Le rivoluzioni europee cominciarono sempre con una rivolta in Ungheria. Chiude l’Ufficio F.M.I. a Budapest

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
wheaton80
00venerdì 19 luglio 2013 15:06
Italia, Polonia e Ungheria sono tre paesi “di passaggio”: l’Italia in senso nord-sud e gli altri due in senso ovest-est. Deve essere anche per questo comune destino che ricordiamo anche al ginnasio con piacere la partecipazione di volontari ungheresi, agli ordini di Stefano Türr (1848) e György Klapka (1859) alle nostre lotte per l’indipendenza e citiamo nel nostro inno nazionale “il sangue polacco” che l’aquila bicipite “bevè col cosacco, ma il cor le bruciò”. Sempre nel 1848 oltre 1100 volontari italiani combatterono per l’indipendenza ungherese agli ordini di Alessandro Monti.

Sui bastioni di Buda c’è una lapide in memoria di un barone salernitano – di cui non ricordo ahimé il nome- che superò per primo i bastioni turchi per la liberazione della città. Una amica polacca dell’ambasciata, mi ha assicurato che anche nell’inno nazionale polacco c’è un accenno diretto all’Italia e alle lotte comuni. Insomma siamo in simpatia da oltre duecento anni. Abbiamo trepidato per la loro sorte durante la rivolta ungherese del 1956 – su questo si spaccò il P.C.I. nei suoi elementi di punta – e riabbracciammo i fratelli ungheresi al crollo del patto di Varsavia. Ieri, 15 luglio, i magiari sembrano ancora una volta voler precedere tutti e indicare agli altri europei la strada da seguire, per reagire ribellandosi alla nuova Santa Alleanza.

Gyorgy Matolcsy, governatore della Banca centrale ungherese, ha inoltrato alla signora Christine Lagarde una lettera, invitandola a chiudere l’ufficio di Budapest del Fondo Monetario Internazionale (FMI) segnalando che non vi era più ragione per prolungarne la presenza e che il governo ungherese conta concludere il rimborso del prestito contratto in anticipo rispetto al termine del 2014 stabilito dagli accordi vigenti.

L’FMI pare intenzionato a traslocare entro la fine di Agosto, anche perché il prestito negoziato nel 2011(Orban giunse al governo nel 2010) si arenò per la divergenza di vedute tra il premier e l’FMI. L’Ungheria aveva contratto – subito dopo lo scoppio della crisi finanziaria – nel 2008 un prestito con la trimurti FMI, UE, Banca Mondiale (WB) per un importo massimo di 25 miliardi, di cui circa 15,7 effettivamente utilizzati.

Il rapporto tra FMI e il governo ungherese presieduto da Viktor Orban è sempre stato tempestoso, al punto che i “soliti ambienti”, mai precisati ma sempre autorevoli, avevano lo scorso anno fatto circolare la voce che in Ungheria esisteva un concreto pericolo di ritorno al fascismo. Orban ha posto sotto controllo la Banca Centrale, nazionalizzato il sistema pensionistico e posto una supertassa sulla grandi società e questo per l’Unione Europea è un peccato mortale cui ha fatto seguito la minaccia di scomunica.

Si tratta di una minaccia non vana, visto che alcuni articoli della carta delle Nazioni Unite ( tra il 50 e il 54) prevedono espressamente che le Nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale possano, invadere senza preavviso qualsiasi tra i paesi sconfitti ( l’Ungheria è tra questi), qualora , a insindacabile giudizio di anche uno solo dei vincitori, si ravvisasse un sintomo di rinascita del fenomeno. L’Ungheria ha avuto lo scorso anno un lieve miglioramento economico grazie a una forte immissione di nuovi cittadini ( 400.000) provenienti dai paesi vicini beneficiati da concessioni territoriali conseguenza della guerra mondiale. La relativa liberalizzazione della prima decade del secolo e l’energica conduzione indipendentista del governo Orban, hanno reso possibile il congiungimento di molti alla madrepatria ed una certa quota di inevitabile irredentismo che ha fatto seguito.

