Gnosticismo (dal I secolo)

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LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 15:51
Gnosticismo (dal I secolo)



La storia
Vasto movimento filosofico-religioso spontaneo e non unificato, diffuso in Egitto e in Palestina dai tempi degli Apostoli, almeno fino al IV secolo.
Le sue origini rimangono oscure: nacque probabilmente come movimento sincretico, teso a fondere, in vari momenti storici, religioni misteriche, astrologia magica persiana, zoroastrismo, ermetismo, kabbalah, filosofie ellenistiche, giudaismo alessandrino fino a giungere ad un sincretismo con il Cristianesimo dei primi secoli.
Detta forma però fu anche caratterizzata da un forte antinomismo, vale a dire da tendenze anarchiche e dal rifiuto di norme legali, e, a maggior ragione, di una Chiesa Cattolica organizzata.
E proprio quest'ultima forma, gnostico-cristiana, che venne combattuta dai Padri della Chiesa come Ireneo, Giustino, Tertulliano, che ne rimasero per secoli l'unica fonte di informazione fino al 1945.
In quell'anno furono scoperti i manoscritti in copto a Nag Hammadi, nei pressi del villaggio di Al-Qasr, in Egitto, un gruppo di 44 opere gnostiche, come ad es. il Vangelo di Filippo, quasi tutte sconosciute fino ad allora.


Il G., nel periodo di massimo sviluppo, intorno al II secolo, si distinse in due filoni principali:
Il G. cosiddetto volgare di tipo magico astrologico persiano, rappresentato da Cerinto, Carpocrate, Simon Mago, Menandro.
Il G. cosiddetto dotto con le grandi scuole di pensiero, facenti capo a Basilide, Valentino e Marcione.
Intorno al IV secolo, il G. confluì nella sua forma avanzata, il Manicheismo e nei secoli successivi influenzò tutta una serie di eresie, come ad esempio i pauliciani, i bogomili ed i catari.
Ma vi fu anche una setta di G., che, isolandosi geograficamente, giunse a noi in forma molto pura: si tratta dei Mandei, tuttora abitanti nell'Iraq meridionale.
Più recentemente, a parte il vasto fenomeno delle chiese gnostiche moderne del XIX e XX secolo, il G. ha influenzato molti studiosi cristiani, come Pierre Teilhard de Chardin, Paul Tillich, Mary Baker Eddy e la sua Christian Science e non cristiani come il grande psicanalista Carl Jung, che dichiarò: la gnosi è indubbiamente la conoscenza psicologica, i cui contenuti derivano dall'inconscio.
Infine alcuni studiosi identificano parecchi elementi gnostici in quel confuso fenomeno sociale-filosofico attualmente di moda, che è la New Age.


La dottrina
Il G. deve il suo nome alla gnosi, cioè, come insegnavano i maestri gnostici, alla conoscenza di Dio e delle origini e destino della razza umana, attraverso la “rivelazione”.
Detta rivelazione era trasmessa direttamente da Cristo (nella forma gnostico-cristiana) ad una ristretta cerchia d'iniziati e non attraverso la gerarchia della Chiesa.
Inoltre essa doveva giungere attraverso esperienze personali e non attraverso lo studio dei testi canonici.
Per gli G., Dio aveva emanato una serie di entità incorporee (eoni), per formare tutti insieme il Pleroma (pienezza del divino), ma l'ultimo degli eoni, Sophia (la Saggezza) o Barbelos si corruppe con la lussuria, creando il Demiurgo, creatore del mondo materiale.
Per alcuni G., il Demiurgo era identificato con Yahweh, il Dio vendicativo del Vecchio Testamento, in contrasto con il Dio Buono del Nuovo Testamento: questa corrente di pensiero gnostico era detta dualistica.
Tuttavia, avendo il Demiurgo creato il mondo materiale e gli uomini, sua madre Sophia o Barbelos, all'insaputa del figlio, aveva infuso in alcuni uomini la scintilla spirituale divina, che poteva permettere a costoro di giungere alla gnosi.
I G. tendevano, infatti, a rifiutare l'universalismo, dividendo gli uomini in:
Ilici o terreni,
Psichici che credevano nel Demiurgo, ma ignoravano l'esistenza di un mondo spirituale superiore a lui e
Pneumatici o spirituali (gli iniziati di cui prima), che erano dotati della scintilla divina.

