Epidemia Ebola: il Governo della Sierra Leone ordina la chiusura dei laboratori di sperimentazione

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wheaton80
00domenica 3 agosto 2014 22:29

Il Governo della Sierra Leone ha iniziato a combattere contro l’epidemia Ebola orchestrata a tavolino. Infatti, in risposta alla crescente rabbia della popolazione, il locale Ministero della Salute ha annunciato ieri di aver ordinato alla Tulane University di interrompere la sperimentazione in merito a virus ebola (http://tulane.edu/news/newwave/061314_ebola.cfm) e ha ordinato il trasferimento del laboratorio statunitense di armi biologiche presente a Kenema [epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi - quasi certamente - dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino]. Il sensazionale annuncio è stato pubblicato sulla pagina facebook del Ministero della Salute della Sierra Leone (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=322983307878518&id=281064805403702) e suggerisce altresì l’ipotesi che i kit diagnostici utilizzati dalla Tulane University a Kenema sono stati alterati, a tal punto che è stato richiesto l’intervento dei CDC di Atlanta per dare peso alle indagini interne al laboratorio. Se fosse confermato, tutto ciò rappresenterebbe un ulteriore scandalo da collezionare per il CDC. Il laboratorio di armi biologiche a Kenema è l’unico centro di sperimentazione per virus ebola in Sierra Leone e, guarda caso, la città detiene il maggior numero di vittime accertate. La Tulane University svolge attività di ricerca sulle armi biologiche per conto della US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases [USAMRIID]. Il sensazionale annuncio fa seguito altresì allo sciopero ad oltranza degli infermieri dell’ospedale di Kenema organizzato a causa del decesso di tre loro colleghi nella giornata di domenica. Il Ministero della Salute ha anche negato il decesso del medico responsabile per la gestione dell’epidemia, Dr. Shiekh Umar Khan, come riportato da alcune fonti mediatiche. Infatti, il tentativo di distruggere il servizio medico è parte del programma di presa di potere promosso dall’OMS per giustificare il successivo invio di soldati delle Nazioni Unite, e di altre forze militari, per effettuare una campagna di vaccinazione di massa e quarantena.

Il Governo della Sierra Leone ha confermato che il laboratorio di armi biologiche degli Stati Uniti presente nell’ospedale Kenema deve essere trasferito in altro sito, come richiesto dagli operatori sanitari e dalla gente di Kenema. Inoltre, ad ulteriore conferma che il laboratorio di armi biologiche a Kenema è stato effettivamente chiuso, tutti i nuovi casi confermati di Ebola saranno inviati all’ospedale di Kailahun. Tuttavia, non è da escludere che identica situazione accadrà a breve anche in questa città dove la popolazione ha iniziato a scavare trincee per fermare le ambulanze della morte, scortate dalla polizia, al fine di impedirne l’ingresso nella comunità e causare altre vittime. Secondo Medici Senza Frontiere è forte la percezione nella popolazione che il ricovero ospedaliero corrisponde a una condanna a morte. In realtà, i documenti OMS e CDC ammettono che storicamente la maggior parte delle vittime di Ebola sono decedute in ospedale a causa delle attività del personale medico. E’ rilevante ricordare che il governo degli Stati Uniti è il principale finanziatore della ricerca e collabora con l’Università del Texas, e altre organizzazioni, per sviluppare non solo l’agente patogeno mortale Ebola ma anche il relativo vaccino. Il finanziamento del governo degli Stati Uniti della sperimentazione Ebola sull’essere umano sano figura fra le indicazioni agli scienziati delle Università di Harvard e Yale, e si dichiara apertamente che tali esperimenti rappresentano il rischio di innescare una pandemia mondiale. Anche la GlaxoSmithKline del Regno Unito è coinvolta nella ricerca sul vaccino Ebola attraverso la controllata svizzera Okairos, acquistata nel 2013, giusto in tempo per l’epidemia di Ebola. La Sierra Leone è uno dei paesi più poveri al mondo, e la regione di Kenema è una delle regioni più povere al mondo con un tasso di analfabetismo superiore al 50%. Elementi senza scrupoli, nel governo degli Stati Uniti e di Big Pharma, hanno sicuramente deciso che questa parte del mondo rappresenta il posto ideale per organizzare una pandemia in grado di diffondersi in altre parti del mondo, al fine di organizzare vaccinazioni di massa sotto il potere coercitivo dell’OMS.

24 luglio 2014
autismovaccini.org/2014/07/24/epidemia-ebola-il-governo-della-sierra-leone-ordina-la-chiusura-dei-laboratori-di-sperimen...
wheaton80
00domenica 3 agosto 2014 22:48
EBOLA: emergono responsabilità da parte dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS] ha ammesso che un uomo è stato infettato in un laboratorio con Ebola, alimentando i timori che lo scoppio dell’epidemia virale in Guinea potrebbe essere orchestrato nell’identico modo in cui venne attivata la falsa pandemia influenzale H1N1 del 2009. La scheda OMS n. 103, aggiornata a marzo 2014, riporta:

“Le persone sono contagiose tanto a lungo quanto il loro sangue e le loro secrezioni contengono il virus. Virus Ebola è stato isolato, 61 giorni dopo l’insorgenza della malattia, dallo sperma di un uomo che è stato infettato in un laboratorio" (http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs103/en/).

In Guinea, molte persone hanno la convinzione di essere vittime di un attacco biologico. Il Telegraph riferisce che folle inferocite hanno attaccato un centro di trattamento del Virus Ebola in Guinea, accusando il personale di Medici Senza Frontiere [MSF] di diffondere la malattia mortale per le città. Il quotidiano svizzero Handelszeitung rileva invece che l’esercito americano ha condotto ricerche sul virus Ebola, e una società appartenente alla GlaxoSmithKline è impegnata nello sviluppo di un vaccino contro l’Ebola. Tutto ciò solleva alcune questioni:

1. L’uomo è stato infettato dal virus Ebola in un laboratorio di ricerca militare sulle armi biologiche degli Stati Uniti?
2. L’uomo è stato infettato dal virus Ebola in un laboratorio di ricerca, per lo sviluppo di un vaccino, della GlaxoSmithKline?
3. L’uomo infettato era l’unico infetto oppure è stata infettata tutta l’équipe di ricerca?

Sarà un caso ma, da febbraio 2014, Medici Senza Frontiere sta conducendo una campagna di vaccinazione di massa in Guinea. Recentemente sono anche stati vaccinati 500.000 bambini nel Ciad, apparentemente contro il morbillo, ma Medici Senza Frontiere ammette che la campagna di vaccinazione di massa non ha avuto alcuna diminuzione della malattia.

Una situazione imbarazzante per l’OMS
Ad oggi, la segretezza che circonda la nuova epidemia di Ebola è stata sottolineata durante l’audizione del portavoce dell’OMS Gregory Härtl quando si è rifiutato di rivelare i nomi delle persone che siedono nel nuovo Comitato d’Emergenza, scatenando nuove preoccupazioni in merito al fatto che l’OMS potrebbe occultare ancora una volta i conflitti d’interesse di persone colluse alle industrie, a libro paga, come accadde nel 2009. Infatti:

1. E’ già emerso che uno dei consulenti è a libro paga della divisione vaccini Novartis
2. Come descritto nell’articolo del quotidiano svizzero Handelszeitung si potrebbero fare molti soldi con l’immissione sul mercato del vaccino, e la GlaxoSmithKline era già al lavoro da tempo
3. L’OMS dichiara che al momento non è stato emesso alcun allarme epidemia ma la Health Protection Agency [HPA] del Regno Unito ha diramato un ordine di allerta per tutti gli ospedali britannici. Parlando a ITV News, il Dottor Brian McCloskey, direttore del Global Health presso la Health Protection Agency ha affermato:“Quello che abbiamo fatto è assicurarci che tutti gli ospedali del Regno Unito siano stati avvisati, quindi se un paziente è stato in quella parte dell’Africa occidentale, ed ha quei sintomi, può essere destinato a strutture specialistiche di ricerca e cura di Londra“.
4. Le nuove linee guida per i piani nazionali pandemici garantiscono azioni indipendenti alle varie nazioni

In uno scambio di email avvenuto nella giornata di venerdì 4 aprile u.s., fra la giornalista austriaca Jane Burgermeister [che per prima denunciò al mondo l'affare influenza pandemica del 2009] e il portavoce dell’OMS Gregory Härtl, non solo è emerso il rifiuto di rivelare i nomi dei consulenti chiave ma è stata negata risposta anche a semplici questioni di fatto circa l’epidemia di Ebola in atto in Guinea. La giornalista austriaca Jane Burgermeister, nella prima parte del suo libro “False Pandemic“, riportò come vi erano molte ragioni per credere che la pandemia di influenza suina scoppiata a Città del Messico nel 2009, era in realtà un attacco biologico condotto dalla CIA e altri elementi dell’entourage del Presidente degli Stati Uniti in occasione della sua visita. Questo perché la prima vittima da influenza suina pubblicizzata dai media fu Felipe Solis, direttore del museo di antropologia di Città del Messico, che morì una settimana dopo aver ricevuto la visita del Presidente americano, a causa di sintomi simili avvelenamento. Inoltre, gli assidui lettori della giornalista austriaca ricorderanno la pubblicazione delle accuse e delle prove in merito alla contaminazione “accidentale” di un treno ad alta velocità, col virus dell’influenza suina confezionato in Svizzera nella primavera del 2009. Dal 2009 ad oggi sono emerse chiaramente tutte le responsabilità dell’OMS ed i legami dei vari consulenti con le industrie del farmaco. La Commissione Sanità del Consiglio d’Europa di Strasburgo accusò l’OMS di avere creato una “falsa pandemia”, che aveva trasformato una comune influenza in un business miliardario, diffondendo ingiustificata paura nella popolazione e nei governi di tutto il mondo che, per prepararsi e difendersi da quella che sembrava un’imminente emergenza sanitaria, spesero un patrimonio nell’acquisto di vaccini. Considerato poi che l’opinione pubblica italiana è stata informata, non più tardi di venerdì 4 aprile u.s., dell’inchiesta "Trafficanti di Virus" [pubblicata dal settimanale L'Espresso], cui ha fatto seguito la replica di una ricercatrice italiana coinvolta (http://www.ansa.it/veneto/notizie/2014/04/04/traffico-viruscapua-solo-diffamazioni_9420812f-078e-4072-ae8b-786e4abc0504.html), in merito a un copione apocalittico in cui la malattia è trasmessa da continente a continente, scavalcando tutti i controlli, attraverso un traffico internazionale di virus, scambiati da ricercatori e dirigenti delle industrie farmaceutiche, dove tutti sono pronti ad accumulare soldi e fama grazie alla paura delle epidemie, si prospetta all’orizzonte uno scenario complicato in cui potremmo ritrovarci nuovamente a convivere con gli immancabili messaggi allarmistici commissionati da qualche venditore di malattia.

6 aprile 2014
autismovaccini.org/2014/04/06/ebola-emergono-responsabilita-da-parte-...
wheaton80
00domenica 3 agosto 2014 23:06
Disastro aereo in Ucraina, epidemia Ebola: coincidenza o fatalità?

