LA STORIA DI SATANA NELLE RELIGIONI

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_Azzurra_
00giovedì 22 maggio 2008 10:23
Satana
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Nota disambigua - Se stai cercando altri significati, vedi Satana (disambigua).
Satana nella visione di William BlakeSatana [sà-ta-na] (שָׂטָן Ebraico Satan, Σατανᾶς Lingua Greca Satanâs, Latino Sátanas, Ebraico tiberiense Śāṭān; Aramaico שִׂטְנָא Śaṭanâ; ﺷﻴﻄﺎﻥ Šayṭān: "Avversario; accusatore") è un angelo, demone, o divinità minore in molte religioni; in particolare, nelle religioni monoteiste derivate da quella giudaica, è l'incarnazione e la personificazione del principio del male supremo, in contrapposizione a Dio, principio del sommo bene.

Satana è anche noto come il Diavolo (dal latino "Diábolus, -i" e dal greco antico "Diabolos, -ou", cioè "Colui che divide") per eccellenza , il "Principe delle Tenebre", il "Principe di questo Mondo" (secondo Cristo); è chiamato anche "Belzebù"(definizione che trae origine dal nome dalla divinità fenicia Baal, e la cui traduzione letterale è "Signore delle Mosche"), "Belial", "Mefistofele" o "Lucifero" (dal latino "Lucifer", cioè "Portatore di luce").

Molti nomi attribuiti a Satana o agli altri diavoli traggono origine dai nomi di divinità dei culti pagani dell'area fenicio-cananea: gli dei delle nazioni che si contrapponevano ad Israele diventano avversari del Dio degli Ebrei.
it.wikipedia.org/wiki/Satana
_Azzurra_
00giovedì 22 maggio 2008 10:24
Satana nella tradizione ebraica [modifica]
Nell'angelologia ebraica è presente la figura di Satanael, angelo al quale viene affidato da Dio il compito di verificare il livello di "pietas" dell'Uomo ("Libro di Giobbe"), ovvero del suo amore e della sua dedizione verso Dio stesso; questo angelo riporta infatti al Signore tutti i peccati dell'uomo: durante il giorno di Yom Kippur una preghiera rivolta a Dio afferma: fai tacere il Satan/chiudi (tappa) la bocca al Satan, richiesta fatta in vista del perdono e dell'espiazione dei peccati. Si dice poi che quest'angelo, chiamato anche Samael, come angelo distruttore concorra con il volere divino alla morte degli uomini. La tradizione ebraica presenta molti demoni, dalle più varie caratteristiche: Astarte, Belfagor, Belzebù, Belial, Lilith, Asmodeus, Azazél, Baal, Dagon, Moloch, Mammona, Mefistofele, Samael e molti altri ancora. Derivano dalle divinità adorate dai popoli della Palestina come i moabiti, canaanei, edomiti, sodomiti, gebusei, filistei, amorrei, aramei, fenici, compresi gli stessi ebrei e si contrappongono al culto di Yahweh o di El. Anche i nomi di diversi angeli (Michael, Gabriel, Uriel, Geremiel, Shealthiel, lo stesso Satanael, ecc.) derivano dalla religione astrale assiro-babilonese. La tradizione cristiana attribuirà a questi demoni ebraici la figura di angeli seguaci del re infernale Satana, caduti dal Cielo insieme a lui.

Va ricordato che il termine Satanael viene utilizzato anche nell'apocrifo Vangelo di Bartolomeo come sinonimo di Satana.
_Azzurra_
00giovedì 22 maggio 2008 10:26
Satana nella tradizione cristiana [modifica]
Nel contesto cristiano Satana, iconograficamente designato come Arcangelo del male, è la figura in netta contrapposizione con Dio.

La storia riportata dalla Bibbia cristiana e dagli scritti dei Padri della Chiesa, è che in origine Lucifero fosse l'Arcangelo più bello, più splendente e più vicino a Dio, chiamato quindi Lucifero ("portatore di luce"), che però, proprio per questa sua vicinanza, credette d'essere non solo come Dio, ma più potente dell'Onnipotente stesso, peccando cosi di superbia e ribellandosi al volere di Dio (come è scritto: "Similis ero Altissimo", cioè "Sarò simile all'Altissimo", Isaia, 14,14). Raduna a sé un terzo delle schiere angeliche e muove guerra contro l'Onnipotente, che lo vince e lo precipita dal Cielo insieme ai suoi angeli devoti. La loro caduta dura 9 giorni, ed infine l'Inferno si spalanca sotto di loro, inghiottendoli. Secondo la tradizione, in quel momento il vero nome di Lucifero viene "cancellato dai Cieli", con l'imposizione che nessuno lo pronunci mai più (Lucifero è dunque solo una metafora per il suo originario splendore), e col comando che venga chiamato da allora in avanti "Satàn" (cioè, l'"Avversario"). Comunque, lontani dalla luce divina, i meravigliosi angeli si mutano in orridi demoni, e da allora il solo scopo del demonio, invidioso e furente, è quello di trascinare gli uomini, novelli e privilegiati figli di Dio, nella sua dimora di disperazione per l'eternità. La dettagliata e straordinaria storia di Lucifero/Satana è narrata dal poeta inglese John Milton nel poema epico "Paradiso Perduto" ("Paradise Lost", 1667), che racconta esattamente della ribellione e della guerra in Cielo, della caduta, della Creazione del mondo (posteriore alla caduta di Lucifero) e dell'uomo, e infine della tentazione e della caduta di Adamo ed Eva.

In realtà questa storia nasce da un fraintendimento. Infatti, i brani del libro di Isaia in questione si riferivano, in origine, al re di Babilonia, che i cortigiani adulavano chiamandolo "Portatore di Luce" (in latino Lucifer). Isaia, nella sua invettiva contro il re di Babilonia (che inizia con "In quel giorno il Signore ti libererà dalle tue pene e dal tuo affanno e dalla dura schiavitù con la quale eri stato asservito. Allora intonerai questa canzone sul re di Babilonia e dirai: «Ah, come è finito l'aguzzino, è finita l'arroganza!", Isaia, 14, 3-4) gli rinfaccia questo soprannome dicendo, per l'appunto (Isaia, 14, 12-14)

"Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?


Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo."


La metafora, nel tempo, è stata interpretata in maniera via via più letterale fino a creare la leggenda di Lucifero.

Come rappresentazione di Satana, Lucifero nel Medioevo fu descritto come un mostro gigantesco, con tre facce: una nera (il colore simbolo dell'ignoranza) una gialla (simbolo di collera) e una rossa (l'impotenza), con ali di pipistrello che agitate producevano un vento gelido che ghiacciava il profondo dell'Inferno. Impressionante e spaventevole è la precisa descrizione data nella "Divina Commedia" da Dante Alighieri, che, insieme a Virgilio, incontra Lucifero di persona:

« [...] Lo 'mperador del doloroso regno
da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia;
e più con un gigante io mi convegno,

che i giganti non fan con le sue braccia:
vedi oggimai quant' esser dee quel tutto
ch'a così fatta parte si confaccia.

S'el fu sì bel com' elli è ora brutto,
e contra 'l suo fattore alzò le ciglia,
ben dee da lui procedere ogne lutto.

Oh quanto parve a me gran maraviglia
quand' io vidi tre facce a la sua testa!
L'una dinanzi, e quella era vermiglia;

l'altr' eran due, che s'aggiugnieno a questa
sovresso 'l mezzo di ciascuna spalla,
e sé giugnieno al loco de la cresta:

e la destra parea tra bianca e gialla;
la sinistra a vedere era tal, quali
vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla.

Sotto ciascuna uscivan due grand' ali,
quanto si convenia a tanto uccello:
vele di mar non vid' io mai cotali.

Non avean penne, ma di vispistrello
era lor modo; e quelle svolazzava,
sì che tre venti si movean da ello:

quindi Cocito tutto s'aggelava.
Con sei occhi piangëa, e per tre menti
gocciava 'l pianto e sanguinosa bava.

Da ogne bocca dirompea co' denti
un peccatore, a guisa di maciulla,
sì che tre ne facea così dolenti.

A quel dinanzi il mordere era nulla
verso 'l graffiar, che talvolta la schiena
rimanea de la pelle tutta brulla. [...] »
(Dante Alighieri, "Divina Commedia", "Inferno", canto XXXIV, vv.28-60)
J.P. Morgan
00giovedì 22 maggio 2008 10:42
Si vocifera che la descrizione dell'Inferno e del Diavolo data da Dante Alighieri, si basi sui suoi viaggi fatti in Islanda...sono riusciti a decodificare alcuni versetti e degli studiosi e geologi attualmente stanno attuando degli scavi in un punto preciso dell'Islanda..gli scavi sono iniziati da poco e solo il tempo ci dirà cosa hanno trovato e soprattutto se dicono il vero [SM=x268922]
_Azzurra_
00mercoledì 28 maggio 2008 09:53
continua..(da wilkipedia)

Satana nella tradizione cristiana [modifica]

La teologia cristiana ritiene il demonio non solo un'allegoria del male, ma un reale spirito angelico che opera contro il bene, avendo scelto liberamente di non servire Dio e di usare contro di lui i suoi doni. Dio, secondo il Cristianesimo, è una potenza infinitamente superiore al demonio, in quanto suo creatore ed essere onnipotente, perciò fondamento del suo essere e della sua essenza (come per tutte le altre sue creature). Pertanto, la concezione cristiana di Satana non deve essere confusa, ad esempio, con lo Zoroastrismo o con qualsiasi altra concezione che opponga due principi equipotenti (cioè il bene e il male). Le ragioni che portano al rifiuto della possibilità di un doppio principio sono puramente teoretiche, come ebbe a dimostrare Sant'Agostino contro l'eresia del Manicheismo, che proponeva una visione dualistica della metafisica, divisa in parti uguali tra bene e male.