Per portare informare gli iniziati della loro potenzialità inespressa, cioè la scintilla divina, fu inviato sulla terra l'eone Cristo come emissario di Dio e guida suprema.
Tuttavia Cristo non s'incarnò sulla terra come Gesù, ma fece sì che questo fatto apparisse agli uomini, e dal greco dokéin, cioè apparire, deriva questo pensiero filosofico, comune a molti G., cioè il docetismo.
Infine lo sviluppo di questa negazione del concreto e il relativo disprezzo per il mondo materiale portò, per esempio, molti G. a comportamenti quotidiani radicalmente opposti: dalla sessualità più sfrenata (Basilide, Carpocrate, borboriani, fibioniti, cainiti) alla castità e all'ascetismo più rigorosi (Saturnino).


www.eresie.it/id135.htm

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 15.58]

LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 16:05
Mandei (o Cristiani di San Giovanni) (II secolo)



Setta d'origine gnostica tuttora presente in poche unità (circa 20.000), che vivono nello Shatt al' Arab, alla confluenza del Tigri e dell'Eufrate, tra l'Iraq e l'Iran, e nella città irachena di Nasiriya.
Il loro nome Mandayê deriva dalla parola mandaica Manda (conoscenza o gnosi) e sono detti anche Cristiani di San Giovanni.


La storia
È, per l'appunto, questa supposta adesione al Cristianesimo dei primi secoli a dividere gli studiosi tra coloro che vedono una certa continuità con il Cristianesimo; coloro che rifiutano ogni apparentamento, facendo risalire le origini ad una gnosi precristiana e infine coloro che propendono per un certo sincretismo tra elementi cristiani, giudei e manichei.
La loro origine sembra, infatti, alquanto misteriosa: forse setta tradizionale della Mesopotamia, o, come detto, gnostici precristiani, oppure setta fondata da Giovanni Battista in persona (o perlomeno dagli Esseni) o, infine, derivati dalla setta dei Nazorei, fuggita da Gerusalemme, dopo la sua distruzione nel 70 AD.
È invece storicamente accertato che con l'arrivo dei Mussulmani in Mesopotamia nel 636, i Mandei furono inizialmente lasciati in pace, perché identificati come i misteriosi Sabei, citati dal Corano, ma poi, per sopravvivere, dovettero emigrare nella zona paludosa della Mesopotamia meridionale, dove, nonostante le persecuzioni di Saddam Hussein (1937-2006, dittatore: 1979-2003) e le due guerre del Golfo (1990-91 e 2003), tuttora vivono.


La dottrina e i testi
Dai testi sacri dei Mandei: Il Tesoro (Ginza Iamina) o grande Libro, Il libro di Giovanni Battista (Drashia d-Yahia) ed il libro canonico delle preghiere, si ricava che i Mandei credono in una dottrina dualistica: la contrapposizione, cioè, tra un dio supremo del Mondo del Bene e della Luce (Haiyê Qadmayê), circondato da angeli (uthrê), tra cui si nota Manda d-Haiyê, Gnosi di Vita, e il mondo delle Male e delle tenebre, abitato da demoni, tra i quali spicca Ruha, lo spirito malvagio.
Dell'ambiente giudeo-cristiano, i Mandei hanno adottato la figura di Adamo, la celebrazione della Domenica, ma soprattutto il battesimo (masbuta), che effettuano nelle acque del fiume Tigri o di altri fiumi della zona, che comunque loro chiamano sempre Giordano (Yardna).
Inoltre, come è intuibile, tengono in grande considerazione la figura storica di Giovanni Battista (in mandaico Iuhana Masbana), mentre, come spesso accade con altre sette gnostiche, tendono a separare il Gesù terreno (Ishu Mshiha), da loro considerato un millantatore e smascherato dall'angelo Anosh Uthrà, dal Cristo spirituale, il sopramenzionato Manda d-Haiyê, battezzato la prima volta da Iuhana Masbana nel Giordano.
Questo battesimo rituale, per tripla immersione, tuttora praticato, serve a purificare il battezzato dai peccati commessi ed ad entrare in contatto con il mondo della Luce.


