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Ateismo, laicismo e pedofilia.
In Crimini ateismo nella storia, Scandalo pedofilia nella Chiesa on 29 maggio 2010 at 11:54
Nasce su UCCR una prima scheda informativa sul problema degli abusi sessuali sui minori commessi da esponenti del laicismo e dell’ateismo nella storia moderna (e non). La pedofilia è un problema della secolarizzazione moderna e non solo della Chiesa. Purtroppo le notizie non sono facilmente reperibili poiché un senza dio che commette un abuso non fa notizia, al contrario di un cattolico e per di più riconoscibile come sacerdote.
Lungi dal voler difendere i preti che si sono macchiati di questo orribile atto, vogliamo sottolineare che il mondo laico (e anche noti affaristi, come riporta Il Foglio del 30/4/10), oggi scandalizzato, ha da sempre ha inneggiato la liberazione sessuale, bambini compresi. Gli stessi che oggi hanno usato i terribili atti pedofili di alcuni esponenti religiosi per creare una campagna anticlericale e ravvivare la propria ideologia (come hanno sottolineato anche alcune vittime), sono gli stessi che, oltre a commettere a loro volta gli stessi reati (sicuramente oltre lo 0,03% dei casi che riguardano sacerdoti cattolici), hanno sempre chiesto la legalizzazione della pedofilia e hanno offerto protezione ai pedofili. Senza Dio, tutto è possibile, sia per chi rifiuta apertamente Dio, sia per i religiosi che commettendo abusi sessuali si sono apertamente allontanati dal messaggio cristiano ed evangelico, diventando anticristiani. La pagina sarà in continuo aggiornamento, chi volesse segnalare altri casi può scriverci a uccrsitonazionale@gmail.com.
7 aprile 2010. Da La Repubblica, la notizia di abusi sessuali in una scuola scuola-convitto laica per vip nei pressi di Francoforte. L’ultimo caso risale al 1999 e sono almeno 40 le vittime degli abusi messi in atto “da più di otto insegnanti”, ma parla anche di “spaventosi abusi tra studenti”, forse a sottolineare la qualità dell’educazione ricevuta in questi posti. Almeno quattro studenti abusati si sono suicidati dopo aver terminato gli studi. Si tratta della Odenwaldschule, una scuola che promuovere la auto-determinazione della personalità e l’educazione anti-autoritaria, in opposizione alla cultura cristiana. Nella scuola è utilizzato il “tu” agli insegnanti e nell’ora di
educazione fisica, ragazzi e ragazze, devono essere sempre senza vestiti, con lo scopo di liberarsi dalla morale (da Wikipedia e da 40 vittime di abusi in una scuola laica tedesca.).
8 marzo 2010. L’Associazione Nazionale Sociologi e l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha preso posizione contro l’ateo anticlericale e omosessuale
Aldo Busi, ritenuto “pro-pedofilo” (da ASCA.it e OneTv.it). Nel suo libro “Manuale per il perfetto papà”, ha infatti spiegato che l’età per rapporti omosessuali ritenuta da lui lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, sarebbe adulto e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo. Nel 1996 (ne parleremo più sotto) ha dichiarato al Maurizio Costanzo Show:
“ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube che riprende le dichiarazioni in diretta: guarda il video).
8 ottobre 2008.
Frédéric Mitterrand, omosessuale e ministro della Cultura francese, è stato accusato dal quotdiano Front National e dal Partito socialista, di aver difeso, tra gli altri, Roman Polanski condannato per pedofilia e di aver scritto un libro nel 2005
in cui rivela orgogliosamente atti pedofili durante un suo tour sessuale in Thailandia. Dalla parte dell’intellettuale laico si è schierato il leader dei Verdi franco-tedeschi Daniel Cohn-Bendit, già difensore della pedofilia (di cui parleremo più sotto) (da Il Giornale e EuroNews).
24 febbraio 2009. I laicisti e anticlericali esponenti del
Partito dei Pedofili Olandese hanno inveito contro la Chiesa: “L’Italia non è un paese liberale sulle questioni sessuali. La società italiana è conservatrice perché è la Chiesa che comanda da voi” (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).
