Il caso dell'Arcivescovo di Varsavia è proprio una vera massoneria
L'inganno di due Pontificati: giovanni paolo II e Ratzinger
il caso dell'Arcivescovo di Varsavia e la massoneria ecclesiale polacca complice dei KGB russo.
Le undici contraddizioni che hanno segnato il Pontificato di Giovanni Paolo II, costringendo milioni di credenti a una drammatica "crisi di speranza"
Una voce critica Il teologo cattolico dissidente Hans Küng indica le undici contraddizioni che avrebbero segnato il Pontificato di Giovanni Paolo II, costringendo
milioni di credenti a una drammatica "crisi di speranza": Wojtyla, il Papa che ha fallito. Predica il dialogo ma ha isolato la Chiesa. Le sue idee di fede
e di morale hanno cancellato il Concilio Vaticano II
La situazione della Chiesa Cattolica è seria. Il Papa è gravemente malato e merita ogni compassione. Ma la Chiesa deve vivere. Per questo, nella prospettiva
di un'elezione papale, ha bisogno di una diagnosi, di una sincera analisi svolta dal suo interno. Delle terapie si potrà discutere dopo.
Gli oltre venticinque anni di Pontificato di Karol Wojtyla sono stati una conferma delle critiche che già avevo espresso dopo un anno del suo Pontificato.
Secondo la mia opinione, egli non è il Papa più grande ma il più contraddittorio del XX secolo. Un Papa dalle molte, grandi doti, e dalle molte decisioni
sbagliate! La sua "politica estera" ha preteso da tutto il mondo conversione, riforma, dialogo. Però, in tutta contraddizione, la sua "politica interna"
ha puntato alla restaurazione dello status quo ante Concilium, a impedire le riforme, al rifiuto del dialogo intra- ecclesiastico e al dominio assoluto
di Roma. Questa contraddizione si evidenzia in undici ambiti problematici. Riconoscendo gli aspetti positivi di questo Pontificato, mi concentrerò quindi
sui suoi aspetti critici e contraddittori.
Prima contraddizione.
Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all'esterno ma li ha negati all'interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne. Il Vaticano,
un tempo nemico convinto dei diritti dell'uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione
dei Diritti dell'Uomo del Consiglio d'Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati.
La separazione dei poteri, principio fondamentale del diritto moderno, è sconosciuta alla Chiesa Cattolica romana, nel cui comportamento non vi è nessuna
lealtà: nei casi di disputa l'autorità vaticana funge nel contempo da legislatore, accusa e giudice.
Seconda contraddizione.
Grande ammiratore di Maria, il Wojtyla predica gli ideali femminili, vietando però alle donne la pillola e negando loro l'ordinazione.
Per molte donne cattoliche tradizionali (soprattutto le donne appartenenti a ordini religiosi), l'aspetto più apprezzato di questo Papa è il suo respingere
le donne moderne, in quanto le ha escluse da tutte le consacrazioni più importanti e considera la contraccezione appartenente alla "cultura della morte
". Tuttavia, molte delle donne che partecipano alle manifestazioni di massa del Papa, rifiutano la dottrina papale che si oppone ai metodi contraccettivi.
Terza contraddizione.
Questo Pontefice predica contro la povertà di massa e l'indigenza nel mondo ma, al tempo stesso, con la sua posizione in merito al controllo delle nascite
e all'esplosione demografica, si è reso colpevole di questa indigenza.
In occasione dei suoi numerosi viaggi e anche di fronte alla Conferenza delle Nazioni Unite su Popolazione e Sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, questo
Papa ha preso posizione contro l'uso della pillola e del profilattico e, pertanto, potrebbe essere ritenuto responsabile più di qualsiasi uomo di Stato
della crescita demografica incontrollata in alcuni Paesi e del dilagare dell'Aids in Africa.
Quarta contraddizione.
