La natura aiuta il fisico e la mente, riesce a sviluppare la creatività che è in noi

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wheaton80
00venerdì 22 febbraio 2013 14:56

Secondo uno studio delle università dello Utah e del Kansas, passeggiare nel verde della natura aiuta il nostro cervello a diventare più creativo, anche del 50% in più.

Una tranquilla passeggiata in un sentiero di montagna o in un parco naturale, senza strumenti tecnologici tra le nostre mani permette al nostro cervello di riposarsi, in modo da favorire il processo dei pensieri creativi.

Il test è stato eseguito su un gruppo di cinquantasei soggetti ai quali sono state misurate le capacità creative e la capacità di risolvere i problemi.

Una metà di loro sono stati trasferiti in Alaska, Colorado, nel Maine e nello stato di Washington, in luoghi tranquilli come montagne o praterie, senza poter portare con loro nessun strumento tecnologico, come computer, cellulari o tablet.

Dopo quattro giorni, nei quali sono, stai immersi nella natura è stata misurata nuovamente la loro capacità creativa che è risultata aumentata del 50%.

David Strayer, uno dei coordinatori di questo studio, ha spiegato che l’esposizione agli ambienti naturali e incontaminati, ha un effetto positivo sulla corteccia celebrale prefrontale, parte del cervello associata alla creatività e al multitasking.

Lasciate però a casa, tutte gli aggeggi elettronici dei quali sembra non possiamo farne a meno neanche per un’ora e dopo qualche giorno di “purificazione” nella natura si avranno effetti positivi sul nostro cervello che ragionerà meglio.

www.uominidonne.net/32930/la-natura-rende-il-cervello-piu-creat...
wheaton80
00martedì 25 giugno 2013 00:55
Abbracciare gli alberi migliora la tua salute



Abbracciare gli alberi, un’idea della “hippy generation” molto criticata, è stata adesso provata scientificamente. Contrariamente alle credenze popolari, toccare un albero rende più sani. In effetti non importa neppure toccare l’albero per star meglio, il solo essere nelle sue vicinanze ha lo stesso effetto. In un libro pubblicato recentemente, “Blinded by Science” (www.blindedbyscience.co.uk) l’autore Matthew Silverstone, prova scientificamente che gli alberi migliorano molti aspetti della salute come: malattie mentali, disturbo di deficit di attenzione e iperattività (ADHD), livelli di concentrazione, tempi di reazione, depressione e diminuzione di emicrania.

Innumerevoli studi hanno mostrato che i bambini mostrano effetti psicologici e fisiologici significativi in termini di salute e benessere quando interagiscono con le piante. Tali studi dimostrano che i bambini stanno meglio cognitivamente ed emotivamente in ambienti verdi e che giocano in modo più creativo se si trovano in aree verdi. Una indagine sulla salute pubblica che studiava l’associazione tra spazi verdi e salute mentale concludeva che “l’accessibilità a spazi verdi può significativamente contribuire alle nostre capacità mentali e al nostro benessere”.

Quale può dunque essere l’aspetto della natura che può avere effetti così significativi? Fino ad ora si è pensato che fossero gli spazi aperti, ma Matthew Silverstone mostra che non si tratta di questo, piuttosto egli prova scientificamente che sono le proprietà vibrazionali degli alberi e delle piante a darci i benefici in termini di salute, non gli spazi verdi e aperti. La risposta a come piante ed alberi ci influenzino fisiologicamente sembra dimostrarsi molto semplice. È tutto dovuto al fatto che ogni cosa ha una vibrazione, e differenti vibrazioni influenzano i comportamenti biologici. È stato provato che se beviamo un bicchiere di acqua trattato con una vibrazione di 10Hz il nostro tasso di coagulazione sanguigna cambia immediatamente con l’ingestione dell’acqua trattata. Accade lo stesso con gli alberi, quando tocchiamo un albero, la sua diversa vibrazione influenzerà vari comportamenti biologici del nostro corpo.

Questa idea vibrazionale è supportata nel libro da centinaia di studi scientifici che forniscono prove schiaccianti che l’abbracciare gli alberi non è una pazzia. Non solo fa bene alla nostra salute ma può anche far risparmiare molti soldi ai nostri governi offrendo una forma di trattamento alternativa e gratuita. L’indagine suddetta concludeva “spazi verdi e sicuri possono essere efficaci quanto una prescrizione medica nel trattare alcune forme di malattia mentale”. Non sarebbe bello sapere che d’ora in poi i dottori tratteranno alcune forme di malattia suggerendo una passeggiata nel parco piuttosto che una scatola di pillole?

di Matthew Silverstone
24 giugno 2013
ununiverso.altervista.org/blog/abbracciare-gli-alberi-migliora-la-tua...
wheaton80
00venerdì 10 luglio 2015 02:34
Una cavia a scuola e i bambini autistici si sentono meglio

Una cavia per amico: secondo uno studio australiano appena pubblicato su Developmental Psychobiology, i bambini autistici sono più desiderosi di partecipare al gruppo, mostrano un comportamento sociale più interattivo e diventano meno ansiosi se possono avere con loro durante le attività un animaletto, come il Porcellino d’India o simili, tra l’altro amabili, socievoli e piacevoli da accarezzare e a misura di bambino quando bisogna portarli in giro.