Erano solo sei i ricercatori nel campo dell’Aids a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines, abbattuto giovedì scorso ai confini tra l’Ucraina e la Russia, e non un centinaio come ricostruito sulla base delle prime notizie. A comunicare il numero degli esperti nel campo dell’Aids, vittime dell’incidente, che avrebbero dovuto partecipare a una conferenza internazionale delle Nazioni Unite a Melbourne, è stato lo stesso presidente della International Aids Society, il premio Nobel francese Francoise Barre-Sinoussi che ha aggiunto “Questo numero potrebbe essere poco più elevato, ma non tanto da raggiungere le cifre che erano state annunciate“. Tra questi ricordiamo Joep Lange, ricercatore olandese ex presidente della Società internazionale sull’Aids. Lange era uno dei massimi esperti mondiali di Aids e dal 2002 al 2004 è stato presidente dell’International Aids Society, che organizza la Conferenza internazionale. Nel 2001 ha fondato la PharmAccess Foundation [di cui era tuttora presidente], un’associazione non profit con base ad Amsterdam molto attiva, che punta a migliorare l’accesso alle terapie anti-Aids nei Paesi in via di sviluppo. Infine Lange aveva più di 350 pubblicazioni nel campo delle terapie antiretrovirali e ha fondato la rivista accademica Antiviral Therapy. Ciò che però rende inquietante l’accaduto è la presenza fra le vittime di Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in Virus Ebola. Pertanto, in questo caso, non possiamo non notare alcuni parallelismi con quanto avvenne poco prima della diffusione dell’allarme pandemico dell’influenza suina, come abbiamo riportato nel nostro articolo "EBOLA: Emergono responsabilità da parte dell’OMS". Basti pensare anche all’incidente aereo [un altro triste "déjà vu"] che decapitò il Governo polacco poco dopo essersi rifiutato di firmare un contratto capestro con le industrie farmaceutiche per acquistare forniture di vaccini pandemici nel 2009. Ma, al di là delle fosche trame di cronaca nera, vorremmo soffermarci sui riflessi internazionali in merito a quanto sta accadendo in Africa, con l’epidemia di Ebola, sfuggita di mano. Per esempio, ad oggi, non si conosce il livello di allerta stabilito dall’OMS per l’epidemia del virus Ebola in Guinea; e da più fonti emergono piani per spostare l’emergenza in atto al massimo livello 6 pandemico.

In sostanza, lo scoppio dell’epidemia virale in Guinea potrebbe essere orchestrato nell’identico modo in cui venne attivata la falsa pandemia influenzale H1N1 del 2009. Ebola, Mers, Vaiolo, febbre dei Caraibi, Antrace, Aviaria, etc. etc., rappresentano solo alcuni dei virus che consentono all’OMS di assumere poteri di emergenza in base alle nuove procedure. Altrettanto singolare è notare che la conferenza delle Nazioni Unite sull’AIDS è sponsorizzata da Bill e Melinda Gates, i quali hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati a Kenema, epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi [quasi certamente ] dall’ospedale dove erano [sono?] in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino. Mentre i media riportano storielle in cui il virus Ebola sarebbe ricomparso a causa dei gorilla, degli scimpanzé, oppure a causa della deforestazione, le ultime notizie riportate dalla Reuters, tra l’altro, non nascondono l’escalation di un conflitto in atto tra le persone dell’Africa occidentale e il personale medico occidentale, con la chiara ammissione che “il ricovero è visto come una condanna a morte“ (http://uk.reuters.com/article/2014/07/13/us-health-ebola-westafrica-idUKKBN0FI0P520140713). E questa storia si ripete un po’ troppo spesso da quelle parti; basta consultare una scheda del 2010 dei Centers for Disease Control and Prevention [CDC] dove si ammette candidamente che Ebola proviene e si diffonde dagli ospedali. Considerato poi che gli scienziati che lavorano nel laboratorio di armi biologiche, presso il Kenema Hospital, hanno pubblicato un articolo (http://www.sciencedaily.com/releases/2014/07/140714122908.htm) affermando che il ceppo del virus Ebola Zaire è in circolazione in Africa occidentale dal 2006, sarebbe interessante conoscere:

1. Che cosa ha reso il virus Ebola Zaire così micidiale tutto ad un tratto?
2. Come mai centinaia di persone sono morte in Africa occidentale nello spazio di poche settimane, quando non è stata riportata una sola morte negli otto anni precedenti?
3. Da dove proviene questa improvvisa variante mortale del virus?
4. Per caso, la nuova “variante” del virus Ebola Zaire proviene da un laboratorio di armi biologiche degli Stati Uniti?
5. Sempre “per caso” gli scienziati che lavorano presso il laboratorio di armi biologiche del Kenema Hospital stanno somministrando alla popolazione locale un ceppo del virus Ebola, particolarmente letale, prodotto dalla bioingegneria, come parte delle sperimentazioni cliniche della Tekmira Pharmaceuticals Corporation, iniziate nel mese di gennaio, destinate ad una coorte di “esseri umani sani”, e finanziata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti? (http://biotechnologyfocus.ca/tekmira-doses-first-subject-in-human-clinical-trial-of-tkm-ebola/)

Orbene, un nuovo studio pubblicato dagli scienziati del laboratorio di armi biologiche porta conferme a molte di queste domande (http://wwwnc.cdc.gov/eid/article/20/7/13-1265_article). L’Organizzazione Mondiale della Sanità [OMS], per voce dei suoi consulenti, conferma di non aver mai considerato Ebola come emergenza pandemica e gli stessi consulenti affermano che non potrebbe mai esserci uno scenario in cui Ebola potrebbe diventare pandemia. Solo i virus presenti nell’aria hanno questa possibilità, mentre le epidemie di Ebola sono sempre state caratterizzate da eventi molto localizzati. Dobbiamo credergli? Ovviamente NO! In primo luogo perché in molte nazioni europee permangono tutt’ora in vigore le fasi pandemiche da 1 a 6; in secondo luogo perché vi sono ricerche che dimostrano come Ebola può essere trasmesso per via aerea, in un laboratorio, se c’è un incidente di laboratorio [come è effettivamente avvenuto]; in terzo luogo perché, come nel caso della pandemia H1N1, anche questa volta l’OMS si rifiuta di svelare gli eventuali conflitti di interesse tra gli esperti di Ebola. Secondo le nuove linee guida e le FAQ dell’OMS (http://www.who.int/influenza/preparedness/pandemic/GIP_PandemicInfluenzaRiskManagementInterimGuidance_Jun2013.pdf?ua=1), esiste ancora il potere di dichiarare il livello 6 di emergenza pandemica attraverso la nuova definizione, sostanzialmente equivalente, di “Emergenza Sanitaria Pubblica di Rilevanza Internazionale” [PHEIC]. Il termine “Emergenza Sanitaria Pubblica di Rilevanza Internazionale” è definito nella International Health Regulations [IHR 2005] come un evento straordinario che è determinato a costituire un rischio per la salute pubblica ad altri Stati attraverso la diffusione internazionale di malattie, potenzialmente da richiedere una risposta internazionale coordinata.

Questa definizione implica che una situazione: è grave, improvvisa, insolita o inattesa; comporta implicazioni per la salute pubblica al di là del confine nazionale dello Stato colpito; e può richiedere un’azione internazionale immediata. La responsabilità di determinare se un evento è all’interno di questa categoria è demandata al direttore generale dell’OMS, che richiede la successiva convocazione di un comitato di esperti [Comitato di Emergenza IHR]. Secondo le linee guida provvisorie ogni dichiarazione sarà basata sulla “valutazione del rischio” e “in linea con l’obiettivo principale della guida“. Pertanto, il Comitato di Emergenza IHR consiglierà l’OMS a produrre la dichiarazione di pandemia. Glenn Thomas era fra questi, e l’hanno ucciso perché in disaccordo con taluni piani organizzati? Per la seconda volta, in soli cinque anni, l’umanità è nuovamente di fronte a un tentativo di annientamento globale attuato attraverso armi biologiche, camuffate nell’ambito di piani pandemici, perché ci siamo rifiutati di prenderci cura di noi stessi, tranne che del nostro iPhone, del nostro iPad, dei nostri smartphone, dei nostri tablet, delle vacanze al mare, dei mondiali di calcio, delle mode e del conto banca. Noi proseguiamo a scrivere ai sordi, nella speranza che non siano anche ciechi, sulla necessità di analizzare le fiale dei vaccini che somministrano ai nostri figli. Ogni indagine costa al laboratorio Nanodiagnostics di Modena, diretto dal Dottor Stefano Montanari, un patrimonio e, a maggior ragione, se nessuno tra coloro che strepitano, e ci contattano piagnucolando, è disposto a separarsi da un Euro, a darci una mano per affrontare le spese, ben comprenderete che il futuro è tutt’altro che privo di infauste insidie che rimarranno funzionali agl’interessi dell’industria farmaceutica che, di fronte a questo sgangherato menefreghismo, può dormire sonni tranquilli a tal punto da ammazzare come mosche le persone più scomode.

19 luglio 2014
autismovaccini.org/2014/07/19/disastro-aereo-in-ucraina-epidemia-ebola-coincidenza-o-f...
wheaton80
00domenica 3 agosto 2014 23:17
Epidemia Ebola: perché è stato assassinato Glenn Thomas?

Come anticipato in nostro precedente articolo, Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in Virus Ebola, era a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto ai confini tra l’Ucraina e la Russia. Glenn Thomas era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce le controverse operazioni di sperimentazione di virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema. Ora che questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo della Sierra Leone, emergono ulteriori particolari in merito agli interessi che nascosti dietro la sua gestione. Abbiamo già anticipato che Bill e Melinda Gates hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati a Kenema, epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino, ed ora, a seguito dell’avvio di un’indagine informale, emerge il nome di George Soros che, tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche. Glenn Thomas era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio aveva manipolato diagnosi positive per Ebola [per conto della Tulane University] al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtà, trasmetteva loro Ebola. Per questo motivo è stato assassinato: Glenn Thomas ha rifiutano di andare avanti con il cover up che, invece, proseguono ad avere taluni che lavorano al nostro Istituto Superiore di Sanità [Iss] ben sono consapevoli che Glenn Thomas è stato assassinato! I canali ufficiali dei media non hanno mai riportato una sola notizia in merito alla presenza del laboratorio di armi biologiche a Kenema, men che meno la disposizione di chiusura, né l’ordine di interrompere la sperimentazione di Ebola da parte della Tulane University. Quindi, quali altri canali ci sono rimasti perché queste informazioni diventino di pubblico dominio, e siano diffuse attraverso le reti sociali, se anche l’OMS e le istituzioni sanitarie evitano di rilasciare informazioni e di agire? Il miliardario George Soros, attraverso la Fondazione Soros Open Society, per molti anni ha attuato “investimenti significativi“ nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea (http://www.opensocietyfoundations.org/press-releases/new-partnership-jump-starts-development-sierra-leone-and-liberia). Pertanto, George Soros aveva:

1. Un movente per uccidere il portavoce OMS Glenn Thomas per fermare la diffusione di notizie attraverso i canali ufficiali che l’epidemia di Ebola è stata orchestrata a tavolino in un laboratorio di armi biologiche
2. Un motivo per farlo tacere molto presto
3. Il mezzo per farlo tacere… che potrebbe essere stato l’incidente aereo pianificato in Ucraina? – Probabilmente sì in quanto George Soros ha collegamenti con esponenti del governo ucraino, controllato a suo volta dai banchieri, e stanno emergendo prove significative che dimostrerebbero coma la NATO ha oscurato le coordinate radar del missile. Tutto ciò confermerebbe l’ipotesi che il missile BUK è stato lanciato dal governo ucraino, e non è un caso che il Primo Ministro ucraino ha presentato le proprie dimissioni

