COME IL DNA SI DIFENDE DA DARWIN

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Ghergon
00sabato 4 marzo 2006 18:42
Come il DNA si difende da Darwin


Tratto “Uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo”


La piccante e poco rispettosa replica di Behe al celebre accademico Doolittle tramuta il dibattito sulla Boston Review in un putiferio, sia pur dottissimo; un alterco a tutto campo fra scettici e dogmatici (del darwinismo) in cui s’introducono tanti nuovi argomenti, così complessi e tecnici, che è facile perderne il filo per i non addetti ai lavori.

Un motivo ci sembra abbastanza chiaro, e costantemente ripetuto dai polemisti a favore dell’evoluzionismo: tutti costoro danno per scontato che nel DNA, nel corso dei milioni di anni, siano avvenute accidentalmente, minime ma continue modifiche delle sequenze proteiche e degli aminoacidi, minuscoli errori di trascrizione del patrimonio genetico.

Alcuni di questi errori sarebbero poi fissati (nella discendenza) perché “utili”. Essi puntano il dito sulla “somiglianza” di certe sequenze, come indizio che si tratta di “modifiche” da un gene (o da una sequenza) originaria; anzi nel loro discorso, a poco a poco, l’indizio diventa una prova certa, così certa che non è necessario provarla.

E’ in base a certe somiglianze che gli evoluzionisti concludono – è una delle loro asserzioni preferite – che l’uomo ha in comune con lo scimpanzé “più del 99 per cento del patrimonio genetico”, il che “dimostra” che uomo e scimpanzé si sono divaricati da un antenato comune “in un passato recentissimo”.

Gli evoluzionisti sanno anche calcolare, ed è stupefacente, il numero di anni trascorsi da questa presunta divaricazione. Altro esempio: dal 1997 si è scoperto nel sangue di un certo pesce artico la glicoproteina Afgp, che impedisce al sangue di congelare.

Questa proteina anti-freeze somiglia molto, nelle sequenze di amminoacidi, al tripsinogeno, un enzima del pancreas (che serve a tutt’altre funzioni). Subito essi concludono che questa somiglianza significa che “l’Afgp è una versione lievemente modificata del tripsinogeno”, prodottasi nelle ere geologiche per caso e felice errore.

Ma è proprio così? Un genetista di nome James A. Shapiro si permette di dubitarne.

Negli ultimi decenni, scrive, “la nostra conoscenza dei dettagli dell’organizzazione delle molecole” nei viventi “sta attraversando una espansione rivoluzionaria, le cui implicazioni non vengono apertamente discusse”, proprio per “non dover considerare la possibilità di una teoria scientifica dell’evoluzione non-darwiniana”.

Tra queste scoperte rivoluzionarie – sorprendenti, io credo c’è questa: che il DNA dispone “di livelli multipli di meccanismi di autocorrezione per riconoscere e rimuovere gli errori che inevitabilmente avvengono durante la replicazione del DNA”.

Shapiro parla di proofreading mechanismus, apparati di “correzione tipografica” molto simili ai programmi di correzione-software dei sistemi di scrittura computerizzati: e difatti “la rivoluzione molecolare ha rivelato un imprevisto campo di complessità e interazioni nel DNA, più simile alla tecnologia computeristica che al meccanicismo che dominava le menti quando fu formulata la moderna sintesi darwiniana”

Tra questi sistemi di “correzione delle bozze” di cui è dotato il DNA, che penso suoneranno una sorpresa per i lettori come per chi scrive, alcuni – continua Shapiro – “comparano i caratteri parentali del DNA con quelli appena sintetizzati”, e distinguono le variazioni “sì da operare efficacemente per rettificare, piuttosto che fissare, ciò che risulta da accidentali incorporazioni del nucleotide sbagliato”.

Altri programmi scorrono e analizzano (Shapiro usa il termine scanning, ben noto per certe routine del computer), “le porzioni non replicanti del DNA alla ricerca di cambiamenti chimici che porterebbero a mis-codificazioni, e rimuovono i nucleotidi modificati. Altri ancora sorvegliano le riserve di precursori e rimuovono i contaminanti potenzialmente mutageni”.

Insomma: il DNA si difende attivamente da tutte quelle casuali accidentalità e danneggiamenti impercettibili (non esclusi “agenti alchilanti e raggi ultravioletti”, che gli evoluzionisti considerano tipici deus ex machina delle mutazioni genetiche) su cui l’evoluzionismo fonda praticamente tutte le sue ipotesi di evoluzione.

Dalla descrizione del genetista, emerge che il DNA, nel suo incessante sintetizzare e fermentare e fabbricare, è la struttura più stabile dell’universo. Antiche lapidi di bronzo e granito sono rese illeggibili dai minuziosi insulti che l’ambiente infligge loro nei millenni; i più duri cristalli minerali possono essere deformati, metamorfizzati; il DNA si difende contro l’entropia, contro il degrado inevitabile delle cose, e – come ora apprendiamo – anche dal darwinismo.

Ecco il punto: il DNA è stabilissimo, proprio perché non è una “cosa” inerte, “Non è una vittima passiva delle forze casuali della chimica e della fisica”.

La visione del genoma come “una serie di perline infilzate in un filo, che dominava la genetica negli anni ’40 e ‘50” è da tempo scaduta, annuncia Shapiro ai darwinisti. “Allora i geni erano presi come unità corrispondenti a specifici tratti dell’organismo, e l’ipotesi un gene un enzima ci assicurava che il compito essenziale di ciascun gene era di codificare una specifica molecola proteica a un dato fenotipo”.

Non è più così. Oggi “ogni gene” si è rivelato essere composto da “un assemblaggio modulare di motivi regolativi e codificativi. La maggior parte di questi motivi sono condivisi da vari geni, inducendo a pensare che i genomi sono costituiti come con mattoncini di Lego (genomes are assembled Lego-like) da un repertorio di elementi più basilari, di cui molti non codificano proteine, ma inducono altre importanti funzioni: trascrizione, traduzione, fabbricazione del RNA, replicazione del DNA, condensazione della cromatina e così via”.

Non basta. “Quando analizziamo la replicazione del menoma durante la proliferazione cellulare e lo sviluppo multicellulare, vediamo che i diversi loci genetici sono organizzati gerarchicamente in reti interconnesse che funzionano dinamicamente.