Sant'Agostino si interrogò a lungo sul problema del male, sulla natura del male. Per quel che riguarda il male morale: non si tratta di scegliere tra un bene e un male, bensì di decidersi tra un bene inferiore e uno superiore, in quanto nulla di ciò che è stato creato da Dio può essere detto cattivo, a meno che non ci si voglia assurgere a giudici della creazione. Non si può scegliere il male: si può solo scegliere male. Il peccato è un disordine dell'anima che invece di rivolgersi a ciò che è migliore, più elevato, si abbassa.

_Azzurra_
00mercoledì 28 maggio 2008 09:57
Satana nella tradizione islamica [modifica]

Nell'Islam, Iblīs (Arabo إبليس), è il diavolo principale. Appare più spesso nel Corano con il nome di Shaytān (الشيطان‏‏): Iblis è citato 11 volte e Shaytān 87 volte.
È il capo degli spiriti del male, e la sua personalità ricorda quella del diavolo cristiano. Disubbidì ad Allāh quando gli fu ordinato (come a tutti gli angeli) di adorare Adamo da Lui creato. L'obiezione da lui avanzata che Egli era l'unico degno di essere adorato, potrebbe apparire assolutamente corretta e iper-monoteistica se essa non fosse stata invece, incontestabilmente, un atto di disubbidienza, peccato massimo nei confronti di Dio.
Fu quindi cacciato dal Suo cospetto. Da allora è noto in ambiente arabofono islamico come Shaytān o Shaytān il lapidato ( Shaytān al-rajīm ), come affermato nel versetto 98 della sura XVI del Corano che riferisce l'episodio in cui egli aveva tentato Ibrāhīm (Abramo), o secondo alcuni suo figlio Isacco o Ismāʿīl (Ismaele), perché non ubbidisse all'ordine di Dio - che voleva mettere alla prova l'ubbidienza del Suo servo - che Gli sacrificasse il figlio.
Con la formula apotropaica musulmana Aʿūdhu bi-llāh min al-Shayṭān al-rajīm (mi rifugio in Dio da Satana "il lapidato"), sempre in ottemperanza con quanto prescritto da Cor., XVI:98, si usa avviare la lettura testuale del Testo sacro dell'Islam, facendola seguire dalla basmala che, salvo in un caso, premette qualsiasi sura coranica.
La lapidazione con pietre ( jimār ) di 3 diverse colonne nella zona della Aqaba di Mecca, nel corso della conclusione del rito canonico del hajj, costituisce uno dei momenti obbligatori della cerimonia e uno dei suoi momenti più spettacolari, anche se potenzialmente pericolosi a causa dell'affollamento e delle pietre che possono colpire i fedeli più a ridosso delle colonne che rappresentano appunto Shaytān.
_Azzurra_
00mercoledì 28 maggio 2008 10:04
www.cepic-psicologia.it/contributi/SATANISMO-di%20m.%20cannav...
STORIA, ASTUZIE, STRATEGIE ED INGANNI NEL NOME DEL MALE

Marco Cannavicci

Nella storia dell’uomo il Diavolo è da sempre una presenza costante: fin dai tempi remoti l'uomo ha sentito l'esistenza di dare un nome a ciò che per lui era male. Dapprima ha identificato il male fisico (il dolore), poi quello morale (il peccato) ed infine quello metafisico (la malvagità), personificandolo spesso in un'unica divinità negativa. Dolore, peccato e malvagità sono stati racchiusi in un solo essere: il diavolo, il grande nemico del genere umano, l'oppositore di Dio e del bene. In origine i diavoli erano quegli angeli che, guidati da Lucifero, il portatore di luce, si ribellarono a Dio e, dopo una guerra celeste, raccontata nel 1667 da John Milton nel poema "Il paradiso perduto", vennero scaraventati dal paradiso sulla terra. A Lucifero fu affidato il compito di tentare gli uomini al male e poi di punirli nell’inferno per l'eternità. Il diavolo è presente sia nelle religioni occidentali che orientali, anche se si presenta con caratteristiche differenti e con nomi diversi. Satana, altro nome di Lucifero, ha attraversato i secoli in compagnia dell'uomo, facendogli perdere il paradiso terrestre a causa della famosa mela di Adamo ed Eva, il frutto proibito raccolto dall'albero della conoscenza, e raccogliendo intorno a sè numerosi accoliti. Con l'affermarsi della religione cristiana le divinità pagane divennero dei demoni e gli stessi pagani furono considerati degli adoratori del diavolo. Fu poi nel Medioevo che il cristianesimo sferrò il suo attacco più duro contro gli adoratori di Satana ed i suoi diavoli: Astaroth, Azazel, Asmodeo, Belfagòr, Mefistofele.
Secondo la cultura popolare Lucifero era il più bello, il più saggio, il più potente degli angeli: non doveva a nessuno, se non a Dio, sottomissione e rispetto. La consapevolezza della propria superiorità gli fa apparire possibile l’eventualità di una modifica delle decisioni divine. Il libero arbitrio, che lui stesso gli ha donato, impedisce a Dio di intervenire per dissuaderlo, ma lo condannò al più atroce dei castighi: l’incapacità di amare.
_Azzurra_
00mercoledì 28 maggio 2008 10:21
Continua..

Secondo alcune leggende il Diavolo è bifronte, come Giano
: una delle sue facce è accigliata, austera, malinconica, l’altra ride o sorride continuamente. E’ quindi un personaggio ambiguo. In tutte le sue attività il Diavolo usa la lusinga o l’ultimatum, la seduzione o l’orrore. Fra i secoli XV e XVII un buon numero di streghe aiutò a creare ciò che si potrebbe definire il «ritratto» del Diavolo. Alcuni particolari si ripetono con costanza: le streghe (o coloro accusate di esserlo) di epoche e regioni diverse concordano almeno su una dozzina di dettagli quando cercano di descrivere il Diavolo. Benché la maggioranza di loro fosse analfabeta e non avesse potuto neppure attingere alla tradizione religiosa, le loro descrizioni stranamente si assomigliano. María Azpileta, una bella strega basca di diciannove anni, incarcerata e uccisa a Hendaya alla fine del secolo XVI, affermò che il Diavolo ha due facce: la seconda si trova nel sedere ed è proprio questa che viene baciata in segno di sottomissione dai partecipanti del sabba. Alcuni anni prima Jeanne d’Harvilliers, già molto anziana, arrestata e costretta a confessare, aveva stabilito altre meraviglie relative all’aspetto fisico del Diavolo. Secondo Jeanne il Diavolo ha un portamento arrogante, maniere dolci e posate e gli piace vestire da signore. Bruno, di aspetto agile, il suo carattere taciturno non si altera neppure durante le sfrenatezze del sabba. María Lescoriera, invece, strega pentita che negli ultimi quarant’anni della sua vita abbandonò ogni pratica infernale, ci ha lasciato una descrizione dettagliata del Diavolo nella sua nota forma di caprone, aspetto che assumeva solo durante le feste notturne del sabba. Quando era convocato di giorno per stipulare patti e decidere servigi, assumeva la forma di un malinconico cane nero, mentre di notte preferiva presentarsi in forma di gatto dal pelo arruffato. Poche volte è stato visto in forma di uomo e sempre sembrava che gli mancasse qualche cosa.
Dalle descrizioni è possibile immaginare che il Diavolo sia una specie di “ermafrodita”, visto che può manifestarsi sia sotto forma maschile sia sotto forma femminile. Questa particolarità risale ai riti primitivi dell’umanità. Quasi tutte le religioni alludono a un tempo in cui era possibile l’autofecondazione: essere fecondato da se stesso è, comprensibilmente, l’utopia più ambiziosa dell’uomo. Che il Diavolo, più in alto dell’uomo nella scala degli angeli, ma sconfitto in eterno davanti a Dio, abbia cercato di ottenere quest’attributo sembra essere un ovvio corollario della sua natura, e che lo abbia ottenuto è il segno della sua eccezionalità. La leggenda, narrata da Plinio, delle androgine che avrebbero abitato la terra al Sud del Sahara, o la legislazione romana, che secondo Tito Livio condannava a morte per affogamento i bambini sospettati di ermafroditismo, alludono alla stessa aspettativa e al medesimo terrore.


Colui che si rifiutò strenuamente di riconoscere la voluttuosità del Diavolo fu san Tommaso. Per il santo, Satana non può, per la sua natura asessuata, avere impulsi erotici nello stesso modo in cui non può avvertire nulla che abbia a che vedere con l’amore o con la vita. Le sue frequenti incursioni nel campo dell’eros sarebbero dovute, piuttosto, alla conoscenza della fragilità dei mortali in queste cose ed alla certezza che nulla è più irresistibile del piacere. Piacere sessuale che mette gli uomini alla mercé del Diavolo come nessun’altra cosa. Streghe e maghi, satanisti e demonologi, veggenti e demiurghi costituiscono, per così dire, l’esercito terreno di Satana. Per il semplice fatto di evocarlo, di credere in lui o semplicemente di temerlo, stabiliscono una relazione preferenziale con questo angelo decaduto.