Karol Wojtyla propaganda una figura sacerdotale maschile caratterizzata dal celibato ed è, quindi, il principale responsabile della catastrofica carenza
di sacerdoti, del collasso dell'assistenza spirituale in molti Paesi e dello scandalo della pedofilia nel clero, ormai venuto alla luce. Agli uomini che
si sono dichiarati pronti al servizio sacerdotale nelle comunità viene proibito il matrimonio. Questo è solo un esempio di come anche questo Papa abbia
ignorato la dottrina della Bibbia e la grande tradizione cattolica del primo Millennio in cui non vi era alcuna legge sul celibato per i sacerdoti. I quadri
si sono ridotti, il reclutamento è fermo e fra poco, non solo nell'area di lingua tedesca, quasi due terzi delle parrocchie rimarranno senza sacerdote
e la stessa celebrazione domenicale dell'eucarestia non potrà più essere assicurata, nemmeno con l'importazione di parroci e il raggruppamento delle parrocchie
in "unità spirituali". Il clero fedele al celibato è dunque in crescente pericolo di estinzione. Gli scandali della pedofilia verificatisi dagli Stati
Uniti all'Austria hanno inoltre gravemente danneggiato la sua credibilità, portando sull'orlo della bancarotta grandi diocesi negli Stati Uniti.
Quinta contraddizione.
Il Papa polacco ha praticato un numero elavatissimo di canonizzazioni, ma al tempo stesso ha ignorato l'inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti
e membri di ordini malvisti dalla Chiesa. I devoti, strumentalizzati politicamente e commercialmente con spese ingenti e conseguenti profitti per la Curia,
sono soprattutto pie suore, fondatori di ordini religiosi o Papi come l'antidemocratico, antisemita, autoritario Papa Pio IX (controbilanciati dalla canonizzazione
di Giovanni XXIII).
Devoti sono divenuti anche l'imperatore asburgico Carlo I e il ben poco pio fondatore dell'Opus Dei Josémaria Escrivá. Uomini e donne (anche donne appartenenti
a ordini religiosi) che si sono distinti, per il loro pensiero critico e per la loro energica volontà di riforme, sono stati invece trattati con metodi
da Inquisizione. Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande
Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l'Arcivescono di Seattle
Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di
un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della
Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.
Sesta contraddizione.
Il Papa elogia spesso e volentieri gli ecumenici, ma al tempo stesso ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformiste
ed evita il riconoscimento dei suoi funzionari e dell'eucarestia. Il Papa avrebbe dovuto consentire - come suggerito in molti modi dalle commissioni di
studio ecumeniche e come praticato direttamente da tanti parroci - le messe e l'eucarestia nelle Chiese non cattoliche e l'ospitalità eucaristica.Avrebbe
anche dovuto ridurre l'eccessivo potere esercitato dalla Chiesa nei confronti delle Chiese dell'Est e delle Chiese riformiste e avrebbe dovuto rinunciare
all'insediamento dei Vescovi romano- cattolici nelle zone delle Chiese russe- ortodosse. Avrebbe potuto, ma non ha mai voluto. Ha voluto invece mantenere
e ampliare il sistema di potere romano.
La politica di potere e di prestigio del Vaticano è stata mascherata da discorsi ecumenici pronunciati dalla finestra di Piazza San Pietro, da gesti vuoti
e da una giovialità del Papa e dei suoi cardinali che cela in realtà il desiderio di "sottomissione" della Chiesa dell'Est sotto il primato romano e il
"ritorno" dei protestanti alla casa paterna romano-cattolica.
Settima contraddizione.
Come Vescovo suffraganeo e poi Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla ha preso parte al Concilio Vaticano II. Una volta diventato Papa, ha però disprezzato
la collegialità del Pontefice con i Vescovi decretata proprio al Concilio.
Questo Pontefice ha più volte dichiarato la sua fedeltà al Concilio, per poi tradirlo nei fatti attraverso la sua "politica interna". I termini conciliari
come "aggiornamento, dialogo, collegialità e apertura ecumenica" sono stati sostituiti da parole quali "restaurazione, magistero, obbedienza, ri-romanizzazione
". Il criterio per la nomina dei Vescovi non è affatto lo spirito del Vangelo e l'apertura mentale pastorale, bensì la fedeltà assoluta verso la condotta
romana. I sostenitori del Papa tra i vescovi di lingua tedesca come Meisner, Dyba, Haas, Groer e Krenn sono solo gli sbagli più eclatanti di questa politica
pastorale devastante, la quale fa pericolosamente scivolare in basso il livello morale e intellettuale dell'episcopato. Un episcopato reso ancor più mediocre,
rigido, conservatore e servile, è forse l'ipoteca più pesante di questo lunghissimo Pontificato.
Ottava contraddizione.
Questo Papa ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole "forme deficitarie
di fede". In occasione dei suoi viaggi o "preghiere di pace", il Papa ha radunato con piacere attorno a sé dignitari di altre chiese e religioni. Non vi
erano tuttavia molte tracce reali della sua preghiera teologica. Anzi, il Papa si è presentato in sostanza come un "missionario " di vecchio stampo.