Non confinati ad un singolo tracciato, molto geni sono attivi in tempi differenti, partecipano all’espressione di più di un tratto fenotipico. Il confronto di genomi di organismi differenti hanno rivelato tratti di inattesa conservazione evolutiva fra vaste distanze tassonomiche [come dire: nella zanzara e nella balena, certi “loci” del DNA sono uguali, nonostante la distanza evolutiva che si presume separare i due viventi] mentre genomi vicinissimi [scimpanzé e uomo, per esempio] spesso differiscono in modo significativo nella disposizione degli elementi ripetitivi di DNA che non codificano proteine”

Ancor di più. S’è scoperto che la cellula ha una capacità autonoma di “ingegneria genetica naturale”, per cui “taglia e divide e ricongiunge le molecole di DNA per ricostruirle in nuove sequenze”; in ciò guidata da “reti computanti molecolari che elaborano informazioni sui processi interni e sull’ambiente esterno”, che “si possono caratterizzare come reti rivelanti proprietà biologicamente utili di intelligenza e decisionali”.

Dunque non solo il DNA si auto-protegge, ma si auto-riorganizza. Conclusione di Shapiro:
“La nostra attuale conoscenza del cambiamento genetico è fondamentalmente divergente dai postulati neo-darwiniani.

Dal menoma costante, soggetto solo a mutazioni localizzate e accidentali, siamo passati al genoma fluido, soggetto a riorganizzazioni episodiche, massicce e non causali, capaci di produrre nuove architetture funzionali.

Tuttavia, i neo-darwinisti continuano a ignorare o a banalizzare le nuove conoscenze, e insistono nel gradualismo come sola via della mutazione evolutiva”.
Ma “mutazioni accidentali localizzate, selezioni operate un gene alla volta e modifiche graduali di funzioni individuali non possono spiegare in modo soddisfacente come tanta complessità, modularità e integrazione sia sorte e modificata nel DNA durante la storia della vita sulla terra. Ci sono semplicemente troppi potenziali gradi di libertà per la variabilità casuale e troppe interconnessioni di cui dare conto. Per quanto lungi sia il tempo che si assume per questi cambiamenti”.

Non c’è stato il tempo per l’evoluzione di un simile meccanismo, della complessità del DNA.
Persino per qualcosa di molto più semplice è mancato letteralmente il tempo, dal primo giorno dell’universo ad oggi.

E’ il caso dell’antifreezer di quel pesce artico cui s’è accennato, che pare essere “una versione lievemente modificata del tripsinogeno”, enzima del pancreas. Gruppi di ricerca evoluzionisti hanno provato a calcolare “la probabilità che un gene antigelo si sia evoluto, per tentativi ed errori, nel tempo a disposizione”.

Il calcolo delle probabilità, devono ammettere a malincuore, non è a loro favore.

Già “il numero di possibili diversi geni che possono essere creati con la cancellazione di un singolo nucleotide, per cinque volte successive è di 10 alla 28esima”. Si scriva il numero: è 1 seguito da 28 zeri: un numero enorme di mutazioni, che avrebbero dovuto verificarsi per poi essere “esposte” alla selezione naturale. Ma nella realtà è ancor peggio. “Quando le sequenze per l’inserzione del gene-bersaglio possono essere di una lunghezza qualunque, e possono venire da ogni altro delle migliaia di geni, la probabilità si avvicina a 10 alla 370esima”

Scrivete il numero: 1 seguito da 370 zeri. E cercate d’immaginare che cosa significa. In un precedente capitolo, abbiamo evocato la cifra 20 alla 250esima, e abbiamo detto che il numero dei secondi trascorsi dell’universo dall’inizio ad oggi è inferiore a quel numero; 10 alla 370 è un numero ancora più mostruosamente spropositato, inimmaginabile.

Non c’è stato il tempo per l’evoluzione casuale di un anticongelante del pesce artico da un precedente enzima, già ad esso molto somigliante; mene che meno, c’è stato il tempo perché una struttura così complessa, auto-protettiva e auto-organizzantesi come il DNA si formasse “per caso”, a forza di eventi fortuiti.

E del resto: che cosa faceva il pesce artico, in attesa che il Caso gli preparasse l’anti-freezer? E perché un solo pesce artico, fra tutti quelli che vivono nei gelidi mari polari, s’è dotato di un antigelo ematico, il cui vantaggio evolutivo è così evidente? Perché, visto che tutti i pesci, dopotutto, hanno pur adottato le pinne? (…)
Quel che il darwinismo non riesce a spiegare è anzitutto questo: l’innumerevole, fastosa stranezza e diversità del vivente.
Ghergon
00sabato 4 marzo 2006 18:44
Tratto “Uccellosauro ed altri animali: la catastrofe del darwinismo”

MAURIZIO BLONDET
Ghergon
00domenica 5 marzo 2006 11:52
L’evoluzione della specie bugiarda
L’evoluzione della specie bugiarda
di Rino Cammilleri

L'impero britannico non si era ancora ri­preso dalla tragedia del suo testimonial più ardito, il Titanic (come abbiamo abbondantemente documentato in queste pagine), che, quasi in contem­poranea, si infilava a capofitto sulla rotta di un altro iceberg. Il quale ci mise un po' più di tempo per sprofondare (ma nel ridicolo, stavolta) un altro degli orgogli britannici, il British Museum. Purtroppo mai mi è capitato di vedere citata questa storia - quella che vado a com­memorare - nei sussidiari dell'obbligo, i libri delle elementari sulla cui copertina trovate uno scim­panzé a sinistra e un distinto signore nudo a destra; in mezzo, ci sono le varie fasi dell'"evoluzione".

Certezze e ipotesi

La Scienza non ha mai dimostrato (forse è meglio dire: non è mai riuscita a dimostrare) che l'uomo discende dalla scimmia e negli Usa i genitori possono rifiutare che la teoria evoluzionistica venga am­mannita nelle scuole ai loro figli. Poiché di una teoria si tratta. Ancora oggi, dai tempi di Darwin. Di solito, quando non si riesce a di­mostrare un assunto, è "scientifico" rivolgersi verso altre direzioni, battere nuove strade, prendere in considerazione ipotesi diverse. Fa eccezione l'evoluzionismo, da quasi due secoli ostinatamente divulgato come cosa prati­camente certa. Pazienza se a ogni pie' sospinto dobbiamo retrodatare di un ennesimo milione di anni la comparsa dell'Homo Sapiens sulla terra. Pazienza se veniamo a sapere che l'Uomo di Neandertal era perfettamente in grado di parlare, e non era peloso nè curvo. Ma perché nulla di tutto ciò finisce sui sussidiari? Forse perché 1'evoluzionismo deve essere vero?

