Cipro dice NO all'Europa. Pesante sconfitta per tutti i banksters Ue

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wheaton80
00mercoledì 20 marzo 2013 12:21

Sussulto di dignita' del parlamento di Nicosia: con 36 voti contrari e 19 astensioni, bocciato il prelievo forzoso sui depositi bancari, chiesto dalla troika per il piano di salvataggio da 17 miliardi di euro, pari al 140% del Pil. La Bce promette liquidita'. Voci di piani di emergenza. Ma l'Europa trema. Non possiamo non dirci ciprioti

NICOSIA (WSI) - Il parlamento di Cipro, con 36 voti contrari e 19 astensioni, ha bocciato l'introduzione di un prelievo forzoso sui depositi bancari, una misura chiesta dagli altri partner dell'Eurozona e del Fondo Monetario Internazionale, per dare il via al piano di salvataggio di circa 17 miliardi di euro, pari al 140% del Pil. ''La Bce prende atto della decisione del parlamento di Cipro e resta in contatto con gli altri partner della Troika (Bce-Ue-Fmi,NdR). Ribadisce l'impegno a fornire tutta la liquidita' necessaria nell'ambito delle attuali regole'', cosi' la nota dell'Eurotower. Il comunicato arriva dopo il voto del parlamento di Cipro che ha bocciato il prelievo forzoso sui depositi bancari. Una misura richiesta dai partner dell'Eurozona e dal Fondo Monetario Internazionale come condizione per attivare il salvataggio del sistema bancario del paese.

"...Si riproverà con un altro piano, perchè il punto importante della questione non è (ancora) l'uscita di un paese dall'euro, cosa che l'UE tenterà di impedire in tutti i modi. Il succo di questo voto è che per la prima volta un paese si è rifiutato di mettere in pratica un piano richiesto dall'UE (la quale ora cerca di disconoscerne la paternità, attribuendola al solo Anastasiades). Il che significa che i vari Tsipras, Grillo, Berlusconi, Moya etc. potranno invocare un precedente in cui un piano UE è stato rifiutato, o almeno rinegoziato (stanotte molta gente a Nicosia, Strasburgo e Berlino non va a letto). Il che è di per sè clamoroso. Fino ad adesso la UE aveva sempre ottenuto quello che voleva. Ora questo evento rischia di essere come la battaglia di Ajn Jalut per i Mongoli (1265), l'assedio di Malta per gli Ottomani (1566) o la Battaglia aerea d'Inghilterra per i nazisti. Oppure, ricorrendo ad esempi più politici, la sconfitta sul divorzio per la DC (1974) o il primo arretramento dei comunisti alle elezioni (1979). Una prima battuta d'arresto. Che ne presagisce altre...".

Gli aiuti servono per salvare un paese che paga la crisi del proprio sistema bancario, gravido di sofferenze verso la Grecia. Il prelievo forzoso doveva servire come contributo (5,8 miliardi) del paese alle spese del piano, ma le manifestazioni popolari contro questa misura, considerata un salvataggio delle banche, non a carico degli azionisti, ma dei clienti, ha indotto il parlamento alla marcia indietro. Il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha invitato i partiti al dialogo, mentre le banche restano chiuse per evitare una nuova massiccia fuga di capitali dall'isola.

Si dovra' tornare al negoziato, non solo tra i partiti ciprioti, ma anche con gli altri partner dell'Eurozona, l'Eurogruppo e' convocato per venerdi'. Sembra di assistere al ''deja vu'' del famoso Psi fatto sulla Grecia, quando i detentori di titoli di Stato ellenici furono chiamati, anche in modo forzoso, a condividere le perdite, innescando un calo di fiducia sui titoli di Stato dei paesi dell'Eurozona, divenuti all'improvviso suscettibili di ristrutturazione forzosa. Nel caso di Cipro si e' optato per un prelievo forzoso sui depositi bancari che, oltre a favorire la fuga di capitali dall'isola, innesca un calo nella fiducia dei depositanti, che diventano oggetto di una ristrutturazione delle loro disponibilita' liquide. Per ora l'Eurogruppo si e' limitato a dire che il prelievo forzoso rimarra un ''caso unico'', ma lo stesso spartito era stato suonato per la Grecia.

