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Poligamia anche in Italia. Dai vescovi no a Cossiga
Il presidente emerito rilancia la provocazione: sono in linea con l' ecumenismo della Chiesa
Poligamia per i musulmani I vescovi bocciano Cossiga Il presidente emerito rilancia la provocazione: sono in linea con l' ecumenismo della Chiesa MILANO - Era una provocazione intellettuale e giuridica, per ammissione dello stesso Francesco Cossiga. E come spesso accade con le provocazioni è stata accolta da un coro di dinieghi. Tra l' indignato («inaccettabile» perché «bisogna difendere con orgoglio le conquiste dell' Occidente, le conquiste delle donne della mia generazione» tuona l' «azzurra» Tiziana Maiolo, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano) e il pensoso («Non credo sia un strada plausibile né auspicabile ma riconosco a Cossiga il merito di essere andato controcorrente rispetto alle banalizzazioni del nostro dibattito sul rapporto con l' Islam» conviene l' ex ministro ds della Solidarietà sociale Livia Turco). L' idea illustrata nell' intervista di ieri al Corriere dal presidente emerito della Repubblica era semplice: «combattere le collusioni con il terrorismo o anche solo l' estremismo islamico» ponendosi tra l' altro «il problema dei rapporti giuridici dei cittadini islamici sul nostro territorio». Un ragionamento che portato alle estreme conseguenze prevede l' accettazione della «poligamia e la superiorità dell' uomo sulla donna in famiglia e nel rapporto con i figli». Tutto ciò «anche in deroga alla Costituzione». A stupire Cossiga è stato però l' intervento del Sir, l' agenzia dei vescovi italiani, che lo ha bocciato attraverso il parere del giurista Giuseppe Della Torre. «Il presidente Cossiga - spiega Della Torre - parte da una premessa giusta per arrivare a una conclusione non condivisibile. La premessa giusta è che in una società multietnica si debba dare un certo spazio ai diritti personali, la conclusione sbagliata è il fatto che questo diritto personale non abbia limiti e che quindi si possa dare luogo, nel caso specifico, al "matrimonio poligamico"». Il giurista nota che la poligamia «contrasta con dei valori portanti del nostro ordinamento, compresi quelli costituzionali». Perché «un matrimonio poligamico è un istituto in cui non è rispettata la parità della donna». Cossiga confessa il proprio stupore: «Credevo di essere proprio nella linea religiosa di cui Della Torre è specificamente portatore. Mi sembra che la linea vocazionale della Chiesa sia quella dell' ecumenismo inteso come accettazione - se non sul piano della parità dei valori certo sul piano giuridico-sociale - dei valori delle diverse religioni e confessioni e in particolare di quelle religioni che, in quanto religioni del Libro, possono considerare di adorare lo stesso Dio unitario». Sostiene che «dei valori costituzionali di cui parla Della Torre si è già data una particolare lettura», ad esempio «alla concezione cristiana del matrimonio e della famiglia noi politici e governo a guida cattolica abbiamo rinunciato assumendoci almeno costituzionalmente la responsabilità delle leggi sul divorzio». Dunque «non vedo perché - conclude Cossiga - in nome dell' ecumenismo, anche a fini di strategia politica e militare non si possa pensare a ridar vigore a principi già conosciuti in una società multireligiosa come l' impero ottomano e cioè lo statuto personale». Ma ecco svelata la provocazione: a Livia Turco che alla sua strada contrappone «la dichiarazione dei diritti umani e la realizzazione di un processo» che porti «quelle culture a comprendere quanto sia vantaggioso anche per loro il riconoscimento di quei diritti», l' ex capo dello Stato dà ragione. A patto che però sia coerente: «Va detto che quella è la dichiarazione dei diritti dell' uomo secondo la cultura occidentale. Io sono d' accordo che sia legittimo affermare la superiorità su quella islamica della concezione giudeo-cristiana, liberale e anche marxista di uomo, famiglia e società. Ma perché lei non lo dice? Con la mia proposta ho solo cercato di acconciarmi al volere della maggioranza democratica e alla forte spinta dell' ecumenismo cattolico e cristiano portando le cose alle conseguenze naturali». Per don Gianni Baget Bozzo quella di Cossiga è invece solo «l' ennesima ricerca di compromesso, fare con l' Islam come fece con i comunisti. Ma con gli islamici non si fanno compromessi, si vede che non li conosce». Quanto allo statuto personale «è improponibile a noi perché si applicava a società che dovevano restare chiuse. Mentre oggi un cristiano può diventare islamico