IO SONO Romano Amodeo

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amoram
00domenica 26 luglio 2009 18:07
C'è sempre un punto di partenza e un percorso. Ecco il mio.
Dal 1988 ho fondato e insegnato nella Nuova Scuola Italica d’Epistemologia.

Cominciai osservando una strana anomalia:
“Ogni unità atomica non è mai unitaria, avendo sempre decimali… Perché? È forse inadeguato il sistema di misura?”

Prendendo a studiare il caso, ho scoperto in ogni numero un suo ciclo esistenziale.
Il numero 1 ha 1/1+1×1 = 2, ciclo di entrambi i versi per percorrere la stessa linea.
2/2 + 2×2 = 5 è il ciclo binario avente 5 componenti: 4 positivo-negative (nel piano frontale xy), e una z (l’asse del tempo).
3/3 + 3×3 = 10 è il ciclo della massa-energia.
4/4 + 4×4 = 17 è il ciclo della realtà spazio-tempo.
5/5 + 5×5 = 26 è il ciclo della presenza elettro-magnetica.
6/6 + 6×6 = 37 è il ciclo del complesso centripeto-centrifugo della massa-energia.
7/7 + 7×7 = 50 è il ciclo di tutto il percorso del 3 nel 10, che ripropone il ciclo decimale.
Pertanto il ciclo 10 era necessario: era il prodotto 2×5 dei primi due e 1/5 del 7°!

La scelta Francese del sistema metrico decimale per le unità fu dunque ben fatta!
10^10 era il riferimento assoluto dello spazio-tempo nella base 10 e della mass-energia nell’esponente 10.
L’Accademia Francese adottò il modello cubico per mettere in relazione oggetti differenti ma che avevano ciascuno il suo spazio.
Un dm^3 d’acqua a 4° C fu scelto come kg, unità di peso. Un m^3, col lato di 10 dm, fu il riferimento ideale del ciclo della massa decima.
La Trigonometria ci insegna che l’intero ciclo della variazione si ha nell’angolo retto, giacché gli altri 3/4 si riferiscono al primo. Così, quando l’Accademia Francese cercò di definire il metro, 1/4 del Meridiano Terrestre fu considerato il tempo degli altri 3 quarti.
Questo 1/4 fu pensato come una linea solida, ideale, avente 10^10 kg di massa, per il valore assoluto riconosciuto nella potenza 10^10.
Poiché 1 m^3 conteneva 10^3 kg, la lunghezza in metri risultò la quantità 10^7 che, moltiplicata per 10^3, dà 10^10 kg.
Essendoci, in un m^2, 100 dm^2, la massa riferita ad ogni dm^2 di area fu di 10^8 kg. 10^8 kg erano 1/4 e 3×10^8 m i 3/4 spaziali.
Questo era l’assoluto ciclo della massa unitaria!

Fu in quel momento che realizzai il nonsenso della scelta di Einstein di riferire il rapporto E/m al quadrato della velocità della luce, che
portava ad un numero differente dal 9 che, peraltro, era anche il numero invariante del sistema decimale usato per tutte le unità del SI!
La confusione aveva una possibile causa: col tempo erano andate dimenticate le relazioni che avevano fondato m, kg e secondo.
Quando 1 m è riferito alla radiazione elettromagnetica e non più ai 10^7 m^3 affiancati come 1/4 del Meridiano, e il kg è il peso del
campione in platino iridio e non più di 1 dm^3 odi acqua (anche se il peso è lo stesso) la relazione diventa sfuggente, elusiva...
È elusiva però solo nella forma, perché 1 m è sempre quello iniziale. Infatti, se oggi 1 m è 1/2.99792458 di secondo, è perché questo
numero di metri, 299792458 m (del metro originario) furono percorsi dalla luce nel vuoto.

Mi convinsi che la scelta della velocità della luce era stata una sciocchezza! Ogni velocità dipende sempre da una sezione più o meno ampia.
Anche la luce, che sembra immodificabile nella sua velocità, ha il segno della sua esatta dipendenza da un fronte perché non è 3 ma 2.99792458.
Dipende infatti da una sezione “reale” xy, inevitabilmente maggiore di 1, contenendo non solo la dimensione spazio ma anche tempo, come ogni quantità reale. Essae riduce la velocità ideale 3/1 di qualunque linea (una delle 3 componenti xyz) che, quando è riferita al suo assoluto, è 1/3 della Terna, e dunque, in assoluto, è 1/3 × 3… e giammai × 2.99792458.

Ma dov’è questa sezione? Essa non c’è, nella Natura! Risolsi così la questione: “è nella nostra mente, è la luce interiore!

Così infine giunsi a capire che noi usiamo la forza di 1444,4905513100 kg m, che corrisponde a come percepiamo in massa i logaritmi naturali di Nepero.
Mettiamo massa contro massa, in rapporto: 3×10^8 kg m : (1444,49055131+1) kg = 207.542 m che sono bloccati come tempo, in modo da ridurre 300.000.000 m ai soli 299.792.458 m che passano ogni secondo.

