E ma ci ricascano sempre allora

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@Yoghurt@
00martedì 18 settembre 2007 14:00
Da excite.it news

I fatti hanno origine nell'aprile scorso. E' allora che Don Lelio Cantini e la sua perpetua Rosanna Saveri si rifugiano in un convento per allontanarsi dai riflettori della cronaca che in quei giorni parla di oltre venti giovani donne violentate dal sacerdote e di numerosi parrocchiani plagiati e costretti a consegnare ai due denaro e beni immobili.

La storia sembrava essersi conclusa con un'indagine "interna" della Curia terminata con la condanna del prete per "abusi sessuali, falso misticismo e controllo delle coscienze" e con l'interdizione del sacerdote da ogni attività della Chiesa. Ma la Procura di Firenze decide di continuare gli accertamenti e di meglio comprendere la posizione di Monsignor Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze e allievo prediletto di don Lelio Cantini. La Curia l'aveva completamente assolto sottolineandone la "serietà, la dedizione e la fedeltà", ma alcune testimonianze ritenute attendibili dai magistrati lasciano dubbi significativi.

Un testimone in particolare, dichiaratosi omosessuale, racconta una inquietante vicenda risalente al 1994:"Avevo messo un annuncio su un giornale, nella rubrica incontri sadomaso" [...] "Attraverso il fermo-posta fui contattato da una persona che mi diede appuntamento alla Certosa. Quando arrivò mi accorsi che era un sacerdote. Mi portò in una parrocchia vicino Cecina dove c'era anche un dormitorio estivo. Mi disse di chiamarsi don Andrea. Lì trovammo un altro prete e due ragazzi, certamentemeridionali. Ebbi con lui un rapporto sessuale, poi rimasi la notte. Il giorno dopo mi dissero che sarebbe arrivato quello che loro chiamavano il padrone. La sera ci fu l'incontro di gruppo, quel sacerdote l'ho riconosciuto in fotografia. Era Claudio Maniago". [...] "A un certo punto dissi basta, non potevo continuare" [...] "in seguito fui contattato varie volte da don Andrea, mi offrirono dei soldi, poi mi fecero un bonifico. Avevo paura che si potesse pensare a una sorta di estorsione per comprare il mio silenzio, ma loro mi dissero che volevano farmi soltanto un'offerta".

I tabulati telefonici accertano inoltre numerose telefonate tra Maniago, che non risulta per ora indagato, e la perpetua Rosanna Saveri e riportano almeno due chiamate dell'alto prelato al convento dove don Cantini si era rifugiato. Tutti indizi che, insieme alle testimonianze rilasciate, spingono oggi la Procura ad effettuare nuovi controlli per comprendere se il vescovo di Firenze abbia coperto l'attività criminale di Don Cantini e se si sia macchiato egli stesso di reati della stessa fattispecie.
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