_Azzurra_
00mercoledì 28 maggio 2008 10:32
Durante l’inquisizione, in un clima di superstizione e di "crociata" contro il male, stregoni e streghe vennero cacciati, stanati, torturati, fatti confessare ed infine "purificati" con la morte. Sino alla seconda metà del Settecento i roghi, le impiccagioni insanguinarono i secoli. Poi le religioni, attaccate dal ragionamento illuministico, cominciarono a perdere il controllo sulla politica degli Stati, si diffuse una maggiore tolleranza e la religione non fu più considerata l'unico strumento per controllare le masse. Da allora la lotta al diavolo, a Satana ed ai satanisti, ha cambiato caratteristiche. Se Dio ha plasmato l'uomo a sua immagine e somiglianza, l'uomo ha forgiato il diavolo in tutto simile a se stesso. Gli uomini religiosi ed in particolare gli esorcisti hanno combattuto la battaglia contro un diavolo che, perdute le fattezze animalesche, coda, ali di pipistrello, corna e zampe caprine, cominciava ad assumere sembianze umane, e diventava un seducente tentatore che offriva la sapienza e l’elisir di lunga vita. Nell'immaginario collettivo il diavolo rimane un'entità malefica da respingere con la frase famosa "vade retro Satana" o da invocare in strani riti, messe nere, sabba demoniaci non per scopi nobili come la ricerca del sapere e dell'elisir di lunga vita da donare all'umanità, ma per fini più personali ed egoistici, ovvero la ricerca del potere, della ricchezza facile e del piacere. La nascita e la diffusione delle sette sataniche è un fatto oggettivo che giunge dalla notte dei tempi sino ai nostri giorni. Uomini e donne di tutte le età spesso cadono nella trappola degli adoratori del diavolo e dei satanismi che tra un'evocazione, un'orgia ed un macabro rituale danno sfogo ai loro desideri più turpi per carpire denaro e condannare all'inferno sulla terra.
LiviaGloria
00mercoledì 28 maggio 2008 15:45
Re:
_Azzurra_, 28.5.2008 9:57:

Satana nella tradizione islamica [modifica]

Nell'Islam, Iblīs (Arabo إبليس), è il diavolo principale. Appare più spesso nel Corano con il nome di Shaytān (الشيطان‏‏): Iblis è citato 11 volte e Shaytān 87 volte.
È il capo degli spiriti del male, e la sua personalità ricorda quella del diavolo cristiano. Disubbidì ad Allāh quando gli fu ordinato (come a tutti gli angeli) di adorare Adamo da Lui creato. L'obiezione da lui avanzata che Egli era l'unico degno di essere adorato, potrebbe apparire assolutamente corretta e iper-monoteistica se essa non fosse stata invece, incontestabilmente, un atto di disubbidienza, peccato massimo nei confronti di Dio.
Fu quindi cacciato dal Suo cospetto. Da allora è noto in ambiente arabofono islamico come Shaytān o Shaytān il lapidato ( Shaytān al-rajīm ), come affermato nel versetto 98 della sura XVI del Corano che riferisce l'episodio in cui egli aveva tentato Ibrāhīm (Abramo), o secondo alcuni suo figlio Isacco o Ismāʿīl (Ismaele), perché non ubbidisse all'ordine di Dio - che voleva mettere alla prova l'ubbidienza del Suo servo - che Gli sacrificasse il figlio.
Con la formula apotropaica musulmana Aʿūdhu bi-llāh min al-Shayṭān al-rajīm (mi rifugio in Dio da Satana "il lapidato"), sempre in ottemperanza con quanto prescritto da Cor., XVI:98, si usa avviare la lettura testuale del Testo sacro dell'Islam, facendola seguire dalla basmala che, salvo in un caso, premette qualsiasi sura coranica.
La lapidazione con pietre ( jimār ) di 3 diverse colonne nella zona della Aqaba di Mecca, nel corso della conclusione del rito canonico del hajj, costituisce uno dei momenti obbligatori della cerimonia e uno dei suoi momenti più spettacolari, anche se potenzialmente pericolosi a causa dell'affollamento e delle pietre che possono colpire i fedeli più a ridosso delle colonne che rappresentano appunto Shaytān.



Devi mettere la fonte anche di questo.


ritz2
00mercoledì 28 maggio 2008 22:02
L'universo ha le sue leggi.
La più importante è quella dell'equilibrio.
Alcuni esempi: il freddo ha come suo opposto il caldo, la luce si oppone alla tenebra, la materia ha al suo opposto l'energia.
Allora se esiste il Bene deve per forza esistere il male.
Se io non percepisco il male come faccio a sapere di essere nel Bene?
Allora nella notte dei tempi a questa Realtà iniziarono a dare un nome, quelli che elenca Azzurra, tutto qui.
Altro che entità, allora dobbiamo credere anche agli spiriti? agli zombi e tutte le cose folcloristiche?
Siamo nel 2000 non dimenticatelo.
LiviaGloria
00mercoledì 28 maggio 2008 22:51
Re:
ritz2, 28.5.2008 22:02:

L'universo ha le sue leggi.
La più importante è quella dell'equilibrio.
Alcuni esempi: il freddo ha come suo opposto il caldo, la luce si oppone alla tenebra, la materia ha al suo opposto l'energia.
Allora se esiste il Bene deve per forza esistere il male.
Se io non percepisco il male come faccio a sapere di essere nel Bene?
Allora nella notte dei tempi a questa Realtà iniziarono a dare un nome, quelli che elenca Azzurra, tutto qui.
Altro che entità, allora dobbiamo credere anche agli spiriti? agli zombi e tutte le cose folcloristiche?
Siamo nel 2000 non dimenticatelo.




Esiste il bene ed esiste il male,tutte e due si manifestano nella materia(azioni),se esiste la dualitá in tutto...allora se esiste lo spirito esiste l anti-spirito che é satana....se no l "equilibrio" come tu lo intendi mancherebbe del suo opposto.

Il mondo spirituale inizio ancor prima della notte dei tempi inteso come inizio umano...prima erano gli "spiritu" e poi fu materia...

Certo che esistono gli spiriti,ma bisogna discernere cosa é vero e cosa é fantasia umana. [SM=g27823]

Essere nel 2000 per noi umani non significa nulla sul piano spirituale,perché esso é eterno,quindi i nostri "tempi" non sono i loro....
Noi forse possiamo dire "siamo GIA nel 2000",ma in cielo il tempo non ha valore nello stesso modo nostro.

Quindi questa data non giustifica il "rinnegare" cio che era giá prima e che é anche dopo.


Ghergon
00mercoledì 28 maggio 2008 23:02
Parecchie di quelle la in alto sono balle scritte da sette di protestanti che si divertono a lanciare accuse maligne al cattolicesimo. l'inquisizione è una favola.
Non se ne può più di sentire falsificare la storia.

Potreste darci le prove concrete di quanto affermate?

J.P. Morgan
00mercoledì 28 maggio 2008 23:31
Dipende da che tipo di prove cerchi....testimoni vivi sono morti di vecchiaia, di prove TV non se ne parla perchè non esistevano, prove fisiche non ne parliamo, le macchien fotografiche anche non esistevano....che tipo di prove cerchi scusa??? se non le testimonianze scritte? e comunque quello che tu ora stai dicendo, lo dico anche io, però all'opposto di quello in cui credi tu....
ritz2
00giovedì 29 maggio 2008 07:37
Re: Re:
LiviaGloria, 28/05/2008 22.51:


Il mondo spirituale inizio ancor prima della notte dei tempi inteso come inizio umano...prima erano gli "spiritu" e poi fu materia...


Su questo non ci piove .
Ho semplificato troppo per spirito intendevo fantasmi e c.
Per 2000 intendo era tecnologica, conoscienza, possibilità di poter discutere una tesi senza essere bruciato.


ritz2
00giovedì 29 maggio 2008 07:50
Re:
Ghergon, 28/05/2008 23.02:



Potreste darci le prove concrete di quanto affermate?





Malleus maleficarum
_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 13:03
Re: Re:
LiviaGloria, 28/05/2008 22.51:




Esiste il bene ed esiste il male,tutte e due si manifestano nella materia(azioni),se esiste la dualitá in tutto...allora se esiste lo spirito esiste l anti-spirito che é satana....se no l "equilibrio" come tu lo intendi mancherebbe del suo opposto.

Il mondo spirituale inizio ancor prima della notte dei tempi inteso come inizio umano...prima erano gli "spiritu" e poi fu materia...

Certo che esistono gli spiriti,ma bisogna discernere cosa é vero e cosa é fantasia umana. [SM=g27823]





Vedo che SATANA attrae....Livia, cosa intendi più precisamente con l'esistenza degli spiriti?

Spero tu non sottointenda quelli che vanno cercando a Roma, presso la Basilica di San Giovanni, alla Scala Santa, diversi sacerdoti passionisti ...?



Ghergon
00giovedì 29 maggio 2008 14:38
Re:
J.P. Morgan, 5/28/2008 11:31 PM:

Dipende da che tipo di prove cerchi....testimoni vivi sono morti di vecchiaia, di prove TV non se ne parla perchè non esistevano, prove fisiche non ne parliamo, le macchien fotografiche anche non esistevano....che tipo di prove cerchi scusa??? se non le testimonianze scritte? e comunque quello che tu ora stai dicendo, lo dico anche io, però all'opposto di quello in cui credi tu....




Qui ti volevo, una cosa sono le testimonianze millenarie della fede composta da centinaia di testi e di milioni di uomini che con la loro vita hanno testimoniato, altra sono i tentativi del diavolo con un paio di libercoli finto antichi che non provano nulla...
Le accuse alla Chiesa sono campagna mediatica cominciata guarda caso quando incomincia l'attacco della massoneria neio confronti di Santa Madre Chiesa.
Non ti sembra strano?
E non ti sembra strano che tutte le balle dell'inquisizione e dei presunti massacri arrivino da studi esclusivamente protestanti redatti a cavallo fra 800 e 900(periodo d'oro dell'anticlericalismo e dell'ateisimo, c'era una guerra contro la Chiesa allora) e proseguita oggi dai media marxisti(guarda i siti che trattano l'argomento NWO antiChiesa, guarda di chi è la firma politica...) non ti sorge il sospetto sia TUTTA propaganda dei protestanti?