Come è stata condotta la ricerca

Nello studio i ricercatori hanno analizzato anche i dati fisiologici, cercando di evidenziare quali siano stati gli effetti rilassanti degli animali sui bambini. I bambini giocavano con due cavie in gruppi di 3 e 1 bambino tra questi era autistico. Tutti i 99 bambini dello studio, dai 5 ai 12 anni, indossavano dei braccialetti che monitoravano i loro livelli di eccitazione, misurando gli impulsi elettrici che scorrono attraverso la pelle. La prima volta che i bambini hanno giocato con le cavie, hanno dichiarato di sentirsi felici e hanno registrato livelli più elevati di eccitazione. I ricercatori hanno supposto fossero eccitati dalla novità. I bambini con disturbi dello spettro autistico hanno anche loro segnalato una sensazione di euforia, ma le misurazioni dei braccialetti hanno anche rilevato come i loro livelli di eccitazione fossero invece diminuiti. Gli animali sembravano aver abbassato lo stress dei bambini, hanno concluso i ricercatori. Quando i bambini autistici giocavano con i giocattoli in presenza degli altri due coetanei, i loro livelli di stress ed eccitazione rimanevano elevati. «Hanno trovato qualcosa che li aiutava nell’animale stesso», ha detto la dottoressa Marguerite E. O’Haire, psicologa specializzata nell’interazione uomo-animale, all’University of Queensland, autrice della ricerca.

La cavia:«Il mio migliore amico»
I livelli di eccitazione nei gruppi venivano valutati rispetto a quattro compiti. Prima, i bambini dovevano leggere in silenzio. Poi, ognuno doveva leggere ad alta voce agli altri. Successivamente, hanno giocato con giocattoli. Ogni volta i livelli di eccitazione dei bambini con autismo diventavano elevati. Stare con gli altri coetanei, qualsiasi cosa ci fosse da fare, li rendeva ansiosi. Ma quando sono state introdotte le cavie, il livello di eccitazione è sceso. La dottoressa O’Haire e i suoi colleghi suggeriscono che gli animali possono funzionare come “ammortizzatori sociali” per questi bambini, per i quali l’impegno sociale è gravoso da affrontare. La dottoressa O’Haire ha riferito che molti bambini avevano descritto il Porcellino d’India come «il mio migliore amico». «Se si chiede ai bambini cosa il porcellino stia pensando, una delle risposte più frequenti è “che mi vuole bene”» e questi risultati valevano per tutti i bambini coinvolti nello studio. Dopo 16 sessioni con le cavie, i genitori dei bambini autistici hanno riferito:«Ora il mio bambino sente di avere un amico con cui poter stare a scuola».

7 luglio 2015
www.corriere.it/salute/pediatria/15_luglio_02/cavia-scuola-bambini-autistici-si-sentono-meglio-6bf6664c-2098-11e5-b510-55e71b40db58.shtml?cmpid=SF02...
wheaton80
00lunedì 20 luglio 2015 23:38
Il pediatra che prescrive passeggiate nel parco


Il Dr. Zarr con una collega

Il Dr. Robert Zarr, pediatra dell’Unity Health Care Health Centers – Upper Cardozoa di Washington D.C., è solito prescrivere ai suoi pazienti passeggiate al parco e in mezzo alla natura, come parte del trattamento dell’obesità, del diabate e dei disordini mentali di qualunque tipo. Il suo approccio medico segue il programma Healthy Parks Healthy People US lanciato nel 2011 e ora sostenuto da un numero sempre maggiore di strutture sanitarie statunitensi pubbliche e private. Bastano solo un paio di ragazzi con sintomi da ADHD (NdR – “Sindrome da disattenzione e iperattività”) a creare scompiglio in un’aula scolastica e indurre l’insegnate a suggerire ai genitori di parlare con un pediatra per far prescrivere medicinali come il Ritalin, spiega il Dottore. Da qui la necessità del “Park prescription program“, cioè del programma per andare al parco da lui prescritto come parte integrante della terapia. Il Dottore, infatti, si appoggia a crescenti evidenze scientifiche per le quali molte delle malattie e dei disagi anche cronici possono essere prevenuti o migliorati attraverso un contatto costante con la natura. Ecco perché, prima di “prescrivere” un salto in farmacia, manda i suoi pazienti a passeggiare in mezzo al verde. Non c’è bisogno di fare “ginnastica”, quel che conta è stare all’aperto a contatto con la natura. Va detto che il Dr. Zarr è attento anche ai problemi ambientali e ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente.

