L’Algeria si avvicina al Blocco anti-NATO

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wheaton80
00sabato 21 maggio 2016 18:55

Mentre la crisi siriana si trascina e le speranze di una risoluzione pacifica o, per lo meno, del ritorno alla relativa normalità in Libia sembrano molto distanti, l’Algeria dovrebbe, ormai, iniziare a sospettare che possa presto trovarsi nel mirino anglo-statunitense. Vi sono sempre più prove che l’Algeria faccia proprio questo. Dopo essere sopravvissuta al tentativo di destabilizzazione d’ispirazione occidentale e alla “primavera araba”, rivoluzione colorata orchestrata dall’occidente, l’Algeria ha fatto tutto il possibile per aumentare la sicurezza ai confini. Perciò ha una maggiore cooperazione con la vicina Tunisia, bersaglio dei terroristi sostenuti dalle nazioni occidentali e del GCC (https://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_di_cooperazione_del_Golfo). Dopo aver agito rapidamente e con il pugno di ferro, ogni tentativo d’interferire nel governo algerino è stato annullato durante le rivoluzioni colorate e la destabilizzazione ideate dagli USA. Tuttavia, anche se le proteste della “primavera araba” furono brevi e inefficaci, l’Algeria non si è semplicemente riposata sugli allori successivamente. In realtà, l’Algeria si è mossa per aumentare la sicurezza e migliorare le capacità militari collaborando con i vicini per garantirsi che non siano preda di destabilizzazione o rivoluzioni colorate in futuro. L’Algeria ha anche approfondito i legami con la Russia e i Paesi che fanno parte del Blocco anti-NATO; non è ufficiale ma è sempre più evidente. In altre parole, l’Algeria si avvicina al blocco multipolare delle nazioni che cercano di agire come forza contraria alle potenze della NATO. Due esempi notevoli di maggiore cooperazione tra Algeria e l’alleanza anti-NATO sono la recente consegna di 40 elicotteri d’attacco dalla Russia e la recente visita diplomatica in Siria del governo algerino. L’elicottero, noto come “Night Hunter” viene indicato come uno dei migliori al mondo, in grado di svolgere missioni di giorno, notte e in condizioni climatiche avverse. L’elicottero è dotato della capacità di modificarne la guida permettendo al velivolo di essere pilotato dal pilota e dall’operatore. La consegna degli elicotteri russi all’Algeria non è una novità. Nel 2005-2006 la Russia le fornì 28 Su-30MKA, 16 addestratori Jak-130 e 185 carri armati T-90S. Nel 2015, un contratto venne firmato per la fornitura di 14 caccia Su-30MKA nel 2016-2017. Il trasferimento degli elicotteri Mi-28 è il risultato di un accordo bilaterale tra Russia e Algeria.

“L’esercito algerino è soddisfatto dalla qualità delle armi russe, dimostratesi ottime nelle condizioni particolari del nostro deserto, con temperature estremamente elevate e tempeste di sabbia. Quindi ci sono buone prospettive per proseguire una stretta cooperazione nel settore tecnico-militare su una vasta serie di forniture”, aveva detto Aleksandr Zolotov, ambasciatore russo in Algeria, a RIA Novosti. Eppure, se le consegne non sono una notizia di per sé, il contesto in cui si verificano va discusso. L’Algeria, naturalmente, è sempre interessata alle crescenti attività del SIIL nella regione, in particolare in Libia e Tunisia, e si concentra sulla polizia ai confini con i due Paesi e con Niger e Mali per tale motivo. Il governo algerino, che ha reagito rapidamente alle minacce terroristiche in passato, è forse preoccupato che gli attacchi del SIIL possano eventualmente cominciare ad avvenire entro i propri confini, in particolare a seguito di futuri interventi occidentali sul governo. A febbraio, Algeria e Russia avviarono il piano per approfondire la cooperazione economica e militare bilaterale. Riguardo la Siria, il 25 aprile 2016 segnava la prima visita ufficiale in Siria dal 2011 di un funzionario algerino, segnalando la crescente tendenza ad aumentare legami e cooperazione con la nazione assediata, nonostante pianti e urla di Stati Uniti, Unione Europea e NATO. In precedenza, sempre a marzo, il Ministro degli Esteri siriano Walid Mualam visitò la capitale algerina con l’obiettivo dichiarato di approfondire e rafforzare i legami economici tra i due Paesi. Come scrive Ulson Gunnar nel suo articolo “La guerra fasulla di Washington contro il SIIL passa in Libia”, “La Siria non solo non è più sicura per il SIIL, ne è diventata la tomba in cui viene sepolto vivo. Questo grazie non alla campagna antiterrorismo di Washington e alleati, ma per le operazioni veloci e riuscite di Mosca, Teheran ed alleati. In effetti, con le linee di rifornimento del SIIL dalla Turchia tagliate e le sue forze ricacciate dal territorio siriano, la liquidazione della sua presenza in Siria è ben avviata.