A tirare le redini del mondo non sono forse i protestanti e la massoneria atea...
Ti invito a leggere i testi postati nella cartella Cattolica.


Ghergon
00giovedì 29 maggio 2008 14:42
Re: Re:
ritz2, 5/29/2008 7:50 AM:




Malleus maleficarum



e questa sarebbe l'arma segreta dei nemici della Chiesa?
Se lo tengano stretto...data 1928.............
Se si dovesse cominciare a parlare di chi diffonde questa roba...



_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 16:28
Re: Re: Re:
Ghergon, 29/05/2008 14.42:



e questa sarebbe l'arma segreta dei nemici della Chiesa?
Se lo tengano stretto...data 1928.............
Se si dovesse cominciare a parlare di chi diffonde questa roba...




Malleus maleficarum
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Malleus Maleficarum)
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Frontespizio di un'edizione del Malleus maleficarum risalente al 1669Il Malleus Maleficarum (trad. Il martello delle streghe) è un testo redatto nel 1486 dai frati domenicani Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, allo scopo di soddisfare l'urgenza di reprimere l'eresia e la stregoneria, espressa da Innocenzo VIII attraverso la bolla Summis desiderantes, del 1484. Fu adottato come testo principale e manuale di caccia alle streghe per antonomasia.[citazione necessaria]

All'epoca in cui venne pubblicato il Malleus vi erano molte eminenti personalità, anche in seno alla comunità cattolica, che dubitavano dell'esistenza delle streghe, considerando tali credenze delle mere superstizioni. Ma ve ne erano altrettante che invece credevano nei maghi, streghe e stregoni.[citazione necessaria] Il manuale, infatti, non fu mai adottato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica ma non fu mai inserito nell'indice dei libri proibiti mentre lo fu il Manuale dell'inquisitore del Masini e tutt'oggi c'è chi tende a rivalutarlo.[citazione necessaria] Riscosse tuttavia i consensi della quasi totalità degli inquisitori ed autorevoli ecclesiastici, nonché di giudici dei tribunali statali sive secolari, tanto che ne vennero pubblicate trentaquattro edizioni e oltre trentacinquemila copie impresse anche in edizione tascabile, secondo libro stampato dopo la Bibbia[citazione necessaria]. L'immediata e durevole popolarità di questo libro contribuì a scalzare l'autorevolezza di un precedente testo di riferimento per i casi di stregoneria: l'antico Canon episcopi che comunque, datato secoli prima, non risultava importante ai fini della caccia alle streghe. La proprozione di testi scritti da ecclesiali contro le superstizioni e di testi scritti per confermare l'esistenza di streghe, stregonie e maghi è di circa 1 contro 70 dai titoli tutt'oggi esistenti.[citazione necessaria]


Contenuto [modifica]
In questo testo la presenza di materiale originale è esigua: si tratta per lo più di una codificazione di credenze preesistenti, spesso estrapolate da testi più antichi quali il Directorium inquisitorum di Nicolas Eymerich (1376) e il Formicarius di Johannes Nider (1435).

La prima parte del libro affronta la discussione della natura della stregoneria. Parte di questa sezione spiega perché le donne, a causa della loro debolezza e a motivo del loro intelletto inferiore, sono per natura predisposte a cedere alle tentazioni di Satana. Il titolo stesso del libro presenta la parola maleficarum, (con la vocale femminile) e gli autori dichiarano (incorrettamente) che la parola femina (donna) deriva da fe + minus (fede minore). Il manuale sostiene che alcuni degli atti confessati dalle streghe, quali ad esempio le trasformazioni in animali o mostri, sono mere illusioni indotte dal Diavolo, mentre altre azioni, come ad esempio la possibilità di volare ai sabba, provocare tempeste o distruggere i raccolti sono realmente possibili. Gli autori, inoltre, si soffermano con morbosa insistenza sulla licenziosità dei rapporti sessuali che le streghe intratterrebbero con i demoni.

L’ultima parte si occupa di fornire istruzioni pratiche sulla cattura, il processo, la detenzione e l’eliminazione delle streghe. Si discute anche di quanta fiducia si debba riporre nelle dichiarazioni dei testimoni, le cui accuse sono spesso perpetrate per invidia e malizia; tuttavia gli autori affermano che i pettegolezzi pubblici sono sufficienti a condurre una persona al processo e che, anzi, una difesa troppo vigorosa da parte del difensore è prova del fatto che anche quest'ultimo è stregato. Il manuale fornisce indicazioni su come evitare che le autorità siano soggette alla stregoneria e rassicura i lettori sul fatto che, in quanto rappresentanti di Dio, i giudici sono immuni dai poteri delle streghe. Largo spazio è dedicato all'illustrazione di tecniche di estorsione delle confessioni e alla pratica della tortura durante gli interrogatori: in particolare viene raccomandato l’uso del ferro infuocato per la rasatura dell’intero corpo delle accusate, al fine di trovare il famoso marchio del Diavolo, che ne proverebbe la colpevolezza.


J.P. Morgan
00giovedì 29 maggio 2008 17:38
Re: Re:
Ghergon, 29/05/2008 14.38:




Qui ti volevo, una cosa sono le testimonianze millenarie della fede composta da centinaia di testi e di milioni di uomini che con la loro vita hanno testimoniato, altra sono i tentativi del diavolo con un paio di libercoli finto antichi che non provano nulla...
Le accuse alla Chiesa sono campagna mediatica cominciata guarda caso quando incomincia l'attacco della massoneria neio confronti di Santa Madre Chiesa.
Non ti sembra strano?
E non ti sembra strano che tutte le balle dell'inquisizione e dei presunti massacri arrivino da studi esclusivamente protestanti redatti a cavallo fra 800 e 900(periodo d'oro dell'anticlericalismo e dell'ateisimo, c'era una guerra contro la Chiesa allora) e proseguita oggi dai media marxisti(guarda i siti che trattano l'argomento NWO antiChiesa, guarda di chi è la firma politica...) non ti sorge il sospetto sia TUTTA propaganda dei protestanti?

A tirare le redini del mondo non sono forse i protestanti e la massoneria atea...
Ti invito a leggere i testi postati nella cartella Cattolica.






No a me sembra più strano che la Chiesa ha iniziato a prendere colpi proprio quando a smesso di ESSERE UNA POTENZA MONDIALE e di farsi leggi ad hoc...beh non che adesso non lo faccia, ma ora confronto a prima non è che l'ombra di quello che era il potentissimo Stato Pontificio.

x Azzurra :
wikipedia è im namo ai massoni, smettila di cercare le fonti da li.
_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 18:04
X Morgan:
E tu prepara le pallottole d'argento che tra poco serviranno! [SM=x268948]
_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 18:13
RE:Ghergon 28/05/2008 23.02
Parecchie di quelle la in alto sono balle scritte da sette di protestanti che si divertono a lanciare accuse maligne al cattolicesimo. l'inquisizione è una favola.
Non se ne può più di sentire falsificare la storia.

Potreste darci le prove concrete di quanto affermate?

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Il Malleus Maleficarum

[Tratto da "L'Inquisizione" di Michael Baigent e Richard Leigh, Marco Tropea Editore, Milano ~]




Per secoli, la Chiesa conservò un atteggiamento piuttosto confuso nei riguardi della stregoneria.
La maggior parte dei sacerdoti, soprattutto nelle zone rurali, era poco istruita e assai simile ai parrocchiani, dei quali condivideva la fede indiscussa nella realtà della stregoneria, nella possibilità che un'anziana donna del villaggio esercitasse poteri occulti, mandasse in rovina un raccolto, causasse malattie al bestiame e, addirittura, che fosse responsabile di tutte le morii apparentemente senza spiegazione. Che osservassero o no il voto di celibato, non dovevano sapere granché in tema di ginecologia e molti provavano repulsione per quelle che dovevano sembrar loro le impure complicanze del corpo femminile. Per il suo modo di affrontare quei problemi, per la fiducia e la sicurezza che ispirava alle altre donne, l'anziana del villaggio, quasi quotidianamente, metteva il prete di fronte alla prova pratica ed evidente della sua inadeguatezza e inferiorità. Per quei sacerdoti, quindi, la stregoneria era una realtà inconfutabile, una realtà che favoriva rivalità e risentimento.

Per tutto il XV secolo, però, il dogma ufficiale della Chiesa negò la realtà della stregoneria. I raccolti danneggiati, le epidemie di bestiame, le morti inspiegabili potevano essere attribuiti all'opera del diavolo o a cause naturali, ma non a una donna del villaggio. Per quanto riguardava la Chiesa, la stregoneria era una menzogna divulgata dal diavolo. Il peccato, perciò, consisteva non nella stregoneria, ma nel credere a essa e nelle pratiche legate a tale credenza, poiché era a causa di questa che la strega ha abbandonato il cristianesimo, ha rinnegato il battesimo, ha adorato Satana come suo Dio, si è concessa a lui anima e corpo e vive unicamente per essere il suo strumento nel compiere il male [...] che egli può attuare soltanto tramite un agente umano (Lea, H.Ch., A History of the Inquisition of the Middle Ages).

Era dal IX secolo che la Chiesa dichiarava frutto di fantasia i racconti di streghe che volavano durante ì Sabba; tuttavia, chiunque ci credesse, era accusato di allontanarsi dalla fede e, quindi, considerato "infedele e pagano". Questo atteggiamento sarebbe più tardi diventato un articolo della legge canonica: sì riteneva che chi credeva nella stregoneria avesse perso la fede e ceduto a un inganno e dunque doveva essere considerato eretico.