Se non c’è la prova…

Nel 1912 gli scienziati positivisti (cioè tutti, pena la scomunica accademica) cercavano il "famoso anello mancante" tra l’uomo e la scimmia. Doveva esserci, dal momento che lo si cercava. Poiché lo pterodattilo era (secondo loro) l'anello di congiunzione fra i rettili e gli uccelli (come dire che il divano discende dal bastone pas­sando per lo sgabello, la sedia e il letto; oppure che il pipistrello è l'anello intermedio tra il topo e l'aquila) bisognava trovare un Homo mezzo scim­mia. Per forza. E a trovarlo doveva essere, altrettanto per forza, un Homo Britannicus, cioè il massimo punto d'arrivo dell’evolu­zione. E così fu. Il geologo Charles Dawson e il direttore del dipartimento dl geologia del British Museum, Arthur Smith Woodward, annunciarono alla londinese Geological So­ciety e al mondo intero che, sì, a Piltdown nel Sus­sex finalmente l'anello mancante era venuto alla luce. L’Eoanthrupus dawsoni (così fu battezzato) consisteva in un pezzo di calotta cranica umana coi una mandibola inequivocabilmente di scimmia. Il discusso (già allora) gesuita Teilhard de Chardin, paleontologo dilettante, precipitò sul Luogo e trovò un dente scimmiesco che sicuramente apparteneva all'Uomo dì Piltdown. Dawson, l'eccezionale scopritore, ebbe la straordinaria ventura di trovarne un altro, di Uomini di Piltdown, due anni dopo, a Sheffield Park. Dopodiché defunse, sazio di onori, nel 1916. Il suo Homo Pilt­downi, accuratamente ricostrulto (un pezzo di cranio e di mandibola; il resto, tutto il resto, era cartapesta) e munito di diorama in stile, fece bella mostra di sé al prestigioso British Museum in una sala dove le scolaresche venivano quotidianamen­te portate in religioso pellegrinaggio.

… la costruiamo

Per quasi mezzo secolo, dico mezzo secolo, l'Uomo di Piltdown fu la prova provata che discendiamo dalle scimmie, e guai agli oscurantisti che si azzarda­vano a mettere in dis­cussione il dogma: l'in­quisizione in camice bian­co prima li riduceva alla fame, poi al silenzio e infine alla disperazione. E senza processo. Ebbene, solo nel 1953 si venne a sapere che la mascella dell'Uomo di Piltdown non era sua ma di un ~ rango morto di recente: i condili erano stati limati per farli combaciare col pezzo di cranio e i denti erano stati "invecchiati" col pennello. I tre furbac­chioni? Woodward finì presidente della Geological Society, Dawson ebbe l'ambitissimo titolo di Honorary Collector del British Museum, Teilhard fu intronizzato in una cattedra universitaria di geologia a Parigi. Si venne a sapere (ma decenni dopo) che quest'ultimo aveva lavorato agli scavi con Dawson fin dal 1908. Ora, accanto al cosid­detto Uomo di Piltdown, i tre "scienziati" ave­vano trovato un femore di mammuth. Quest'osso era stato "lavora­to" per farne una mazza. Insomma, l'Uomo di Pilt­down andava a caccia con quello, così come Stanley Kubrick in 2001 Odissea nello spazio descriverà, poi, la tras­formazione della scimmia in uomo per influsso del misterioso monolito.

Un complice zoologo

Invece, guarda un po', si scopre che il terzetto era un quartetto: era stato lo zoologo (sempre del British Museum) Martin A. Hinton a sottrarre dalla raccolta del museo l'osso in questione, a limarlo per farlo assomigliare a una mazza da cricket e a seppellirlo negli scavi. Credete che la scoperta della truffa nel 1953 sia stata dovuta ai nuovi metodi scientifici, al Carbonio 14, all'uso del radio eccetera? Niente affatto. C'era un sacco di gente, già nel 1912, convinta che Piltdown fosse un falso, gente che conosceva bene i protagonisti della vicenda e li sapeva capaci di tutto per averli già visti all’opera in altre occasioni. Ma il British Museum per più di quarant’anni impedì chiunque di esaminare i resti di Piltdown. Anche gli esperti dovevano contentarsi di ammirarli dietro un vetro o maneggiare copie. Il bubbone scoppiò proprio a un congresso internazionale nel 1953 e grazie alle proteste di un gruppo di scienziati che prese a sciorinare i propri dubbi sulle riviste più prestigiose. Certi vizi, però, non perdono mai il pelo. E’ ancora nelle orecchie la polemica che ha accompagnato l'analisi della Sindone, le vere e proprie accuse di truffa rivolte agli esperti che l'hanno analizzata con il Carbonio 14.

© Il Borghese
Tetsuya1
00domenica 5 marzo 2006 13:01
LA PSEUDOSCIENZA

La pseudoscienza. Non sapere nemmeno la differenza tra un'ipotesi e una tesi.

[Modificato da Tetsuya1 05/03/2006 13.04]

Tetsuya1
00domenica 5 marzo 2006 13:03
LA PSEUDOSCIENZA
Ghergon posta:"Ecco il punto: il DNA è stabilissimo,.."

"..Dal menoma costante, soggetto solo a mutazioni localizzate e accidentali, siamo passati al genoma fluido, soggetto a riorganizzazioni episodiche, massicce e non causali, capaci di produrre nuove architetture funzionali...."

E allora decidiamoci. Stò DNA è stabile o no? Possibile che tra tante dissertazioni serie sull'argomento, proprio quest'accozzaglia di affermazioni INCOERENTI e disorganiche ti abbia colpito?

Perchè?
Perchè le ha proposte quel cialtrone di Blondet?

N.B. Sia poi chiara una cosa. La teoria di Darwin è solo un ipotesi!.

Qualsiasi persona che abbia fatto almeno le superiori dovrebbe sapere la differenza tra ipotesi e tesi.

Tanta smania di confutazione dell'evoluzionismo (come se si tattasse di una tesi e non di un ipotesi) fà sorgere il sospetto che......aspetta non ricordo....ah, ma certo!!

E DIO creò il mondo e tutte le sue creature...(compresi i virus)...ma vide che mancava qualcosa.....e il settimo giorno......diede il meglio di sè......e creò la vittima sacrificale!!!!. :D :D :D :D :D :D :D :D

[Modificato da Tetsuya1 05/03/2006 13.06]

LiviaGloria
00domenica 5 marzo 2006 13:14
Tetsuya
Mamma mia che paura che hai di uscire dagli schemi...!!!!
LiviaGloria
00domenica 5 marzo 2006 13:19
Tetsuya
Ancora una volta é stata tirata in ballo la religione,Dio,da chi accusa gli altri di fare questo....
Non hai quasi nenache un post dove non tiri fuori chiesa...non ti rendi conto che sei tu il primo a voler portare i discorsi a certi livelli?