Allo stesso modo in Iraq, le finte operazioni degli Stati Uniti per fermare il SIIL sono sostituite dalla crescente cooperazione tra Baghdad, Teheran e Damasco. Ciò che era iniziato come tentativo di dividere e distruggere l’arco d’influenza dell’Iran nella regione, l’ha galvanizzato invece. Scacciare le forze mercenarie del SIIL dalla regione è fondamentale per garantirsi che “vivano per combattere un altro giorno”, ed inviandole in Libia Washington ed alleati sperano siano lontane dalla sempre più potente coalizione che sul serio le combatte nel Levante. Inoltre, inviarle in Libia permette ad altri “progetti” nati dalla “primavera araba” d’essere rivisitati, come ad esempio destabilizzare e distruggere Algeria, Tunisia e forse ancora l’Egitto. E la presenza del SIIL in Libia potrebbe essere usata come pretesto per un intervento militare ampio ed aperto in Africa delle forze statunitensi ed alleate europee e del Golfo Persico. Come gli Stati Uniti hanno fatto in Siria, effettuando operazioni per un anno e mezzo senza assolutamente alcun risultato se non mantenere in piedi le proprie forze di ascari continuando a minare e minacciare le nazioni prese di mira, potranno altresì farlo con il SIIL in Libia, provocando una relativa inevitabile e prevedibile ulteriore espansione”. Infatti Gunnar riassume ciò che l’Algeria sa e teme riguardo SIIL e piano NATO/anglo-USA per l’egemonia mondiale. Perciò l’Algeria si prepara ad un possibile interesse occidentale verso uno specifico intervento, passando dalla Siria alla Libia e oltre. Anche se non è una notizia sconvolgente, la crescente predilezione dell’Algeria per il Blocco Russo è un ulteriore segno della perdita d’influenza di Washington nel mondo e della crescente bancarotta di Stati Uniti e NATO.

Brandon Turbeville
19/05/2016
Fonte: www.activistpost.com/2016/05/algeria-readies-itself-for-potential-western-shift-in-strategy-moves-closer-to-russia-anti-nato-b...

aurorasito.wordpress.com/2016/05/21/lalgeria-si-avvicina-al-blocco-an...
wheaton80
00sabato 25 giugno 2016 19:51
Algeria: Concesso uso satellite russo contro minaccia terroristica