27 marzo 2007. La laica
Dacia Maraini, sulla scia dei filosofi illuministi praticanti del sesso anche con i figli, ha sostenuto nel periodo del ’68, che l’incesto è una pratica naturale. Ha ribadito il concetto nel 2007, difendendo involontariamente la religione:
“La famiglia naturale? Non esiste, perché la natura è violenza, caos e incesto. Nel mondo naturale il più grosso mangia il più piccolo, il più robusto schiavizza il più debole, le madri si accoppiano con i figli, i padri con le figlie, i fratelli con le sorelle. In natura non esiste morale. L’incesto per esempio, presente in tutte le specie, anche nell’uomo, addirittura ammesso in certe circostanze storiche, è stato proibito. L’etica non è un prodotto della natura ma una difficile e nobile prassi che l’uomo avoca a sé, in nome di un Dio che sceglie di applicare la giustizia, concetto assolutamente contrario alla natura” (da Corriere della Sera).
2006.
Marco Cappato, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e deputato europeo radicale, nel 2006 ha difeso al TG2 il diritto dei pedofili olandesi ad avere il loro partito, il NVD. Il deputato, sempre in prima linea nell’accusare la Chiesa di pedofilia, ha più volte espresso il desiderio che essa venga regolata da leggi, così non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore” (da RadiciCristiane). Il grande feeling tra Partito Radicale e pedofilia, di cui si parlerà anche più sotto, è ben espresso nello studio che l’Associazione Famiglia Domani ha consegnato il 30 ottobre 2000 a tutti i senatori e deputati e all’ONU. Il Comitato per le Organizzazioni Non Governative dell’ONU ne ha deciso la sospensione dall’assise internazionale, verdetto poi non ratificato dal voto finale del Consiglio Economico e Sociale e quindi non reso esecutivo.
31 maggio 2006. Nasce il Partito Olandese dei Pedofili (NVD – Partij voor Naastenliefde, Vrijheid en Diversiteit – Amore del prossimo, libertà e diversità). E’ stato fondato da Marthijn Uittenbogaard, Ad van den Berg e Norbert de Jonge. Alcuni scopi sono:
ridurre da 16 a 12 anni l’età minima per avere rapporti sessuali (per poi eliminare col tempo ogni diveto), abbassare almeno a 16 anni il limite per recitare in film a luci rosse, legalizzare la pornografia infantile, legalizzare la zoofilia (sesso con animali), assoluta libertà di circolare nudi in pubblico, legalizzare ogni droga, leggera e pesante che sia, per adulti e minorenni (vedi Repubblica). Gli esponenti citati hanno spesso insultato la Chiesa e la sua moralità (da La Stampa: pedofili contro la Chiesa).
12 giugno 2006. Alcuni articoli di giornale, nel giorno del centenario del laico poeta
omosessuale Sandro Penna, che scriveva “Il cielo è vuoto. Ma negli occhi neri di quel fanciullo io pregherò il mio dio. Ma il mio dio se ne va in bicicletta o bagna il muro con disinvoltura..”, riportano che il poeta era ossessionato dai bambini e dai fanciulli e batteva le sponde del Tevere e gli orinatoi in cerca dei piccoli. Decisamente aperto alla pederastia e alla pedofilia (anche se non è certo che commise abusi), scrisse ad esempio: “«fanciullo non fuggire, non andare / solo. Non è per me che io lo dico. Io ti ho visto alla fronte un segno chiaro. / E tua madre non vede. Non vede l’amico» (Scuola). Oppure: “era con me un dolce fanciullo selvaggio che pieno / di ardire pur mi si avvinghiava tremando – tremavano forse le foglie / in tutte le siepi? – tenevalo io sotto il mio braccio voluttuosamente. / La notte era fosca e le tombe chiudevano i morti infelici. Il mio cuore / cercava la vita e l’amore” (L’amor di un fanciullo di dodici anni?). Ancora: «Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo / luogo selvaggio, a notte, per che fare? Non so. Non posso soffocare io questo / amore della vita”. (da Sandro Penna e i Maestrini dalla Penna Rossa).
30 agosto 2002.
La casa editrice francese Gallimard (che predilige autori laici e comunisti, vedi Wikipedia) è finita sotto accusa di istigazione alla pedofilia da parte di un’associazione francese per la protezione dell’ infanzia, Enfant bleu. La causa sta nella pubblicazione di un libro intitolato Rose bonbon, scritto da un giovane intellettuale sinistramente emergente di nome Nicolas Jones-Gorlin.
L’autore mette in scena un pedofilo che parla in prima persona e descrive le scene di palpeggiamenti di bambini. Il libro è stato dovuto ritirare dal commercio (da il Corriere della Sera ). Un altro editore è finito sotto inchiesta. Si tratta di Lèo Scheer, che ha promosso il libro Il entrait dans la légende, scritto da Louis Skorecki, critico cinematografico del quotidiano francese di sinistra Libération, fondato dall’ateo Sartre. Tratta di un serial killer pedofilo che, attraverso dettagliate descrizioni, sodomizza e squarta fanciullini e fanciulline (qui una recensione di un lettore).
