Indo-Ariani

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LiviaGloria
00venerdì 12 gennaio 2007 09:57
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Munda, Dravida e Mesopotamici
Prima dell'arrivo degli Indo-Europei nella valle dell'Indo, l'India fu occupata da tre gruppi di popoli:
- i Munda, la cui lingua appartiene al gruppo austroasiatico; la loro vita religiosa è di tipo primitivo;
- i Dravida, che si diffondono in tutta la penisola indiana prima del terzo millennio a.C. (discendenti attuali: gli abitanti del Dekkan).
I culti dravidici hanno lasciato tracce sui culti posteriori: le venerazioni di idoli femminili e il culto del Linga (emblema fallico);
- le civiltà che si ricollegano a quelle della Mesopotamia, (scoperte, nel 1924, nel bacino dell'Indo, a Mohanjo-daro e Harappa).





Gli Arya, la grande stirpe indoeuropea, che a partire dal terzo millennio prima di Cristo si era spinta ininterrottamente dall'Asia centrale verso sud, penetrano nella penisola indiana da nord-ovest fra il 2000 e il 1500 a.C.,; tra questi, gli Indo-Iraniani che popoleranno la Persia, e gli Indo-Ariani (Ario), che si stabiliscono in India e si sovrappongono alle civiltà preesistenti della valle dell'Indo.
Essi portano con sé un sottofondo religioso comune che darà in Persia l'Avesta e in India il Veda.
Il nome Arya (oggi arii o ariani) se lo erano scelto gli stessi bellicosi nomadi; significa i nobili e doveva rendere evidente il distacco che volevano frapporre tra loro e i popoli sottomessi.
Le tribù penetrate in India avevano fondato, nel corso di dieci generazioni, il sistema di caste degli indù, altre tribù erano confluite nello stesso periodo nei grandi altipiani disabitati, con steppe e deserti, montagne e fertili valli, in quel paese che alla fine si chiamerà Iran, paese degli ariani.




Valle dell'Indo

Tremila anni prima di Cristo gli abitanti della valle del fiume Indo (nell’odierno Pakistan) costruirono approssimativamente cento città.
Nelle più grandi (tra le quali Harappa e Mohenjo Daro) edificarono grandi templi, crearono un sistema di scrittura (che non è ancora stata decifrata) e intagliarono perfetti sigilli cilindrici.
Dediti all’agricoltura d’irrigazione, svilupparono una prospera economia e mantennero attivi scambi commerciali tra l’Oceano Indiano e le pendici dell’Himalaya, usando il fiume Indo come principale mezzo di comunicazione.

La cultura, l’organizzazione politica e l’evoluzione storica di questi popoli è poco conosciuta, ad eccezione del fatto che, dopo cinque secoli, la regione fu devastata da invasori che sterminarono la popolazione e distrussero la sua civiltà.




La conquista degli indoeuropei e la civiltà indiana

Verso il XVI secolo a.C. giunsero ondate di popoli indoeuropei provenienti dall’Afganistan e a poco a poco conquistarono il subcontinente indiano.

La civiltà che forgiarono, in seguito chiamata vedica, si basava su un rigido sistema di caste, nel quale i conquistatori costituivano la nobiltà dominante (ariana o ayriana significa nobile; da qui il termine ariano utilizzato per designare, in modo generico, gli indoeuropei).

Le invasioni greco-persiane (VI-III secolo a.C.), dapprima di Dario I e poi di Alessandro Magno, non colpirono lo stato più potente dell’India, Magadha, situato nella valle del Gange (Ganga).

Sotto il governo del re Asoka (274-232 a.C.)- Impero_Maurya - il regno si estese a tutto il subcontinente, ad eccezione dell’estremo sud. A partire da allora, si può parlare di una civiltà indiana: Asoka e i suoi discendenti furono promotori di un’unificazione culturale che includeva la predicazione di Gautama Siddharta (Buddha, 563-483 a.C.).

Tra i secoli II e I a.C. questa civiltà cominciò a disgregarsi, intaccata dallo sviluppo dei regni Kusana (Afganistan) e Ksatrapa nel nord-ovest.

Tuttavia quando i Gupta della regione di Magadha presero il potere (III-IV sec. d.C. ), ebbe inizio un nuovo periodo di unificazione che fu uno dei più brillanti della cultura indiana.

L’espansione islamica dell’VIII secolo non riuscì a impossessarsi dell’India; questo avvenne solo quattro secoli più tardi con i turchi di Mahmud di Ghazana.

Successive ondate di popolazioni islamizzate dall’Asia Centrale invasero quindi il subcontinente, fino all’arrivo dei tartari di Timur Lenk (Tamerlano).

Tra il 1505 e il 1525, uno dei suoi discendenti, Babur, fondò l'Impero_Moghul che poi sarebbe stato conosciuto come quello del Gran Moghol, con la capitale a Delhi.
I discendenti di Babur consolidarono la religione islamica, specialmente nel nord-ovest e nel nord-est.

La cultura e le arti di questo periodo ebbero un notevole sviluppo (il Taj Mahal fu costruito verso il 1650).



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