Infine, in tutto questo, quanto ha influito l’appoggio del gruppo Bilderberg? George Soros ha infatti partecipato al matrimonio del principe olandese Johan Friso che ha sposato una dipendente di Soros nel 2004. Johan Friso era [in quanto deceduto] il nipote del fondatore del Bilderberg, Bernhard van Lippe-Biesterfeld, e il figlio della regina Beatrice, che, secondo fonti bene informate, detiene la terza posizione nella gerarchia Bilderberg corrente. Se aggiungiamo le rivelazioni della rivista Newsweek in tempi non sospetti [5 aprile 1976] in merito alle attività di spionaggio di van Lippe a favore delle unità speciali delle SS [o Schutzstaffel] naziste, nella industria chimica IG Farben, documentate dalle testimonianze del processo di Norimberga, si chiude un cerchio di intrallazzi molto complesso da spiegare in poche righe. L’Olanda è un paese frastornato dalla rabbia e dall’impossibilità di spiegare le ragioni del disastro, a tal punto da avanzare una indagine per crimini di guerra. Ancor più disorientato è il suo Primo Ministro che, dopo aver chiesto di rimpatriare 40 corpi delle vittime MH17, afferma che “le rimanenti 200 vittime saranno rimpatriate in treno“. Ma se gli olandesi erano solo in 193, da dove saltano fuori tutti gli altri? In merito al treno che trasporta i corpi delle rimanenti vittime, restano altrettante colossali incongruenze sui numeri riferiti dalle diverse fonti: gli esperti internazionali parlano di 282 corpi mentre Kiev riferisce che nei 5 vagoni refrigerati vi sono 252 corpi. Queste cifre fanno ulteriormente a cazzotti con la lista ufficiale dei 298 passeggeri. In tutto questo marasma è particolarmente interessante il totale silenzio dei media ufficiali in merito alla notizia della chiusura del laboratorio di Kenema pubblicata sulla pagina Facebook del Ministero della Salute della Sierra Leone. Se i mezzi di stampa fossero davvero liberi e interessati a indagare scandali di interesse pubblico e nel riportare i fatti, anziché mettere in atto il cosiddetto “quarto potere“, la storia della chiusura del laboratorio di Kenema rappresenterebbe una notizia da prima pagina in tutto il mondo, proprio come la storia della Baxter del 2009 quanto contaminò 72 chili di materiale destinato ai vaccini antinfluenzali nel suo laboratorio di biosicurezza [livello 3] dando il via alla bufala della pandemia suina. Il blackout dei media, il totale silenzio, la spinta delle più fantasiose promozioni vaccinali, l’incuranza dei laboratori nel maneggiare microrganismi letali, rappresenta a nostro avviso l’evidenza che siamo entrati in un’era di guerra biologica. La guerra principale non si svolge tra nazioni ma tra esponenti dell’élite mondiale che mettono in pericolo la vita dell’intera popolazione del globo utilizzando sempre più i vaccini, sempre più virus da guerra batteriologica e un orchestrato inganno di massa.

26 luglio 2014
autismovaccini.org/2014/07/26/epidemia-ebola-perche-e-stato-assassinato-glenn...
wheaton80
00venerdì 8 agosto 2014 20:20
Mare Nostrum, poliziotti in rivolta: il 90% si ‘ammutina’

E’ terrore da infezione tra i poliziotti della questura di Palermo, in un comunicato, il sindacato autonomo di polizia, Consap ha annunciato che gli agenti di polizia temono la possibilità di venire contagiati dagli immigrati in arrivo dal nord Africa e si stanno rifiutando di partecipare alle operazioni di sbarco. Così, l’ultimo carico di mezzo migliaio di clandestini potenzialmente infetti, scaricati questa mattina dalla nave Urania con improvvisate mascherine da imbianchino, è andato in scena senza un numero record di agenti. Il 90% di loro si è rifiutato di partecipare e ha presentato ‘certificati di malattia’ per i malanni più disparati. La paura è ovvia. Venire contagiati dai virus di cui i clandestini sono portatori. Tubercolosi, scabbia e meningite come già accadito, Ebola come è probabile accada. Una scelta che, se continuasse, priverebbe i fanatici di Mare Nostrum del proprio braccio operativo. Il nostro appello agli agenti è di ribellarsi: per se stessi, per le proprie famiglie. E per l’Italia. Quando il tuo governo viola le più normali leggi naturali, è tempo di disobbedire agli ordini. E di rovesciarlo.

7 agosto, 2014
voxnews.info/2014/08/07/mare-nostrum-poliziotti-in-rivolta-il-90-si-a...
wheaton80
00domenica 10 agosto 2014 20:13
Polizia accusa: “Governo nasconde verità su epidemie clandestini”

“Abbiamo chiesto già da almeno due anni, nelle sedi interne deputate, attenzione e idonee iniziative per affrontare il rischio biologico a cui sapevamo sarebbero stati esposti gli operatori delle forze di Polizia visto l’esponenziale aumento degli sbarchi di immigrati” – dichiara il Segretario Generale Provinciale torinese del SIAP Di Lorenzo, sindacato più rappresentativo della Polizia di Stato. “Ora non possiamo più aspettare, in tutta Italia decine di operatori delle forze di Polizia, tutte, di militari e di addetti a vario titolo all’accoglienza, trattazione e accompagnamento dei migranti nelle varie strutture sul territorio nazionale risultano, a seguito di test, positivi alla tbc”. “E’ inutile e irresponsabile nascondere la verità sulle condizioni di salute delle centinaia di migranti che in questi giorni stanno giungendo a Torino ed in Piemonte provenienti dai centri del sud oramai al collasso; non c’è alcuna certezza” – accusa Di Lorenzo. E poi la bordata che affonda tutta la propaganda del governo:“A bordo delle navi che li soccorrono nel Mediterraneo vi sono due o tre medici che devono giudicare, attraverso il cosiddetto ‘esame obiettivo’ le condizioni di salute di migliaia di persone in poche ore. Cioè si possono dedicare pochissimi minuti a testa per capire come stanno“. “E’ bene specificare che l’esame obiettivo consiste nell’accertamento visivo di segni evidenti della degenerazione di patologie in atto. Ma se ci sono in incubazione malattie quali la tbc, la meningite, la peste e la lebbra, senza esami adeguati o quantomeno del sangue queste non possono essere certo scoperte da una “guardatina” in mezzo al caos”. “E’ anche per questo che sono previsti screening sanitari all’arrivo, dopo lo smistamento, nei centri di accoglienza di tutta Italia” – prosegue il rappresentante – “ma se, come accaduto l’altro ieri, 40 cittadini somali ed eritrei si danno alla fuga appena scesi dal pullman che li ha portati alla Croce Rossa di Settimo, è la prova che non esiste nessun cordone sanitario ed è ora di dire basta”. “Siamo stanchi di mettere e rischio la nostra salute e quella dei nostri familiari nel silenzio generale su quella che è una bomba ad orologeria. Ci sono stati già nel recente passato a Torino episodi, anche gravi, che hanno riguardato operatori e familiari; adesso vogliamo più garanzie e sicurezza”. “Ci siamo rivolti in prima battuta al Questore richiedendo esami sanitari sul personale e modalità operative idonee a contrastare seriamente quello che non è più un rischio ma una certezza. Non cediamo ai facili allarmismi ma, con senso di responsabilità, non deroghiamo al nostro dovere di richiamare ai propri oneri chi è deputato a salvaguardare la salute dei lavoratori. In assenza di risposte immediate cominceremo con l’invitare i colleghi a effettuare esami che attestino le loro condizioni di salute attuali; in caso, malaugurato, di insorgenza di malattie legate a questa emergenza, saremo al loro fianco nelle richieste danni a carico di chi li ha esposti al rischio senza gli strumenti idonei”. Questa è una gravissima accusa da parte di chi ha cognizione diretta della situazione sia sulle navi che sul territorio. Si viene a sapere che i cosiddetti ‘esami sanitari’ sono a vista, e che quindi, tutti i clandestini che fuggono all’arrivo – almeno il 60% – non vengono mai controllati seriamente. Poi, vogliono darci ad intendere che hanno la ‘situazione sotto controllo’. Criminali.

8 agosto 2014
voxnews.info/2014/08/08/polizia-accusa-governo-governo-nasconde-verita-su-epidemie-clan...
wheaton80
00domenica 10 agosto 2014 20:29
Ente governativo USA possiede un brevetto per Ebola. Perché?

L’ente americano CDC, Centers for Disease Control (Centri per il controllo delle malattie) possiede un brevetto di un particolare ceppo di Ebola, noto come "EboBun." E’ il brevetto Nr. CA2741523A1 ed è stato conferito nel 2010. Lo potete vedere qui:http://www.google.com/patents/CA2741523A1?cl=en (grazie ai lettori di Natural News che l’hanno trovato e l’hanno portato alla nostra attenzione). I richiedenti il brevetto sono chiaramente descritti sul brevetto ed includono il Governo degli Stati Uniti d’America, rappresentato dalla Segreteria, dal Dipartimento per la Salute e Servizi Umani (Department Of Health & Human Services) e dal Centro per il Controllo delle Malattie (Center For Disease Control). Il riassunto del brevetto dice, "L’invenzione riguarda i virus dell’Ebola umano isolato (hEbola), denotato come Bundibugyo (EboBun), depositato a mezzo dei Centers for Disease Control and Prevention – Centri per la Prevenzione e Controllo delle Malattie - ("CDC", Atlanta, Georgia, United States of America) il 26 novembre 2007, a cui è stato concesso un numero di collocazione 200706291". Esso prosegue dicendo:"L’attuale invenzione si basa sull’aver isolato ed identificato una nuova specie di virus Ebola umano, l’ EboBun. L’ EboBun è stato isolato dai pazienti affetti da febbre emorragica in una recente epidemia in Uganda". Degno di nota è, tra l’altro, che l’EboBun non è la stessa variante che si crede attualmente stia circolando in Africa Occidentale. Chiaramente, il CDC ha bisogno di espandere il suo portafoglio brevetti ed includere più ceppi e questa può ben essere la ragione per cui, in prima istanza, vittime americane di Ebola sono state portate negli Stati Uniti. Leggete e tirate le vostre conclusioni...

Raccogliere Ebola dalle vittime per archiviare brevetti
Dalla descrizione del brevetto sul virus EboBun, apprendiamo che il governo americano:

1) Estrae virus Ebola dai pazienti.
2) Rivendica di aver "inventato" quel virus.
3) mette agli atti per la protezione del brevetto come monopolio sul virus.

Per capire perché ciò accade, bisogna che prima comprendiate ciò che è veramente un brevetto e perché esiste. Un brevetto è un monopolio applicato dal governo che viene garantito esclusivamente a persone o organizzazioni. Questo fa sì che solo una persona o organizzazioni traggano profitto dalla "invenzione" o neghino ad altri la possibilità di sfruttare l’invenzione per proprio profitto. Questo evoca l’ovvia domanda: Perchè mai il governo USA afferma di aver “inventato” Ebola e poi ne rivendica il monopolio esclusivo sulla sua proprietà? La sezione "Riassunto della Invenzione" del documento del brevetto, afferma chiaramente che il governo USA rivendica la “proprietà” su tutti i virus Ebola che abbiano almeno il 70% di similitudine con l’Ebola che “ha inventato”:
“...l’invenzione si riferisce al virus EboBun isolato, che morfogeneticamente e filogeneticamente si riferisce a noti membri di filoviridae...”

(…) Vaccini Ebola e propagazione
Il brevetto dei CDC prosegue spiegando che rivendica specificatamente la protezione del brevetto, su un metodo per propagare il virus Ebola sia in cellule ospitanti che per trattare con vaccini gli ospitanti infetti:

In un altro aspetto, l’ invenzione procura un metodo per propagare il virus hEbola in cellule ospitanti, il che comprende infettare le cellule ospitanti con il virus hEbola isolato dalla invenzione sovradescritta, facendo coltura delle cellule ospitanti per consentire al virus di moltiplicarsi e raccogliendo poi quindi i risultanti virioni. In un ulteriore aspetto, l’invenzione fornisce preparazioni vaccinali, che comprendono l’ingegnoso virus hEbola, che include forme ricombinanti e ipotetiche del virus, molecole di acido nucleico incluse nel virus o sub unità proteiche del virus. L’invenzione fornisce anche una formulazione vaccinale che comprende, profilatticamente o terapeuticamente, un quantitative effettivo del virus hEbola sopradescritto ed un vettore farmaceuticamente accettabile.

Non ci sono ragioni mediche per portare Ebola negli Stati Uniti
Questo brevetto può aiutare nella comprensione del perché vittime di Ebola sono trasportate negli USA e qui messe sotto l’autorità medica del CDC. Questi pazienti stanno portando beni di valevole proprietà intellettuale, nella forma delle varianti di Ebola e il CCD chiaramente desidera espandere il suo portfolio brevetti raccogliendo, studiando e brevettando potenzialmente nuovi ceppi o varianti. Il dr. Bob Arnot, uno specialista di malattie infettive che ha speso tempo sul campo in nazioni in via di sviluppo, salvando vite, ha detto recentemente al giudice Jeanine:"Non c’è alcuna ragione medica per portarli qui”. (…)

C’è tuttavia una ragione, di ordine totalmente differente, per portare i pazienti di Ebola: così possono essere usati per esperimenti medici, per sperimentare armi militari biologiche o rivendicare proprietà intellettuale.