16 marzo 2002
L’ateo radicale Marco Cappato ha difeso più volte il partito dei pedofili olandese. Ha anche dichiarato che la pedofilia debba essere regolata da leggi, in questo modo non ci sarebbe violenza ma soltanto “amore”. Ha inoltre ricevuto una lettera da
William Andraghetti, orgoglioso pedofilo (di cui parleremo più sotto), che scrive: «Gentile sig. Cappato: che cosa intendono fare i radicali nei riguardi del problema pedofilia? Io sono pedofilo e gradirei che il suo partito prendesse una posizione chiara sulla pedofilia. Grazie. William» (10/03/02). Cappato risponde il giorno stesso (10/03/2002): «Mi pare che i radicali siano stati e siano molto chiari nel denunciare i metodi da caccia alle streghe sui casi di pedofilia, così come il proibizionismo su internet e la
sottovalutazione dell’impatto della pedofilia “domestica”». Due giorni dopo, una utente che si firma “Interdetta”, chiede spiegazioni riguardo a questo intervento ambiguo. La replica di Cappato è del 16/03/2002: «Al centro delle varie operazioni antipedofilia c’è stata la demonizzazione di Internet, con procedimenti penali anche a carico di chi ha semplicemente visitato siti pedofili» (da Archivio del Novecento).
5 dicembre del 2000. In un’intervista a Radio Vaticana, il
politico Daniele Capezzone, che allora militava nelle file dei radicali di Marco Pannella, affermò «La pedofilia “al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato” (vedi Wikiquote). Il 28 aprile 2002 scrisse, assieme a Maurizio Turco, vicepresidente vicario del Partito Radicale, una lettera a Libero, nella quale si scagliava contro i provvedimenti informatici per bloccare il traffico di materiale pedopornografico in internet:
“è del tutto inaccettabile la criminalizzazione di un orientamento sessuale (??) in quanto tale. Si tratta di affermare il diritto di tutti e di ciascuno a non essere condannati e nemmeno giudicati, sulla base della riprovazione morale che altri possono provare nei confronti delle loro preferenze sessuali. Criminalizzare i pedofili in quanto tali, al contrario, non serve a tutelare i minori, ma solo a creare un clima incivile…”
Gennaio 1999. Si scatena la bufera sull’ateo
Alfred Charles Kinsey, biologo e sessuologo statunitense, celebre autore negli anni ’50 del famoso “Rapporto sulla vita sessuale”, uno dei testi fondamentali della rivoluzione culturale. Egli descrisse la capacità dei bambini di provare orgasmi, con l’intento di sdoganare la pedofilia. Questo studio ha protato alla proliferazione di gruppi per la libertà e i diritti sessuali che chiedono l’abbassamento delll’età di consenso dei rapporti sessuali.
E’ stato rivelato che gli esperimenti che Kinsey ha attuato sui bambini siano stati in effetti dei veri e propri atti di pedofilia (da Wikipedia e WikiEnglish, video del 1998). Addirittura si è scoperto che alcuni risultati da lui ottenuti sulla condotta sessuale, che ha modificato i curriculum scolastici e l’ approccio all’ infanzia, sono stati basati, non su esperimenti scientifici, ma presi dal diario privato di un pedofilo che abuso’ di 317 bambini dagli 1 ai 14 anni. Tutto è stato confermato con amarezza da John Bancroft, direttore dell’ Istituto Kinsey dell’ Universita’ dell’ Indiana: “ricorrere a un pedofilo significa rinunciare a ogni base scientifica. Significa degradare l’ infanzia” (da Il Corriere della Sera 9/12/05 e Zenit.it 15/5/05).
14 novembre 1998. Il radicale
William Andraghetti, già condannato per violenze sessuali su sei minori, scrisse al Partito Radicale di Marco Pannella chiedendo di potersi candidare nelle sua liste di Bologna, oppure di diventare “europarlamentare pedofilo”. Il pedofilo è stato difeso dal gruppo di scrittori Luther Blissett, collettivo anticristiano e legato al satanismo. Scrisse anche “Diario di un pedofilo”, pubblicato da Stampa Alternativa, casa editrice laicista. Nel libro sostenne che
“il diritto di difendere il minore sta sovvertendo ogni altro diritto: bisogna mettere a nudo le violazioni del diritto a esistere come pedofilo”. E ancora: “non ho scelto di essere pedofilo, lo sono sempre stato e lo sono ancora. Come posso pentirmi di qualcosa che non ho scelto di essere?” (ricorda vagamente le frasi che si sentono dire oggi, in cui si sostituisce la parola omosessuale a quella di pedofilo) (da Corriere della Sera 14/11/98).