là non era possibile il contrario. E i cristiani avevano una condizione simile ai servi della gleba». Enrico Caiano TORINO L' imam: sono monogamo, non è peccato MILANO - (e. ca.) «Noi vogliamo l' integrazione, inserirci nel tessuto sociale italiano mantenendo le nostre radici. Ma le nostre radici non c' entrano con la poligamia». L' imam di Torino, quel Bouriki Bouchta che non ha condannato il «fratello nell' Islam» Bin Laden perché non considera sufficienti le prove di un suo coinvolgimento negli attentati dell' 11 settembre, condanna invece la proposta di Cossiga. Corano alla mano. «Io sono monogamo come la maggioranza dei marocchini - annuncia -. E non sono certo in peccato». La poligamia «noi non la richiediamo nell' intesa presentata allo Stato italiano - spiega l' imam -. Perché non è un rito religioso obbligatorio come lo sono la preghiera, il digiuno, il pellegrinaggio, l' educazione dei bambini. Maometto non l' ha ordinata. E' una branca facoltativa che non ha tanta importanza. C' è, è vero, nell' Islam. Ma va usata nel momento giusto». Ovvero? «Per salvare una donna vedova con tanti figli che nessuno vuole sposare e solo se sposata ha poi diritto all' eredità. E' una soluzione per alcuni problemi sociali». Neppure l' obiezione che Maometto ebbe 4 mogli è calzante secondo l' imam: «Il profeta si è sposato una volta sola, a 25 anni con una donna di 40. Poi, a 50 anni, si unì in matrimonio con la figlia di un suo compagno solo perché voleva che diventasse suo cognato e facesse famiglia unica con lui. Poi adottò un figlio e per far capire che il figlio adottato ha meno diritti di quello di sangue ne sposò la moglie divorziata. Infine in guerra ha sposato una donna con tanti bambini perché non aveva nessuno che la mantenesse» L' Islam e le mogli LE FRASI DI COSSIGA «Bisogna porre anche il problema dei rapporti giuridici dei cittadini islamici sul nostro territorio. Forse bisognerà tornare ai modelli antichi dell' impero ottomano. Penso al regime degli "statuti personali", per il quale i rapporti matrimoniali e familiari sono regolati dalla religione di appartenenza. Quindi, dovremo accettare la poligamia e la superiorità dell' uomo sulla donna in famiglia e nel rapporto con i figli, anche in deroga alla Costituzione». NEI PAESI ISLAMICI La poligamia è la regola in Arabia Saudita, è tollerata in Marocco (dove si sta pensando ad una legge per proibirla), è espressamente vietata in Turchia e Tunisia. E' praticata negli Usa nello Utah da alcuni esponenti della comunità mormone, anche se la Chiesa mormone l' ha vietata sin dal secolo scorso I RECORD L' egiziano Ragab Rezq Alsuwerki è sotto processo per aver contratto una novantina di matrimoni. Il pastore mormone Thomas Green ha 5 consorti e 29 figli. Rischia negli Usa 25 anni di carcere La diessina Livia Turco: la proposta non è plausibile, ma riconosco che cerca di superare le banalizzazioni sul tema Baget Bozzo: cerca un compromesso come fece con i comunisti, ma gli islamici non fanno compromessi
Caiano Enrico
Quella non era una provocazione come intendi tu....ma una VERA provocazione giuridica-intellettuale e di contestazione attaccandosi alla cattolicità di tale pensiero visto che nella bibbia era il concubinato.
" Cossiga confessa il proprio stupore: «Credevo di essere proprio nella linea religiosa di cui Della Torre è specificamente portatore. Mi sembra che la linea vocazionale della Chiesa sia quella dell' ecumenismo inteso come accettazione - se non sul piano della parità dei valori certo sul piano giuridico-sociale - dei valori delle diverse religioni e confessioni e in particolare di quelle religioni che, in quanto religioni del Libro"
Quello caro Ghergon,è un sasso gettato,studiato ed elaborato per tastare i polsi,come si dice,e per incominciare ad abituare la gente a certe problematiche col discorso del multiculturalismo.
Tutto è fatto così,gettano il sasso,vedono le reazioni,studiano la logica,la legge,la "giustizia poi pianificano fino alla provocazione prossima...e ai prossimi consensi.
Anche l aborto e tante altre tematiche sono così insinuosamente fatte mangiare alla mente umana.
Ti abituano così quel giorno che le cose si realizzano,lo scandalo è di pochi...questi non pensano mica in termini di pochi anni...sono progetti lunghi.
Qindi ,ripeto ,la provocazione,come si vuole chiamarla,è il paravento di studi e tattiche ben piu approfondite.
Così,adesso,con questa "provocazione" hanno informazioni e piu dati per fare in futuro il prossimo passo.
Credi forse che in Inghilterra hanno approvato il tribunale islamico da un giorno all altro?
Dai per favore....