Sperare solo di salvare vite?
Da un lato, è il caso di sottolineare che il brevetto del CDC su Ebola è solo minimamente e parzialmente concentrato su metodi di screening per Ebola e sul trattare le vittime di Ebola con medicine o vaccini.

(…) Dall’altro lato: perchè il brevetto? Brevettare Ebola sembra strano quanto brevettare il cancro o il diabete. Perché mai un ente governativo rivendica di aver “inventato” questa malattia infettiva e poi rivendica il monopolio sul suo utilizzo per uso commerciale? Forse che il CDC spera di raccogliere royalty sui vaccini di Ebola? Sta forse cercando di inventare “piu’” varianti e brevettare anche queste?

Non fatevi illusioni… sono in gioco milioni dollari di profitto, in tutto ciò. (…) "Attivisti per la salute hanno dato il via ad una petizione che è già stata firmata da circa 15.500 persone su change.org [che caso… ndt], facendo pressione sulla FDA per approvare la medicina nel minor tempo possibile" - Così riporta il BidnessEtc.com.

Il teatrino medico, con un copione molto accurato

Con questo cominciamo a vedere il sorgere di una struttura di un elaborato teatro medico, ovvero: panico per una pandemia globale, un brevetto governativo, l’ importazione di Ebola in una delle maggiori città USA, un vaccino sperimentale. Il sorgere di una azienda farmaceutica poco nota ed un grido di protesta del pubblico, perché la FDA faccia in fretta a trovare un vaccino.

Se siamo all’Atto Secondo, questo teatrino medico potrebbe un giorno coinvolgere un "incidente di laboratorio" in un laboratorio USA. Così ci sarebbe poi la “fuga” di Ebola tra la popolazione ed una campagna per una vaccino obbligatorio per Ebola, a livello mondiale, che arricchirà la Tekmira [azienda farmaceutica] ed i suoi investitori e tutto questo posizionerà il CDC con i suoi brevetti sul virus, come "il salvatore del popolo americano". Sì, l’abbiamo già sentita questa musica tempo fa; l’ultima volta che ci girava intorno si chiamava “influenza suina”. La formula è sempre quella: creare un allarme, portare sul mercato un vaccino e poi spaventare i governi perché comprino, per miliardi di dollari, vaccini di cui non hanno bisogno.

Fonte:
www.naturalnews.com/046290_Ebola_patent_vaccines_profit_motive.html#ixzz3...

Ebola è la solita cacata tipo le influenze stagionali seguite dai vaccini. l'AIDS, al mucca pazza, l'aviaria, la suina,la chemio, le vaccinazioni di massa. Creano le malattie a tavolino per propinarvi la soluzione a tappeto. Ogni anno la stessa solfa… non vi siete ancora stufati?

Antonio Miclavez
8 agosto 2014
altrarealta.blogspot.it/2014/08/ente-governativo-usa-possiede...
wheaton80
00giovedì 14 agosto 2014 02:51
Ebola: informazioni per non lasciarsi intorpidire

Ora è ufficiale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’epidemia da virus Ebola “costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati“. La dichiarazione di oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo il Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità:“E’ un atto dovuto perché la situazione in Africa non è certo rassicurante: Guinea, Liberia e Sierra Leone ancora non riescono a tenere sotto controllo il problema, specialmente in un paio di aree, e quello che forse fa alzare il livello di guardia sono i casi registrati in Nigeria, anche se per ora sono limitati a persone che avevano avuto contatti noti con il malato che era arrivato dalla Sierra Leone. E per quanto riguarda l’Italia, siamo uno dei Paesi più attrezzati per l’eventuale rimpatrio di persone infette”. Ancora una volta, dietro ad una epidemia, gli stessi attori della pandemia suina 2009 [Chan e Fukuda] lanciano l’allarme. Ancora una volta, siamo costretti a denunciare traffici torbidi, che muovono ingenti somme di denaro in taluni ambienti ma causano morte e malattia ai più deboli. Ancora una volta è stato ammazzato un uomo scomodo (Glenn Thomas). Per evitare di farci intorpidire la mente da una serie di messaggi, più o meno psicotici e più o meno allarmanti, che subiremo inevitabilmente nei prossimi giorni, abbiamo quindi pensato di scrivere un lungo articolo [speriamo vogliate scusarci] con alcune informazioni di carattere generale.

Malattia da virus Ebola: generalità
La malattia da virus Ebola [EVD], meglio nota come febbre emorragica africana da virus Ebola, è una malattia grave, con un tasso di mortalità che varia dal 25% al 90%. Il virus Ebola è molto virulento negli esseri umani e nei primati non umani [scimmie, gorilla, scimpanzé]. Il periodo di incubazione è di 2-21 giorni. La malattia provoca sintomatologia acuta, caratterizzata da febbre, cefalea, mal di gola, dolori muscolari, seguiti da dolori addominali, vomito, diarrea, esantema, emorragie interne ed esterne, che spesso portano allo shock e alla morte. E’ nell’arco della 2^ settimana di malattia che il paziente o diviene apiretico e va incontro alla fase di convalescenza, oppure sviluppa un’insufficienza multiorgano fatale. La guarigione è molto lenta e può essere complicata da epatite ricorrente, uveite, mielite trasversa e orchite. Virus Ebola appartiene alla categoria dei filovirus. I filovirus sono molto virulenti e per la loro manipolazione devono essere osservate le misure di massimo contenimento: livello 4 di sicurezza biologica. In quest’ottica, l’arrivo negli Stati Uniti del medico infettato da virus Ebola in Sierra Leone dimostra chiaramente una violazione del livello 4 di biosicurezza del regolamento di trasporto e movimentazione dei pazienti infetti ad alta contagiosità. L’infettività dei filovirus viene distrutta dal riscaldamento a 60° C per 20 minuti, dall’irradiazione o dalla luce ultravioletta, dai solventi dei lipidi e dai disinfettanti fenolici o di ipoclorito. I filovirus hanno un tropismo per le cellule del sistema dei macrofagi, per le cellule dendritiche, i fibroblasti interstiziali e le cellule endoteliali. Grandi quantità di virus sono presenti in molti tessuti, come fegato, milza, polmoni, reni, sangue e altri fluidi. Dalla microbiologia sono state identificate cinque varianti virali di Ebola: Zaire ebolavirus [ZEBOV è il ceppo dell'epidemia attuale], Sudan ebolavirus [SEBOV], Reston ebolavirus, Tai ebolavirus o Costa d’Avorio, e Bundibugyo ebolavirus. Il virus Ebola è stato scoperto nel 1976 quando si sono verificate due grandi epidemie di febbre emorragica in Sudan e nello Zaire [ora Repubblica Democratica del Congo]. In ciascuna epidemia, il personale ospedaliero contrasse l’infezione in seguito allo stretto e prolungato contatto con i malati, il loro sangue o con gli escrementi. Epidemie successive di febbre emorragica africana da virus Ebola si sono verificate in Uganda [2000], nella Repubblica Democratica del Congo [1995, 2001, 2002, 2003], nel Gabon [1994, 1996, 1997, 2002], in Sud Africa [1996], in Sudan [2004], in diversi paesi africani tra il 2009 e il 2012, e quella attualmente in corso nel 2014 in Guinea. Da quando è stato scoperto il virus Ebola, sono stati riconosciuti un elevato numero di casi accompagnati da un elevato numero di decessi. L’epidemia del 2003 è stata riconosciuta per un gran numero di morti tra i gorilla e gli scimpanzé. Nel 1989 sono state identificate infezioni causate da un filovirus strettamente apparentato con il virus Ebola in scimmie cynomolgus [Macaca fascicularis], importate negli USA dalle Filippine e poste in quarantena in un servizio privato in Virginia.

L’infezione si diffuse soltanto ad alcune delle 149 persone venute a contatto con le scimmie infettate o con i loro tessuti, ma nessuno di essi si ammalò, indicando che il virus [ceppo Reston] possedeva una patogenicità bassa per gli esseri umani. A seguito di ciò è universalmente riconosciuto che la maggior parte dei casi-indice presenta esposizione a primati non umani provenienti dall’Africa sub-Sahariana o dalle Filippine. L’alta mortalità tra i suini nelle Filippine nel 2008 ha portato alla scoperta del virus Ebola Reston in animali diversi dai primati. Cinque persone che hanno avuto contatti con i suini malati hanno sviluppato anticorpi contro il virus Ebola Reston, ma sono rimaste sane, confermando che questo ceppo di virus può infettare l’uomo senza causare malattia. L’infezione da virus Ebola va sospettata in pazienti con suscettibilità emorragica, febbre e anamnesi positiva per viaggi in aree endemiche o esposizione a primati provenienti da tali aree. Vanno poi eseguiti emocromo, esami ematochimici di routine, test di funzionalità epatica, esami della coagulazione e analisi delle urine. I test diagnostici comprendono enzyme-linked immunosorbent blood assay PCR [per nostra esperienza, totalmente inaffidabile perché aspecifica e favorisce svarioni diagnostici]. Il gold standard per la diagnosi è l’identificazione dei caratteristici virioni mediante microscopia elettronica di tessuto infetto [fegato, in particolare] o sul sangue. Le infezioni con i filovirus causano immunosoppressione. I casi letali mostrano spesso una risposta immunologica umorale compromessa. Tuttavia, non appena i pazienti guariscono, il test ELISA è in grado di dimostrare la presenza di anticorpi contro i filovirus. Gli antigeni virali possono venir evidenziati con ELISA, che fornisce quindi un mezzo rapido di diagnosi di campioni dell’uomo.

Uno dei rischi nell’esecuzione delle prove sierologiche per i filovirus sta nel fatto che i sieri ed altri campioni dei pazienti possono contenere il virus virulento. Pertanto, gli esami si possono eseguire solo usando le massime condizioni di contenimento biologico. Gli isolati virali freschi possono essere coltivati in linee cellulari quali le line cellulari Vero [abbreviazione di Verda Reno - linea cellulare continua ben differenziata la cui origine sono il rene o il polmone di scimmia verde africana] e MA-104 di scimmia. E’ probabile che il virus Ebola abbia un ospite come serbatoio, forse un roditore o un pipistrello [come per il virus Malburg], e che vengono trasmessi all’uomo soltanto occasionalmente. Le scimmie non sono considerate ospiti serbatoio, perché la maggior parte degli animali infetti muore troppo rapidamente per mantenere la sopravvivenza del virus. Le infezioni umane si trasmettono generalmente per contatto diretto con il sangue o con i liquidi corporei anche se è stata ipotizzata una possibile trasmissione per via aerea. Come già evidenziato più volte in altri articoli, ma troviamo corretto ripeterlo, le epidemie di virus Ebola sono tipicamente associate all’introduzione del virus nella comunità da parte della persona infetta [virus Ebola è stato isolato a marzo 2014, 61 giorni dopo l’insorgenza della malattia, dallo sperma di un uomo che è stato infettato in un laboratorio] e dalla diffusione da persona a persona, molto spesso all’interno di strutture mediche.