Poi in piu quei post sono dati da scienziati e studiosi...non ti vanno bene neanche loro...e giá niente va bene quando la paura impervade il nostro essere.
Tetsuya1
00domenica 5 marzo 2006 13:21
".. che paura che hai di uscire dagli schemi...!!!!

Ma che schemi?

Ma di quali schemi vai cianciando?

L'articolo postato da Ghergon fà cagare!!!

Prima afferma che il DNA è stabile ......

Poi afferma che "..Dal menoma costante, soggetto solo a mutazioni localizzate e accidentali, siamo passati al genoma fluido, soggetto a riorganizzazioni episodiche, massicce e non causali, capaci di produrre nuove architetture funzionali...."

E allora?

Leggi porca putanaccia la leggi o no la seconda affermazione?

E' o non è, PORCA PUTTANACCIA VACCA LAIDA MAIALA in aperta e palese contraddizione con la prima??!!!!??? >: >: >: >:

BIGOTTA.
LiviaGloria
00domenica 5 marzo 2006 13:27
Tetsuya
Credo che tu prendi le cose un po a compartimenti stagni...
Non pensi che qualcosa puo essere stabile anche nella sua variabilitá?Una cosa non esclude per forza l altra.

La variabilitá di un processo non implica per forza la costante non variabile nel complesso della sua funzione.

area7
00domenica 5 marzo 2006 14:01
atto e potenza
Chiedo a Tetsuya di chiarire stà roba di darwin e diennea : Facciamo di iniziare insieme da 0 così capisco pure io
trojan.ll
00domenica 5 marzo 2006 14:39
LA SCIENZA VERA
chiarimenti ufficiali per i "non addetti ai lavori" :

LE 4 PROPRIETA' DI CUI DEVE ESSERE DOTATO IL MATERIALE GENETICO

1. Il materiale genetico deve poter contenere un'informazione biologicamente utile, che deve essere mantenuta in forma stabile.

2. L'informazione genetica deve essere riprodotta e trasmessa fedelmente da una cellula all'altra o da una generazione all'altra.


3. Il materiale genetico deve essere in grado di esprimersi in modo tale da produrre e mantenere altre molecole biologiche, ed in ultima analisi cellule ed organismi.

4. Il materiale genetico deve poter variare . Tale proprietà è in qualche modo in contraddizione con la prima, che prevede la stabilità del materiale genetico. Non c'è infatti alcuna ragione a priori perchè il materiale genetico sia costruito in previsione di un cambiamento; si può certamente ipotizzare un sistema genetico nel quale l'informazione sia rigorosamente conservata da una generazione all'altra. Il tema dominante nella storia della vita , tuttavia, è l'evoluzione organica e questa richiede che il materiale genetico sia capace di variare, anche se solo raramente.


Nei sistemi genetici attuali sono state riconosciute due sorgenti di variazione : le mutazioni e la ricombinazione.

La mutazione cambia la natura dell'informazione che viene trasmessa dai genitori alla progenie e rappresenta un modo di variazione relativamente drastico.

La ricombinazione che produce variazione in maniera meno drastica, ha luogo durante alcuni tipi di processi sessuali e comporta un preciso rimescolamento della informazione genetica dei genitori in modo da formare nuove combinazioni di geni che verranno poi ereditate dalla progenie.

ciao

Ghergon
00domenica 5 marzo 2006 15:12
LE MUTAZIONI ??...UNA CATASTROFE!!!
Darwin alle corde ?

di Maurizio Blondet

II mito dell'evoluzionismo darwinista è in crisi.
Cresce negli USA il numero degli scienziati che lo contestano:
Darwin aveva torto.
Per loro gli esseri viventi sono frutto di un progetto intelligente.
La scienza più avanzata riscopre Dio.



Ogni settimana, Piero Angela ci istruisce. La giraffa "ha evoluto il suo lungo collo" per brucare le foglie dei rami alti. La balena "discende" da un animale terrestre che "si adattò alla vita acquatica". Informazioni divertenti che presuppongono come vera e scontata la teoria di Darwin: l'evoluzione di animali, la loro trasformazione da una specie a un'altra, a forza di accidentali "mutazioni" conservate, perchè "utili alla vita", dalla selezione naturale. Ciò che non ci dice mai, l'ottimo Piero Angela, è che la teoria di Darwin è messa in dubbio, e a voce sempre più alta, da un numero crescente di scienziati americani.

Dal '93, l'autorevolissima Boston Review (la rivista del MIT, la più avanzata università scientifica Usa) accoglie un dibattito in cui biologi, matematici, paleontologi e biochimici attaccano "il dogma evoluzionista", e su basi scientifiche.

L'evoluzionismo sostiene che nel DNA avvengono di continuo mutazioni accidentali. Il genetista James Shapiro ricorda invece che le mutazioni del DNA, la "scrittura della vita" (un vero "programma di computer", con tutte le istruzioni per formare un essere vivente, presente sia negli esseri più "primitivi" che dei più "evoluti"), sono rarissime. Perchè, dice Shapiro ecco un'altra notizia che Piero Angela evita di fornirci "il DNA è fornito di molti apparati di 'correzione di bozze', su vari livelli, che riconoscono e rimuovono gli errori occorrenti durante la replicazione del DNA". Il DNA dunque si difende attivamente proprio da quelle casuali accidentalità, in cui i darwinisti identificano il motore dell'evoluzione. Di fatto, il DNA è la struttura più stabile dell'universo. Nei secoli, le lapidi egizie di granito diventano illeggibili; il DNA, fatto di proteine, si riproduce sempre uguale, opponendosi in modo attivo al degrado di tutte le cose. E, impariamo ora, si difende anche dal darwinismo.

Le sole mutazioni frequenti sono provocate dall'uomo su animali di laboratorio: con radiazioni nucleari o con agenti chimici che sconvolgono brutalmente la struttura del DNA. è il caso del moscerino della frutta (Drosophila Melanogaster), l'insetto preferito dai genetisti perchè produce una generazione nuova ogni mese. Studiato da 80 anni in tutti i laboratori del pianeta, il moscerino è stato costretto a subire milioni di mutazioni. Tutte, nessuna esclusa, diminuiscono la sua attitudine alla vita (mancanza di occhi, di ali, di zampe); gli animaletti mutanti possono vivere solo in laboratorio, grazie alle cure degli sperimentatori; in natura sarebbero morti prima di trasmettere il loro patrimonio genetico ai discendenti. Meno che mai la drosofila ha dato luogo ad altra specie.

