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Il lamento che Gesu muove all’uomo di oggi: "Vi ho amati, da sempre, fino alla grotta di Betlemme, fino alla Croce, fino all’Eucaristia. Vi ho amati senza alcun merito da parte vostra, nonostante tutti i vostri demeriti, nonostante le vostre miserie, anzi per le vostre miserie. Vi ho amato con amore di preferenza. Ho lasciato il Padre mio, il mio Cielo, i miei Angeli per venire tra voi. Vi ho amato piu della mia vita perché ho dato la mia vita per voi, e quando si c data la propria vita si c dato tutto. Vi ho amato piu della mia maestr. Guardate sino a quali oltraggi mi sono esposto per voi: schiaffi, spine, sputi, flagelli, fino alla Croce. Vi ho amato piu della mia gloria poiché ho velato totalmente questa gloria nel Sacramento dell’amor mio, oggetto anch’esso tante volte di scherno. Vi ho amato e vi amo! E voi? Mi amate voi?". Cosa rispondere? L’uomo ama Gesu come Lui lo ha amato? E' il Re del suo cuore? Gesu, infatti, chiama, ma gli si risponde anteponendo i propri interessi, le proprie voglie e, purtroppo, i propri peccati. E Gesu aspetta. Aspetta un cenno, aspetta che gli si apra uno spiraglio del proprio cuore per entrarvi e bruciarlo del suo amore, aspetta continuamente. E un eterno "Mendicante d’amore". Egli potrebbe entrare di prepotenza in quel cuore che spesso rimane chiuso fino alla morte, ma non lo fa, perché non vuole un omaggio forzato, ma il dono libero e spontaneo del cuore: l’amore!