...e il sole si fermo..Bibbia e nasa....antichitá e l oggi

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
LiviaGloria
00domenica 29 ottobre 2006 12:54


Prefazione

importante



Proprio in questi giorni abbiamo avuto notizia di alcune operazioni di tentativi per screditare questo evento, peraltro senza l'ausilio di prove alternative tali da invalidarne neppure marginalmente l'autenticità, da parte di alcune persone attive anche su Internet. Io stesso sono in carteggio con un amico ebreo di Gerusalemme che, io credo in buonafede, mi ha indicato alcuni documenti con i quali, secondo lui, si chiarirebbero le cose: si tratterebbe cioè di una errata interpretazione di quanto è riportato nel libro di Giosuè.

Secondo queste persone, in sintesi, il Sole non si sarebbe fermato per quasi un giorno intero, ma sarebbe stato semplicemente oscurato da un fitto banco di nubi...

Piuttosto bizzarra questa versione dei fatti, dal momento che Giosuè chiese al Signore di fermare il Sole proprio quando si accorse che non avrebbe fatto in tempo, con le ore di luce che gli restavano, ad avere ragione del nemico, che con il sopravvenire dell'oscurità avrebbe avuto la possibilità di riorganizzarsi.

Questo straordinario evento, invece, è molto ben descritto e commentato da Anna Maria Cenci, valente medico ed apprezzata collaboratrice di Radio Maria, nel secondo dei quattro volumi che compongono la sua opera : "Le vie del Signore nella Bibbia", pubblicata dalle Edizioni Carroccio nel 1992. Tale episodio è raccontato nel libro di Giosuè.

Nel libro della Cenci, che vi invito caldamente a leggere, troverete anche una accurata documentazione che conferma l'evento; e non mi riferisco soltanto agli avvenimenti che coinvolgono la NASA ed i suoi superpotenti calcolatori, ma prima ancora, sul finire del 1800, quando un professore dell'Università di Yale, il prof. Totten, scrisse in un libro (" Il lungo giorno di Giosuè") che, a seguito di lunghi e complicati calcoli matematici basati principalmente sul conteggio delle lunazioni e delle eclissi di Luna, scoprì un giorno mancante nel tempo solare.

Dal volume citato della Cenci, delle Edizioni Carroccio,sono riprese tutte le parti virgolettate.

Una breve annotazione personale: la Cenci viene considerata da certi teologi e, purtroppo, anche da certi sacerdoti, una indubbiamente colta biblista, che ha però il difetto, a loro dire, di interpretare in maniera alquanto "integralista" gli episodi narrati nella Bibbia; che andrebbero invece interpretati, sempre a loro dire, in modo più "elastico", ricercando di volta in volta i significati e gli obiettivi "veri" nascosti in tali episodi che, quindi, servirebbero soltanto come "veicolo" per verità altre.

Non sono d'accordo! Naturalmente io non parlo da esperto, non lo sono. Ma il mio cuore, quello che noi solitamente indichiamo con "istinto" o "intuito", e la mia fede, insomma, mi dicono che la Cenci ha ragione; anche perchè ogni episodio da lei commentato nella sua opera più volte citata, è provato e riprovato, anche con quelli che oggi vengono chiamati "controlli incrociati".

Questo non significa, naturalmente, che ogni parola della Bibbia vada presa alla lettera: non dimentichiamo l'immensa distanza di tempo che ci separa da quelle società umane: le forme usate nei racconti ed i linguaggi, a volta a volta crudeli, violenti, fantasiosi o poetici, sono spesso molto lontani dalla nostra cultura e dalla nostra sensibilità. Ma il racconto dell'episodio che forma il soggetto di queste pagine, come vedremo meglio andando avanti, dimostra inconfutabilmente come un pizzico di fede in più di quella che dichiariamo spesso a gran voce (ma con un silenzio pauroso del cuore...), possa farci meglio comprendere, e "credere", l'immensa potenza di Dio. Se crediamo davvero, come proclamiamo, che il Signore è l' Onnipotente ed ha creato il cielo e la terra, non crederemo che abbia la capacità di fermare il Sole e la Luna senza che nulla accada alle sue creature ed al resto del Creato? La Fede non può avere mezze misure. E se mettiamo in dubbio questo, ha davvero poco valore la fede che proclamiamo.
















