Il rabbino Cohen, al peggio non c’è mai fine!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Ghergon
00martedì 7 ottobre 2008 20:44
L’Editoriale di Seripando - Il rabbino Cohen, Pio XII e i cani muti: storia di un momento di gloria sfruttato male

di Seripando

CITTA’ DEL VATICANO – E’ proprio vero: al peggio non c’è mai fine! Ebbene sì, siamo a dir poco basiti e sdegnati dalle dichiarazioni offensive e fuori luogo del rabbino capo di Haifa, Cohen, invitato fraternamente dal nostro Santo Padre Benedetto XVI al Sinodo dei Vescovi sulla parola di Dio. Il predetto rabbino, infatti, ha detto che loro - gli ebrei - sono contrari alla beatificazione del grande e immortale Pontefice Pio XII poiché, pur avendo operato nascostamente per aiutare gli ebrei, non parlò mai pubblicamente contro le stragi perpetrate da Hitler.
Per questo motivo, il vanesio rabbino, nel suo intervento al Sinodo, non ha mai fatto il nome del Pastore angelico, quasi che la gloria incorruttibile di Pio XII abbia bisogno di essere accresciuta da un rabbino.
Il tutto a casa nostra, anzi nella casa di Gesù Cristo che - come dice San Paolo - i Giudei non hanno voluto riconoscere come Figlio di Dio.
Parafrasando una preghiera liturgica, vorremmo dire all’insolente rabbino, diretto discendente della razza farisaica - buon sangue non mente (il Vangelo di Gesù insegna!) -: “Pio XII non ha bisogno delle vostre lodi, i vostri inni di benedizione non accrescono la sua grandezza”, e aggiungeremmo: né il fango che da più di cinquant’anni vi impegnate a gettare su di lui riuscirà a screditarlo, né minimamente riuscirà ad offuscare ai nostri occhi il suo fulgore.

La Chiesa - non sappiamo ancora quando - ci offrirà Papa Pacelli non solo come sicuro intercessore presso Dio ma anche e soprattutto quale esempio ammirabile da imitare per giungere ad un’amicizia forte con il nostro Creatore. Non saranno certo gli sproloqui dei muti rabbini a bloccare la saggezza della nostra Madre e Maestra. I muti rabbini? Certo! Quanti rabbini adesso hanno parlato a difesa - per esempio - dei cristiani uccisi in India? Quanti rabbini parlano delle persecuzioni che in nome di Cristo subiamo in Cina, in Africa e in tante altre parti del mondo? Chi di loro parla del sangue che moltissimi seguaci di Gesù Cristo ogni anno versano a motivo della loro fedeltà al Vangelo? Ci faccia il favore, signor rabbino capo: dopo aver avuto, grazie alla bontà del Papa, il suo momento di gloria (e, soprattutto, dopo averlo sfruttato nel peggiore dei modi), ritorni nell’anonimato in cui ha vissuto fino ad oggi e vi resti per sempre. Grazie!

petrus on line
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:09.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com