Intorno alla metà del XV secolo la posizione della Chiesa cominciò a cambiare. Nel 1458 un inquisitore, certo Nicholas Jaquerius, sostenne che "la setta delle Streghe" dell'epoca non aveva niente a che vedere con gli eretici citati nei relativi articoli della legge canonica; perché il potere che aveva era concreto, e non doveva essere semplicemente archiviato come una fantasia.
Nel 1484 la Chiesa fece un globale, spropositato voltafaccia: una Bolla papale capovolse la posizione precedente e riconobbe ufficialmente la stregoneria come entità reale. Nella Bolla, il pontefice dichiarava:


[...] Recentemente, è infatti arrivato alle nostre orecchie, non senza procurarci grande pena, che in certe regioni della Germania settentrionale, come pure nelle province, città e territori di Magonza, Colonia, Treviri, Salisburgo e Brema, numerose persone dell'uno e dell'altro sesso, incuranti della loro salvezza e deviando dalla fede cattolica, si sono abbandonati a demoni, succubi e incubi, e facendo ricorso ad incantesimi, sortilegi, congiure, altre infami attività superstiziose e pratiche magiche, hanno sgozzato bambini ancora nel grembo della madre, vitellini e bestiame, hanno fatto seccare i raccolti, reso uomini impotenti e donne sterili, di modo che i mariti non potessero andare con le mogli e le mogli non potessero ricevere i loro mariti [...] (Bolla di Innocenzo VIII, "Summis desiderantibus affectibus", 1484).

Sette anni dopo, nel 1491, dall'università di Colonia fu diramato un documento con la notifica che qualunque affermazione contro la realtà della stregoneria, "sarebbe incorsa nella colpa di ostacolare l'Inquisizione".
Con maggiore tortuosità retorica, quella stessa concezione veniva resa, poco tempo dopo, inappellabile dall'inquisitore della città di Como, il quale sosteneva:

Numerose persone sono state arse per aver preso parte al Sabba, la qual cosa non si sarebbe potuta fare senza l'assenso del papa, nel che consiste la bastevole prova che l'eresia era reale, perché la Chiesa punisce soltanto le colpe evidenti (Lea, H.Ch., A History of the Inquisition of the Middle Ages).

Secondo uno storico moderno:

Insoddisfatti delle semplici accuse di stregoneria, e del fatto che a essa si facesse risalire qualsiasi pratica di magia, i giudici volevano ora rappresentare lo stregone come appartenente a una cospirazione demoniaca contro la religione e i suoi fedeli. Lo stregone, dedito a mirate e singole azioni di malvagità rivolte nemici particolari, cedeva il passo a una confraternita di streghe impegnata nella distruzione della cristianità (Kieckhefer, Magic of the Middle Ages).

In passato credere nella stregoneria era un eresia; ora improvvisamente, diventava un'eresia non crederci.
Si era instaurato un meccanismo automatico attraverso il quale per chiunque la Chiesa avesse riconosciuto come nemico non ci sarebbe più stata via di scampo. Si creò un clima generalizzato di sospetto. E potevano essere cercati dei capri espiatori anche per rispondere dei disastri naturali, esonerando in tal modo sia Dio che il diavolo. Data l'accesa misoginia degli inquisitori, quei presunti responsabili erano quasi sempre donne.


Nella Bolla del 1484, che dava ufficialità alla stregoneria papa Innocenzo VIII faceva due nomi:
E anche se i nostri diletti figli, Heinrich Kramer e Johann Sprenger [...] sono stati delegati come inquisitori con lettera apostolica [...] decretiamo che ai suddetti inquisitori venga data potestà di giusta riprensione, incarcerazione e punizione di chiunque, senza permesso e senza limitazione (Bolla di Innocenzo VIII, "Summis desiderantibus affectibus", 1484).
Heinrich Kramer era un domenicano che, intorno al 1474, era già stato nominato inquisitore per il Tirolo e per la città di Salisburgo, dove fu direttore spirituale della chiesa domenicana. Nel 1500 sarebbe stato nominato nunzio apostolico e inquisitore per la Boemia e la Moravia. Il suo collega, Johann Sprenger, anche lui domenicano, era il priore del convento dell'ordine, a Colonia. Nel 1480 divenne preside della facoltà di teologia, un anno più tardi fu nominato inquisitore delle province di Colonia, Magonza e Treviri e, nel 1488, fu messo a capo dell'intera regione.

Intorno al 1486, due anni dopo essere stati citati dal papa, Heinrich Kramer e Johann Sprenger pubblicarono un libro che rappresenta certamente una delle opere più miserabili - nel senso più profondamente morale del termine - e indegne dell'intera storia della civiltà occidentale. Il suo titolo era Malleus Maleficarum (Il maglio delle streghe), in riferimento alla pesante mazza che sarebbe stata usata per schiacciarle e, davvero, con le sue cinquecento e più pagine, il libro rappresenta, anche nell'edizione moderna, un pesantissimo maglio.

Nel 1520, appena trentaquattro anni dopo la sua uscita, era ormai talmente popolare, da avere raggiunto la tredicesima edizione; anzi, le ristampe si sono susseguite fino ai giorni nostri e, cosa davvero aberrante, ci sono ancora persone che lo prendono sul serio. Nel 1986 è stato nuovamente tradotto in inglese ed esaltato con un entusiastico panegirico da Montague Summers, un eccentrico aspirante esorcista, autonominatosi esperto di vampiri e di lupi mannari. Secondo Summers, il Malleus è "uno dei più importanti e ponderosi libri del mondo". Nel caso tale lode possa apparire tiepida e modesta, Summers aggiunge:


È un'opera che cattura irresistibilmente l'attenzione di tutti coloro che pensano, vedono, o stanno cercando dì vedere, la realtà ultima che sta alla base degli eventi della materia, del tempo e dello spazio.

Non esitando a entrare nei sinistri e spesso pornografici particolari, il Malleus si incarica di descrivere tutte le supposte manifestazioni di stregoneria, nella pretesa di rappresentare un esaustivo manuale fai-da-te non solo per gli inquisitoli, ma anche per giudici, magistrati e autorità secolari di ogni livello, e, per estensione, per qualunque cittadino abbastanza anormale da trovare una ragione o una "sragione" sufficiente a fargli sospettare la presenza di stregoneria attorno a sé.
Ma, in verità, il libro sembra piuttosto rappresentare un compendio di psicopatologia sessuale e l'illuminante descrizione di una sfrenata fantasia deviante. Con un'ossessività che salterebbe immediatamente agli occhi di qualunque psicologo moderno, il testo si concentra o, meglio, si fissa in modo maniacale sulla copulazione con il diavolo, su congiungimenti carnali con incubi e succubi, e su varie altre forme di esperienze erotiche e di attività (o di passività) sessuale, che un'immaginazione malata attribuisce alle forze demoniache. Inoltre, offre tecniche di diagnosi e prognosi delinea procedure terapeutiche e punizioni riabilitatone, fornisce formule e ricette per gli esorcismi, e tutto ciò con classico spirito e ambizione enciclopedici.

Effettivamente, per gli inquisitori, e non solo per loro, divenne una specie di surrogato della Bibbia. Come dice Montague Summers - una volta tanto, a ragione - nella sua mal riposta apologia, il Malleus

si trovava sul banco di ogni giudice e sullo scrittoio di ogni magistrato: era l'autorità ultima, irrefutabile, indiscutibile. Veniva riconosciuto non solo dall'assemblea legislativa cattolica ma anche da quella protestante.


Il Malleus inizia affermando esplicitamente:

La credenza che le streghe esistano è una parte talmente essenziale della fede cattolica, che sostenere ostinatamente l'opinione opposta sa manifestamente di eresia.

Si tratta evidentemente di un'eco della Bolla papale del 1484, che rovesciava la precedente opinione della Chiesa riconoscendo ufficialmente l'esistenza della stregoneria.
Avendo esposto le sue premesse di base, il Malleus procede nella sua esposizione:

Questo è ciò che proponiamo: i diavoli, con le loro arti, causano alcuni effetti per mezzo della stregoneria, eppure è vero che senza l'assistenza di un qualche mediatore, non possono fare niente [...] non sosteniamo che possono causare danni senza l'assistenza di un mediatore, ma che per suo tramite possono portare infermità, e qualunque altra pena, e che tutto ciò è reale.

In altre parole, le forze demoniache sono prive di poteri autonomi e possono fare il male solo tramite un agente umano. Di conseguenza, sono gli esseri umani i veri colpevoli delle sventure che prima venivano attribuite o all'imperscrutabile volontà divina, o all'attività della natura, o alla malvagità del demonio; tutte cose al di fuori della portata dell'Inquisizione. Ma ormai, per qualsiasi infortunio nell'ordinato funzionamento dell'esistenza, ci sarebbe stato un colpevole da punire.
Secondo l'ardita logica del Malleus, le streghe al massimo del loro potere possono provocare tempeste di pioggia o di grandine, invocare i fulmini e farli cadere su uomini e animali, causare la peste e uccidere neonati per offrirli in sacrificio alle forze diaboliche. Quando nessuno le vede, possono far cadere i bambini nei corsi d'acqua e farli affogare; possono far impazzire un cavallo mentre ha in groppa il cavaliere, suscitare negli uomini un amore forsennato o un odio furibondo; possono uccidere persone e animali con uno sguardo, il famoso "malocchio"; possono rivelare il futuro e volare "con il corpo o con la mente".
Il Malleus ammette che alcuni inquisitoli si dimostrano eccessivamente prudenti nel punire, per la paura di aggressioni o vendette del demonio contro di loro. Perciò fa un tentativo, in verità debolissimo, per essere rassicurante, affermando che le streghe

non possono causare ingiuria agli inquisitori o ad altri funzionari perché essi sono i dispensatori della pubblica giustizia. Si potrebbero addurre molti esempi come prova, ma il tempo a disposizione non lo permette.