--------------------------------------------------------------------------------












" Allora il Signore disse a Giosuè: "Non aver paura di loro perchè li metto in tuo potere, nessuno di loro resisterà davanti a te" (Gs 10,7). ".

l

Il Signore invita Giosuè a "...non aver paura..."; ma provate a pensare di trovarvi davanti agli eserciti di ben cinque re, composti da gente che, come fa notare l'autrice, non era certo nè "...delicata nè gentile, anzi, di gente esasperata per l'invasione dei figli d'Israele ai quali per varie ragioni... sembrava che nessuno potesse resistere".

Ma la differenza tra chi crede con tutto se stesso e chi crede solo a parole, potremmo dire solo con l'intelletto, sta proprio qui: l'intelletto, la ragione, avrebbero sconsigliato Giosuè dall'intraprendere una simile impresa. Giosuè invece, "...nelle parole del Signore ha la certezza di poterli vincere: "Giosuè piombò su di loro all'improvviso: tutta la notte aveva marciato partendo da Gàlgala. Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi a Israele, che inflisse loro, in Gàbaon, una grande disfatta, li inseguì verso la salita di Bet-Oron e li batté fino ad Azeba e fino a Makkeda. Mentre essi fuggivano dinnanzi a Israele ed erano alla discesa di Bet Oron, il Signore lanciò dal cielo su di essi grosse pietre fino ad Azeba e molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne avessero uccisi gli israeliti con la spada".



Attenzione ora, fratelli, perchè siamo arrivati al punto del racconto del libro di Giosuè che a noi interessa:

"Quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:

"Sole, fermati in Gàbaon e tu luna sulla valle di Aialon".

Si fermò il sole e la luna rimase immobile finchè il popolo non si vendicò dei nemici. Non è forse scritto nel libro del Giusto: "Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero".

Non ci fu giorno come quello, nè prima nè dopo, perchè aveva ascoltato il Signore la voce di un uomo, perchè il Signore combatteva per Israele"? (Gs 10,9-14)".



Quello che è accaduto è molto chiaro: mentre la battaglia infuriava, Giosuè si accorse che non ce l'avrebbe fatta ad annientare completamente i suoi nemici, poichè il giorno volgeva quasi al termine. Ed ecco allora l'invocazione incredibile che Giosuè rivolge al Sole, ma con il cuore rivolto al Signore: "Sole fermati..." !

Vedete, Giosuè non prega il Signore di "nascosto", così che alcuno abbia a deriderlo; ma lo prega a gran voce "...sotto gli occhi d'Israele", vale a dire alla presenza di tutti: questa era la sua fede!




--------------------------------------------------------------------------------



Ho riportato molto brevemente l'episodio narrato nel libro di Giosuè; ma vi prego, non toglietevi il godimento di leggere per intero tale episodio così com'è raccontato e commentato sapientemente dalla Cenci nell'opera citata.

Con l'occasione voglio ricordarvi, fratelli, che sempre nel libro di Giosuè troverete un altro racconto sconvolgente per la sua straordinarietà; quello delle acque del Giordano, che si fermarono per lasciar passare i portatori dell'arca dell'alleanza del Signore. In particolare troverete la descrizione dell'evento ai capitoli 3, 1-17; 4, 14-19; 5, 10-12.

E non stupitevi, fratelli, ma credete!

l


--------------------------------------------------------------------------------

Veniamo ora alle prove scientifiche, così come ce le fornisce il libro della nostra autrice.


--------------------------------------------------------------------------------

Sommario

Riporto solo la parte che riguarda direttamente la testimonianza fornita dagli scienziati della NASA, tralasciando mio malgrado (ma vi invito a leggerla sul libro edito da Carroccio; ne vale davvero la pena) quella, quasi altrettanto affascinante, che riguarda gli studi effettuati dal prof. C.A.I. Totten, dell'università di Yale, che scrisse in proposito un libro pubblicato nel 1890 e intitolato "Il lungo giorno di Giosuè".

Ma ecco infine come ci viene riportato dall'ing. Hill quanto accadde alla Nasa a questo proposito.

Dal libro della Cenci:



"... molto prima degli anni '60... la Nasa incominciò ad eseguire le direttive del presidente riguardanti lo sbarco dell'uomo sulla luna.

"Il programma prese il via al centro spaziale di Goddard, a Greenbelt nel Maryland, non lontano da casa mia. Fin dall'inizio vi fui coinvolto per delle disposizioni contrattuali che riguardavano la mia azienda...