27 ottobre 1998. I Radicali Italiani hanno organizzato un convegno i dal titolo Pedofilia e Internet, vecchie ossessioni e nuove critiche, promosso sopratutto da Marco Pannella. Tra le motivazioni del convegno si legge: “siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell’ambito sessuale?
In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato”. Hanno quindi lanciato parole di fuoco contro la legge 269 che, oltre a punire lo sfruttamento sessuale dei minori, obbliga anche gli Internet provider a una funzione di controllo e di censura dei contenuti pedopornografici, pena la chiusura e il sequestro dei server. Massimo Bordin, il trotskista direttore di Radio Radicale, e Roberto Cicciomessere, esponente del Partito Radicale e direttore di Agorà telematica, l’hanno definita “mostruosità giuridica”, legge da “caccia alle streghe”, “illiberale”, “antigarantista”, “cavallo di Troia contro Internet”. La presentazione di questo convegno nelle aule del Senato recitava: “essere pedofili [...] non può essere considerato un reato; la pedofilia […] diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone”. Sul sito Internet dell’Associazione danese per la difesa dei pedofili “www.danpedo.dk” (ora è chiuso dalla polizia informatica) si potevano facilmente consultare gli atti del convegno sul cui sfondo è impresso il simbolo dell’associazione stessa: un uomo ed un bambino e due cuori (da InterLex). Radio Radicale è stata anche l’unica radio italiana a mandare in onda il vergognoso programma danese dal titolo
“Papà posso toccarti l’uccello?” (da I radicali e pedofilia).
17 ottobre 1997. Viene pubblicato il libro The Political Journey of the Generation of 1968, del giornalista del New York Times e scrittore Paul Berman. L’autore ha suscitato molto scalpore anche perché ha scritto che
molti attivisti del nascente movimento gay sperimentarono sin da piccoli, a scuola, o nei parchi, il “sesso tra giovanissimi e adulti”, nel clima appunto di sessualità sfrenata e “liberata” di quegli anni.
1996.
Aldo Busi, noto ateo, anticlericale, radicale e omosessuale si è mostato aperto alla pedofilia. Al Maurizio Costanzo Show ha dichiarato:
“ma da quando la pedofilia è un crimine? Io ho fatto di tutto! Se anche un adulto masturbasse un ragazzino, che male ci sarebbe?”. E’ presente anche un video su Youtube in cui alla fine di queste affermazioni si sente il pubblico applaudire. Le stesse persone probabilmente sono quelle che ora si scagliano contro la Chiesa (da Youtube).
Busi ha anche incolpato addirittura i minori di essere provocatori verso gli adulti. Ha affermato: “non c’ è nulla di scandaloso se un ragazzo compie atti sessuali con un adulto e semmai sono i bambini a corrompere gli adulti e non viceversa”. Dopo le inevitabili polemiche, Busi ha sbraitato contro il cattolicesimo: “Ipocriti. Siete i soliti cattolici che nascete e crescete con l’idea di sesso legata alla colpa e al peccato”. Intervistato da Repubblica ha detto: “Può esistere una pedofilia blanda, quella praticata dai bambini sugli adulti. I bambini sono in certi casi corruttori degli adulti. Oggi cercano il capro espiatorio nel cosiddetto pedofilo, come ieri negli zingari, negli omosessuali, negli ebrei, nei palestinesi, nelle donne, ma anche i bambini hanno la loro brava sessualità e che gli adulti non devono più reprimerla” (da Repubblica 12/12/1996). Sul sito Ragione e Fede c’è una sua piccola ed interessante biografia.
Dal 1993 al 2003. In questi anni l’
International Lesbian and Gay Assciation (ILGA), ovvero la più grande associazione di omosessuali a livello internazionale, ha contenuto al suo interno anche l’organizzazione per l’emancipazione della pedofilia: la North American Man-Boy Lovers Association (NAMBLA), compresi numerosi membri. Per questo motivo ha perso lo status consultivo all’ONU e ha dovuto, date le circostanze, eliminare i membri del partito dei pedofili (da Wikipedia).