Guerra biologica e bioterrorismo

Per guerra biologica si intende l’utilizzo di agenti microbiologici per scopi ostili. Tale uso è vietato dalle leggi internazionali e infatti raramente ha avuto luogo durante le guerre convenzionali della storia moderna, malgrado l’estesa preparazione e lo stoccaggio di agenti biologici portato avanti nel XX secolo dalle maggiori potenze. Per una serie di ragioni tra cui una dubbia efficacia bellica e la minaccia di massicce rappresaglie, gli esperti considerano improbabile l’impiego di agenti biologici in una guerra convenzionale. La principale preoccupazione è l’utilizzo di questi agenti da parte di gruppi terroristici. Si ritiene che gli agenti biologici siano l’arma ideale per i terroristi. Questi agenti possono essere liberati clandestinamente e hanno effetti ritardati, permettendo al terrorista di passare inosservato. I Centers for Disease Control and Prevention [CDC] riconoscono tre categorie di agenti biologici a seconda del loro possibile uso come armi e hanno descritto i rapporti fra essi stessi e gli operatori impegnati nell’emergenza. La massima priorità è quella della categoria A, dato che si tratta di germi a facile disseminazione e trasmissione da persona a persona, che provocano elevata mortalità con effetti maggiori sulla popolazione, e possono provocare panico e sconvolgimenti sociali. La diffusione di questi agenti richiede misure di intervento di sanità pubblica. Nella categoria A sono compresi antrace, vaiolo, peste, tularemia, botulismo e febbri emorragiche come Ebola, Marburg, Lassa, Junin e altre. La categoria B comprende agenti abbastanza facili da disseminare, che sono causa di moderata morbilità e minore mortalità e che richiedono elevate capacità diagnostiche e di sorveglianza; gli agenti sono Coxiella burnetti [febbre Q], Brucella species [brucellosi], Burkholderia mallei, Virus alfa [encefalite equina del Venezuela, orientale ed occidentale, si verifica negli Stati Uniti], Rickettsia prowazekii [tifo], Chlamydia psittaci [psittacosi], la tossina del Ricinus communis [semi del ricino], la tossina epsilon del Clostridium perfringens e la enterotossina B dello Staphylococcus. Altri agenti della categoria B sono trasmissibili con acqua e alimenti, ma non solo, e sono rappresentati da: Salmonella species, Shigella dyssenteriae, Escherichia coli O157:H7, Vibrio cholerae, e Cryptosporidium parvum.

Nella categoria C vi sono patogeni emergenti che potrebbero essere ingegnerizzati per la disseminazione di massa in futuro per la disponibilità, la facilità di produzione e della disseminazione e la possibilità di elevata morbilità e mortalità con devastanti effetti sanitari. Vi sono compresi il virus Nipah, lo hantavirus, i virus delle febbri emorragiche trasmessi da zecche, i virus pandemici influenzali, la SARS, la rabbia, la febbre gialla, la tubercolosi multiresistente. I bambini possono essere particolarmente vulnerabili ad un attacco bioterroristico, perché hanno una frequenza respiratoria più elevata, maggiore permeabilità cutanea, più elevato rapporto superficie/massa e minori riserve di liquidi rispetto all’adulto. Una diagnosi rapida e accurata può essere più difficile perché i bambini, rispetto all’adulto, sono meno in grado di descrivere i sintomi. Inoltre, l’adulto da cui il bambino dipende può essere malato o in quarantena. Molti degli agenti patogeni proposti per la prevenzione e il trattamento di adulti esposti ad agenti bioterroristici non sono studiati nel bambino e le dosi pediatriche non sono stabilite. I bambini possono poi essere a rischio di eventi avversi dovuti alle stesse misure preventive o terapeutiche usate per combattere l’agente bioterroristico e possono non esservi misure preventive specifiche per il bambino. Febbre, malessere, cefalea, vomito e diarrea sono manifestazioni precoci e frequenti di molte malattie infettive. Alcuni agenti possono provocare segni e sintomi tipici con periodi di incubazione che impongono specifiche misure diagnostiche, di isolamento e di profilassi [non necessariamente vaccinale e lo sottolineiamo per coloro che spingono a favore di questa pratica che, in questi casi, può causare addirittura la malattia e un aggravamento della stessa]. I medici devono riconoscere le condizioni da notificare alle autorità. Il clinico che sospetti una malattia provocata da terrorismo biologico deve contattare le autorità sanitarie immediatamente perché vengano prese misure e perché si dia inizio a indagini. Tutto ciò è avvenuto in Sierra Leone, epicentro dell’epidemia Ebola, a seguito della disposizione governativa di chiusura dei laboratori di sperimentazione. Curiosamente, nella giornata di venerdì 1 agosto, il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti ha condotto la più grande esercitazione di emergenza a sorpresa nella storia di New York per testare la consegna di farmaci in caso di un attacco biologico.

Prevenzione
L’andamento che una malattia può avere in una collettività dipende dalla diffusione di fattori causali e dalla distribuzione delle variabili che influenzano l’evoluzione dello stato di rischio. Un’epidemia può insorgere in una popolazione nella quale la malattia è stabilmente presente e può avvenire come fatto del tutto eccezionale, dovuto cioè ad una combinazione di fattori favorenti, quali, per esempio, l’improvvisa e accidentale contaminazione in laboratorio oppure delle acque per uso potabile che determina una puntata epidemica di una malattia a diffusione favorevole, come può essere la malattia da virus Ebola. La prevenzione da virus Ebola presenta molte sfide, perché è tutt’ora sconosciuto il meccanismo che infetta le persone. Pertanto, sono da prendere in considerazione tutte le misure di prevenzione primaria. La prevenzione primaria può considerarsi articolata negli interventi sottoelencati in ordine decrescente di precocità e quindi di efficacia:

1) Potenziamento dei fattori utili alla salute. La diffusione di una epidemia non dipende solo dalle azioni di coloro che l’hanno diffusa: è intimamente legata alle condizioni di nutrizione e capacità difensiva della popolazione aggredita. E’ quindi il livello più precoce, quello che contiene gli interventi potenzialmente più efficaci. Infatti, rappresenta il concetto profondo di “salute” intesa come assenza di malattia e presenza di benessere fisico, mentale e sociale. Interventi possibili:

a) Soddisfacimento delle esigenze ottimali dell’organismo umano
b) Potenziamento dei poteri di difesa nei confronti dei fattori nocivi sia ambientali che comportamentali

2) Allontanamento e/o correzione dei fattori causali e/o di rischio della malattia. È dimostrato scientificamente che virus e batteri si diffondono e si amplificano solamente dove possono farlo. Altrimenti si fermano. Da parte di alcuni sono messe in dubbio le possibilità di attuazione e comunque l’utilità di questo intervento sulla base della constatazione che non si posseggono tutt’ora conoscenze eziologiche certe. Siffatta interpretazione destinata ad alimentare un ingiustificato atteggiamento pessimistico d’impotenza o, peggio, in alcuni casi, di comoda e colpevole attesa, deve essere vigorosamente confutata. Interventi possibili:

a) Sull’ambiente [fisico e sociale]: rilevazione e controllo dei fattori di rischio ambientali
b) Sull’uomo: evidenziazione e correzione di norme di vita e di comportamento inadeguate

3) Selezione e trattamento degli stati o condizioni di rischio. Il fine che si propone è quello di dedurre il rischio di malattia evidenziando e correggendo tutti gli stati e/o condizioni, dal punto di vista morfologico e funzionale, in grado di elevarne la possibilità di comparsa. Interventi possibili:

a) Identificazione e bonifica dei portatori di infezione
b) Rilevamento e correzione degli stati di rischio e/o predisposizione per la patologia

Abbiamo quindi la possibilità di erigere seriamente, davanti a una situazione critica di questo tipo, una barriera molto più efficace di qualsiasi trattamento farmacologico [inclusi sieri e vaccini sperimentali di dubbia efficacia]. Non dobbiamo permettere la diffusione di una enorme preoccupazione, veicolata da coloro che hanno tutto l’interesse di sfruttare vantaggi da questo tipo di situazione, anche perché i veri strumenti di difesa appartengono comunque ai nostri comportamenti. Le difficoltà operative sono molte, ma è pur vero che la possibilità che questa situazione possa diventare grave per la popolazione mondiale può divenire reale solo se ne è facilitata la diffusione.

Trattamento

Non ci sono attività antivirali specifiche a disposizione. Il trattamento è orientato al mantenimento della funzione renale e dell’equilibrio elettrolitico ed alla cura delle emorragie e dello shock. Tuttavia, Big Pharma sta lavorando da un paio d’anni per cercare la soluzione che garantirà ricchi premi e cotillons a coloro che riusciranno a salvare il pianeta dalla devastazione. Poiché i serbatoi naturali del virus Ebola non sono ancora noti, non è possibile organizzare una qualche misura di controllo. L’uso dell’isolamento in ambiente ospedaliero rimane il mezzo più consigliato per controllare le epidemie, malgrado, come abbiamo visto, rappresenti l’ambiente di maggior diffusione del virus. Un’attenzione estrema deve essere posta nella manipolazione del sangue, delle escrezioni, dei tessuti e dei rifiuti infettati. Il personale coinvolto nel governo dei primati non umani deve essere informato circa gli eventuali pericoli ai quali è esposto vivendo a contatto con questi animali. Il trattamento tempestivo di Ebola è importante ma impegnativo, in quanto la malattia è difficile da diagnosticare clinicamente nelle prime fasi dell’infezione. Sintomi primari, come mal di testa e febbre, sono aspecifici a Ebola virus e i casi clinici possono essere inizialmente mal diagnosticati. La terapia di supporto può continuare con abbigliamento protettivo adeguato fino a quando i campioni biologici della persona sono testati per confermare e/o escludere l’infezione. Per ora non esiste alcun vaccino, anche se, come abbiamo visto, le sperimentazioni sono in corso di sviluppo, addirittura da essere considerate la causa dell’esplosione dell’epidemia, e vi sono attualmente forti pressioni da parte di vari enti, pubblici e privati, interessati alla sperimentazione dei vaccini, che insistono per iniziare al più presto i trials clinici sull’essere umano benché il compito è arduo, e il successo sarebbe a malapena garantito, e vi sarebbero gravi rischi. La maggior parte degli sforzi da parte dei leader della salute sono quindi concentrati sulla creazione di un vaccino, mentre poca ricerca è stata fatta sulla riduzione del rischio e sul rafforzamento del sistema immunitario.

Dieta sana e nutriente
Una dieta sana e nutriente è essenziale per mantenersi in buona salute e ricchi di energie vitali. Ben pochi esperti della salute sarebbero in disaccordo con questa affermazione, dal momento che la storia e la scienza medica ne hanno dimostrato la veridicità. Si tratta di un concetto così semplice che molti dimenticano che il cibo fornisce l’energia e i componenti di base che consentono all’organismo di funzionare. La portata sanitaria dei deficit nutrizionali delle popolazioni africane colpite dall’epidemia di Ebola si estende fino al campo sociale ed etico: molti paesi del terzo mondo non raggiungono ad esempio neanche i livelli minimi di assunzione di vitamine e minerali essenziali nella loro dieta, e rischiano quindi di diventare non solo serbatoi di virus che possono trasmettersi a coloro che si nutrono correttamente, ma anche focolai di trasformazione di virus mutanti come virus Ebola. Una maggiore attenzione ai problemi dei paesi poveri e al loro stato nutrizionale potrebbe essere la chiave di volta del controllo di molte forme di malattia, per tutti gli abitanti del pianeta, anziché la corsa all’oro del farmaco che, ad oggi, non garantisce alcuna immortalità. Articoli meno recenti suggeriscono che virus Ebola può utilizzare recettori dei folati per entrare nelle cellule (http://www.cell.com/cell/abstract/S0092-8674%2801%2900418-4). Se le basi di questa ricerca proseguono ad essere attuali, la supplementazione per il ciclo di metilazione, che comprende folati, sarebbe una strategia positiva per il mantenimento della salute. Inoltre, oggigiorno, il connubio tra tecnologia e globalizzazione ha trasformato gran parte delle riserve alimentari in merci preconfezionate, semi-sintetiche, geneticamente modificate e prive di sostanze nutritive.

