Anima il dibattito la richiesta degli esorcisti di potenziare la lotta a satana
di Gianluca Barile
CITTA’ DEL VATICANO - ''Non risultano documenti di Benedetto XVI per sollecitare ai Vescovi l'istituzione in ogni Diocesi di un numero stabile di esorcisti''.
La precisazione è del direttore della sala stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi.
Intanto anima il dibattito in Vaticano la notizia anticipata in esclusiva da ‘Petrus’
sull’intenzione del Papa di potenziare la lotta della Chiesa a satana attraverso una serie di iniziative mirate. Benedetto XVI, infatti, ricevuta una lettera dal famoso esorcista Padre Gabriele Amorth, avrebbe manifestato l'intenzione di invitare la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, guidata dal Cardinale Francis Arinze, a s
tudiare l’introduzione in maniera stabile di una preghiera esorcistica, ad esempio quella a San Michele Arcangelo, al termine o durante le cerimonie Eucaristiche.
Nello stesso tempo,
il Pontefice avrebbe paventato la possibilità
di chiedere alla Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui è stato Prefetto per ben 25 anni, di mettere a punto una nota da inviare ai Vescovi per spingerli ad ottemperare all’obbligo, già esistente, di nominare uno o più esorcisti diocesani.
Nella missiva fatta recapitare al Papa in estate, infatti, Padre Amorth lamentava, anzi denunciava, l’atteggiamento della maggior parte dei Vescovi che, non credendo nel demonio, non autorizzano alcun sacerdote ad esercitare il ministero di esorcista; nel contempo, Padre Amorth chiedeva che anche nel messale in lingua nazionale, il cosiddetto ‘Novus Ordo’, oltre che in quello pre-conciliare in latino (che ha sempre previsto la preghiera a San Michele Arcangelo), venissero inserite delle invocazioni contro il diavolo e gli spiriti maligni.
D'altro canto, la lotta tra il Bene e il male si fa sempre più dura: la Chiesa, i religiosi, i testimoni del Vangelo, lo stesso Pontefice, sono attaccati da una ventata infernale di inaudita violenza, forse senza precedenti, eccezion fatta per le atroci persecuzioni patite sotto l’Impero Romano.
Satana, che si nasconde dietro il peccato, le tentazioni, l’aborto, le Leggi che non tutelano i valori morali, il mancato rispetto della Famiglia tradizionale e della sessualità, sembra stia per prendere il sopravvento, ma è Cristo stesso a rassicurarci che ‘Non praevalebunt’, le fiamme eterne non prevarranno.
E ci sono, poi, i casi sempre più frequenti di possessione diabolica, con i giovani che si consacrano a Satana ‘per gioco o per divertimento’, con le ‘messe nere’ in rapido aumento, con i maghi che gonfiano il proprio conto in banca a suon di fatture, con le maledizioni verso il prossimo a base di odio e rituali esoterici. Non si tratta di credenze popolari, di superstizione, ma di un’amara e crudele realtà.
A fronte di questo panorama desolante, il numero degli esorcisti in Italia e nel mondo continua ad essere inadeguato: ci sono Vescovi, che pure per natura divina sono essi stessi esorcisti, che non delegano nessun sacerdote della propria Diocesi a scacciare il diavolo dai posseduti, dai vessati e dagli ossessi perché scettici o addirittura non convinti dell’esistenza del maligno.
In antichità ogni cristiano esorcizzava, ma progressivamente la Chiesa ha istituito un collegio ecclesiastico "specialistico", ordinato alla guarigione taumaturgica e alla liberazione dagli spiriti immondi.
Solo l'esorcista designato dal Vescovo è abilitato ad esorcizzare; i fedeli ed il clero rimanente, sebbene impossibilitati in ciò, possono comunque formulare preghiere di liberazione; la più celebre, che si raccomanda di pronunciare a tutti i credenti quando sono vessati da tentazioni e suggestioni diaboliche, è: "In nomine Iesu, praecipio tibi, immunde spiritus, ut recedas ab hac creatura Dei".
Ad ogni cristiano, in virtù della consacrazione battesimale, è data una dignità regale e sacerdotale che gli permette di sconfiggere i demoni.
Tuttavia, l’esorcismo può essere solo effettuato da un sacerdote appositamente delegato dal Vescovo e da nessun altro, un sacerdote che "si distingua per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita".
Sin dalla sua elevazione alla Cattedra di Pietro, Papa Benedetto XVI non ha perso occasione per mettere in guardia il mondo dalla pericolosità di satana, spiegando che l’Inferno non è un concetto astratto, una fantasia, ma un luogo reale a cui sono destinate le anime dannate.
Il Santo Padre, così, ha messo l’accento sulla reale esistenza del maligno e del suo regno, smentendo quei Vescovi che non incaricano esorcisti perché non credono neanche minimamente all’esistenza del diavolo.
“Per quanti continuano a peccare senza mostrare nessuna forma di pentimento -ha ricordato il Papa alcuni mesi fa in visita alla Parrocchia romana di Santa Felicita -, la prospettiva è la dannazione eterna, l'Inferno, perché l'attaccamento al peccato può condurci al fallimento della nostra esistenza.
E’ il tragico destino che spetta a chi vive nel peccato senza invocare Dio.