Per arrivare a questo, anche io avevo iniziato pensando a 10^3 masse unitarie. Ma per me esistevano grazie alle opposte, che seguivano il
verso opposto.
10^3×10^3 era la relazione in quantità uguale e
Log 10^3×10^3 era nella quantità distinta, tra due masse opposte 10^3 positive e Log 10^3 come le negative.
In tal modo, partendo da 10^3 quantità atomiche di massa atomica in positivo ed altrettanta in negativo, e dall'unità elettromagnetica data da 10^5 unità atomiche, la massa elettromagnetica totale:
10^3 x 10^3 x 10^5, a causa dell'ingersione traq le masse, diveniva:
Log 10^3 x 10^8 = 3 x 10^8 e in unità, in m s^-1 portavano senza alcun dubbio alla velocità c = 3 x 10^8 m s^-1.
La c^2 in assoluto doveva essere 9 x 10^16 m^2 s^-2 e niente altro.

Poi mi addentrai in questioni più tecniche ancora, che è difficile qui da seguire, ma che confermarono sempre in modo perfetto le mie supposizioni. E capii l'errore fondamentale di considerare MASSA i decimi oggi rilevati nelle masse unitarie. Non sono massa unitaria ma la struttura decimale che unifica quella intera. Insomma la somma 9,109... della massa degli elettroni a D. 10^-31 kg è il risultato del prodotto inverso:
10^9 x 10^(1/9)
che si risolve nella somma 9 + 0,111111111, che non presenta questo importo, ma quello di 0,109... a causa dei modelli unitari che determinano 0,109... anziché 0,111...

Feci bene a cominciare chiedendomi: Perché in ogni "unità" della fisica ci son sempre… le parti?

In secoli ogni scienziato ha sempre sbagliato includendo in ogni Unità Fisica anche le sue parti! Possibile mai? Poi nessuno, in conseguenza, ha potuto unificare questa ... grande e molto incompresa vicenda!
Ora finalmente il caso anomalo ha la sua felice soluzione … sempre se siete d’accordo.
LiviaGloria
00domenica 26 luglio 2009 18:21
Ciao! [SM=g27823]

Non posso dire nulla,sono uno 0 assoluto in matematica!!!!

Per mè,ogni volta che scrivi queste cose è come se leggessi l arabo!
Sir_Quetzalcoatl
00lunedì 27 luglio 2009 11:16
Re:
LiviaGloria, 26/07/2009 18.21:

Ciao! [SM=g27823]

Non posso dire nulla,sono uno 0 assoluto in matematica!!!!

Per mè,ogni volta che scrivi queste cose è come se leggessi l arabo!




Sono con te Livia!! [SM=x268919]
amoram
00lunedì 27 luglio 2009 13:56
AM ZERO CUM DEO
.
Am-0-deo, IO SONO LA STESSA VERITA' DEL FIGLIO.

Ora ve la annuncio per come la rivela a me stesso il PADRE.
Essa ha la forza assoluta di CONVERTIRE L'UNIVERSO con la stessa verità già annunciata dal Figlio a Nicodemo (in Giovanni, 3) e secondo una dinamica (regolata dal III Suo Principio fondamentale, di Azione e Reazione) che si attua in questi 4 tempi (tutti quelli della Realtà) in cui l'ultimo ha il completo Reale ed Eterno personale dominio su tutto.

↓↑↓↕


Il primo vettore, lungo tutta una vita reale, è la virtuale premessa negativa di tutto il reale che, esistendo già tutto, in un progetto già tutto compiuto, regredisce e ritorna a Dio in modo invisibile, giungendo fino al momento della concezione personale che è nel punto della fecondazione dell'ovulo materno.
Vi ritorna con il suo puro e invisibile punto di vista spirituale, e ciò consente di osservare in modo distinto e per Azione e Reazione solo il ritorno corporeo e reale alla morte, visto tutto nella realtà materiale del secondo vettore.

Il terzo vettore è quanto è in atto già ora (ma che ora è invisibile), ossia il ritorno all'origine di cui Gesù parlò a Nicodemo che diventa finalmente visibile.
Esso ritorna a Dio finalmente in modo visibile per reazione al secondo vettore.
Vi ritorna per indiare ogni possibilità umana e ottenere così il massimo potere ideale di un Figlio di Dio: quello di superare in assoluto tutto quello che si è avuto nel limite del talento personale.

Il quarto vettore porta alla quarta percezione, che sarà in definitiva quella reale ed eterna.
L'ESSERE, DIVINIZZATO potrà andare ovunque, su e giù nell'esistenza, coronando “fior da fiore” ogni interesse maturato attraverso la prima e fondamentale “valle di lagrime” della vita reale, che ha consentito all'anima di assumere liberamente il suo DIO IDEALE.
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