Vitamine e minerali
Le vitamine sono sostanze organiche essenziali per il sostentamento della vita. La maggior parte delle vitamine non può essere sintetizzata dal corpo umano e deve pertanto essere assunta tramite dieta o integratori alimentari. E’ possibile suddividere tali sostanze in due gruppi principali. Le vitamine liposolubili richiedono l’assorbimento di una certa quantità di grassi [lipidi] e vengono trattenute dall’organismo per tempi più lunghi; esempi comuni di vitamine liposolubili sono le vitamine A, D, K ed E. La vitamine appartenenti al secondo gruppo vengono definite idrosolubili, ossia non necessitano di lipidi per l’assorbimento e vengono espulse dall’organismo molto più rapidamente rispetto alle prime. Le vitamine C e B sono idrosolubili. I minerali sono sostanze inorganiche e importanti componenti dei tessuti e dei liquidi corporei. Sono indispensabili per il corretto funzionamento del metabolismo vitaminico, dell’attività enzimatica, ormonale e di altri processi metabolici dell’organismo. I minerali costituiscono il 4% del peso corporeo. La maggior parte di essi, quali il Calcio, il Fosforo, il Magnesio, risiedono nelle ossa. Alcuni minerali si rendono necessari in quantità minime e tali sostanze sono definite microelementi. Zinco e Selenio garantiscono un rafforzamento della risposta immunitaria. In un’ottica personale di attivazione delle difese immunitarie, è evidente che l’integrazione di vitamine e minerali essenziali, affiancati ai più tradizionali apporti di Vitamina C e B, rappresenta la difesa più potente e più a buon mercato da qualsiasi infezione virale.

Inibitori della chinasi
Nessuno ne parla ma è presente un importante studio condotto del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia dell’Università del Texas, pubblicato nel 2012, che indaga gli effetti di due inibitori della chinasi sul virus Ebola (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21947546). Il primo inibitore della chinasi è la genisteina, un isoflavone che è abbondante nei prodotti derivati dalla soia, e il secondo è il Tyrphostin AG1478, molecola farmacologica innovativa dotata di buona attività biologica ma dotata di elevata tossicità sistemica. In questo studio, gli autori dimostrano che il pretrattamento delle cellule ospiti con inibitori della chinasi, genisteina e Tyrphostin AG1478, porta alla inibizione dell’infezione oppure alla trasduzione in cellule infettate con il virus Ebola, virus di Marburg, e il virus Lassa. In sostanza, i risultati dimostrano che un cocktail di inibitori delle chinasi, comprensivi di genisteina e Tyrphostin AG1478, rappresenta un antivirale ad ampio spettro che può essere utilizzato ad uso terapeutico o profilattico contro Arenavirus e febbre emorragica da filovirus. Pertanto la genisteina e Tyrphostin AG1478 ostacolano l’entrata del virus Ebola nelle cellule, interferendo con un processo chiamato endocitosi [processo che le cellule utilizzano per l’assunzione di sostanze presenti nell’ambiente extracellulare o aderenti alla membrana della cellula stessa] e con un processo che distrugge la sintesi proteica delle cellule infettate. La Genisteina si trova principalmente negli alimenti biologici fermentati a base di soia, così come nelle fave, nei lupini, nel trifoglio rosso, nel caffè, nel kudzu, e altro ancora, ed è rinomata per le sue proprietà antiossidanti e antielmintiche.

Trattamenti naturali
A titolo prettamente informativo, tre trattamenti naturali hanno mostrato risultati promettenti in passato:

1. Garcinia kola – Come riportato nel 1999, gli estratti dai semi di questa erba medicinale tradizionale africana possono “…inibire questo virus [Ebola] in colture cellulari a concentrazioni non tossiche“ (http://www.timeshighereducation.co.uk/news/a-folk-remedy-for-killer-ebola/148114.article)

2. Trattamento omeopatico – Uno studio pubblicato nel 1999 ha esplorato il potenziale terapeutico di un preparato omeopatico derivato da un veleno di ragno [Sicarius] per il trattamento dei sintomi associati con l’infezione da virus Ebola (https://autismoevaccini.files.wordpress.com/2014/08/trattamento-omeopatico-ebola1.pdf)

3. Estradiolo – Uno studio del 2013 ha trovato che l’estradiolo si espone ad attività anti-Ebola in vitro, indicando la rilevanza di fattori ormonali e forse in generale la suscettibilità alla malattia, così come un possibile ruolo terapeutico per l’estradiolo se una futura ricerca clinica confermerà questi risultati (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3618516/)

Utilità
Come abbiamo segnalato, attualmente sono in fase di sviluppo farmaci e vaccini mai somministrati nell’uomo. L’uso precauzionale di mascherine, camici e guanti, l’adeguata sterilizzazione delle attrezzature, la quarantena, l’isolamento ospedaliero e l’educazione sanitaria di comunità hanno sempre circoscritto le epidemie del passato. Tutti i casi sospetti, compresi i cadaveri, richiedono un rigoroso isolamento e procedure speciali di manipolazione. Gli Stati Uniti applicano anche gravi misure di quarantena per prevenire l’importazione di scimmie infette. La denuncia dei casi è obbligatoria. Sarà l’uso dell’isolamento ospedaliero, e della quarantena, a farla da padrone in questa situazione, per soddisfare i criteri stabiliti dalla “Emergenza Sanitaria Pubblica di Rilevanza Internazionale” inclusi nelle International Health Regulations [IHR 2005], a seguito di:

“Un evento straordinario che è determinato a costituire un rischio per la salute pubblica ad altri Stati attraverso la diffusione internazionale di malattie, potenzialmente da richiedere una risposta internazionale coordinata”.

Questa definizione implica che una situazione: è grave, improvvisa, insolita o inattesa; comporta implicazioni per la salute pubblica al di là del confine nazionale dello Stato colpito; e può richiedere un’azione internazionale immediata. La responsabilità di determinare se un evento è all’interno di questa categoria è demandata al direttore generale dell’OMS, che richiede la successiva convocazione di un comitato di esperti [Comitato di Emergenza IHR]. Secondo le linee guida provvisorie ogni dichiarazione sarà basata sulla “valutazione del rischio” e “in linea con l’obiettivo principale della guida“. Una delle prime misure adottate sarà la chiusura delle frontiere, dopodiché si potrà giungere fino alla drastica soppressione delle libertà individuali. E qui entra in gioco uno scenario un pò complesso che riteniamo opportuno affrontare. Che cosa accadrà se Stati Uniti, Regno Unito, Europa, Australia, Africa e Asia dichiarano contemporaneamente un allarme rosso per virus Ebola e si dovrà passare attraverso “screenings Ebola” per raggiungere il proprio posto di lavoro, il proprio volo, il proprio treno, la propria destinazione? Per esempio, la capitale della Nigeria, Lagos, è la quarta città più popolosa al mondo. Il suo aeroporto internazionale è servito da numerose compagnie aeree come Air France, Alitalia, KLM, Lufthansa, British Airways, United Airlines, ed altre ancora. La Germania già si prepara a fronteggiare un’eventuale emergenza, prendendo misure di precauzione all’aeroporto di Francoforte, per isolare eventuali passeggeri infetti: contro Ebola si userà il sistema di segnalazione del “semaforo”. Non passerà molto tempo per sapere che virus Ebola è arrivato a Parigi, Amsterdam, Francoforte, Londra, Roma, New York, Los Angeles tramite un passeggero qualunque che presentava sintomi aspecifici come “vomito e febbre elevata“. Da questo momento partiranno gli “screenings di massa” per Ebola in tutto il mondo, secondo le disposizioni pandemiche che saranno rilasciate dall’OMS. Come sarà possibile evitare gli errori degli screenings diagnostici?

1) Sarà utile avere a portata di mano il proprio termometro ovunque ci si sposterà; perché, secondo le disposizioni OMS, una temperatura corporea superiore a 38° C sarà considerata sospetta per Ebola e ogni malessere concomitante sarà confuso come sintomo di insorgenza della malattia

2) Sarà utile controllare la propria temperatura corporea prima di salire a bordo di un qualsiasi mezzo di trasporto pubblico o di passare attraverso un posto di blocco

3) Qualora la vostra temperatura corporea sarà inferiore ai 38° C fate una fotografia al termometro, fate un selfie, fate un video, coinvolgete parenti e/o amici per evitare di essere travolti da disposizioni coercitive che potrebbero essere inventate a tavolino perchè, se qualche funzionario sanitario si inventa che la vostra temperatura corporea è superiore ai 38° C, rischiate di vedere “tracciata” la vostra famiglia, i vostri amici e i vostri colleghi per essere sottoposti a quarantena

4) Identica situazione dovrà essere effettuata al contrario. Pertanto, chiedete ad amici, colleghi di lavoro e familiari di inviare una mail, un selfie, un video, un sms della loro temperatura prima che passino attraverso uno “screening” per aiutarli a rimanere fuori dalla quarantena

5) Se il termometro mostra una temperatura corporea sotto i 38° C e lo scanner termico utilizzato per lo screening invece riporta una temperatura corporea superiore ai 38° C, sottolineate che gli scanner hanno già dimostrato di possedere fotocamere e sensori termici difettosi. Chiedete chi ha fornito la termocamera, quale azienda, fate domande specifiche perché vi sono falle negli scanner.
Infatti, molto spesso, dopo aver misurato una prima volta la temperatura corporea, come da manuale, bisogna attendere più o meno trenta secondi che il display si posizioni sulla temperatura ambiente per poter poi procedere a misurare nuovamente la temperatura corporea; in questi passaggi ripetuti sulla massa di popolazione scappano una serie di errori marchiani che potranno essere fonti di guai per lo sfigato di turno

6) Supponendo di avere una temperatura corporea superiore ai 38° C, pensateci due volte prima di salire su un mezzo pubblico; organizzate un’alternativa, una telefonata, una conferenza Skype, oppure cercate di ottenere un certificato medico o un qualche tipo di “conferma scritta” che la vostra temperatura corporea superiore a 38° C è collegata a una comune malattia non letale come un banale raffreddore

7) Portate i vostri spuntini e le vostre bevande in bottiglia, direttamente da casa, per ridurre le probabilità di ammalarvi durante il viaggio

8) Portate con voi le copie del documento Ebola dei CDC dove è spiegato chiaramente che si hanno maggiori probabilità di infettarsi con Ebola se si viene ricoverati in una struttura sanitaria [malattie infettive o reparti di quarantena appositamente strutturati] (http://www.cdc.gov/vhf/ebola/pdf/fact-sheet.pdf)

9) Segnalate ai funzionari di frontiera, oppure a qualunque funzionario sanitario che sospetta del vostro stato di salute, che se voi avete Ebola, allora sarà molto probabile che anche loro sono da considerarsi a rischio. Essi, a loro volta, subiranno identico trattamento come sospetti infetti di Ebola, perché rappresentano i vostri ultimi contatti

10) Pensate a quali misure si possono adottare per evitare di essere “cacciati” dalla vostra casa o dal posto di lavoro come causa sospetta di Ebola oppure a causa di qualche contatto, con qualche altra persona che avete incrociato per caso un paio di settimane prima sul posto di lavoro, o lungo le scale del proprio condominio, e da allora è stata dichiarata infetta per Ebola

Niente panico; non fatevi influenzare dalla strategia del terrore che potrebbe montare in breve tempo, in cui sarà difficilissimo distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, i buoni dai cattivi, il bene dal male. Siamo nel bel mezzo di una battaglia incredibile tra il bene e il male e abbiamo dovuto scegliere un lato. Per impostazione predefinita, molti hanno scelto il male: noi NO! Ecco perché ci troviamo di fronte allo spettro di una vaccinazione forzata con Ebola, solo cinque anni dopo che un simile disastro è stato scongiurato dagli sforzi titanici di pochi. E’ la nostra più sincera preghiera: usate il cervello!