5 febbraio 1993. Un articolo di Repubblica desta scalpore: Sartre e Simone “mangiabambine”. Louise Védrine, afferma di essere stata vittima da minorenne “degli impulsi dongiovanneschi” di Sartre (ateo) e della sua professoressa di filosofia Simone Beauvoir (atea), accusando quest’ ultima di aver svolto il ruolo di mezzana per procurare al suo compagno “carne fresca”, ovvero giovani fanciulle da lei “pregustate” prima di rifilargliele. Mostra anche le centinaia di lettere osè che il laicissimo Sartre le inviava (da La Repubblica 5/2/93). I due maestri di ateismo avevano già sottoscritto nel 1977 il famoso manifesto dove -
in nome della «liberazione sessuale» — esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi (ne parleremo più sotto).
1990.
Le associazioni omosessuali (COC) fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni, avvenuta nel 1990. Le condizioni poste furoo il consenso del giovane e il nulla osta dei genitori (da G.J.M. van den Aardweg, Matrimonio omosessuale e affidamento a omosessuali, 1998, p. 507 e da Pedofilia in Italia e cultura pedofila).
1983. Nasce il circolo di cultura omosessuale
Mario Mieli, dedita alla difesa dei diritti civili delle persone LGBT. E’ una delle principali organizzatrici del Gay Pride di Roma e vede il transessuale Vladimir Luxuria tra i suoi esponenti ed è dedicata allo scrittore ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia Mario Mieli (di cui parleremo più sotto),
promotore della pedofilia e della liberalizzazione sessuale del fanciullo (vedi anche Contro la Leggenda nera). L’intellettuale riteneva anche che omosessualità e pedofilia fossero correlate (da Gris.Imola.it).
1977. L’ateo e iniziatore del movimento omosessuale in Italia, Mario Mieli, che considerava
«opera redentiva», per entrambi, il sesso tra un adulto e un giovanissimo (e anche la necrofilia, la coprofagia e la pedofilia in senso stretto) ha pubblicato il suo libro Elementi di critica omessuale, nel quale ha scritto: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, si, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli. Elementi di critica omosessuale. Milano, Einaudi, 1977). E ancora: “la corporeità umana entra liberamente in relazioni egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra, inclusi i bambini e i nuovi arrivati di ogni tipo, corpi defunti, animali, piante, cose, annullando “democraticamente” ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie. A questa rivoluzione sociale sono di ostacolo i valori famigliari naturali e cristiani”. Morì suicida nel 1983. Col sostegno dei Radicali è nato il F.u.o.r.i. di Mario Mieli, centro culturale omosessuale che si ispira ai valori del suo beniamino (vedi anche Contro la Leggenda nera).
1977. I paladini dell’ateismo e dell’omosessualità firmarono un famoso manifesto dove -in nome della «liberazione sessuale» — esigevano la depenalizzazione dei rapporti con minori, bambini compresi. I firmatari più famosi furono:
i guru laicisti e atei radicali Sartre; Simone de Beauvoir; Michel Foucault; il politico socialista e materialista Jack Lang; l’ateo omosessuale Louis Aragon; il marxista omosessuale Roland Barthes; il filosofo ateo André Glucksman, autore nel 2004 del libro La terza morte di Dio. Perché l’Europa è ormai un continente ateo e nel resto del mondo invece si uccide per fede; Félix Guattari, ateo anarchico e psicoanalista nicciano; Bernard Kouchner, politico social-comunista francese, Guy Hocquenghem, scrittore omosessuale marxista; ecc. (da Il Foglio 17/4/10).
1975. Viene pubblicato il
libro Le grand Bazar, scritto dal leader dei Verdi all’Europarlamento, l’ateo e anarchico Daniel Cohn-Bendit. Egli ha descritto i giochi a sfondo erotico dei bambini con gli insegnanti in un asilo riformato di Francoforte, mettendo in evidenza la dimensione pulsionale dell’infanzia e
si è vantato di avere non solo raccomandato ma praticato il sesso con i minori lui stesso, quando era insegnante: «Mi è successo che qualche bimbo mi aprisse la cerniera dei pantaloni e iniziasse ad accarezzarmi. Io reagivo in modo diverso a seconda delle circostanze. Il loro desiderio mi creava dei problemi. E chiedevo: “Perchè giocate con me e non con gli altri?”. Ma quando loro insistevano, io li accarezzavo» Difendendosi dopo le richieste di dimissioni ha detto: “Liberale e libertario, io assumo su di me tutta intera l’ eredità della mia generazione [quella del '68]». Ha promosso la legalizzazione della pedofilia sostenendo l’idea di “liberazione sessuale” dei bambini. Ha ribadito i suoi concetti anche durante il programma tv Apostrophes del il 23 aprile 1982. Il sito Libertà e Persona mostra il video della trasmissione. (dal Corriere della Sera 9/2001).