Il tempo era davvero poco: gli autori del Malleus dovevano ancora scrivere cinquecento pagine per sviluppare le loro tesi. Perciò si limitarono a offrire un altro briciolo di rassicurazione:

Ci sono tre classi di uomini benedetti da Dio, a cui quella razza detestabile non può fare del male con la propria arte diabolica. La prima è quella di coloro che amministrano la giustizia contro i mediatori del demonio, e per l'autorità del proprio ufficio li perseguono. La seconda è quella di coloro i quali, secondo i riti tradizionali e santi della Chiesa, fanno legittimo uso del potere e della virtù che la Chiesa tramite il suo esorcismo concede con l'aspersione dell'acqua santa, con l'offerta del sale consacrato, con l'accensione delle candele benedette [...] la terza classe è quella degli uomini che, in modi diversi e innumerevoli, sono benedetti dai santi angeli.
In altre parole, anche la Chiesa si serve di superstizioni, di pratiche e di rituali magici, ma essi sono sostanzialmente rispettabili proprio perché nella Chiesa hanno la loro derivazione. Nei "santi angeli" la Chiesa riconosce i propri misteriosi e incorporei alleati, che sono immensamente più potenti dei misteriosi e incorporei alleati della strega:

Perché gli esorcismi della Chiesa hanno lo scopo preciso, essendo rimedi assolutamente efficaci, di difendere se stessi dalla malvagità delle streghe.

Il Malleus è pragmaticamente, anzi, psicoticamente, misogino. Per quanto coraggiosi potessero mostrarsi nella lotta contro i poteri invisibili, gli autori avevano un terrore delle donne che rasentava la follia; le consideravano intrinsecamente deboli e, per definizione "peccatrici". La donna "è un animale imperfetto, che inganna per natura";"incline a vacillare in materia di fede religiosa", "istintivamente bugiarda", "bella a guardarsi, contaminante a toccarsi e mortale a possedersi"; è biasimevole in tutto, perché "ogni stregoneria deriva dal desiderio carnale, che nella femmina è insaziabile".Se tutte le donne avvenenti suscitavano un particolare sospetto, lo stesso avveniva per le levatrici, per la loro intima conoscenza ed esperienza di quelli che gli inquisitori consideravano i misteri femminili. Era credenza comune che i bambini nati morti fossero in realtà stati uccisi dalla levatrice come sacrificio al demonio. Anche quelli deformi, sfigurati, malati, o anche solo irrequieti, erano frutto dell'azione magica della levatrice. Grazie alla fiducia che ispirava nelle altre donne, e per la concorrenza che faceva all'autorità del prete, la levatrice era un bersaglio ideale; era proprio su di lei che l'inquisitore poteva fare pratica, poteva affilare e perfezionare impunemente le proprie inclinazioni depravate.
Il Malleus è spietatamente inflessibile con le ragazze sedotte e abbandonate;


Quando una giovane è stata corrotta, ed è stata disdegnata dal suo amante dopo che ha copulato con lui senza pudore nella speranza e con la promessa di matrimonio, e si è ritrovata delusa in tutte le sue speranze e sprezzata da tutti, si rivolge all'aiuto e alla protezione dei diavoli.

Naturalmente, il seduttore non è stigmatizzato in alcun modo e, anzi, fa intendere il Malleus, è una vittima potenziale della stregoneria.
Il libro non esita a interpretare come stregoneria qualunque tipo di comportamento che gli autori non riescano a spiegarsi: gli effetti di una droga, come la cornuta o i "funghi magici", o la masturbazione, o una sensuale esposizione di nudità.

Spesso le streghe sono state viste sdraiate sulla schiena nei prati o nei boschi, nude sino all'ombelico, ed era evidente dalla disposizione degli arti e degli organi relativi alle parti veneree e all'orgasmo, come anche dal movimento delle gambe e delle cosce, che stavano copulando con i demoni noti come Incubi, anche se questi erano invisibili agli astanti.

Il libro offre anche una spiegazione razionale, che deve aver lenito l'orgoglio ferito di molti mariti traditi:

È pur certo che possa essersi verificato quanto segue. Vari mariti hanno effettivamente visto un Incubo accoppiarsi con la propria moglie, anche se in un primo momento hanno ritenuto che non si trattasse di un diavolo ma di un uomo. E quando hanno afferrato un'arma, per cercare di trapassarlo da parte a parte, il diavolo è improvvisamente scomparso, rendendosi invisibile.

Il Malleus cita altre presunte manifestazioni e pratiche stregonesche. Menziona l'uccisione di bambini, con conseguente cottura e consumo delle loro carni. Descrive i vari modi in cui le streghe si legavano alle forze demoniache. Discute della pratica di infilare spilli in immagini di cera. Più volte, con fissazione ossessiva, torna su argomenti sessuali. Non di rado le ossessioni sessuali si trasformano in fantasie farneticanti; per esempio, si racconta di

streghe che [...] raccolgono organi maschili in gran numero, fino a venti o trenta membri insieme, e li mettono nel nido di un uccello, o li chiudono in una scatola, dove si muovono come vivi, e vengono nutriti a orzo e grano.

Immagini come queste vengono attribuite a un'illusione demoniaca, causata "dalla confusione procurata all'organo della vista mediante la trasformazione dell'immaginazione mentale in facoltà visiva", tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci se gli autori dell'opera, anche solo per concepirle, non abbiano fatto uso essi stessi di sostanze allucinogene, oppure se non disponessero di una fantasia persino più tormentata e anomala di quella di Hieronymus Bosch.

Il Malleus è particolarmente ossessionato dai rapporti sessuali con le entità demoniache immateriali: incubi, quelle maschili, e succubi, quelle femminili. Il frutto di queste copule con demoni incorporei erano le polluzioni notturne; di conseguenza, gli autori si preoccupavano molto dello sperma. Usando dettagli clinici, esaminano il problema dell'effettiva materialità dell'atto sessuale dei demoni, cioè se esso "sia sempre accompagnato dall'emissione di sperma". In caso affermativo, si interrogano sulla provenienza dello sperma, se sia di sostanza demoniaca o se sia stato rubato a una creatura mortale. Si passa poi a un attento esame qualitativo: con quale criterio vengono scelti gli uomini a cui trafugare il seme? Lo sperma emesso in una polluzione "innocente" può essere raccolto dai demoni e, per così dire, riciclato? Nessuna possibilità è lasciata senza approfondimento.
Per gli autori del Malleus, la pratica sessuale con entità incorporee era una trasgressione terribilmente grave ed empia, perché rappresentava una blasfema parodia del concepimento di Gesù nel seno di una Vergine, a opera dello Spirito Santo. Quattro secoli dopo, il romanziere Joris-Karl Huysmans sarebbe ritornato sull'oscuro, innominabile e, alla fin fine, imperdonabile "peccato contro lo Spirito Santo'. Quel peccato, per il quale si diceva che non ci fosse possibilità di perdono, e la cui natura era sempre stata scrupolosamente tenuta segreta dalla Chiesa, Huysmans volle identificarlo con la parodia sacrilega della nascita del Bambino dalla Vergine, implicita nell'accoppiamento con un'entità immateriale. Quasi certamente aveva ragione, ma quel terribile segreto poteva, in fondo, non essere tale. Nel Dottor Faust di Marlowe, per esempio, scritto quando il Malleus, pubblicato per la prima volta solo un secolo prima, era ancora largamente in uso, Faust si serve di fattori demoniaci per evocare l'ombra di Elena di Troia, qualificata come succubo. Ed è solo dopo essersi congiunto sessualmente con lei che il suo fato si compie ed egli è irrevocabilmente dannato.

L'Inquisizione, armata del Malleus Maleficarum, instaurò un regno di terrore in tutta l'Europa. Nelle inchieste e negli interrogatori, la regola che veniva applicata alle prove era semplicissima: qualunque fatto su cui giurassero due o tre testimoni veniva accettato come vero e anche come definitivamente provato. Si faceva largo uso di domande trabocchetto, escogitate allo scopo di raggirare sia il sospettato che il testimone. Per esempio, la domanda poteva essere

se credeva o no che esistesse la stregoneria, e che si potessero scatenare tempeste o affatturare uomini e animali. È da notare che, inizialmente, la maggior parte delle streghe affermava di no.


Se la persona imputata negava di crederci, la domanda successiva arrivava con la violenza di una trappola che scatta: «Allora, le streghe bruciate sono state condannate ingiustamente? E il malcapitato, o la malcapitata, era costretto a dare una risposta». E neanche importava quale fosse, perché la colpevolezza era certa, dal momento che non credere nella stregoneria era già di per sé un'eresia.
Quando una strega veniva arrestata, si prendevano complicate precauzioni per neutralizzare i suoi poteri: per negarle il contatto con la terra, e attraverso di essa con le regioni infernali, veniva trasportata tenendola sollevata su un'asse di legno oppure in un cesto; quando si trovava davanti al giudice doveva rimanere voltata di spalle: in tal modo le era impossibile qualunque tentativo di ammaliarlo con lo sguardo; e sia i giudici che il personale coinvolti nel processo, "non dovevano lasciarsi toccare da lei e, particolarmente, dovevano fare in modo di non venire in contatto con le sue braccia o le sue mani nude". Ai giudici veniva anche consigliato di portare al collo, appesi a un laccio o a una catenella, erbe benedette e sale consacrato durante la domenica delle Palme, sigillati in una speciale cera, anch'essa benedetta. Nonostante le ripetute rassicurazioni di immunità, era sempre meglio non correre rischi.
Il processo veniva portato avanti con una conoscenza piuttosto sofisticata della psicologia. Le tecniche impiegate riflettevano la notevole esperienza acquisita nell'ottenere e nell'estorcere informazioni. Gli inquisitori sapevano che la mente dell'indagato spesso era il suo peggior nemico, che la paura nasce nella solitudine e nell'isolamento, e che spesso può produrre risultati soddisfacenti quanto la violenza fisica. Così, la paura della tortura, per citare l'esempio più ovvio, veniva provocata e alimentata fino a che non si trasformava in uno stato talmente parossistico di panico da vanificare la necessità della tortura stessa. Se l'accusato non confessava subito, gli veniva detto che sarebbe seguito un interrogatorio sotto tortura, però solo dopo un certo periodo di tempo. Il Malleus consiglia

che l'accusato sia denudato o, se è femmina, che venga prima condotta nelle celle penali e lì denudata da donne oneste e di buona reputazione.