www.eresie.it/id145.htm

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 16.07]




"Una conferma di questa originarietà del patrimonio di simbolismi e contenuti analogici dell'astrologia può venirci dalle notizie, tra lo storico ed il mitologico, tramandateci sulla città di Harràn, dove ritroviamo già "codificati nella pietra" le attribuzioni di base dei pianeti allora conosciuti, che sono rimaste nel patrimonio di conoscenze ancoroggi utilizzate nella pratica astrologica.
Harràn (il nome antico è Carre), città situata nell'antica Siria, al centro della valle tra il Tigri e l'Eufrate, nell'attuale Turchia (a sud di Edessa), si ricorda abitata dai Sabei, antico popolo semita, appartenenti ad una delle sette cristiano-battiste, diffusesi in Medio Oriente prima della nascita dell'Islam. In realtà vi si praticava un culto politeista, esoterico e astrale, che, secondo alcuni studiosi, era stato ereditato dalla città di Ur, nella Bassa Mesopotamia, luogo di culto della divinità lunare Sin. Questa religione astrale sopravvisse sino alla distruzione della città da parte dei Tartari (attorno al 1270 d.c.) e rappresenta, forse, l'unico caso di sopravvivenza di un culto pagano all'interno del mondo islamico.
Ed è proprio un arabo che, verso la fine del primo millennio, descrive le "meraviglie astrologiche" di cui era stato testimone in uno dei suoi viaggi, che hanno in parte avuto conferma dalle scoperte archeologiche.
Attorno alla città si erigevano sette alture collinari e su ognuna si elevava un tempio, dedicato ad ognuno delle sette divinità planetarie allora conosciute, di cui dà una descrizione. "

SETTE ALTURE COLLINARI.....7 COLLI....

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 16.14]



Giovanni apocalisse 17
4 La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. 5 Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra". 6 E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. 7 Ma l'angelo mi disse: "Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna. 8 La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. 9 Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re.

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 16.21]

LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 16:23
Cabala o Kabbalah o Qabbalah (XV secolo)



Serie di dottrine esoteriche e mistiche d'origine ebraica. Secondo alcuni autori, le tre grafie possibili della parola, che in ebraico significa tradizione, indicano tre momenti di sviluppo di questa scuola:


Kabbalah
E' la scuola mistica ebraica nata circa 2000 anni fa. Il suo fondamento è lo studio per arrivare al segreto della conoscenza di Dio, come manifestata dalle seguenti 10 sefirôth, cioè stadi o emanazioni o attributi di Dio stesso:
Keter (Corona eccelsa)
Chokhmah (Sapienza)
Binah (Intelligenza)
Chesod (Amore)
Gevurah o Dîn (Giustizia)
Tiferet o Rachamîn (Pietà)
Nezach (Eternità)
Hôd (Maestà)
Jesôd (Fondamento)
Malkûth (Regno)


Benché la K. sia strettamente collegata alla tradizione ebraica, e quindi, osservante dell'halakhah (norme di comportamento) e dell'haggadah (letteratura ebraica e scopo didattico), essa fa comunque uso di complesse tecniche alfanumeriche, come:
notariqon, dove ogni parola può diventare l'acronimo di altre parole.
gematriah, dove ad ogni parola viene dato un valore numerico
temurah, dove avviene uno scambio di lettere di una parola per trasformarla in un'altra.
Nella K. lo scopo degli studiosi s'indirizzava verso due direzioni: la K. speculativa, il cui fine era la conoscenza di Dio e la K. magica, che approfondiva lo studio della magia dei numeri e delle lettere.