Nona contraddizione.
Il Papa polacco ha assunto la funzione di rappresentante della fede in un'Europa cristiana, ma il suo ingresso trionfale e la sua politica reazionaria hanno
involontariamente favorito l'inimicizia nei confronti della Chiesa, se non addirittura l'avversione contro il Cristianesimo stesso. La campagna di evangelizzazione
del Papa, il cui punto centrale è rappresentato da una morale sessuale ben poco adeguata ai tempi, ha discriminato soprattutto le donne: quelle che in
questioni controverse, quali la contraccezione, l'aborto, il divorzio, l'inseminazione artificiale hanno dimostrato di avere opinioni diverse da quelle
della Chiesa, sono state definite portatrici di una "cultura della morte". Attraverso interventi politici- come è accaduto in Germania contro il Parlamento
e l'episcopato nel caso del conflitto sul tema della gravidanza -, la Curia romana ha dato l'impressione di rispettare poco la separazione giuridica tra
Stato e Chiesa. Il Vaticano cerca (attraverso il gruppo parlamentare del Partito Popolare europeo) di esercitare delle pressioni anche sul Parlamento Europeo,
incentivando l'ingaggio di osservatori particolarmente vicini alle idee di Roma per questioni relative alla legislazione sull'aborto. Invece di farsi ovunque
fautrice di soluzioni ragionevoli che consentano la mediazione, la Curia romana con i suoi proclami acutizza di fatto a livello mondiale la polarizzazione
tra oppositori e sostenitori dell'aborto, moralisti e libertini.
Decima contraddizione.
Come carismatico comunicatore e "star" mediatica, questo Papa fino alla sua veneranda età ha fatto presa in particolare sui giovani, ma si è appoggiato
soprattutto ai "nuovi movimenti" di origine italiana, all'Opus Dei di casa in Spagna e a un pubblico acritico e fedele del Pontefice. Tutto ciò è sintomatico
del rapporto del Papa con la laicità e della sua incapacità di dialogare con un pubblico critico. I grandi raduni mondiali dei giovani sostenuti a livello
regionale e internazionale, sotto la sorveglianza della gerarchia dei nuovi movimenti laici (Focolare, Comunione e Liberazione, St. Egidio, Legionari di
Cristo, Regnum Christi, etc.), hanno attirato e attirano centinaia di migliaia di giovani. Molti di essi volonterosi, troppi del tutto acritici. Il carisma
personale di Wojtyla è quasi più importante dei contenuti da lui trasmessi.
Le domande che i giovani avevano posto al Papa e che, in occasione del suo primo viaggio in Germania, lo avevano messo in serio imbarazzo, in seguito non
sono state più consentite. Le associazioni cattoliche di giovani, che non si trovano sulla linea del Vaticano, vengono disciplinate e messe alla fame dall'ordine
romano attraverso il ritiro di finanziamenti da parte dei vescovi locali. Inoltre viene messa in discussione la fiducia un tempo accordata all'ordine dei
gesuiti: prediletti dai Papi precedenti, ora vengono percepiti come sabbia negli ingranaggi della politica di restaurazione del Papa a causa delle loro
qualità intellettuali, dei loro teologi critici e delle opzioni teologiche di liberazione. Invece Karol Wojtyla, già ai tempi in cui era ancora arcivescovo
di Cracovia, concesse la piena fiducia all'associazione segreta Opus Dei, potente sia dal punto di vista finanziario che in termini di influenze, ma antidemocratica
e in passato compromessa con regimi fascisti.
Undicesima contraddizione.
Giovanni Paolo II ha offerto nel 2000 una pubblica confessione dei peccati per gli errori della Chiesa nel passato, senza però trarne alcuna conseguenza
pratica.
La confessione dei peccati ampollosa e barocca inscenata a San Pietro per gli errori della Chiesa è rimasta vaga e ambigua. Il Papa ha chiesto perdono solo
per gli errori dei "figli e delle figlie della Chiesa" ma non per quelle del "Santo Padre", per quelle della Chiesa stessa e dei gerarchi presenti. Il
Papa non ha mai preso posizione in merito agli intrighi delle varie sedi della Curia in affari mafiosi e ha contribuito più all'occultamento che alla rivelazione
di scandali e crimini (Banca Vaticana, il "suicidio" di Guido Calvi, l'omicidio avvenuto nell'ambiente del corpo delle guardie svizzere...). Anche con
la rivelazione degli scandali della pedofilia dei clericali, il Vaticano è stato straordinariamente titubante. Nonostante alcune richieste, il Papa non
ha mai dato udienza ad alcuna vittima. Anzi, ha riempito di elogi un insigne criminale nel corso di una fastosa cerimonia al Vaticano: il messicano Marcial
Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo (500 sacerdoti e 2.000 seminaristi) e del movimento laico Regnum Christi, diventato ormai concorrente
ancora più conservatore dell'Opus Dei.