Tutto ciò induce una nuova generazione di scienziati a sostenere, ormai apertamente, che gli esseri viventi sono il frutto di una "progettazione intelligente" (intelligent design). "è una teoria pienamente scientifica che formuliamo come tale", ha scritto William Dembski, logico-matematico della Notre Dame University.

Perchè? Perchè troppi apparati delle creature viventi presentano una complessità irriducibile, risponde Michael Behe, biochimico della Leighton University. Come esempio di "complessità irriducibile", Behe porta il caso della trappola per topi. Costituita di cinque pezzi - una molla, la fagliela, il gancetto che tiene la tagliola in posizione, l'esca, la tavoletta su cui il tutto è inchiodato - è una macchina molto semplice. Ma la sua semplicità "non può essere ridotta". Se manca un solo pezzo, non è che la trappola funzioni meno bene; non funziona affatto. Dunque, non può essersi formata a poco a poco, con aggiunte e miglioramenti; la trappola è stata progettata fin dall'inizio così. Molti apparati di esseri viventi sono ugualmente "irriducibili". Non funzionano se mancano anche solo di un componente.

La lingua del picchio è una "complessità irriducibile". Il noto uccellino ha una lingua lunga 15 centimetri, quanto il suo corpo. Dove la tiene? La tiene arrotolata attorno al cranio, come una fionda. La cosa stupefacente è che la lingua parte dal becco all'indietro, gira attorno al cranio e ritorna al becco dalla parte opposta. Ora, non è possibile che una lingua così straordinaria si sia "evoluta" per gradi. Il solo fatto che sia rivolta all'indietro avrebbe reso impossibile la nutrizione a generazioni di progenitori del picchio, finchè l'apparato non avesse raggiunto la necessaria lunghezza.

Altro caso: il limulus, una specie di granchio corazzato che vive sulle coste dell'Atlantico. Essere "primitivo", cugino degli antichissimi trilobiliti (estinti da milioni di anni), è considerato un fossile vivente, presente in strati fossili da 300 milioni di anni (e sempre uguale). Di recente s'è scoperto che gli gli occhi del limulus, di notte, aumentano il loro potere visivo di un milione di volte. Non sono affatto occhi "primitivi". Al contrario: sono più sofisticati degli apparecchi elettronici a visione notturna usati per scopi militari. Ciò che vediamo in natura è uno scoppio di fantasia progettistica. Anche l'evoluzione dell'Uomo è in discussione. L'albero genealogico fornitoci dagli evoluzionisti viene sconvolto da sempre nuove scoperte, che spingono i nostri presunti "progenitori comuni fra uomo e scimmia" alla posizione di rami collaterali. L'uomo di Neanderthal, estintosi "solo" 25 mila anni fa (già esisteva l'uomo moderno), non solo ha perso il posto di nostro "antenato", ma anche quello di parente collaterale. Due studi recenti hanno ricavato il DNA del Neanderthal: è cosi diverso dal nostro, che le due specie non potevano unirsi ed avere prole. Era una umanità aliena. Da poco in Spagna (ad Atapuerca) è stato trovato il fossile d'un uomo di 780 mila anni, eppure completamente moderno. Così moderno che gli imbarazzati evoluzionisti hanno creato una specie apposta per lui: Homo Antecessor ("che precede gli altri").

Nel novembre 1999, l'autorevole rivista National Geographic ha pubblicato in pompa magna la foto di una lastra minerale dove si vedeva un dinosauro con ali e piume: "è la prova che gli uccelli si sono evoluti da questi antichi rettili", ha esultato il biologo Barry A. Palevitz nell'articolo che accompagnava la scoperta. Subito dopo, s'è appurato che "il fossile" era un falso, composto da due fossili diversi (un uccello e un sauro) incollati assieme, opera dei contadini cinesi della zona di Liaoning, che sfruttano e vendono (sul mercato nero) i fossili di un giacimento locale. Uno "scandalo" molto chiacchierato in Usa. Piero Angela non ce lo ha raccontato.

Ricorda

Diciamo subito che la Teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana non è Scienza galileiana. Essa pretende di andare molto al di là dei fatti accertati [...] Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse non è Scienza galileiana. Essa può, al massimo, essere un tentativo interessante per stabilire una correlazione temporale diretta tra osservazioni di fatti ovviamente non riproducibili, obiettivamente frammentari e necessariamente bisognosi di ulteriori repliche [...] Se l'uomo dei nostri tempi avesse una cultura veramente moderna, dovrebbe sapere che la teoria evoluzionistica non fa parte della Scienza galileiana. A essa mancano i due pilastri che hanno permesso la grande svolta del milleseicento: la riproducibilità e il rigore. Insomma, mettere in discussione l'esistenza di Dio, sulla base di quanto gli evoluzionisti hanno fino a oggi scoperto, non ha nulla a che fare con la Scienza. Con l'oscurantismo moderno, si".
(Antonino Zichichi, Perchè io credo in Colui che ha fatto il mondo Tra fede e scienza, Il Saggiatore, Milano 1999, pp 82-85)

Bibliografia

Mariano Artigas, Le frontiere dell'evoluzionismo, Edizioni Ares, Milano 1993.
Giuseppe Sormonti, Dimenticare Darwin. Ombre sull'evoluzionismo, Rusconi, Milano 1999.
Jean Servier, L'uomo e l'Invisibile, Rusconi, Milano 1973.
Domenico Ravalico, La creazione non è una favola, Paoline, Cinisello Bal.mo (MI) 1987.
Pier Carlo Landucci, La verità sull'evoluzione e l'origine dell'uomo, Editrice "La Roccia", Roma sine data.
Ghergon
00domenica 5 marzo 2006 15:43
IL DNA E' LA STRUTTURA PIU' STABILE DELL'UNIVERSO...
Mi dispiace dirtelo...tetsuya
La teoria di Darwin non è ne una tesi ne un ipotesi e magari lo fosse , Il Darwinismo è un DOGMA che viene rifilato come scientificamente vero e oramai accertato, ai disinformati come te...sai, non so se andavi a scuola ma è programma di studio fin dalle elementari...e a quanto mi risulta non è possibile metterlo in discussione, è così e basta!

IL DNA E' LA STRUTTURA PIU' STABILE DELL'UNIVERSO...
Tetsuya1
00domenica 5 marzo 2006 18:45
IL DNA E' LA STRUTTURA PIU' STABILE DELL'UNIVERSO...