"Gli scienziati stavano controllando la posizione del sole, della luna e dei pianeti, calcolando dove si sarebbero trovati fra cento o mille anni. Stavano inoltre esaminando le traiettorie di asteroidi e meteoriti noti, in modo da non mandare in orbita astronauti solo per non farli scontrare con qualcosa. Le orbite dei satelliti devono essere definite in funzione degli altri corpi celesti, in modo che l'intera impresa non diventi una collisione frontale nel traffico spaziale.

"Bene, mentre facevano svolgere le misurazioni nel corso dei secoli agli elaboratori elettronici, si giunse ad un arresto. L'elaboratore si fermò e si accese la spia rossa, il che significava che c'era qualcosa di errato nelle informazioni date all'elaboratore o nei risultati.

"Chiamarono il dipartimento di servizio per controllarlo. "Nessun guasto all'elaboratore ", dissero i tecnici. "Funziona perfettamente. Perché pensate che vi sia qualcosa che non va? ".

"Bè, l'elaboratore indica che da qualche parte, nei secoli passati, c'è un giorno mancante", dissero gli operatori. Ricontrollarono i dati... ma non vi fu risposta, nè spiegazione logica. Erano sorpresi...

"Fra questi scienziati ve n'era uno che conosceva la Bibbia. Egli si ricordò di quanti si narra nel libro di Giosuè e come egli ottenne da Dio che il sole non tramontasse per quasi un giorno, per poter proseguire la battaglia contro dei formidabili nemici.

"Prese una Bibbia e fece leggere quel passo ai suoi colleghi. "Ecco qui, disse lo scienziato cristiano, questo è il vostro giorno mancante. Controllate".

"Controllarono gli elaboratori, retrocedettero fino al tempo in cui Giosuè sconfisse i re e scoprirono che la spiegazione era vicina alla verità, ma non abbastanza. Nella storia di Giosuè il sole si era fermato solo per ventitrè ore e venti minuti, non una giornata intera. Vi era ancora da chiarire una discrepanza di quaranta minuti. Consultarono nuovamente la Bibbia e scoprirono che essa non diceva che il sole era rimasto fermo per un giorno intero, ma solo per "quasi un giorno intero".

"Così erano ancora nei pasticci. Quaranta minuti diventano estremamente importanti se moltiplicati più volte nelle varie orbite.

"Quindi lo scienziato religioso ricordò qualcos'altro nella Bibbia e cioè che il sole era tornato indietro. Naturalmente gli altri scienziati gli dissero che era uscito di senno, ma di nuovo non avevano altra soluzione al dilemma: così ripresero la Bibbia e lessero 2 Re al capitolo 20..."

La Cenci riassume quanto scrive l'ing. Hill:



"Ezechia era un re al tempo del profeta Isaia e gli fu detto che la sua fine era prossima. Egli pregò il Signore e si disperò tanto che il Signore volle esaudirlo. Il profeto Isaia andò a trovarlo e gli disse che il Signore gli concedeva ancora quindici anni di vita.

Ezechia non riusciva a credergli e pretese un segno straordinario e quel segno fu che l'ombra della meridiana dell'orologio a muro indietreggiasse di dieci gradi. E così avvenne. "Dieci gradi sono esattamente quaranta minuti"! Ventitrè ore e venti minuti nella storia di Giosuè; quaranta minuti nella storia di Ezechia: ecco le ventiquattro ore, il giorno mancante del quale gli scienziati dovevano tenere conto nei loro calcoli".

"Questa è la narrazione di Hill. Poichè egli ebbe più volte occasione di raccontare il fatto a degli studenti", conclude la Cenci, "vi fu chi registrò il suo discorso e lo dette alla stampa. La cosa ebbe una risonanza enorme. Harold Hill ricevette migliaia di lettere da tutto il mondo e migliaia di lettere giunsero anche alla NASA per informazioni più precise sull'argomento. Chiunque, se vuole, lo può fare riferendosi a quanto narra Harold Hill nel libro citato (che è datato Agosto 1970).

La signora Cenci riporta anche la frase che Harold Hill trascrive nel suo libro, citando la recensione di V.L. Westberg al libro di Totten: "Dato che lo studio della profezia era fortemente raccomandato dal Salvatore, dobbiamo studiarla e farlo, fino a che non la comprendiamo; ma in nessun modo dobbiamo modificarla nel complesso o nei particolari".



Come sarebbe bello se potessimo avere la certezza che, quanti studiano la parola di Dio per mestiere, hanno fatto loro questo invito del prof. Totten, e mai si credano ad essa superiori, tanto da modificarla, interpretandola secondo l'intelletto umano e le loro personali convinzioni.



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com