Successivamente, i giudici potevano "interrogarla con moderazione, senza spargimento di sangue", ma solo

dopo avere tenuto l'accusata in uno stato di attesa, rinviando continuamente il giorno dell'interrogatorio, e usando spesso la persuasione verbale.

L'inquisitore era incoraggiato a utilizzare una strategia che è oggi ben nota, quella di un poliziotto "inflessibile" e di uno "malleabile"

che ordini agli incaricati di legarla con corde a una macchina di tortura; e che essi obbediscano prontamente ma non con gioia, anzi mostrando di essere turbati dal loro compito. Che venga poi liberata di nuovo, portata da un'altra parte, e che si provi ancora a persuaderla; e nel persuaderla, le si dica che può evitare la pena di morte.
Il Malleus consiglia una palese doppiezza: a un'accusata si poteva anche promettere la vita, ma la vita sarebbe stata in carcere, a pane e acqua.

E che non le si dica, quando le si promette la vita, che così sarà messa in prigione; ma venga condotta a credere che le sarà imposta qualche altra penitenza, come l'esilio.


Comunque, per ottenere quelle dubbie concessioni, doveva denunciare e rivelare l'identità di altre streghe. Del resto, si affretta a chiarire il Malleus, la promessa di avere salva la vita non doveva essere davvero mantenuta: non c'era alcun obbligo di rispettare la parola data a una strega. Molti inquisitoli infatti

pensano che, dopo essere stata messa in carcere, la promessa di risparmiarle la vita dovrebbe essere mantenuta per un po', ma dopo un certo periodo la donna dovrebbe essere bruciata.

O, in alternativa,

il giudice può promettere, senza rischi, la vita all'accusata, ma in modo tale da liberarsi dell'incombenza di pronunciare la sentenza di morte, deputandola a un altro giudice al posto suo.

Quando una strega veniva riportata in cella dopo una seduta di tortura, il giudice doveva assicurarsi che

nel tempo di pausa ci [fossero] sempre delle guardie con lei, in modo da non lasciarla mai sola, per paura che il diavolo la [spingesse] a suicidarsi.


In altre parole, anche un suicidio o un tentato suicidio, causato dallo strazio o dal terrore, veniva interpretato come un'ispirazione del demonio, e perciò come un'ulteriore prova di colpevolezza.
In tal modo, gli inquisitori discolpavano se stessi. Quando qualche sventurata donna tentava di suicidarsi infilandosi nella testa gli spilloni con cui fermava sui capelli la cuffia, dicevano: "L'abbiamo trovata in questo stato, come se avesse voluto infilarli nelle nostre teste". Anche quei folli atti di disperazione venivano attribuiti a intenzioni malevole e aberranti, al fine di produrre prove di colpevolezza.
I suicidi e i tentati suicidi erano ovviamente piuttosto comuni. Il Malleus riferisce di streghe che "dopo avere confessato i loro crimini sotto tortura, [hanno cercato] di impiccarsi", oppure che "approfittando della disattenzione delle guardie, si sono impiccate con i lacci delle scarpe o con gli abiti".
Se, nonostante la tortura, la strega si rifiutava ancora di confessare, il Malleus consigliava stratagemmi mi più cervellotici. L'accusata, per esempio, poteva essere portata in una casa, i cui proprietari dovevano "fare finta di partire per un lungo viaggio e di lasciarla sola". E poi

Si faccia in modo che qualcuno di sua conoscenza [...] vada a trovarla e le prometta che sarà messa in completa libertà se gli insegnerà come si effettuano certe magie. E il giudice ponga mente che in questo modo molte hanno confessato e sono state condannate.

Come ultima risorsa, il Malleus consiglia il più sfacciato e incredibilmente spudorato imbroglio:

E che, infine, il giudice entri e prometta che avrà misericordia, con la segreta, intima intenzione che ciò che intende è che sarà misericordioso verso se stesso e verso lo Stato; perché tutto quello che viene fatto per lo Stato è un atto di misericordia.


Ai giorni nostri, abbiamo tutti esperienza di come un qualche "timore" collettivo possa crescere progressivamente, come per contagio psicologico, e assumere proporzioni di vera e propria isteria di massa. Durante gli anni cinquanta, negli Stati Uniti, ci fu l'ossessiva crociata del senatore Joseph McCarthy per scovare presunti comunisti. Nel dramma Il crogiolo il commediografo Arthur Miller attaccò la campagna di McCarthy usando, per analogia, la metafora dei processi di stregoneria svoltisi a Salem nel XVII secolo. Grazie all'opera di Miller l'espressione "caccia alle streghe" è diventata un diffuso modo di dire moderno, per indicare qualunque tentativo di snidare presunti nemici instillando e diffondendo la paura collettiva. Ancora più di recente, abbiamo conosciuto altre forme di panico di massa. In seguito alle tensioni con la Libia, sotto la presidenza di Ronald Reagan, parecchi turisti americani hanno modificato i loro progetti di vacanza per evitare, terrorizzati, i voli internazionali. Si è verificato il caso, in Gran Bretagna, di intere comunità di cittadini sospettate di avere compiuto violenza sui minori durante riti satanici, con il risultato che decine e decine di genitori sono stati allontanati dai figli con la forza. Considerati questi esempi, è facile capire come la paura della stregoneria potesse avere raggiunto le proporzioni di una vera e propria epidemia di panico, quando si consideri che era stata diffusa dalla suprema autorità religiosa del tempo; anzi, come fosse potuta diventare, a tutti gli effetti, l'equivalente psicologico della peste. Secondo uno storico:

La paura delle streghe era sostanzialmente una malattia dell'immaginazione, creata ed eccitata dalla persecuzione contro la stregoneria. Dovunque un inquisitore o un magistrato civile si recasse a cancellarla con il fuoco, intorno a lui spuntava una messe di streghe.

Parlando della Chiesa, lo stesso storico osserva:

Qualunque inquisitore decidesse di combattere la stregoneria, diventava, con la propria azione, un missionario che ne diffondeva ancora di più il seme.


La delirante persecuzione contro le streghe cominciò sotto gli auspici dell'Inquisizione, quando la Chiesa esercitava ancora una supremazia indiscussa sulla vita religiosa dell'Europa. L'Inquisizione era talmente

concentrata sulla stregoneria, che ben presto si sarebbe lasciata cogliere del tutto alla sprovvista dall'avvento di una minaccia assai più seria, che avrebbe assunto l'identità di un monaco apostata di nome Martin Lutero.

È comunque giusto ricordare che, trent'anni dopo la pubblicazione del Malleus Maleficarum, l'insensata caccia alle streghe avrebbe conquistato anche le giovani Chiese protestanti.

Nella seconda metà del XVI secolo, dunque, sia i cattolici sia i protestanti mandarono al rogo non due o tre, ma centinaia di donne accusate di stregoneria: e questo delirio incendiario sarebbe proseguito per più di un secolo, raggiungendo il suo culmine nella sanguinosa guerra dei Trent'anni, svoltasi fra il 1618 e il 1648. Fra il 1587 e il 1593 l'arcivescovo di Treviri fece giustiziare trecentosessantotto streghe, il che equivale alla media di una e mezzo alla settimana. Nel 1585 due villaggi tedeschi subirono una tale decimazione che in entrambi rimase viva una sola donna. Lungo un arco di tre mesi, cinquecento presunte streghe furono condannate al rogo dal vescovo di Ginevra. Fra il 1623 e il 1633 il principe e arcivescovo di Bamberga ne fece morire tra le fiamme più di seicento. Nei primi anni del XVII secolo novecento persone furono bruciate dal principe e vescovo di Würzburg, tra cui il suo stesso nipote, diciannove sacerdoti, e alcuni bambini accusati di avere avuto rapporti sessuali con il demonio. In Inghilterra, nel periodo del "protettorato", anche Cromwell si servì di un "generale-scova-streghe", il famigerato Matthew Hopkins. Alla fine del Seicento l'isterismo si era propagato anche al di là dell'Atlantico, alle colonie puritane del New England, dando luogo ai tristemente famosi processi di Salem, quelli che avrebbero fornito lo scenario alla commedia di Arthur Miller.

Tuttavia, i peggiori eccessi protestanti non riuscirono mai a uguagliare quelli della Chiesa di Roma,
in seno alla quale l'Inquisizione si espresse al massimo delle proprie potenzialità, vantandosi apertamente di avere bruciato, con un calcolo approssimato per difetto, trentamila streghe lungo un arco di centocinquant'anni. La Chiesa aveva sempre manifestato una tutt'altro che piccola tendenza alla misoginia e l'operazione contro la stregoneria le fornì un mandato su larga scala per una crociata contro le donne e tutto ciò che era femminile.