I mercati finanziari di fronte a questo proliferare di ''unicita'' hanno ieri penalizzato i paesi periferici dell'Eurozona con significative flessioni per le borse di Milano (-1,5%) e Madrid (-2,2%) ed inevitabile aumento dello spread. E intanto hanno già iniziato a circolare voci di piani di emergenza straordinari. Alcune fonti a Bruxelles avrebbero riferito che le Banche centrali dei paesi limitrofi a Cipro, la Banca centrale greca in testa, avrebbero rinforzato da un anno a questa parte le loro riserve per fronteggiare situazioni straordinarie. Nessuno però oggi conferma questa ipotesi, mentre la Commissione europea e la Bce preferiscono tacere.

Le attività bancarie sull'isola ammontano a circa 670% del prodotto interno lordo del paese. "Il modello di banca in Italia, per esempio, è molto più sicuro: le attività bancarie lì sono pari al 290% del PIL, in Spagna al 380%. Quindi non si possono confrontare i sistemi bancari fra questi paesi ", ha rassicurato il governatore della Banca centrale austriaca, Ewald Nowotny. Per i trader, Italia e Spagna hanno ancora le maggiori probabilità di entrare in stress finanziario, soprattutto se la recessione dovesse approfondirsi. Non è certamente un caso se l'euro ieri è piombato fin sotto quota 1,29 sul dollaro, ossia sui minimi da fine novembre.

www.wallstreetitalia.com/article/1526972/crisi-sistemica/cipro-dice-no-all-europa-pesante-sconfitta-per-tutti-i-banksters...
wheaton80
00sabato 27 aprile 2013 19:02
Nigel Farage:"Eurozona fallimento assoluto"

Intervento di Nigel Farage al Parlamento europeo - 17 Aprile 2013:

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=sviTqlTBCno

wheaton80
00venerdì 28 febbraio 2014 21:16
Cipro boccia il piano risanamento. A rischio gli aiuti dell’Eurogruppo

Cipro è un piccolo Paese ma proprio dagli Stati marginali dell’Eurozona è venuta la bufera che negli anni scorsi ha messo a rischio l’euro. Ora si è accesa una nuova spia di allarme: il piano di salvataggio finanziario dell’isola (finita a un passo dal crac) è in pericolo dopo che il Parlamento di Nicosia ha respinto ieri sera un progetto di legge sulla privatizzazione delle aziende a partecipazione statale. Questa bocciatura del disegno di legge mette a rischio il versamento della prossima «tranche» da 236 milioni di euro stanziati da Bruxelles, soldi di cui il governo cipriota ha urgente bisogno per pagare, fra l’altro, gli stipendi e le pensioni dei dipendenti statali. La decisione dell’Eurogruppo sul versamento della tranche era attesa per il 5 marzo ma ora è in dubbio anche perché il governo di Nicosia si è dimesso. La vicenda delle dimissioni è legata anche alla politica verso la Turchia, cioè ha a che fare con dissidi interni ciprioti sulla maniera di trattare il problema della riunificazione (il Nord dell’isola è occupato dal 1974 dalle truppe turche). L’intreccio fra i problemi economici e politici rischia di creare un cortocircuito a spese della stabilità finanziaria dell’Eurozona, ripristinata con tanta fatica.

Luigi Grassia
28 febbraio 2014
lastampa.it/2014/02/28/economia/cipro-boccia-il-piano-risanamento-a-rischio-gli-aiuti-delleurogruppo-0WeFoTRS47V6PlVNjWSnuI/pag...
wheaton80
00lunedì 10 marzo 2014 20:29
Si dimette Demetriades, banchiere centrale di Cipro



ROMA (WSI) - Il governatore della Banca centrale di Cipro, Panicos Demetriades, ha rassegnato improvvisamente le dimissioni, dopo molti mesi di braccio di ferro con il presidente della repubblica Nicos Anastasiades che puntava al suo allontanamento. L'annuncio è stato dato dall'esecutivo, che ha precisato che Anastasiades ha accettato le dimissioni, che saranno effettive dal 10 aprile prossimo. Nella nota si precisa che la lettera del governatore è stata recapitata oggi al ministro delle Finanze, Harris Georgiades, che si trovava al vertice dei ministri dell'area euro a Bruxelles, e che la consegna è avvenuta "alla presenza di un rappresentante della Bce".

