrinaggio a Torre Mileto, è stata pure diffusa dalla Diocesi di San Severo). Nonostante le notificazioni delle autorità ecclesiastiche, i fedeli cattolici che si recano da Mamma Lucia non si sentono estranei alla loro fede né al di fuori della Chiesa cattolica. In occasione del venticinquesimo anniversario dell’apparizione della Madonna, l’11 Marzo 1995, Mamma Lucia ha invitato centinaia di fedeli e sono giunti a Torre Mileto circa settanta autobus per un totale di circa 3500 persone.

Il culto di Mamma Lucia è guidato dalle sue sorelle. Queste ultime, vestite tutte allo stesso modo (abito nero, grembiule e foulard blu), mostrano alla folla dei fedeli come accogliere degnamente la veggente. Mamma Lucia si presenta con le mani sempre coperte da guanti bianchi per nascondere le stigmate ed è accolta con entusiasmo al grido di “Mamma, mamma!”. Dopo avere distribuito il “cibo benedetto” comincia a predicare ponendosi accanto all’altare della Madonna. Subito dopo riceve privatamente i fedeli che chiedono guarigioni fisiche e spirituali o semplicemente consigli. Essi ricevono anche l’olio benedetto e taumaturgico (immagine di quello ricevuto per la prima volta dalla piccola Lucia) e oggetti raffiguranti Mamma Lucia. Terminati i colloqui, nel primo pomeriggio Lucia lascia la sua cappella e inizia il rito. Legge il Vangelo e lo commenta, predica e distribuisce la “mensa”. Il cibo distribuito dalla veggente cura il corpo e l’anima e sembra non esaurirsi mai, nonostante il gran numero di persone che si nutrono. Anche gli oggetti e il cibo acquistati nel santuario sono considerati oggetti di devozione e Lucia consiglia di dare agli ammalati il cibo acquistato sul posto. La comunione è ricevuta sotto forma di un pezzetto di pane, per imitare il gesto compiuto da Gesù nell’ultima cena.

Per raggiungere il santuario – un gruppo di edifici dove abitano Mamma Lucia e le sue sorelle – è necessario prenotarsi presso persone che da tempo la seguono; sono queste seguaci che contattano le compagnie di autobus e radunano in un giorno stabilito i fedeli che vogliono recarsi al santuario. Arrivati a destinazione, dopo la preghiera d’attesa, compare Mamma Lucia che benedice e subito dopo comincia a ricevere le persone, una alla volta. Oltre alla liturgia ordinaria ci sono altre ricorrenze, come una fiaccolata, la veglia di preghiera e la commemorazione della visione fondatrice del culto. Nel luogo del santuario i fedeli raccontano di visioni individuali e collettive, di foto straordinarie sulle quali è rimasta impressa l’immagine di Gesù, presente vicino a Lucia. Negli insegnamenti di Mamma Lucia non mancano, infine, accenti apocalittici: la veggente, infatti, che ha affermato di condividere con Giovanni Paolo II (1920-2005) la conoscenza del terzo segreto di Fatima prima della sua pubblicazione, sollecita i propri fedeli a vigilare perché la fine dei tempi è vicina. Sostiene di avere vicino a sé il nuovo Cristo, nato nel 1975, che attende, per rivelarsi, il momento prestabilito. L’Associazione Mamma Lucia diffonde tra i fedeli una Via Crucis nella quale, al termine di ogni stazione, c’è una invocazione tradizionale alla Santa Madre (con la quale tradizionalmente i cattolici intendono invocare la Madre di Dio), e dopo ogni invocazione alla Madonna è riprodotta una fotografia di Mamma Lucia.

B.: Per comprendere il culto di Mamma Lucia e il fenomeno visionario del Foggiano nel contesto in cui è nato e si è sviluppato, quello delle devozioni popolari nate nella provincia foggiana, si veda Luigi Berzano - M. Introvigne (a cura di), Il gigante invisibile. Nuove credenze e minoranze religiose nella provincia di Foggia, Edizioni N.E.D., Foggia 1997, pp. 204-211 e 249-262.

La Missione Madre Esmeralda
Missione Madre Esmeralda
La presenza organizzata in Italia è venuta meno
Contatti tramite sito internazionale: www.chasque.apc.org/giancare/italiano/indice.htm
E-mail: giancare@chasque.net

Hada Esmeralda Gutierrez nasce il 1° aprile 1924 a Montevideo (Uruguay), in una famiglia piuttosto umile. Comincia a sentire “la voce del padre” subito dopo la prima comunione, ricevuta nel 1932. Più tardi lavora come sarta e si diploma in taglio e confezione. Coltiva una vocazione religiosa, ma il Signore, dichiara, le fa comprendere che la destina al matrimonio, che sarà – nelle sue stesse parole – “un calvario”. Nel 1950 è assunta presso la Corte dei Conti uruguayana; nel frattempo continua a lavorare come sarta, e inoltre come cosmetologa. Nel 1967 la voce del Signore la chiama a lasciare l’impiego, e a dedicarsi all’aiuto degli altri e alla diffusione delle parole interiori che aveva sempre continuato a ricevere (dal 1984 fino a oggi i messaggi ricevuti e archiviati sono stati oltre quindicimila).