_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 18:14
J.P. Morgan
00giovedì 29 maggio 2008 18:26
Michael Baigent e Richard Leigh sono conosciutissimi e temutisssimissimi pedofili satanisti e necromanti [SM=x268947] , le fonti a cui attingi sono inattendibili...

ok ok sto diventando un po monotono... [SM=x268948]

_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 18:56
[SM=x268924]
_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 19:04

"Malleus Maleficarum" (Il maglio delle streghe)
Tratto dal libro La mafia della sanità

Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura. Se “confessavano" erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece "non confessavano" erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non sfuggiva nessuno.

Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega ... in ogni caso moriva! In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all'80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto. La famiglia intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti per bruciarne le ossa. Il manuale dell'Inquisizione, il Malleus Maleficarum (il maglio delle streghe) stabiliva che la strega accusata doveva essere "spesso e frequentemente esposta alle torture". Questo regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione del papa. Le cacce alle streghe erano campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato.

A cosa serviva il terrore? A dominare e sfruttare le popolazioni, sottomettere i ribelli, imporre una religione non voluta dal popolo e arricchire i dignitari (le autorità religiose) e i loro complici (gli inquisitori). Questi ultimi godevano di privilegi particolari ed erano al di sopra della legge.

Perché le donne costituivano il bersaglio preferito? Perché si voleva eliminare il principio femminile. Il ruolo naturale di guide da esse esercitato nella comunità minacciava il potere delle autorità (principio maschile). Le donne si occupavano della salute (gli uomini imparavano da loro) e trasmettevano le tradizioni; le più anziane arbitravano con saggezza le contese. Avevano un potere e una forza naturali, incarnavano la sovranità del principio femminile con i suoi valori di conservazione, protezione, aiuto reciproco, condivisione... trasmettevano forza alla popolazione.

Alcune personalità famose caddero vittime dell’Inquisizione. La più nota è senza dubbio Giovanna d'Arco, la pastorella che assunse il comando dell'esercito, salvò la Francia dall'invasione nemica e rimise in trono il legittimo sovrano. Fu però accusata di stregoneria ed eresia perché indossava i pantaloni e cavalcava come un uomo e fu quindi bruciata viva. Ora però è canonizzata.
Uomo o donna, chiunque usasse la testa costituiva una minaccia alla ricchezza e al potere di una minoranza di privilegiati e andava quindi eliminato. Una donna simile veniva giudicata una strega e bruciata, dopo di che ci si impadroniva dei suoi beni. Qualunque donna non sposata dotata di un'abilità insolita o caratterizzata da un tratto particolare (per esempio i capelli rossi) rischiava l'accusa di stregoneria e quindi la morte. Le autorità dichiaravano che non considerare pericolose le streghe era una convinzione eretica.

Le autorità (regie, aristocratiche, religiose o finanziarie) hanno sempre combattuto il principio femminile per proteggere il sistema patriarcale di dominio e sfruttamento, a spese delle donne, mutilate ed eliminate fisicamente.
Questo vale ancora oggi. Il regime di terrore si perpetua, in forma più sottile: la storia non finisce mai di ripetersi.
Il Rapporto Flexner


Dal 1910 al 1925, in base alle regole stabilite dal Rapporto Flexner, l'A.M.A. (American Medical Association) e l'A.A.M.C. (Association of American Medical Colleges) eliminarono la maggioranza dei terapisti non ufficíali, in particolare le donne e i neri. In nome della scienza e della qualità terapeutica, si imponeva alle scuole di medicina di attenersi ai dettami del Rapporto Flexner: un vero regime del terrore sanitario. Le università dovevano assumere l'impostazione "scientifica" stabilita da questo rapporto e finanziata dalla Fondazione Rockefeller, altrimenti erano minacciate di chiusura.
A quell'epoca il numero dei terapisti che ricorrevano alla medicina dolce era il doppio di quello dei seguaci dell'ortodossia (medicina allopatica). Venivano allora insegnate l'omeopatia, la fitoterapia e le manipolazioni fisiche, come l'osteopatia e il massaggio. La riforma sanitaria eliminò queste discipline facendo passare il numero di facoltà di medicina da 650 a 50 e il numero di studenti da 7.500 a 2.500. La salute cadde nelle mani dell'élite ricca maschile e la medicina divenne uno strumento al servizio della finanza: le fondazioni Carnegie e Rockefeller avevano infatti sovvenzionato il Rapporto Flexner e la sua applicazione. La grande finanza assunse quindi il controllo della salute, che da allora sfrutta con i risultati disastrosi che ben conosciamo. I suoi complici sono i medici, che godono di privilegi quali il potere, il denaro e il prestigio. Si tratta di un monopolio nord-americano. Qualunque tentativo di pratica delle medicine dolci viene severamente represso. In nome del benessere della popolazione, si accusano questi terapisti di essere eretici e ciarlatani e si moltiplicano le intimidazioni, i divieti, le cause giudiziarie. L’Inquisizione esiste ancora e la caccia alle streghe continua...
La Dichiarazione di Alma Ata

Nel 1977 la Dichiarazione di Alma Ata attribuiva all'O.M.S.
(Organizzazione Mondiale della Sanità) la facoltà di estendere l'applicazione del Rapporto Flexner al mondo intero. Proclamando il diritto alla salute e al benessere per tutti i popoli della Terra, si stabilivano i criteri e regole internazionali per le pratiche terapeutiche. Il controllo della salute passava così dai governi nazionali al governo mondiale. I singoli paesi venivano insomma spossessati dalla sovranità in campo sanitario, che veniva attribuita a un potere internazionale, il cui ministero della sanità era l'O.M.S.
Ma chi è a capo dell'O.M.S.? Nient'altro che i finanzieri mondiali, i responsabili del Rapporto Flexner e della sua applicazione. E cosa significa diritto alla salute?
Vuol dire diritto alla medicalizzazione. Che lo si voglia o no, la porta è stata spalancata a livello mondiale alla medicina per la malattia. Si impongono così vaccini e medicinali a tutte le popolazioni del pianeta, meravigliandosi poi per le devastazioni dell'AIDS...

Questa manovra da parte della finanza internazionale è astuta e sottile.
Quando le popolazioni dei nostri paesi, prendendo coscienza del dominio dell'industria sulla salute e della corruzione governativa, fanno pressione perché le cose cambino, si presentano dei "salvatorí": le autorità internazionali che, in nome del benessere di tutte le popolazioni, assumono il controllo della sanità mondiale. Noi non ci capiamo niente e le approviamo; chi oserebbe dubitare delle buone intenzioni dell'O.M.S.? Ma non ci siamo mai chiesti chi controlla questa organizzazione? La risposta è semplice: l'ONU, cioè il braccio politico della finanza internazionale. In maniera sempre più subdola, le autorità sanitarie e politiche ci spossessano dei nostri beni e dei nostri diritti, stabiliscono regole e formulano leggi per sfruttarci. E’ il regime del terrore sanitario, un monopolio internazionale.
Guai a chi si oppone! L’Inquisizione esiste ancora e la caccia alle streghe continua a livello mondiale. MALLEUS


RAPPORTO ALMA ATA
MALEFICARUM
FLEXNER Mondo
Europa U.S.A. - Canada
Medio Evo 1910 1977
www.disinformazione.it/Maleficarum.htm
J.P. Morgan
00giovedì 29 maggio 2008 20:24
Eh, non è un caso allora che i CAttolici stanno incominciando a sparire proprio da quando hanno smesso di fare ste porcherie per mantenersi i "Fedeli"....e purtroppo (dico purtroppo ma ne sono contento) si salvano solo grazie al Sud America e qualche paese Africano in Europa grazie a Dio ce ne sono sempre di meno..e anche meno preti..ci sono solo spagna Portogallo e la solita Italia ignorante che resistono ancora...poi basterà che la televisione e la radio sarà roba di massa anche in Africa e sud America, e i cattolici spariranno anche da li.
_Azzurra_
00giovedì 29 maggio 2008 20:36
Io di porcherie ne vedo ancora tante, beato te che vedi positivo...

Ma gli esorcismi che vengono effettuati dai sacerdoti del vaticano non ti fanno pensare che detengono un potere"SOPRANNATURALE" per i poveri sprovveduti che si credono INDEMONIATI?

Non comprendi come Satana abbia in mano le deboli menti?
Non mi sembra davvero cambiato molto dalL 'epoca dell'inquisizione...

Ghergon
00giovedì 29 maggio 2008 21:31
Re: Re: Re:
J.P. Morgan, 5/29/2008 5:38 PM:




No a me sembra più strano che la Chiesa ha iniziato a prendere colpi proprio quando a smesso di ESSERE UNA POTENZA MONDIALE e di farsi leggi ad hoc...beh non che adesso non lo faccia, ma ora confronto a prima non è che l'ombra di quello che era il potentissimo Stato Pontificio.

x Azzurra :
wikipedia è im namo ai massoni, smettila di cercare le fonti da li.



Che lo Sato pontificio sia stata una potenza mondiale è una tua invenzione
Mai lo fu.
Basta pensare all'america che è sempre stata massonica o al protestantesimo che interessa mezza europa da vari secoli.
La Chiesa è sempre stata perseguita dal demonio, questa è la verità e mai ha dominato qualcuno.

Che facesse leggi ad hoc è un altra tua fantasia...quali leggi fra l'altro potresti elencarmene almeno una?

Io non posso fare un corso di storia, informati prima di venire qui a fare queste sparate di parte. [SM=g27822]
Vedo che non accetti ragionamenti logici.

Invece ti quoto per wikipedia.


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