10 marzo 2014
www.wallstreetitalia.com/article/1675119/eurozona/si-dimette-demetriades-banchiere-centrale-di-ci...
wheaton80
00venerdì 27 febbraio 2015 11:36
Ennesimo fiasco della diplomazia USA: Putin sigla accordi di cooperazione con Cipro ed ottiene i porti nell’isola

Da quando Obama ed i suoi alleati europei hanno varato le sanzioni contro la Russia ed hanno puntato all’isolamento internazionale di questo paese (il più esteso del mondo) non si contano più i nuovi accordi di cooperazione che la Russia è riuscita a sottoscrivere in questi mesi con una infinità di paesi, di grandi dimensioni, come la Cina, l’India, l’Argentina, l’Egitto, l’Iran, il Brasile e di interesse strategico come il Nicaragua, il Venezuela, l’Ecuador, ecc… Si può tranquillamente dire che il tentativo di Washington di isolare la Russia è miseramente fallito e Mosca non ha mai avuto tanti paesi amici e cooperanti di quanti ne ha annoverati negli ultimi tre mesi. Sembra piuttosto che siano gli USA adesso a dover soffrire una sindrome da isolamento visto che anche nel continente americano la maggior parte dei paesi si è stretta in solidarietà con il governo di Caracas (Venezuela) di fronte alle prove inoppugnabili del tentativo USA di ingerenza e sobillazione svolto nel Paese per ottenere il rovesciamento del governo legittimo di Nicolas Maduro. Ultimo in ordine di tempo è stato l’accordo di cooperazione stretto da Putin a Cipro, la piccola ma strategica isola del Mediterraneo, situata di fronte alle coste di Libano e Siria. La Russia si è impegnata ad aiutare Cipro nel risolvere le conseguenze che ha sofferto il Paese per la sua crisi del debito, lo ha annunciato il presidente Russo Vladimir Putin dopo essersi riunito a Cipro con il suo omologo Nikos Anastasiadis, secondo quanto comunicato dall’agenzia Ria Novosti. Putin ha assicurato al governo cipriota un credito di stabilizzazione di circa 2.500 milioni di euro e si interesserà a ristrutturare il prestito con condizioni di favore, ha dichiarato lo stesso Putin. Questo ha suscitato costernazione nelle autorità di Bruxelles, le stesse che, poco più di un anno fa, per “aiutare” Cipro, avevano stabilito il prelievo forzoso sui depositi dei risparmiatori.

Il presidente cipriota Anastasiadis ha concordato con Putin l’apertura dei porti ciprioti alle navi russe che potranno utilizzare tali infrastrutture dell’isola senza limitazione alcuna e nel contempo ha stretto un accordo che permetterà alla Russia di partecipare attivamente nella lotta alla pirateria ed al terrorismo nel Mediterraneo orientale. Inoltre Putin si è impegnato a sviluppare i rapporti commerciali con Cipro permettendogli di superare le restrizioni attuali alle esportazioni di prodotti agricoli verso il mercato russo, cosa che ha aggravato lo stato dell’agricoltura e dell’economia del paese mediterraneo, per causa di una delle tante imposizioni fatte dalle autorità di Bruxelles. Rispetto al problema delle sanzioni, Putin ha dichiarato che queste stanno producendo danni all’economia dei paesi europei che rischiano di perdere competitività sui mercati internazionali e si è augurato che i paesi europei rivedano la loro politica sulla base dei propri interessi nazionali e non di quelli imposti dall’esterno. Affrontando l’argomento dell’Ucraina, Putin ha denunciato l’ultima misura delle autorità di Kiev che hanno tagliato unilateralmente il gas alle province orientali del Donbass creando un problema umanitario alle popolazioni già duramente provate dalla guerra. Relativamente a questo, Putin ha dichiarato che la Russia si ripromette di tagliare completamente la fornitura di gas all’Ucraina se questa non si affretta a pagare i debiti (che ascendono a vari miliardi) delle precedenti forniture. Il presidente russo si è inoltre augurato che l’Europa si preoccupi dei problemi umanitari delle popolazioni sottoposte a guerre derivanti da ingerenza e sobillazione esterna.

Luciano Lago
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