8 agosto 2014
autismovaccini.org/2014/08/08/ebola-informazioni-per-non-lasciarsi-into...
wheaton80
00giovedì 14 agosto 2014 03:51
Virus pilotato dietro l’epidemia. Morto il medico che sapeva

Esperimenti top secret. Un medico che sa troppo. Un aereo abbattuto per far tacere chi potrebbe avvertire i giornali. Un virus mutante sfuggito al controllo. C’è un «giallo» ricco di colpi di scena dietro l’epidemia di Ebola che ha infettato Sierra Leone, Liberia, Guinea e Nigeria e ora minaccia il mondo. Una lunga serie di strane coincidenze che partono da Kenema, il centro di ricerche dove lavorava Shiekh Humar Khan, il medico-eroe morto il 29 luglio scorso dopo essere stato contagiato dal virus. Khan dirigeva il laboratorio dove si effettuavano test sulla popolazione locale per scovare i nuovi casi. Laboratorio che ha una partnership con l’università Tulane di New Orleans, famosa per dipartimento di Malattie tropicali che effettua ricerche sull’Ebola.

L’ospedale di Kenema collabora anche con l’Us Army Medical Research Institute of Infectious Disease, il settore delle forze armate americane che si occupa delle malattie infettive. Test e sperimentazioni, stando ai comunicati ufficiali, per trovare vaccini su febbre gialla e febbre di Lassa per immunizzare i soldati. Sperimentazione di bio-armi, nuovi virus da utilizzare in guerra, secondo la popolazione locale che ha assaltato il centro di Kenema perché tutti coloro che vi si recavano per lo screening di Ebola ne uscivano ammalati. Tanto che il Ministero della Sanità della Sierra Leone il 23 luglio scorso ha chiuso laboratorio e ospedale, ha trasferito i pazienti nel centro di trattamento di Kailahun e ha ordinato all’università Tulane di «fermare i test su Ebola». Quali test? Non viene spiegato. Il dicastero ha ordinato inoltre al Cdc, Center for Disease Control statunitense, di «inviare ufficialmente le conclusioni e raccomandazioni della valutazione del laboratorio di Kenema». Riguardo cosa non è chiarito. Che cosa si stava sperimentado? Su una ricerca pubblicata a luglio dal Cdc e firmata da Humar Khan, Randall Schoepp, Cynthia Rossi, Augustine Goba e Joseph Fair è riportato che «l’Ebola virus che ha infettato la Sierra Leone potrebbe essere il risultato di un Bundibugyo virus o una variante genetica di Ebola».

Il 31 luglio il presidente del piccolo paese africano Ernest Bai Koroma ha dichiarato lo stato di emergenza parlando della ricerca del dottor Khan e chiedendosi se la virulenza di Ebola sia stata ottenuta con una mutazione genetica. Perché il virus che porta la febbre emorragica nell’Africa esiste (e uccide) da secoli mantenendosi entro certi confini. Il primo agosto anche il direttore generale dell’Oms Margaret Chan ha cominciato a chiedersi se ci sia una mutazione di Ebola oppure un adattamento naturale del virus. Parlando di «variante fatta dall’uomo». Quattordici giorni prima di questa dichiarazione è morto Glenn Thomas, esperto di Ebola e Aids dell’Oms. Era a bordo del volo MH 17 di Malaysia Airlines abbattuto da un missile. Il 17 luglio s’era imbarcato ad Amsterdam per andare ad un convegno a Melbourne, in Australia, dove pare dovesse annunciato notizie importanti. E, visto che era pure il portavoce dell’organizzazione incaricato a parlare con giornali e televisioni, c’è chi vede nell’abbattimento del Boeing 777 la soluzione trovata per fermare eventuali sue rivelazioni riguardo le sperimentazioni ad insaputa degli africani per realizzare vaccini e guadagni milionari con il diffondersi dell’epidemia.

Sacrificando comunque altre 297 vite. «Tesi accattivante ma lontana dalla scienza», secondo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per la malattie infettive «Lazzaro Spallanzani» di Roma. «Le epidemie si verificano sistematicamente. Possono comparire quando meno ce lo aspettiamo». E per non essere colto di sorpresa il presidente degli Stati Uniti Barack Obama il 31 luglio ha cambiato con un ordine esecutivo l’elenco delle malattie per cui è necessaria la quarantena inserendo tutte quelle che si presentano con febbre e problemi respiratori e sono contagiose tanto da far rischiare la pandemia. Viene esclusa comunque l’influenza. Il virus mutante di Ebola sembra possa passare da uomo a uomo anche attraverso starnuti e non solo entrando in contatto con sangue, urine e fluidi corporei dei malati. Intanto la società californiana Mapp Biopharmaceuticals sta lavorando, insieme alla canadese Defyrur, allo ZMapp, cocktail di antibiotici per curare l’Ebola. Il 14 gennaio scorso Tekmira, che ha un contratto da 140 milioni di dollari con il Dipartimento Usa della Difesa, aveva annunciato la sperimentazione di vaccini sull’uomo.

Alessandra Zavatta
www.iltempo.it/esteri/2014/08/09/virus-pilotato-dietro-l-epidemia-morto-il-medico-che-sapeva-1...
wheaton80
00giovedì 14 agosto 2014 04:12
Come controllare la popolazione con la paura del virus Ebola

Secondo taluni osservatori, le continue notizie sulla progressione del pericoloso virus dell’Ebola, sull’innalzamento del livello di allarme negli Stati Uniti e sul decreto di uno “stato d’urgenza” in altri paesi iniziano ad assomigliare ad un’operazione di manipolazione di massa. La paura, che sia giustificata o meno, è un formidabile mezzo per controllare la popolazione e i governi ne fanno ricorso e ne abusano da anni. Tanto per cominciare, si parla di un virus molto pericoloso per l’uomo, che causa febbre emorragica e per il quale non esiste alcun trattamento, mentre gli americani hanno già una cura che funziona e i loro pochi compatrioti malati hanno già potuto beneficiarne. Il presidente Barack Obama ritiene però che – malgrado si parli di stato d’urgenza e di allarme massimo – sarebbe prematuro fornire questo rimedio ai paesi africani, i più colpiti dal virus. Poi si dice che il tasso di mortalità è fra il 60-90%, mentre nei fatti è piuttosto fra il 50-55%. Mentre l’influenza stagionale uccide fra 250 000 e 500 000 persone all’anno nel mondo senza suscitare panico o una qualsiasi notizia, il virus Ebola – che sta suscitando un allarmismo esasperante – ha ucciso circa un migliaio di persone e in zone ristrette. E’ un delirio internazionale : stato d’urgenza in Liberia, l’OMS dichiara l’Ebola un’emergenza sanitaria di portata internazionale con conseguenze “particolarmente gravi”, allerta massima negli Stati Uniti, kit di controllo, misure di protezione e decontaminazione dal virus Ebola in tutto il territorio americano. In ogni caso questa epidemia arriva al momento giusto perchè le aziende del settore potranno testare i loro vaccini sperimentali. La ditta farmaceutica Tekmira, finanziata dalla multinazionale Monsanto, ha lavorato all’elaborazione di un medicamento antivirale. A gennaio si trovava nella fase dei test clinici di fase 1 sulle persone. Ad aver commissionato la ricerca di Tekmira è il dipartimento della Difesa americano, il tutto per un contratto di 140 milioni di dollari. L’emergenza sull’epidemia di Ebola in Africa è giunta pochi mesi dopo. La giornalista investigativa Jane Burgermeister ha scoperto elementi interessanti nel laboratorio del Kenema Goverment Hospital in Sierra Leone, che sembra essere stato il punto di partenza dell’epidemia. Scienziati americani lavoravano in questo laboratorio dal 2011 sulla febbre di Lassa, una febbre emorragica virale. Un consorzio di scienziati del CDC americano (il centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) lavora in questo laboratorio anche sul virus Ebola. Fra di loro vi è il dottor James E. Robinson, che si occupa anche di 4 progetti della fondazione Bill Gates. Nel consorzio vi è anche il dottor Pardis C. Sabeti, che ha un partenariato con la ONG filantropica Open Society Foundation del miliardario americano George Soros. Questa fondazione è solidamente impiantata in Africa con l’iniziativa OSIWA, presente in 9 paesi (di cui 4 già colpiti dal virus Ebola). Un altro scienziato del team che lavora nel laboratorio del Kenema Goverment Hospital è Stephen Gire, il quale ha legami con l’esercito americano. Nel 2009 il CDC aveva depositato un brevetto su un ceppo di Ebola estratto da un malato e oggi rivendica la paternità di tutto quanto detiene almeno il 70% del patrimonio genetico di questo virus, perchè “l’invenzione rivela la sequenza genetica completa del virus Ebobun”. L’invenzione in questione fornisce un procedimento per propagare il virus Ebola in cellule ospiti che verranno così infettate dal virus isolato. Le cellule ospiti vengono poi coltivate per permettere al virus di moltiplicarsi. L’invenzione fornisce anche la preparazione di un vaccino e un supporto farmaceutico. Perchè gli Stati Uniti hanno brevettato un virus fra i più letali ? Perchè il CDC, proprietario del brevetto Ebola, da anni lavora nella Sierra Leone, luogo dove l’epidemia ha fatto il maggior numero di morti (circa 900 sino ad oggi)? Questo virus è veramente una problematica mondiale oppure un semplice modo per impaurire e controllare le masse? Avrà realmente ripercussioni a livello mondiale o sarà solo una Psy Ops come nel caso dell’epidemia di H1N1 nel 2009?

8 agosto 2014
Fonte: fawkes-news.blogspot.fr
www.ticinolive.ch/2014/08/08/come-controllare-popolazione-paura-viru...
wheaton80
00venerdì 22 agosto 2014 01:48
«Ecco la truffa-immigrati grazie alla Ue»

Noi i soldi non ve li diamo, però gli immigrati dovete tenerli, accudirli e trattarli come diciamo noi. Ovviamente a spese vostre. Non è un film di Fantozzi, sembra un film alla Totò truffa.

L’ appello
La foglia di fico è stata scoperta grazie all’uscita del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che a Ferragosto ha lanciato un appello all’Europa per l’emergenza immigrazione, ricevendone come risposta un «menefrego» che umilia l’Italia e gli italiani. Una vicenda nella quale, forse, il titolare del Viminale e tutto il Governo sono stati in parte vittima e in parte raggirati, anche se questo non attenua di un millimetro le responsabilità politiche. Una truffa in grande stile – ci riferiamo all’operazione Mare Nostrum – che ai cittadini del nostro Paese, tartassati dalla spending review e da una crisi economica senza precedenti, è costata (e costa) 300.000 euro al giorno, circa 9 milioni al mese, senza contare tutti gli altri costi diretti e indiretti relativi all’accoglienza, all’impegno delle strutture, al lavoro delle Forze dell’Ordine e della macchina statale nel suo complesso. Una truffa che da poliziotto e da cittadino mi brucia e mi indigna non poco perché l’Europa, da un lato, ci impone regole precise in materia di accoglienza, con tutta una serie di pratiche e procedure che vanno dal fotosegnalamento ai controlli sanitari, fino alla gestione e allo smistamento nei centri appositamente adibiti e sparsi sul territorio nazionale Dall’altro, invece, i freddi euroburocrati dicono che è un nostro problema e che dobbiamo lavorare meglio. Senza soldi. Un comportamento da padrone delle ferriere che allontana tutti noi da quel sogno europeo cullato da Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli.

Il Frontex
Lo schiaffo ci è arrivato dall’agenzia continentale per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, meglio conosciuta come Frontex, un carrozzone burocratico che, come ammise il ministro della Difesa Roberta Pinotti appena quattro mesi fa, «stanzia complessivamente 7 milioni e noi, solo in un mese ne spendiamo 9 per Mare Nostrum». Numeri che dovevano far capire ad Alfano che la sua richiesta all’Europa di subentrare nell’operazione cosiddetta «umanitaria», iniziata nell’ottobre 2013, sarebbe stata respinta al mittente senza colpo ferire, sicuramente con una sonora e grassa risata dei burocrati di Bruxelles a danno dell’Italia. I numeri ufficiali dicono che solo quest’anno sono stati oltre 100.000 gli immigrati sbarcati, 53.000 ospitati nei centri di accoglienza, 35.000 domande di protezione esaminate, 539 scafisti arrestati. Ad aprile il Viminale ha addirittura portato da 9.400 a 19.000 i posti disponibili per i richiedenti asilo.

