scritto da una quindicenne che porta il velo...
Carissima Onorevole Santanchè,
non riesco a capire i veri fini della sua lotta contro l’obbligo di portare il velo nella religione islamica.
Lei l’anno scorso ha tentato di interpretare le sure del Corano in cui si fa riferimento all’abbigliamento femminile ed ha tratto le sue conclusioni senza essere dotta sull’Islam, religione che lei ritiene un’invenzione del maschio per prevaricare la donna.
Invece lei si sbaglia affermando questo o altro a proposito della condizione femminile nell’Islam, in quanto fa riferimento a quelle violenze, che devono essere segnalate come singoli casi, tra le mura di casa di famiglie che pensano di essere musulmane, ma sono tradizionaliste, con una mentalità chiusa e super-bigotta.
L’Islam segue i tempi, ma facendolo non scompare, non si modifica, naturalmente si adegua al consono ed al logico.
Secondo me, prima di fare la “scienziata“ dell’Islam senza qualifiche, dovrebbe studiare questa religione, senza pregiudizi. E lei, dai su lo ammetta, ce li ha, eccome se ce li ha! L’arroganza che lei ha dimostrato l’anno scorso in alcune trasmissioni televisive non piace neanche agli italiani, come non piace ai musulmani, né a nessuno. Gli italiani vogliono un Paese democratico e “democrazia“ significa anche libertà di manifestare la propria religione e fede, qualsiasi essa sia.
E poi, la conoscenza è importante per la convivenza con altre culture e serve a dialogare.
Lei dice che tutte quelle che indossano il velo sono state costrette e non sono libere di scegliere, bè… è ovvio che questi casi ci siano, ma non può affermare che per tutte le musulmane ci sia stata un’imposizione da parte di un uomo! Si, generalizzare è più facile, è ben noto che sia una delle caratteristiche più comuni della mente umana: classificare, creare categorie per semplificarci la vita; chiamiamola pure una difesa cognitiva.
Invece non bisogna farlo, non si deve giudicare prima di conoscere e poi è peggio ancora quando il preconcetto è irreversibile.
“Tutte le musulmane che mettono il velo sono infelici” (esempio). E’ stupido chi si scandalizza vedendo una donna coperta e non lo fa se vede una donna con gambe, seno e sedere di fuori…. Oggi come oggi (posso capire molti anni fa, ma ora…) è una cosa normale, nel nostro Paese, nella “grande Italia”, dovrebbe essere normale e non causa di problemi (TROPPA STRUMENTALIZZAZIONE !!!); siamo sulla strada dell’integrazione, non necessariamente però è doveroso assimilarsi, uniformarsi del tutto. Il mondo è bello perché è vario!
Quello che lei dice del velo, il disprezzo che lei ha nei confronti di questo “simbolo” non fa altro che aumentare i pregiudizi e quindi il razzismo negli italiani. E poi si ha paura dei musulmani.
Che brutta cosa: si sognano pace, dialogo e rispetto reciproco e c’è gente che rompe i ponti che si sono costruiti, quei ponti ancora fragili!
Dovrebbe preoccuparsi dei diritti delle donne che ne hanno bisogno, non fare la paladina delle musulmane! Basta guardare in Italia: ci sono donne picchiate e sfruttate, quelle a cui viene tolta la dignità prima di essere umano e poi di donna: in Italia molte donne subiscono violenze fisiche e psichiche; bisogna mettere in chiaro che non c’è differenza di umanità e di dignità tra uomo e donna: sono entrambi creature di Dio.
Siamo tutti esseri umani, creature di un Unico Creatore.
Ora, l’occidentale con quale diritto vorrebbe cambiare modi e costumi di persone orientali? Con quale arroganza? Tutte le culture devono rispettarsi, pur non condividendo i principi e le regole delle altre. E’ importante che non vengano ridicolizzate le religioni e che non vengano considerate motivo di comportamenti individuali.
“Un cristiano che uccide commette un crimine da condannare, ma non si mette il Cristianesimo come colpa dell’atto”. Così come quando un uomo uccide la figlia perché vuole comportarsi come le ragazze occidentali, si dice, sbagliando, che il Corano è all’origine della colpa dell’uomo.
Sono nata nell’Islam e non è affatto una religione primitiva, è profonda e si basa su valori e principi fantastici, che, proprio per la loro autenticità e profondità morale, non possono mai essere abrogati o cancellati. Il Corano è universale e non cambia nel tempo e rappresenta la Bontà e la Giustizia divina.
Una donna che crede nel Sublime Corano, parola inviolabile di Dio, e si protegge dal maschilismo coprendosi, non è arretrata rispetto ad un’altra che mostra a tutti le sue grazie.
Essere al passo con i tempi vuol dire evolvere mentalmente e conoscere sempre di più, migliorare la propria vita e quella degli altri. Per vivere serenamente.
Ora, nel 2007, per favore cerchiamo di convivere in pace, di dialogare e di non disprezzare stili di vita diversi dai nostri.
Sono d’accordo con lei: dobbiamo essere liberi, nessun uomo deve dominare l’altro, le leggi di Dio dovrebbero essere la base di una vita libera, in quanto il nostro Creatore, Unico ed Eccelso, sa quale sia il nostro bene.
E vorrei ricordare che in tutte le cose ci deve essere un limite e, se essere liberi significa oltrepassare ogni limite, questo porta alla confusione ed ai vari problemi sociali.
Meno presunzione, grazie.
Una quindicenne che porta il velo.