Fonte: www.washingtonpost.com/national/health-science/why-one-dc-doctor-is-prescribing-walks-in-the-park-instead-of-pills/2015/05/28/03a54004-fb45-11e4-9ef4-1bb7ce3b3fb7_st...

anima.tv/blog/2015/il-pediatra-che-prescrive-passeggiate-ne...
wheaton80
00mercoledì 25 luglio 2018 04:50
L'elisir per il buon umore? Vivere in una città con molti spazi verdi

Non ci vuole poi molto. Basta la comparsa di un bel prato verde per regalare il sorriso a chi vive in città. Creare spazi verdi in zone non edificate, infatti, riduce significativamente la depressione e migliora la salute mentale di chi vive in quella zona. Il loro beneficio era intuibile ma adesso a certificare il potere di prati, alberi e cespugli per l'umore degli abitanti del quartiere sono i ricercatori della Perelman School of Medicine e della School of Arts & Sciences all'Università della Pennsylvania, che insieme a colleghi di altri centri hanno firmato uno studio randomizzato e controllato su Jama Network Open. Uno studio sul potere green che ha delle importanti implicazioni per gli amministratori cittadini. Per la prima volta, il team ha misurato la salute mentale dei residenti di Filadelfia, prima e dopo che alcuni lotti abbandonati nelle vicinanze fossero convertiti in spazi verdi. Non solo: sono stati esaminati anche i residenti che vivevano vicino a lotti abbandonati non riconvertiti, e in zone che erano appena state ripulite dalla spazzatura. Gli studiosi hanno così scoperto che le persone che vivono entro un raggio di 400 metri dai nuovi lotti verdi hanno avuto un calo del 41,5% dei sentimenti di depressione rispetto a quanti abitavano vicino a lotti che non erano stati ripuliti. Per i primo è migliorato anche lo stato di salute mentale auto-riferito. E il beneficio degli spazi verdi è risultato maggiore rispetto alla semplice pulizia. I risultati si aggiungono al crescente numero di dati che dimostrano come spazi riconvertiti nelle aree urbane degradate possano contribuire a migliorare la sicurezza e la salute delle persone, dalla riduzione della criminalità e della violenza fino ai livelli di stress e depressione.

"Spazi fatiscenti e vuoti espongono i residenti a un aumentato rischio di depressione e stress, e possono spiegare anche le persistenti disparità socioeconomiche nella malattia mentale", evidenzia Eugenia C. South, fra gli autori dello studio. "Ciò che questi nuovi dati ci mostrano è che i cambiamenti strutturali, come l'ecologizzazione dei lotti, hanno un impatto positivo sulla salute di coloro che vivono in questi quartieri". Benefici "che possono essere raggiunti in modo economico non solo a Filadelfia, ma in altre città". Per questa ricerca, ben 541 lotti abbandonati in tutta la città di Filadelfia sono stati assegnati casualmente a uno dei tre bracci di studio: trasformazione in spazio verde, ripulitura dai rifiuti o zero interventi. Nel primo caso, dopo la rimozione della spazzatura, il terreno è stato dissodato e seminato con erba nuova e un numero limitato di alberi, circondato da una bassa recinzione perimetrale in legno e sottoposto a una regolare manutenzione mensile. La pulizia comportava la rimozione della spazzatura, la falciatura dell'erba limitata al possibile e una regolare manutenzione mensile. Gli effetti delle nuove aree verdi sulla salute mentale dei residenti hanno entusiasmato i ricercatori, anche perché gli interventi di riconversione green sono stati ottenuti con una spesa molto ridotta (circa 1.600 dollari a lotto, più 180 dollari l'anno di manutenzione). Questo approccio, oltre a cambiare volto ai quartieri più disagiati di una città, "si è rivelato un sistema poco costoso per migliorare la salute dei cittadini, incoraggiandoli a riappropriarsi del proprio quartiere", sottolinea Charles Branas, epidemiologo della Columbia University e autore senior dello studio. Insomma, se "le terapie mentali avranno sempre un ruolo vitale, rivitalizzare i luoghi di vita e di lavoro delle persone può avere un vasto impatto sulla salute mentale dei cittadini", conclude.

21 luglio 2018
www.repubblica.it/ambiente/2018/07/21/news/l_elisir_per_il_buon_umore_vivere_in_una_citta_con_molti_spazi_verdi-202360527/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1...
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