Benché alcuni sacerdoti cattolici la aiutino, le autorità ecclesiastiche diffidano delle sue rivelazioni, una delle quali aveva del resto predetto: “Questa Chiesa un giorno ti chiuderà le sue porte”. La Missione da lei avviata – che non comporta gruppi e strutture formali, e alla quale la partecipazione è assolutamente gratuita – si diffonde però non solo in Uruguay, ma anche in altri paesi: su piccola scala – tra l’altro – in Cile (dove è invitata originariamente dal vescovo di una Chiesa evangelica) e in Brasile, su scala maggiore in Argentina e in Italia, un paese che Madre Esmeralda ha visitato una quindicina di volte fino al 1998, data del suo ultimo viaggio.

A poco a poco afferma di comprendere che “il Signore non si inclina per una determinata Chiesa” e che la sua religione deve essere “quella dell’amore, la Casa del Padre che ha porte aperte per tutti”. La Missione chiama tutti, uniti, a formare “un solo tempio”; “e così sarà fondata quella Nuova Chiesa, e sarà la Chiesa dell’Amore” dove a nessuno sarà chiesto a quale Chiesa apparteneva prima (la voce del Signore si esprime qui con una metafora calcistica, che fa riferimento alle due squadre più popolari in Uruguay: “Tutti, uniti per mano, non chiederete più: ‘Tu, prima, a che squadra appartenevi, al Nacional o al Peñarol?’”: rivelazione del 4 novembre 1989).

Un tema particolare delle rivelazioni (che ha suscitato l’interesse di gruppi come Nonsiamosoli in Italia, di cui si parla in altra parte di questo progetto) è quello dei “Fratelli del cosmo” che vivono sulle stelle lontane, alcune delle quali si stanno avvicinando alla Terra. Questi “Fratelli” sono un tempo partiti dalla Terra, dove sono destinati a ritornare, ma nel loro soggiorno stellare hanno superato molti limiti dell’umanità terrestre e non conoscono più l’ambizione, l’odio e il rancore. Oggi ci aiutano come “Legionari dell’Amore”. Lo scopo della Missione è escatologico, e consiste nel preparare l’Aurora Benedetta: l’imminente seconda venuta del Cristo, il “Fratello maggiore” (che i buoni incontreranno dapprima quando saranno “invitati a salire sulle stelle come, nel tempo antico, lo è stato Giona”). Egli viene a trasformare la Terra (che Dio chiama “Tempio di purificazione”) in “Tempio della Divinità”, giardino dell’Eden e Gerusalemme Celeste. Questo mondo nuovo, il “Regno della Bontà”, è ormai alle porte. La Missione lo prepara offrendo speranza tramite un messaggio di amore e di pace, che si diffonde nella discrezione ma non senza successo.

In Italia, grazie alle visite di Madre Esmeralda, la Missione si è diffusa efficacemente. Dal 1998, per problemi di salute, Madre Esmeralda risiede stabilmente a Montevideo (Uruguay) assistita da padre Giancarlo Rebonato (nato a Verona nel 1947, ordinato sacerdote nel 1971 e residente in Uruguay dal 1983), che visita periodicamente l’Italia per continuare a diffondere la Missione. Padre Rebonato ha conosciuto Madre Esmeralda il 7 luglio 1980 mentre, da quattro anni, era in missione in una parrocchia di Salto (Uruguay). Dopo avere conosciuto Madre Esmeralda si convince che in lei c’è una “presenza divina speciale” e sente “un forte invito a capire, a seguire, a parlare di questa presenza divina”. Nel novembre 1984 egli si sente chiamato a seguire direttamente Madre Esmeralda e la sua Missione in Uruguay. Particolarmente significativo è stato il viaggio che padre Rebonato ha fatto nell’aprile 2004, durante il quale ha visitato venti località italiane. Questo viaggio ha segnato “la chiusura di una tappa”, per quanto riguarda la Missione in Italia. Egli, in una lettera inviata ai membri italiani da Montevideo (Uruguay) il 1° Maggio 2004, scrive di avere intuito che “le diverse stazioni in Italia per il viaggio divino del futuro” sono ormai pronte, e che i “diversi messaggeri”, sono “già preparati all’annuncio delle meraviglie divine”.

La presenza in forma organizzata della Missione in Italia è peraltro venuta meno: i membri continuano un cammino personale, mentre la diffusione dei messaggi e dell’insegnamento continua dall’Uruguay tramite il sito internazionale, che offre anche pagine in lingua italiana.

B.: Madre Esmeralda, Voce e Cuore di Dio, trad. it., Madre Esmeralda, Montevideo 1992; Madre Esmeralda Voce e Luce di Dio, trad. it., Madre Esmeralda, Montevideo 1999. Una raccolta di cento messaggi divini si trova nel volume di Madre Esmeralda Raggi di Speranza, a cura di A. Bossoli e G. Rossignoli, Macro Edizioni, Cesena 2003.
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