La musica forma ghiacci diversi

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Ghergon
00domenica 14 maggio 2006 21:39
La musica forma ghiacci diversi
I DISCUSSI ESPERIMENTI DI EMOTO: «I CRISTALLI INFLUENZATI DA CIO’ CHE SENTONO»


10/5/2006

A tavola dice di bere birra (e con moderazione), ma in laboratorio si dedica solo all’acqua: le parla, le rivolge preghiere e le fa scoltare canti e sinfonie, attacca ai recipienti che la contengono bigliettini di ringraziamento e brevi messaggi d’amore. E ottiene risultati stupefacenti.

Masaru Emoto è un nuovo Jacques Benveniste e come lui ha deciso di sfidare la scienza tradizionale. A suo rischio e pericolo. Nell’84 fu il biologo francese a coniare l’ormai celeberrima definizione della «memoria dell’acqua»: diluite una sostanza - diceva - e, anche quando sarà scomparsa, il magico liquido continuerà a produrre reazioni chimiche come se le molecole originarie fossero ancora presenti. Il mondo dell’omeopatia esultò, il mondo degli accademici molto meno, finché si tentò di archiviare la scoperta nel deposito millenario delle bufale, nonostante i tentativi di altri ricercatori di dimostrare il contrario: per esempio i test (ancora controversi) del chimico svizzero Louis Rey, che sostiene di aver individuato evidenti differenze tra lo spettro del ghiaccio puro e quello del ghiaccio ottenuto raffreddando soluzioni diluitissime di due sali, il cloruro di sodio e il cloruro di litio.

Ora, invece, il faro dell’attenzione si è spostato sul giapponese Masaru Emoto: anche lui è convinto che sia possibile far assimilare all’acqua codici, strutture e informazioni, ma al momento non si preoccupa di guadagnarsi l’approvazione dei colleghi. Alle pubblicazioni sulle riviste scientifiche preferisce il successo dei talk show, le folle alle conferenze e soprattutto i libri, tutti bestseller. L’ultimo, appena pubblicato negli Usa, si intitola «The Healing Power of Water» (il potere terapeutico dell’acqua). Ecco la sua tecnica: congela campioni di goccioline, mentre le espone a flussi di parole, pensieri e musiche, e le fotografa con un microscopio a spettro oscuro. Le immagini - spiega - parlano da sole.

La cristallizzazione cambia costantemente e in modo spettacolare. Se l’acqua pura mostra forme geometriche perfette e quella tossica è uno show di distorsioni mostruose, l’acqua sottoposta a un preghiera buddhista esibisce strutture perfette da gioiello, quella a un’aria di Bach ha un look asimmetrico e creativo e quella all’heavy metal si disfa in una successione di cerchi spezzati. Pronunciare «Grazie!» genera un esagono di elegante razionalità. Gridare «Ti ucciderò!» ha come conseguenza un caos di bolle. Allo stesso modo evocare due nomi-simbolo, Madre Teresa di Calcutta e Adolf Hitler, rivela cristalli incompatibili. «L’acqua - annuncia Emoto - custodisce un messaggio molto importante per l’umanità: è lo specchio della nostra anima e della nostra mente».

Gabriele Beccaria
merlinoartu
00lunedì 15 maggio 2006 19:43
E' stupendo quanto ci possa regalare la natura!! e quanto possa influire la musica!!
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