Va bene. mi hai convinto. Vuol dire che la prossima volta che incontro un oncologo gli dico che il cancro è una malattia psicosomatica :D :D :D :D :D :D
LiviaGloria
00domenica 5 marzo 2006 21:44
Tetsuya
Sai tet...forse credi di aver fatto una battuta...ma forse hai detto ANCHE una veritá...chissá.
Ghergon
00domenica 5 marzo 2006 22:02
Tetsuya
Sai comincio a pensare seriamente che tu non sappia assolutamente nulla di matematica, di fisica, e di biologia...mi sa proprio di no!

Ecco qui ho trovato il forum per te:

www.freeforumzone.com/viewforum.aspx?f=2862
@Yoghurt@
00lunedì 6 marzo 2006 09:40
Ammazza....
premetto che so poco di tutti gli argomenti citati anche perche mentre gli spiegavano a scuola credo stessi chiaccherando con il compagno di banco o sonnecchiando comunque.....
Evoluzionismo.....Darwin pose delle basi per questa teoria ma non fondo un dogma....ripeto secondo me come lo fu per Einstein e Galileo anche lui e stato utilizzato per creare un mito che andava oltre il vero impegno e la figura dello scienziato....DARWIN ha dato un grosso contributo a gettare le basi e le fondamenta per iniziare uno studio sullo sviluppo e l´evoluzione della vita che andava oltre qualsiasi altra banale spiegazione o teoria precedente......
Ha girato il mondo per raccogliere prove sulla quase costruire un´ipotesi di evoluzione che pero ovviamente non poteva essere completa e inconfutabile visto anche i suoi strumenti a disposizione.....lui pero ha definito il "CONCETTO" dal quale si e potuto partire per studi successivi nel tempo.....e facile criticare Darwin oggi con tutti gli strumenti d´indagine che la scienza ha a disposizione che ormai possono andare ad indagare nell´ultrapiccolo.....
Detto questo.....sull´evoluzione dell´uomo ce da dire che e un bel casino.....non e cosi lineare come il disegno del primate fino all´uomo sapiens ci fa credere.....cioe non c´e stato un unico essere che si e sviluppato ma diversi dei quali mano a mano alcuni si sono evoluti in forme "superiori"....come e successo per queste specie citate nei topic...solo alcuni hanno acquisito capacita in piu rispetto agli altri.....
PERCHE COME MAI?....E SOPRATUTTO PERCHE PURE IO NON HO IL GENE ANTIGELO VISTO CHE ODIO IL FREDDO?......
Ormai qualcuno dice che la vita sulla terra sia stata forse importata dallo spazio attraverso meteoriti caduti sulla terra.....altri ipotizzano siamo il prodotto di creature superiori che ci hanno plasmato tramite una elevata conoscenza della genetica.....sinceramente l´argomento e troppo complesso per dare una spiegazione cosi certa sopratutto perche la cosa che stupisce e questa differenziazione cosi elevata che esiste in natura dato dal fatto che ognuno ha trovato una sua via per affrontare la vita....dalle piante agli animali all´uomo.....ma come e stato possibile tutto cio....cioe perche non ce stata una ed una unica via di esistere ma cosi tante differenti?.....come e potuta avvenire questa specializzazione......cioe come ha fatto un ghepardo a diventare oggi un animale che puo raggiungere i 100 Km/h mentre un uccello aver potuto scegliere di vivere la sua vita dal´alto.....perche non una unica creatura?.....
Ora qua si evoca il DNA.....ora visto che non sono un´addetto ai lavori.....con questi topic cosa si vuole affermare....che il DNA e l´informazione base dal quale si e sviluppato tutto data la sua capacita di essere stabile nel tempo e allo stesso tempo capace di essere mutevole per adattarsi alle differenti condizioni esterne.....Quindi?....sto DNA chi ce l´ha messo in giro?....perche e capace di adattarsi e modellare gli esseri viventi a seconda delle condizioni ambientali....e in base a cosa decide di modificare questa o quella caratteristica?....ma sopratutto IL DNA.....ma anche lui paga le tasse?
trojan.ll
00lunedì 6 marzo 2006 12:58
Yoghurt

...infatti evidentemente siamo in pochi su questo forum ad essere andati a scuola...
e quei pochi che ci sono vengono anche censurati o cacciati.

Alle Università di medicina di tutto il mondo infatti si insegna LA TEORIA EVOLUZIONISTICA DI DARWIN e NON IL DOGMA EVOLUZIONISTICO DI DARWIN.
e nessuno ti impone di accettarla o meno, in quanto è solo una teoria.
poi sta a te crederci oppure no.
sono stati fatti nell'ultimo decennio passi da gigante nel campo dell'ingegneria genetica... purtuttavia confermo l'esistenza di alcuni anelli mancanti che non riescono a dare una spiegazione "chiara" sul reale significato dell'essere umano.

Alan Sorrenti ci suggerisce che siamo "Figli delle stelle"...
;)

ciao


I DOGMI APPARTENGONO SOLO A CHI DI INGEGNO E CRITICA PUO' FARE A MENO...

trojan.ll
00lunedì 6 marzo 2006 13:13
MUTAZIONI...

La materia prima dell'analisi genetica e dell'evoluzione sono le mutazioni, ossia cambiamenti ereditari nella sequenza e nel numero di nucleotidi di un genoma.

NELL'EVOLUZIONE SI PENSA (E NON SI AFFERMA) CHE I GENI MUTANTI FORNISCANO IL MATERIALE GREZZO SU CUI PUò AGIRE LA SELEZIONE NATURALE PER PRODURRE ORGANISMI PIU' ADATTI A PARTICOLARI AMBIENTI.

LE MUTAZIONI SONO FREQUENTISSIME E SONO CAUSATE DA MOLTEPLICI FATTORI... E PURTROPPO POSSONO DARE ORIGINE A SVARIATE FORME DI PATOLOGIE MOLTO SPESSO NON COMPATIBILI CON LA VITA DELL'INDIVIDUO MUTANTE, IN ALTRI CASI POSSONO ESSERE POSITIVE E PERMETTERE UN VERO E PROPRIO SALTO EVOLUTIVO IN UNA SPECIE.

maggiori approfondimenti su X-Men (scherzo) ;)

trojan.ll
00lunedì 6 marzo 2006 14:16
GENI...
La genetica di popolazioni ha come suo punto di riferimento il concetto di popolazione stabile : essa possiede un pool genico stabile che viene peraltro rimaneggiato nel passaggio da una generazione alla successiva grazie alle MUTAZIONI.