Cabala
Nel XIV e XV secolo, il mondo cristiano venne in contatto con i concetti della Kabbalah, attraverso gli ebrei spagnoli convertiti al Cristianesimo (i cosiddetti conversos), ma soprattutto per mezzo dei lavori di Pico della Mirandola, in particolare alcune sue tesi contenute nelle Conclusiones philosophiae, cabalisticae et theologicae, condannate nel 1486 dalla Chiesa durante il papato di Innocenzo VIII (1484-1492).
In Europa, la C. si fuse con l'occultismo cristiano: infatti anche lo stesso Pico affermò che la C. poteva servire a provare dottrine come la divinità di Cristo e la Trinità.
Famosi studiosi di C. dell'epoca furono Johannes Reuchlin, Cornelius Agrippa, Guillaume Postel e Paracelso (Bombast von Hohenheim).


Qabbalah
All'inizio del XX secolo, un revival delle Cabala, denominata Qabbalah, si mischiò con elementi magici e fu largamente impiegato dal mago Aleister Crowley (1875-1947) e dalla società ermetica dell'Alba Dorata (Golden Dawn).
LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 16:55
Giolele
" 8 Venderò i vostri figli e le vostre figlie per mezzo dei figli di Giuda, i quali li venderanno ai Sabei, un popolo lontano. Il Signore ha parlato.


Corano

Corano, seconda sura versetto 69.

( I sabei, di cui sopra, non vanno confusi con il regno sudarabico preislamico di Saba. Qui si tratta di un ramo semitico le cui origini risalgono a Babilonia. Erano divisi in due gruppi: i Mandei ( giudaico cristiani che si riferivano a Giovanni Battista) e i Sabei propriamente detti, collegati a dottrine zoroastriane e manichee. Entrambi i rami erano monoteisti.)




LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 17:01
Ezechiele 23
14 Ma essa moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, 15 con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea: 16 essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea. 17 I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata.

Ezechiele 16

Ad ogni prostituta si dá un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni perché da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. 34 Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita.



Castigo dell' infedeltà

35 Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. 36 Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, 37 ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta


Ezechiele 8

16 Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole.


Ezechiele 6

4 I vostri altari saranno devastati,le vostre colonne solari saranno spezzate e faro cadere i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli.


[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 17.09]

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 17.14]

[Modificato da LiviaGloria 13/03/2007 17.20]

LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 17:32
Geremia 23

16 Così dice il Signore degli eserciti: "Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. 17 Essi dicono a coloro

che disprezzano la parola del Signore:

Voi avrete la pace!

e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore

dicono: Non vi coglierà la sventura
LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 18:11
Isaia 55

8 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,

le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. 9 Quanto il cielo sovrasta la terra,

tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,

i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri"


Isaia 48

Uno che io amo compirà il mio volere

su Babilonia e, con il suo braccio, sui Caldei. 15 Io, io ho parlato; io l'ho chiamato,

l'ho fatto venire e ho dato successo alle sue imprese. 16 Avvicinatevi a me per udire questo.


Isaia 48

20Uscite da Babilonia,fuggite lontano dai Caldei!Con una voce gioiosa ,annunziatelo,proclamatelo,diffondetelo fino alle estremitá della terra!

LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 18:34
Isaia 47
La caduta di Babilonia

1 Scendi, e siedi sulla polvere, o vergine figliuola di Babilonia! Siediti in terra, senza trono, o figliuola de' Caldei! poiché non ti si chiamerà più la delicata, la voluttuosa.

2 Metti mano alle macine, e macina farina; lèvati il velo, alzati lo stràscico, scopriti la gamba, e passa i fiumi!

3 Si scopra la tua nudità, si vegga la tua onta; io farò vendetta, e non risparmierò anima viva.

4 Il nostro redentore ha nome l'Eterno degli eserciti, il Santo d'Israele.

5 Siediti in silenzio e va' nelle tenebre, o figliuola de' Caldei, poiché non sarai più chiamata la signora dei regni.

6 Io mi corrucciai contro il mio popolo, profanai la mia eredità e li diedi in mano tua; tu non avesti per essi alcuna pietà; facesti gravar duramente il tuo giogo sul vecchio,

7 e dicesti: 'Io sarò signora in perpetuo'; talché non prendesti a cuore e non ricordasti la fine di tutto questo.