La Russia ha consentito all’Esercito Algerino l'utilizzo di un satellite che permetterà ai militari di monitorare le frontiere del Paese con la Tunisia, con la Libia, con il Mali e con il Niger. L’utilizzo del satellite è riservato solamente all’ambito della sicurezza nazionale e della lotta al terrorismo. Algeri condividerà le immagini inviate dal satellite con la Tunisia, Paese rivierasco che affronta le stesse problematiche relative alla sicurezza. Lo riferiscono oggi diversi media russi. L'impiego del satellite s'inserisce nell’ambito della cooperazione militare tra Algeri e Mosca e permetterà al Paese di ampliare l'efficienza militare. Lo scorso mese di marzo, secondo fonti giornalistiche internazionali, la Russia avrebbe fornito circa 500 foto che raffiguravano lo spostamento di gruppi di presunti terroristi nelle zone di confine algerine. Queste foto hanno consentito alle forze di sicurezza algerine di sventare un certo numero di attentati ed impedire il traffico di armi di contrabbando. Il governo di Algeri è impegnato nel contrasto al terrorismo in diverse regioni del Paese ormai da diversi mesi. Lo scorso 26 maggio la Russia ha consegnato due elicotteri d’attacco Mi-28NE (Night Hunter) per fronteggiare la minaccia terroristica. I due velivoli fanno parte di un lotto di 42 Mi-28NE che la Russia dovrà consegnare all’Algeria in base a un contratto firmato il 26 dicembre 2013. L’elicottero d’attacco Mi-28NE ha principalmente una funzione anti-carro, ma può identificare e distruggere altri dispositivi mobili sia di giorno che di notte. Nel 2015 il governo di Algeri ha acquistato circa una dozzina di caccia-bombardieri russi Su-32 e Su-34 del valore complessivo di circa 600 milioni di dollari.

Fonte: Agenzia Nova
01 giugno 2016
www.nigrizia.it/notizia/algeria-concesso-uso-satellite-russo-contro-minaccia-terr...
wheaton80
00sabato 25 giugno 2016 19:51
Blitz esercito a ovest Algeri, uccisi 22 terroristi

L'Esercito Algerino ha ucciso in un blitz ad ovest di Algeri 22 terroristi islamici. Secondo quanto riferiscono fonti dell'Esercito Algerino all'emittente televisiva 'al Arabiya', è stata scoperta una cellula del gruppo Jund al Khilafa, nota per essere la sezione algerina dello Stato Islamico. Il raid dei militari è durato alcune ore ed ha consentito il sequestro di diverse armi. Si ritiene che alcuni uomini e le armi siano arrivate in Algeria dalla vicina Libia. I militari sono arrivati al loro covo grazie infatti alla collaborazione degli abitanti della zona di confine tra i due Paesi. Dall'inizio dell'anno l'Esercito Algerino ha ucciso più di 100 terroristi in analoghi blitz sequestrando ingenti quantità di armi e munizioni.

25 giugno 2016
www.repubblica.it/ultimora/24ore/blitz-esercito-a-ovest-algeri-uccisi-22-terroristi/news-dettaglio...
wheaton80
00sabato 15 ottobre 2016 15:50
Ucciso Abou Doudjana, l’Emiro di Daesh in Algeria

Giovedì 13 ottobre, il numero 1 di Daesh in Algeria è stato ucciso dall’Esercito Popolare Nazionale a Oued Zehour, a est del Paese. L’uomo in questione è Saddek Habbach, detto Abou Doudjana, Emiro di Jund Al-Khalifa, branca dello Stato Islamico a Skikda. Questo gruppo terroristico è conosciuto per essere responsabile dell’esecuzione dell’ostaggio francese Hervé Gourdel il 23 settembre del 2014. Creato dai dissidenti di Aqmi (l’Al-Qaeda del Maghreb islamico), l’organizzazione è nata quando il suo leader, Abdelmalek Gouri, alias Khaled Abou Slimane, anche lui ucciso dall’Esercito Algerino, ha firmato un comunicato in cui ha fatto atto di fedeltà ad Abou Bakr al-Baghdadi, il Califfo autoproclamato dello Stato Islamico. Il Ministero della Difesa ha confermato la sua morte in un comunicato:“Nel quadro della lotta al terrorismo e in seguito ad un’imboscata tesa presso la città di Oued Zehour, un distaccamento dell’Esercito Popolare Nazionale ha eliminato, la mattina del 13 ottobre 2016, i due pericolosi terroristi: Hebbach, chiamato Abou Doujana, e Benaldjia, detto Abderrahmane”.

Traduzione: Wheaton80
13 ottobre 2016
www.valeursactuelles.com/monde/lemir-de-daesh-en-algerie-abou-doudjana-a-ete-abat...
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