IL TERMINE STABILE ,PERTANTO, NON DEVE ESSERE CONFUSO CON STATICO.

Altra considerazione è che sempre secondo i genetisti, LE POPOLAZIONI EVOLVONO, MA NON GLI INDIVIDUI NE' I GENI.

I geni mutano negli individui, gli individui forniscono nuovi alleli alla popolazione, la selezione determina che nuove specie evolvano dalla vecchia.

LA MUTAZIONE FORNISCE IL MATERIALE GREZZO PER L'EVOLUZIONE.

PER GLI EUCARIOTI SUPERIORI (ANCHE ESSERI UMANI QUINDI) IL VALORE MEDIO DEI TASSI DI MUTAZIONE E' DI CIRCA 10 ELEVATO ALLA -6, CIOE' CIRCA UN GAMETE SU OGNI 10 ALLA 5 E' PORTATORE DI UNA NUOVA MUTAZIONE.

NE SEGUE CHE CIRCA LA META' DEI GAMETI PRODOTTI DA UN MAMMIFERO ADULTO SARA' PORTATORE DI ALMENO UNA MUTAZIONE.

DA SOTTOLINEARE INFINE CHE SOLO RARAMENTE LE NUOVE MUTAZIONI RISULTANO VANTAGGIOSE PER LA POPOLAZIONE IMMEDIATAMENTE O NEL FUTURO.
POICHE' MOLTE MUTAZIONI SONO LETALI E' STATO CALCOLATO CHE L'ACCUMULO DI MUTAZIONI DANNOSE RECESSIVE RIDUCE LA VITALITA' DI UNA SPECIE DEL 50%.

ciao
@Yoghurt@
00lunedì 6 marzo 2006 14:50
Si infatti.....
anch´io la conoscevo come teoria e non come dogma.....allora....qua si vuol discutere sul sitema educativo mondiale....e vero...ci sono parecchie falle in esso....pero....calcolate che comunque questo fornisce una minima base di istruzione a tutte quelle persone (che aime) vi possono accedere....insomma....senza un minimo di educazione scolastica...di parte....incompleta....manipolata....vedetela come volete....comunque oggi non ci sarebbero tante persone con un minimo di nozione di "storia umana"....allora....qual´e il problema...non e il metodo educativo in se.....e sto parlando di metodo educativo non di "lavaggio del cervello".....o tirate fuori voi la parola migliore....ma e il fatto che ad un certo punto l´individuo facendo una comparazione tra quello che gli e stato insegnato....e la propria esperienza personale nata dall´osservazione del mondo circostante.......cominci a porsi delle domande e verificare che le risposte siano (a suo parere) piu o meno attinenti a c´ho che gli e stato insegnato....ovvero sviluppare un senso critico....e da li rivedere quello che gli e stato insegnato e metterlo in dubbio se si accorge che i conti non tornano....INSOMMA QUESTA E VERA SCIENZA....non quella dell´indottrinamento ma quella che e in grado di "accendere" le menti delle persone......ecco perche Einstein Galileo Darwin etc etc e altri prima di loro e dopo di loro....io le ammiro perche anche se hanno commesso degli errori e delle imprecisioni hanno saputo accendersi e PROVARE A METTERE IN DISCUSSIONE I DOGMI....e alla fine hanno avuto ragione in questo....bisogna fare come fa il DNA....creare una base stabile e cambiare quando serve....E SAPETE CHE VI DICO......ci vedo molto piu di spirituale in questo.......
LiviaGloria
00lunedì 6 marzo 2006 16:05
Yoghurt
"sviluppare un senso critico....e da li rivedere quello che gli e stato insegnato e metterlo in dubbio se si accorge che i conti non tornano....INSOMMA QUESTA E VERA SCIENZA...."

Perfettamente d accordo.
Riguardo ai grandi scenziati non c é nulla da togliere a loro merito,anzi...
Pero ritengo siano stati tolti meriti e possibilitá ad altri perché non "conformi" ad un tipo di idea su quale direzione la scenza voleva svilupparsi.
Lo spirito critico,penso,sia quello di andare a vedere anche questi scienziati e se,appunto come hai detto,la scenza fosse vera scenza...non avrebbe dovuto costantemente e continuamente scartare certe teorie...proprio perché da piu teorie...forse si arriva ad una "veritá".

Il problema del dogma a livello scentifico...non deriva tanto dal fatto che si dice una cosa per certa o non certa...il problema é sempre e comunque voler in tutti i modi chiudere altre strade...quindi in teoria non é dogma,ma in pratica lo diventa.
A livello sociale é anche lí detto che non é un dogma,ma credo che poi venga fatto tutto un certo tipo di propaganda che appunto per quelli che,come dici,non hanno potuto avanzae con gli studi...rimane l impronta prevalente che si vuole fare a livello sociale e forse,giocando proprio con quella maggioranza che non potra arrivare a certi livelli di studio.
trojan.ll
00lunedì 6 marzo 2006 16:23
Yoghurt
scrivi: "bisogna fare come fa il DNA....creare una base stabile e cambiare quando serve....E SAPETE CHE VI DICO......ci vedo molto piu di spirituale in questo....... "

ottima osservazione, grandiosa osservazione!

cambiare quando serve... è forse una delle filosofie di vita più ricorrenti attualmente nel nostro mondo.

Purtroppo non abbiamo ancora la capacità di "cambiare" mutando il nostro DNA da soli, ossia senza l'ausilio degli scienziati
o senza il mezzo di agenti esterni che inducono alla mutazione.

I cromosomi più soggetti alle mutazioni, se può interessarti, sono quelli cosidetti "sessuali".
Il cromosoma 23 , per l'esattezza.

ciao
Ghergon
00martedì 7 marzo 2006 09:53
mutazioni
MUTAZIONI

"la maggior parte di esse risulta dannosa o letale"
Carl Sagan

"La maggior parte delle mutazioni sono deleterie per l'individuo portatore del gene mutante, gli esperimenti hanno rivelato che per ogni utile ce ne sono molte migliaglia dannose"
Peo Koller

ESCLUDENDO LE MUTAZIONI "NEUTRE" IL NUMERO DI QUELLE DANNOSE SUPERA DI MIGLIAGLIA DI VOLTE QUELLO DELLE MUTAZIONI PRESUMIBILMENTE BENEFICHE.


E' normale sia così quando in una struttura altamente organizzata si verificano modificazioni accidentali( l'enciclopedia Britannica.)
PER QUESTO ALLE MUTAZIONI SONO ATTRIBUITE CENTINAIA DI MALATTIE DI ORIGINE GENETICA!!!