8 Or dunque ascolta questo, o voluttuosa, che te ne stai assisa in sicurtà, e dici in cuor tuo: 'Io, e nessun altro che io! Io non rimarrò mai vedova, e non saprò che sia l'esser orbata di figliuoli';

9 ma queste due cose t'avverranno in un attimo, in uno stesso giorno: privazione di figliuoli e vedovanza; ti piomberanno addosso tutte assieme, nonostante la moltitudine de' tuoi sortilegi e la grande abbondanza de' tuoi incantesimi.

10 Tu ti fidavi della tua malizia, tu dicevi: 'Nessuno mi vede', la tua saviezza e la tua scienza t'hanno sedotta, e tu dicevi in cuor tuo:

11 'Io, e nessun altro che io'. Ma un male verrà sopra te, che non saprai come scongiurare; una calamità ti piomberà addosso, che non potrai allontanar con alcuna espiazione; e ti cadrà repentinamente addosso una ruina, che non avrai preveduta.

12 Stattene or là co' tuoi incantesimi e con la moltitudine de' tuoi sortilegi, ne' quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! forse potrai trarne profitto, forse riuscirai ad incutere terrore.

13 Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso!

14 Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla violenza della fiamma; non ne rimarrà brace a cui scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi.

15 Tale sarà la sorte di quelli intorno a cui ti sei affaticata. Quelli che han trafficato teco fin dalla tua giovinezza andranno errando ognuno dal suo lato, e non vi sarà alcuno che ti salvi.

LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 18:52
Isaia 44,25
"...io faccio indietreggiare i saggi e muto la loro scienza in follia,.."

Isaia 43,18
"Non ricordate piu le cose passate,non considerate piu le cose antiche.Ecco io sto per fare una cosa nuova."

Isaia 42,16
"Faro camminare i ciechi per una via che ignorano,li guidero per sentieri che non conoscono,cambiero davanti a loro le tenebre in luce.."

Isaia 42,1
"Ecco il mio servo,io lo sosterro,il mio eletto di cui mi conpiaccio,io ho messo il mio spirito sopra di lui,egli manifestera la giustizia alle nazioni"

Isaia 23,13
"Ecco il paese dei Caldei,di questo popolo che giá non esisteva,il paese che l Assiro assegno a questi abitatori del deserto"

Isaia 17,8
"..agli idoli di Astarte e alle colonne solari.."
LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 19:01
Isaia 13,19
"Babilonia lo splendore dei regni,la superba bellezza dei Caldei,sará come sodoma e Gomorra quando Dio la distrusse"

Isaia 5,20
"Guai a quelli che chiamano bene il male,e male il bene,che cambiano le tenebre in luce e luce in in tenebre,che cambiano l amaro in dolce e il dolce in amaro!Guai a quelli che si ritengono saggi e si ritengono intelligenti!"

Isaia 2,6
"Infatti tu Signore,hai abbandonato il tuo popolo ,la casa di Giacobbe,perché sono pieni di pratiche divinatorie,praticano le arti occulte come i Filistei"
LiviaGloria
00martedì 13 marzo 2007 19:09
Amos 5,26

"Ora prenderete sulle vostre spalle il baldacchino del vostro re e il piedistallo delle vostre immagini,la stella dei vostri dei,che vi siete fatti"


BAGAVAN
00mercoledì 14 marzo 2007 00:40
Re:
praticamente è un monologo il tuo. almeno credi un po' anche in te stessa.


Scritto da: LiviaGloria 13/03/2007 19.09
Amos 5,26

"Ora prenderete sulle vostre spalle il baldacchino del vostro re e il piedistallo delle vostre immagini,la stella dei vostri dei,che vi siete fatti"



=Foxtrott=
00mercoledì 14 marzo 2007 12:05
avventurarsi nella conoscenza cercando di scrutare l'inscrutabile è una vanità. Vorremmo noi avvicinarci a Dio tramite dei sotterfugi e
delle strade laterali, che non sempre conducono nel posto desiderato.
E' come attraversare una foresta per raggiungere un'abitazione cercando di deviare dalla strada principale. Ci si finirà prima o poi nel perdersi.
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