I rischi

Risulta che il 60 per cento delle istanze venga accolto e il nostro sistema Paese andrà certamente al collasso se dovessimo registrare, come è probabile, un incremento ulteriore degli sbarchi.
I funzionari di Frontex hanno detto che l’Italia ha beneficiato dal 2007 al 2013 di 500 milioni di euro di aiuti (poco di 70 milioni annui) e che nel periodo 2014-2020 arriveranno «ben 315 milioni», vale a dire la «bellezza» di 45 milioni all’anno. Con questa miseria l’Europa intera pensa di poter continuare ad accollare all’Italia i costi economici e soprattutto sociali di un’immigrazione in costante ascesa.

Sanità

Per altro, come abbiamo più volte denunciato proprio dalle colonne de Il Tempo, l’operazione Mare Nostrum è un autentico colabrodo anche dal punto di vista sanitario e – checché ne dica il ministro Lorenzin – il nostro sistema di controlli, prevenzione e profilassi è assolutamente inefficace. Si pensa di risolvere questo problema con circolari ministeriali e protocolli sanitari che restano sulla carta? Non chiediamo certo un controllo migratorio stile Ellis Island, l’isola di fronte a Manhattan tristemente famosa - tra la fine dell’800 e l’inizio del secolo scorso - per essere divenuta una sorta di prigione a cielo aperto per tutti coloro, italiani compresi, che sognavano la Grande Mela. Ma non possiamo pensare neppure di diventare il ventre molle dell’Europa, anche perché le nazioni del Vecchio Continente se ne fregano altamente del trattato di Schengen e degli accordi di libera circolazione, applicandoli solo quando fa comodo, con buona pace della Commissione Europea che non fiata su questo. Qualche esempio? Malta respinge i barconi verso la Sicilia e usa maniere molto spicce, mettendo a rischio spesso l’incolumità dei migranti, al pari della Grecia; la frontiera – enclave di Ceuta viene difesa dalla Spagna con filo spinato e proiettili da parte della Guardia Civil; la Francia, a Ventimiglia come a Bardonecchia, se ne infischia di Schengen e respinge i clandestini nel nostro territorio; la gendarmeria austriaca non è da meno e appena qualche giorno fa ha respinto 48 immigrati fermati su alcuni treni provenienti dall’Italia, rispedendoli coattivamente con pullman in Alto Adige nel giro di un giorno. L’elenco può continuare.

Che fare
Forse la soluzione sarebbe davvero quella di aprire centri di accoglienza per i profughi a ridosso delle nostre frontiere e cominciare ad alzare un po’ la voce con questi “partner” europei così spocchiosi e soprattutto così furbastri. Per altro, non ci pare di aver sentito su questo particolari critiche o condanne da parte dei soliti radical chic nella cui testa il poliziotto è sempre un violento che picchia tutti, salvo quando muore e allora diventa buono per essere commemorato. La beffa finale sapete qual è? E’ che alle donne e agli uomini in divisa si riducono costantemente le risorse, i mezzi, le strutture. Dal 2008 ad oggi ci sono stati oltre 6 miliardi di tagli per la sicurezza, un miliardo e mezzo solo quest’anno. C’hanno davvero dissanguato. Anche per questo il 27 agosto i sindacati autonomi riuniti nella Consulta Sicurezza manifesteranno a Roma donando il sangue ai cittadini.

Gianni Tonelli
21/08/2014
www.iltempo.it/cronache/2014/08/21/ecco-la-truffa-immigrati-grazie-alla-ue-1...
wheaton80
00lunedì 1 settembre 2014 15:07
Davide contro Golia: il piccolo comune di Scorzé manda al diavolo Renzi e la sciagura chiamata Mare Nostrum! (era ora!)

Probabilmente nessuno ha mai sentito parlare di Giovanni Battista Mestriner ed è un vero peccato perché è una delle pochissime persone che merita rispetto per il suo coraggio e buon senso. Infatti questo signore è il sindaco di Scorzé, un piccolo comune in provincia di Venezia il quale, come moltissimi altri comuni, è stato scelto dal governo per ospitare gli immigrati arrivati in Italia con Mare Nostrum, ma a differenza di tantissimi altri sindaci il primo cittadino di Scorzé ha deciso di chiuder loro porte. «Non ci sono locali che soddisfano le richieste da lei evidenziate», scrive il sindaco Giovanni Battista Mestriner in una lettera in risposta a quella del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, in cui chiedeva collaborazione; ma Mestriner ha detto no, anche per via dell’ ordine del giorno votato dal consiglio comunale in febbraio, anche se la minoranza si disse contraria. E il sindaco non risparmia una stoccata al governo di Matteo Renzi. «La sua politica sugli immigrati», attacca, «è ipocrita, pericolosa e deleteria: ipocrita perché le porte aperte a tutti faranno aumentare il flusso di questi disperati, pericolosa perché non ci sarà alcuna vera integrazione visto non potremmo garantire loro posti di lavoro che mancano pure agli italiani, e infine deleteria perché spendiamo milioni di euro sia per andarli a prendere sia per mantenere le strutture di accoglienza in un momento di grave crisi». Per Mestriner, in questo modo si “alimentano” poche organizzazioni, le quali s’inseriscono in questa situazione, osserva, per ricevere ingenti finanziamenti pubblici per approntare la falsa accoglienza. Ovviamente è difficile non essere d'accordo col sindaco di Scorzé perché le sue affermazioni, lungi dall'essere razziste, sono piene di buonsenso, non fosse altro che come cittadino di un piccolo comune che sicuramente avrà conosciuto tante famiglie che stanno soffrendo per via di questa recessione e non è un caso che tutti i giornali di regime e i telegiornali abbiano censurato questa storia, perché sanno benissimo che la gente avrebbe sicuramente chiesto ad altri sindaci di seguire l'esempio di Mestriner. Da parte nostra continueremo il nostro impegno a riportare notizie censurate dalla stampa di regime nella speranza che tutti gli italiani che leggono il nostro giornale possano scendere in piazza e chiedere ai loro sindaci di dire no all' afflusso di immigrati.

Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre
28 agosto 2014
www.ilnord.it/c3441_DAVIDE_CONTRO_GOLIA_IL_PICCOLO_COMUNE_DI_SCORZE_MANDA_AL_DIAVOLO_RENZI_E_LA_SCIAGURA_CHIAMATA_MARE_NOSTRUM...
wheaton80
00lunedì 6 ottobre 2014 23:56
Scandalo Ebola negli Stati Uniti



Un tweet pubblico di un grande fornitore di prodotti sanitari d’emergenza afferma che il Disaster Assistance Response Team, équipe specializzata in “eventi ad alto rischio”, aveva ricevuto disposizioni, mesi addietro, di prepararsi per essere attivo a partire dal mese di ottobre. La rivelazione scioccante, pubblicata in data 30 settembre sulla pagina Twitter GoldenStateFIRE/EMS (https://twitter.com/GoldenStateEMS), suggerisce che non solo qualcuno era a conoscenza che il virus Ebola avrebbe raggiunto l’America, ma sapeva esattamente quando sarebbe successo. Con il virus Ebola confermato sul suolo americano, sono immancabilmente iniziate le speculazioni in merito a come è arrivato e quante altre persone possono essere entrate in contatto con il cosiddetto paziente zero. Il pensiero tradizionale è che il virus ha seguito la strada verso gli Stati Uniti semplicemente a seguito di un individuo infetto entrato in contatto con un altro, e così via. Ma un coro crescente di ricercatori contrari (fra i quali il sottoscritto) suggerisce un’altra possibilità: virus Ebola potrebbe essere stato virulentato in laboratorio come arma biologica. Questa potrebbe sembrare una possibilità bizzarra, ma in data 30 luglio 2014 la portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, nella sua dichiarazione ufficiale, ha specificamente indicato la crescente crisi come un “attacco Ebola“, suggerendo che non solo il virus è usato come arma, ma che il governo degli Stati Uniti è a conoscenza del fatto che non si tratta di un evento naturale (http://www.youtube.com/watch?v=YyvYMkQgQI4&feature=youtu.be). Anche se la militarizzazione di un simile virus è difficile da realizzare, secondo il dottor Joe Alton (membro dell' American College of Surgeons)rimane una possibilità concreta (http://www.doomandbloom.net/ebola-as-biological-weapon/). Militarizzazione a parte, c’è una terza possibilità: il virus si è diffuso attraverso l’effetto contagio naturale, ma il suo ingresso negli Stati Uniti è stato facilitato da politiche di frontiera lassiste e procedure di screening aeroportuali inesistenti. Che un fornitore importante di governo degli equipaggiamenti di emergenza sia uscito allo scoperto, per sostenere che le loro fonti avevano ricevuto direttive ancor prima della mobilitazione generale negli Stati Uniti, è uno sviluppo a dir poco sorprendente, considerando quello che è accaduto nelle ultime 72 ore e tutto ciò che è stato correttamente riportato da questo sito fino ad oggi in merito alla epidemia Ebola costruita a tavolino.

3 ottobre 2014
autismovaccini.org/2014/10/03/scandalo-ebola-negli-stat...
wheaton80
00domenica 19 ottobre 2014 05:15
Il Virus Ebola è un Brevetto dagli Stati Uniti



di Daniele Penna
wheaton80
00giovedì 27 novembre 2014 17:41
Ennesimo imbroglio sul contagio Ebola

1.bp.blogspot.com/-g5cAlH1M_b0/VHYNg4V9xnI/AAAAAAAAU5g/SqCkj8WNtgc/s1600/Ebola%2B...

Ennesima recita ad uso e consumo del popolo bue che, in qualche modo, deve essere convinto della gravità del "contagio Ebola", il virus che supera i confini africani e sbarca in Europa. Si parla di un medico di Emergency, infettato in Sierra Leone e che ora è ricoverato in Italia affinché possa ricevere le cure migliori, grazie ad un kit di sei farmaci sperimentali per l'occasione autorizzati dal Ministero della Sanità. Casualmente, proprio il giorno prima è cominciata la campagna di raccolta fondi per "Medici senza frontiere". Oltretutto è curioso che non siano state comunicate le generalità del contagiato. Osserviamo le sequenze dell'arrivo a Pratica di mare. Si ripetono le incongruenze occorse nei casi precedenti (Spagna e Stati Uniti), cioé persone senza protezione alcuna circondano rilassate la "zona protetta". E' chiaro quindi che siamo di fronte ad una farsa preparata a tavolino. L'obiettivo? Atterrire l'opinione pubblica e, nel contempo, sponsorizzare nuovi vaccini e farmaci. Le farmaceutiche ringraziano.

La cronaca
Ebola: atterrato il KC 767 dell'Aeronautica Militare con a bordo il medico italiano contagiato. E' atterrato alle prime luci dell’alba a Pratica di Mare (RM) il Boeing KC-767 del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare con a bordo il medico italiano di "Emergency" risultato positivo al virus Ebola in Sierra Leone. Il paziente ha viaggiato per circa 6 ore e 30 minuti all'interno di una speciale barella isolata avio-trasportabile, che in Europa è detenuta esclusivamente dall’Aeronautica militare e dalla Royal Air Force ed è stato assistito durante il volo di trasferimento da un team medico dell'Aeronautica militare specializzato in bio-contenimento composto da circa 25 persone tra medici, specialisti e personale di bordo. Tutte le operazioni sono state condotte sotto la guida del Colonnello Roberto Biselli, capo del team di bio contenimento dell'AM. Ad attendere il medico contagiato all’arrivo Roma un'ambulanza dell'Istituto Lazzaro Spallanzani dove attualmente si trova il paziente, che viene costantemente monitorato da un'équipe di professionisti di cui si avvale l’ospedale romano, preparati alla gestione di casi come l’Ebola.

www.facebook.com/rosario.marciano.tankerenemy/posts/15362259... (articolo con commenti e relative foto incriminate che dimostrano come la quarantena sia stata una farsa)

26 novembre, 2014
straker-61.blogspot.it/2014/11/ennesimo-imbroglio-sul-contagio-ebola.html#.VHd...
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