DATA LA NATURA DANNOSA DELLE MUTAZIONI l'enciclopedia Americana RICONOSCE: il fatto che LA MAGGIORANZA DELLE MUTAZIONI SIA DANNOSA PER L'ORGANISMO SEMBRA DIFFICILE DA CONCILIARE CON L'IDEA CHE LE MUTAZIONI FORNISCANO LA MATERIA PRIMA DELL'EVOLUZIONE.
In effetti i mutanti raffigurati nei testi di biologia sono una raccolta di malformazioni e mostruosità, e, PIU' CHE UN PROCESSO COSTRUTTIVO LA MUTAZIONE SEMBRA ESSERE UN PROCESSO DISTRUTTIVO.

Ogni volta che insetti mutanti sono stati messi a competere con quelli normali, il risultato è stato sempre lo stesso.
G. Ledyard Stebbins osservò: DOPO UN NUMERO PIU' O MENO GRANDE DI GENERAZIONI I MUTANTI VENGONO ELIMINATI
NON SONO IN GRADO DI COMPETERE PERCHE' NON COSTITUISCONO UN MIGLIORAMENTO, MA FORME DEGENERATE E SVANTAGGIATE


LE MUTAZIONI SONO LA BASE DELL'EVOLUZIONE
LA MUTAZIONE E' UN PROCESSO DISTRUTTIVO
trojan.ll
00martedì 7 marzo 2006 10:26
ancora mutazioni
...la supposizione (e non l'affermazione) che tra le svariate mutazioni letali , alcune siano riuscite a dare origine a quel salto evolutivo che ha portato la differenziazione dell'uomo dalla scimmia è alla base della teoria evoluzionistica.

una teoria per assurdo può essere fatta partendo dall'idea che oltre a malformazioni fisiche anche molte patologie mentali possono essere correlate a mutazioni.
Una di queste mutazioni potrebbe aver dato origine ad un "pazzo" , nell'allora comunità di scimmie, che a differenza delle altre scimmie ha iniziato a porsi delle domande, ad avere una coscienza, a sfruttare l'ingegno...
Questo pazzo , sempre per ipotesi, potrebbe essere stato in grado di riprodursi e quindi di tramandare la sua "follia umana" alla propria progenie.
Ghergon
00martedì 7 marzo 2006 10:44
Facciamo un ipotesi: se anche tutte le mutazioni fossero vantaggiose, potrebbero produrre qualcosa di nuovo?
NO.
Una mutazione può solo determinare la VARIAZIONE DI UN CARATTERE GIA' ESISTENTE!.
PUO' PRODURRE VARIETA', MA MAI QUALCOSA DI NUOVO!!

Un esempio :una pianta in una zona arida potrebbe avere un gene mutante che le fa sviluppare radici più estese e più forti.
La pianta avrebbe maggiori probabilità di sopravvivere rispetto ad altre piante della sua specie, perchè le sue radici potrebbero assorbire più acqua.
MA SAREBBE FORSE COMPARSO QUALCOSA DI NUOVO???
NO!
LA PIANTA E' SEMPRE LA STESSA.
NON SI STA EVOLVENDO IN QUALCOSA'ALTRO!!

Le mutazioni possono cambiare il colore o la struttura dei capelli di una persona.
MA I CAPELLI RIMANGONO SEMPRE CAPELLI.
NON SI TRASFORMANO IN PENNE!!
trojan.ll
00martedì 7 marzo 2006 10:44
MUTAZIONI "SANE"
...e ricordiamo che il 70% di quello di cui noi ci nutriamo è purtroppo frutto di mutazioni.
Gran parte degli alimenti sia di natura vegetale che animale oramai sono frutto di manipolazioni genetiche, di mutazioni indotte, ottenute nei laboratori di tutto il mondo.

E anche se personalmente preferisco, come chiunque credo, i sani prodotti naturali "non manipolati", purtroppo dobbiamo accettare che se non fosse per le mutazioni indotte dagli scienziati nei laboratori, ora la maggior parte del nostro popolo occidentale, e non solo, morirebbe di fame.
basta gurdare cosa ci propinano nei supermercati...

ciao
GEBURAH
00martedì 7 marzo 2006 10:49
Ghergon
io non voglio esprimermi sul discorso della teoria di Darwin, appunto perche è una teoria. Certo fa molto pensare, però c'e da ammetter euna cosa, anche lo stesso Darwin è rimasto scettico? Secondo me le razze così dette scimmiesche facevano parte dell'era prediluviana.
trojan.ll
00martedì 7 marzo 2006 10:54
ghergon...
nell'esempio della pianta con le radici giganti, posso dirti la mia... certo che è successo qualcosa di nuovo!
una pianta dalle grosse radici che vive meglio di una pianta dalle piccole radici! è cambiato tantissimo!
se lo trasponiamo sugli uomini, potrebbe essere ...uomini dai piedi grandi che vivono meglio degli uomini dai piedi piccoli. In quel caso lì saremmo stati tutti dei piedoni.

...ma andando aldilà della fisicità,della rappresentazione fenotipica, alcune mutazioni potrebbero, come ho detto prima, aver provocato un cambiamento per ciò che riguarda la coscienza del sè... una sorta di "pazzo" che non si sentiva più solo un animale in balia dell'istinto, ma anche un pò più uomo...
Ghergon
00martedì 7 marzo 2006 11:01
GEBURAH
Darwin fu spinto e quasi costretto dai fratelli massoni ha pubblicare la sua teoria che, incredibilmente non convinceva neanche lui!
Non c' era allora, come oggi il benchè minimo stralcio di prova che la confermasse...anzi tutto era a favore del Creazionismo.Darwin sperava nella documentazione fossile che allora era ancora incompleta
Oggi nel mondo però, si ritrovano milioni e milioni di fossili dai quali si puo' vedere che le specie, anche quando sono nuove, appaiono nei sedimenti stratologici SEMPRE PERFETTAMENTE FORMATE E SOPRATTUTTO, SULLE MIGLIAGLIA E MIGLIAGLIA DI SPECIE CONOSCIUTE VIVENTI ED ESTINTE NON E' MAI STATO TROVATO UNA SOLA SPECIE CHE POTESSE ESSERE DEFINITA ANELLO DI CONGIUNZIONE...PERCHE' SEMPLICEMENTE NON ESISITONO ANELLI DI CONGIUNZIONE.
Anche il famoso neanderthal era un uomo normalissimo come noi...

[Modificato da Ghergon 22/04/2006 12.55]

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