Solo il perdono divino ci dà la forza di resistere al male e non peccare più. Gesù è venuto per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l'Inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore”.
A giudizio degli esorcisti, sono quattro le cause per cui una persona può cadere nella possessione diabolica o in disturbi di origine malefica.
Può trattarsi di semplice permissione di Dio, così come Dio può permettere una malattia, allo scopo di dare alla persona un’occasione di purificazione. L’hanno subita Santi come Angela da Foligno, Gemma Galgani, Giovanni Calabria. Altri sono stati vittime di disturbi malefici con percosse e cadute: si pensi al Curato d’Ars e a Padre Pio. La causa può essere data da un maleficio che si subisce: fattura, maledizione, malocchio. Si espone al rischio di influenze malefiche o di possessione chi si rivolge a maghi, cartomanti, stregoni; chi partecipa a sedute spiritiche o a sette sataniche, chi si dedica all’occultismo e alla negromanzia.
Si può cadere in disturbi malefici per il persistere di colpe gravi e multiple.
Ma su quali sintomi ci si basa per procedere ad un esorcismo? L’esorcista guarda anche le cartelle cliniche. Certe diagnosi nascondono l’incomprensione del vero male che affligge il paziente.
Il sintomo più significativo è l’avversione al sacro che si manifesta in tante forme: ripugnanza alla preghiera e per tutto ciò che è benedetto, anche senza minimamente sapere che lo è (l’acqua santa procura un insopportabile bruciore); reazioni violente e furiose, con bestemmie ed aggressioni anche se uno prega solo mentalmente; reazioni furiose della persona se si prega su di lei o la si benedice.
Ma il diavolo è uno solo o ce ne sono molti altri? La risposta purtroppo non manca: esistono più esseri demòniaci.
Questi spiriti, il cui capo è Lucifero (chiamato anche satana, diavolo, demònio, bestia, maligno), sono angeli che Dio aveva creato buoni come gli altri: “Il diavolo e gli altri demòni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi”, afferma il Concilio Lateranense IV.
La Scrittura parla infatti di un peccato di questi angeli (ved. 2 Pt 2, 4).
Tale peccato consiste nella libera scelta di questi spiriti creati, che hanno radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio ed il suo regno. Così sono incorsi nella dannazione eterna.
È il carattere irrevocabile della scelta degli angeli, e non un difetto della misericordia divina, a far sì che il loro peccato non possa esser perdonato. “Non c'è possibilità di pentimento per essi dopo la caduta, come non c'è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte”, dice San Giovanni Damasceno (De fide orthodoxa, 2, 4). Fin dall'inizio dell'umanità, i demòni si sono sforzati di ispirare agli uomini il loro spirito di ribellione contro Dio, per farli cadere nell'Inferno. Si trova un riflesso della loro ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: Diventerete come Dio (Gen. 3, 5). Così, satana porta l'uomo a trasgredire i divini comandamenti.
Si sforza di far nascere la ribellione in colui che soffre (ved. Giobbe 1, 11; 2, 5-7); è all'origine della morte, che è entrata nel mondo insieme al peccato (ved. Sap. 2, 24). Nemico di Dio e della verità, si accanisce soprattutto ad impedire la predicazione della verità evangelica.
Secondo Origene, Lucifero è rappresentato nell'Antico Testamento dal Faraone d'Egitto che, oberando gli Ebrei di lavoro e vietando loro di offrire il sacrificio a Dio, vuole impedire alle anime di alzare gli occhi al cielo, assorbendole nel desiderio e nella preoccupazione delle cose terrene. Perchè vuole soprattutto che nessuno cerchi il Creatore, che nessuno si ricordi del cielo, che è la vera patria di ciascuno (ved. Homiliae in Exodum, 2). Fra i nomi che il Signore dà al demònio, nel Vangelo, quello che lo caratterizza forse maggiormente è padre della menzogna (Giov. 8, 44). Esso è infatti l'ingannatore per eccellenza. Offre agli uomini una felicità illusoria e passeggera (ricchezze, onori, lussuria, sotto varie forme: fornicazione, adulterio, libera unione, contraccezione, omosessualità). Per ingannare meglio, si sforza di passare inosservato, di far credere che non esiste. Certo, non bisogna vedere il diavolo dappertutto; i peccati non sono nella loro totalità direttamente dovuti alla sua azione: la nostra natura decaduta ed il mondo che ci circonda, in quanto sottomesso al potere del demònio (ved. 1 Giov. 5,19), ci portano sufficientemente al male da soli.
Tuttavia, la preoccupazione della Chiesa è grande davanti all’escalation satanica degli ultimi tempi e per questo,
il Papa, accogliendo l’istanza degli esorcisti, ha deciso di mettere a disposizione dei fedeli ogni strumento utile per combattere e vincere il diavolo. D’altronde, Benedetto XVI, sin dai tempi in cui era Prefetto alla Congregazione per la Dottrina della Fede, al contrario di altri Vescovi, ha sempre creduto nella reale esistenza e nella pericolosa azione del demonio. Con Padre Gabriele Amorth (leggere nell’area interviste), dunque, anche noi diciamo: grazie a Dio abbiamo un Papa che ha deciso di combattere frontalmente satana.
petrus