Altri sette anni di prova per i Neocatecumenali

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Ghergon
00lunedì 26 maggio 2008 16:43
di Gianluca Barile


CITTA’ DEL VATICANO - Altri sette anni di ‘purgatorio’ per i Neocatecumenali.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha infatti deciso di approvare gli Statuti del Cammino solo ‘ad experimentum’, cioè provvisoriamente e non in via definitiva, sino al 2015: sarà allora che si deciderà se riconoscere ufficialmente uno dei movimenti più controversi e studiati nella storia del laicato cattolico.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per gli iniziatori Kiko Arguello e Carmen Hernandez?
Sicuramente mezzo vuoto, considerato che il Papa, dopo aver letto attentamente un dossier di 80 pagine e ascoltato il parere delle Congregazioni per i Laici e per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha constatato come la Liturgia non sia ancora stata adeguata a quella ufficiale e le catechesi abbiano bisogno di ulteriori correzioni non essendo pienamente conformi al Magistero della Chiesa.
Correzioni che sono state indicate dallo stesso Benedetto XVI nella speranza che ciò contribuisca a non far più operare i responsabili del Cammino come ‘un corpo estraneo’ nelle Diocesi e nelle parrocchie di tutto il mondo.
E pensare che numerosi siti Internet di chiara ispirazione Neocatecumenale avevano dato per certa, nei giorni scorsi, l’approvazione conclusiva degli Statuti dopo che dal Giugno 2007, mese in cui erano scaduti i cinque anni ‘ad experimentum’ concessi nel 2002 dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, nulla era più trapelato dai Sacri Palazzi. Di sicuro, invece, c’è l’ennesimo richiamo di Benedetto XVI agli iniziatori Kiko e Carmen ad aderire e ad uniformarsi completamente all’ortodossia di Santa Romana Chiesa, a partire da una corretta celebrazione della Messa sino ad un catechismo che rispecchi fedelmente quello ufficiale, passando per la piena e incondizionata obbedienza al successore dell’Apostolo Pietro.
Le decisioni del Papa, salvo rinvii dell’ultima ora, saranno comunicate ufficialmente a breve e non è escluso che gli Statuti e le catechesi riveduti e corretti dal Pontefice possano essere presentati da Kiko Arguello e Carmen Hernandez durante una conferenza stampa. Se conosciamo bene le tecniche di comunicazione degli iniziatori del Cammino, la concessione del periodo ‘ad experimentum’ di sette anni verrà fatta passare come una vittoria, ma basta avere un minimo di buon senso per rendersi conto che così non è. Fatto sta che già nel Dicembre del 2005, su mandato del Santo Padre, il Cardinale Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, aveva scritto una durissima nota a Kiko e Carmen con la quale si concedevano due anni per adeguare la liturgia dei Nc a quella della Chiesa. Due anni che, a quanto pare, non sono bastati (?) ai destinatari per obbedire alle direttive del Vaticano, tanto che nulla sarebbe cambiato dal punto di vista liturgico. Nella missiva, per la precisione, si leggeva: "Nella celebrazione della Santa Messa il Cammino Neocatecumenale accetterà e seguirà i libri liturgici approvati dalla Chiesa senza omettere né aggiungere nulla. Questo è il principio base.
Seguire i libri approvati, non aggiungere e non sottrarre. La Domenica è il giorno del Signore: il Santo Padre decide che per il Cammino Neocatecumenale, almeno una Domenica al mese, le comunità devono partecipare alla Santa Messa della Comunità parrocchiale. Per le altre tre settimane, il Cammino Neocatecumenale in ogni Diocesi sia in dialogo con il vescovo diocesano. Le ammonizioni previe alle letture si possono fare a condizione che siano brevi.
Anche durante l'omelia, pronunciata sempre dal sacerdote o dal diacono, si può fare qualche intervento occasionale che sia breve e che non abbia apparenza di essere l'omelia. Anche questo si può accettare.
Poi, per lo scambio della pace: si concede che il Cammino Neocatecumenale possa usufruire dell'indulto già concesso, cioè di fare lo scambio della pace prima dell'offertorio fino ad ulteriori disposizioni. Sul modo di ricevere la Santa Comunione si dà al Cammino Neocatecumenale un periodo di transizione, non più di due anni, per passare dal modo invalso nelle loro comunità di ricevere la Comunione, per esempio, seduti, con l'uso di una mensa addobbata posta al centro della Chiesa, invece dell'altare dedicato; è quindi necessario passare da questo al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve comportarsi nel modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.
Infine, il Cammino Neocatecumenale deve utilizzare anche le altre preghiere Eucaristiche contenute nel messale e non solo la seconda preghiera Eucaristica. La sintesi di tutto questo è che il Cammino, nella celebrazione della Santa Messa, seguirà i libri liturgici approvati, tenendo conto delle specificazioni appena pronunciate". Benedetto XVI, nel 2006, pochi mesi dopo la lettera di Arinze, aveva ‘fraternamente ammonito' il Cammino Neocatecumenale ad attenersi alla Liturgia di Santa Romana Chiesa durante un incontro con 200 Famiglie del Movimento missionarie in tutto il mondo: "L'importanza della Liturgia e in particolare della Santa Messa nell'evangelizzazione, è stata a più riprese posta in evidenza dai miei predecessori e la vostra lunga esperienza può bene confermare come la centralità del mistero di Cristo, celebrato nei riti liturgici, costituisce una via privilegiata e indispensabile per costruire comunità cristiane vive e perseveranti. (...)
Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancora più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il popolo di Dio, di recente, la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, vi ha impartito, a mio nome, alcune norme concernenti la celebrazione Eucaristica. Dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio, Giovanni Paolo II, sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate".
Dunque, essenzialmente, buona parte della vicenda si gioca sulla liturgia e, quindi, sul modo di amministrare e ricevere la Comunione. Un segnale su come la pensi in proposito Benedetto XVI è giunto in occasione della Messa del Corpus Domini celebrata in San Giovanni in Laterano la settimana scorsa: i fedeli, al momento di ricevere la Comunione, si sono dovuti inginocchiare a mani giunte su un’apposita balaustra, come accadeva con il glorioso rito tridentino pre-conciliare. Figurarsi, quindi, se il Papa possa continuare a tollerare il fatto - e l’anomalia - che i Neocatecumenali continuino a ricevere l’Eucaristia restando seduti (e per giunta nelle mani) o presentandosi a braccia conserte al cospetto del celebrante, come peraltro ha fatto lo stesso Kiko Arguello all’inizio di Maggio (emozione, disattenzione, raccoglimento o mancanza di rispetto?) ricevendo il Santissimo Sacramento dal Pontefice in Vaticano.
Ghergon
00lunedì 26 maggio 2008 16:45
Altri sette anni per cosa?
Non bastano trent'anni di eresie e di semina semi zolfata?
Sono sempre più i fuoriusciti da questa setta che raccontano le loro disgrazie...

Fate attenzione a ciò che non è di Dio.
Ghergon
00lunedì 26 maggio 2008 16:47
Qui potete approfondire il discorso... [SM=g27811]

www.geocities.com/Athens/Delphi/6919/ita_index.htm
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