Conclusioni.
Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, in fin dei conti un disastro, perché
Karol Wojtyla, con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini e gettandoli in una crisi epocale.
Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale - un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari - è stato
restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati,
i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati.
E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento
dell'eucarestia. Di tutto questo è forse colpevole "il mondo"?
La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria
crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista
e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyla l'ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico. Si è però verificato il contrario di ciò
che egli sperava: la Polonia stessa è stata travolta dal moderno sviluppo secolare e, dopo la sostituzione dell'alleanza elettorale in carica fino al 2001,
Solidarnosch, si appoggia sempre meno alle idee di fede e di morale promosse dal Pontefice. Quando verrà il momento, il nuovo Papa dovrà decidere di affrontare
un cambio di rotta e dare alla Chiesa il coraggio di nuove spaccature, recuperando lo spirito di Giovanni XXIII e l'impulso riformistico del Concilio Vaticano
II. "Videant consules", i consoli vogliano fare in modo che la Repubblica non subisca danni, si diceva nell'antica Roma. "Videant cardinales", i cardinali
vogliano fare in modo-si dovrebbe dire nella Roma di oggi-che la Chiesa non subisca danni.
Scritto da: LiviaGloria 06/01/2007 19.44
Si vede che non conosci le profezie,se non per un risentito dire....perché dovresti sapere che non si parla di trono di Pietro...ma di atrio di S.Pietro e di vertici...puntualizzo vertici al plurale e non vertice...perché la chiesa e i fedeli in primis sanno giá delle infiltrazioni...e se conosci le lettere degli apostoli sai giá che ai suoi tempi lui stesso parlo di questo...
Riguardo al nwo w chiesa...se fosse come dici...non mi spiego come mai essa sta perdendo presa sulla gente dubiti forse della sua forza diplomatica???...oppure interessa solo quando si vuole dare contro...e non usare la logica che se lei fosse nel nwo avrebbe certo potere di non avere il decadimento che oggi ha....questa é logica...e non usare a seconda delle teorie un punto a favore e lo stesso punto contro...non c é coerenza...
Strano no?...che l unione europea non ha riconosciuto le radici cristiane...oppure quale logica vedi??
Altra cosa interessante da osservare se vuoi...é che il nwo é esoterico...allora mi devi spiegare come mai c é tanta propaganda su esoteria...esattamente la stessa essenza del nwo...
Bagavan...voi fate il gioco del nwo...ma non vi rendete conto...perché voi siete impregnati di esoteria e gnosi come tutti quelli che sono lassu...ed é lí il gioco...
Tanti tipi di esoteria,ordini,fratellanze...ma che arrivano da un unica radice...quella vostra e che neanche sapete...e sai perché non sapete?...perché non siete sotto la luce del sole,ma semplicemente perché vi viene imposto il segreto...bel giochino vero??...
Manipolano lentamente la mente verso certe idee,pensieri...e vi tengono nel SEGRETO...e tu nel segreto quale veritá vuoi insegnare??...solo quella che ti fanno conoscere....e tu agli altri quali veritá insegni???...quali segreti?...che siete segreti anche a voi stessi???
La gnosi é come un serpente che cambia pelle secondo delle situazioni,ma la sua essenza é sempre quella...e come un serpente si sa addattare molto bene sul terreno in cui striscia..
La tua non dualitá che tanto proclami a parole...si vede nela sua essenza ...dai tuoi scritti...tu stesso neghi cio per cui dici di difendere...la non dualitá...perché il tuo fervore contro la chiesa...é la palese dimostrazione che la dualitá é in te,nel mondo...e senza accorgertene confermi cio che io dico e proclamo....
La dualitá é una chimera data per affannarvi a cercarla...e nell affanno non vi accorgete del Cristo che bussa al vostro cuore...troppo presi dall essere Cristo e Dio...praticate piu dualitá di quelli che l accettano come legge di Dio per noi e il nostro insegnamento...
Le tue parole sconfessano te stesso....