Le frizioni col FMI sono la conseguenza della pretesa assurda del FMI di imporre politiche economiche ormai riconosciute errate anche dall’alto management del Fondo, ma che incomprensibilmente non vengono corrette; dalle esigenze elettorali dettate dalle ormai imminenti elezioni politiche e dalla politica indipendentista seguita dal governo che ha potuto attrarre nel paese uomini e capitali tagliati fuori dalla madrepatria. L’equivalenza tra fascismo e indipendenza nazionale viene perseguita a fini di propaganda dalle autorità di Bruxelles e da alcuni cretini di estrema destra, sia pure per opposte motivazioni. Orban, tenendo ostinatamente la barra al centro, offre a tutti gli europei un esempio di come trovare una via di ripresa nazionale, mantenendo gli impegni comunque contratti, creare la ripresa mercé l’ottimizzazione e il controllo delle risorse a disposizione.

Antonio De Martini
17.07.2013
corrieredellacollera.com/2013/07/16/le-rivoluzioni-europee-cominciarono-sempre-con-una-rivolta-in-ungheria-chiude-lufficio-f-m-i-a-budapest-di-antonio-de-martini/#mo...
wheaton80
00lunedì 29 luglio 2013 15:06
Orban Sfugge alla Morte - Discorso alla Nazione sul Nuovo Ordine Mondiale

Orban. Discorso alla Nazione a poche ore dall’attentato scampato
Budapest – Cari amici lettori, per chi non l'avesse ancora capito l'Europa sta vivendo il periodo più buio della sua millenaria storia… Il più buio anche perchè il più occultato e mistificato (quanto dissacrante ed asfissiante). Insomma viviamo in una prigione totale e molti ancora non se ne rendono conto, plagiati dai media di regime. Tutti i fantasmi che qualcuno pensava fossero stati fugati – sulla scia di testi di storia completamente distorti, falsi ed alterati – stanno prendendo corpo, e sotto le mentite spoglie di agnelli che lavorano per una presunta e miracolistica unificazione europea, i mostri e gli spettri più cupi del passato stanno tornando minacciosamente a galla per una sorta di attacco finale ai popoli. L'attentato – perchè di attentato si tratta! - a Viktor Orban, in tal senso, sembra essere unito a un doppio filo rosso con questa tesi, che qualcuno – erroneamente – bollerà come "complottista", ma che alla fine è la pura e semplice realtà dei fatti. Negli ultimi giorni, non dimentichiamolo, in Ungheria era stato chiuso l'ufficio del Fondo Monetario Internazionale. Sarà stata una strana coincidenza? Per molti no! Sarà una strana coincidenza il fatto che il Bilderberg abbia affrontato il "problema Ungheria" nell'ultimo suo incontro? Mah!!! Certo, vietare gli OGM e puntare sulla rinazionalizzazione della Banca Centrale non sono cose da poco! Che dite?

L’incidente-attentato
Nel pomeriggio di ieri, in Romania, il convoglio che accompagnava il Primo Ministro unhgherese Viktor Orbán, in viaggio verso la Balvanyos Summer University, con tanto di poliziotti rumeni a scorta del convoglio, ha subito un gravissimo incidente-attentato. Tra i feriti, il Console Generale ungherese in Csíkszereda, ed altri 4 "suoi fidati uomini". Rimasto miracolosamente illeso il Premier.

L’uomo della Sovranità
Ma l'uomo della sovranità e dell'indipendenza per antonomasia, l'uomo che ha osato – tra l'altro – come detto vietare i distruttivi OGM nel proprio Paese (e la voglia di trasferirsi a vivere in Ungheria a questo punto è davvero tanta, anche per chi scrive) l'uomo che è diventato un esempio e modello per centinaia di milioni di europei schiacciati, sviliti e distrutti dall'usura internazionae e dal golpe masso-mafioso dei poteri occulti che dominano l'Europa, nelle ultime ore ha preso la situazione di petto ed ha parlato alla Nazione in diretta TV. Senza alcun pelo sulla lingua Orban ha esordito parlando del Nuovo Ordine Mondiale e di cosa gli stati devono fare per liberarsi da questo diabolico cancro mondialista, proteso a distruggere non solo le nazioni e le costituzioni, ma le famiglie, "la Famiglia", e gli stessi uomini. Come? Sovvertendo la natura e la società in nome del "progresso"; distruggendo il creato (vedi OGM, per l'appunto) e modificando lo stesso DNA umano; creando debiti fittizi ed inestinguibili e iniziando più o meno in tutto il mondo (vedi paradigma Siriano, per tutti), guerre senza fine e logica. Guerre spacciate per missioni di Pace e missioni per "l'esportazione della democrazia". Cosiddette "primavere". Più simili però a gelidi e taglienti Inverni.

L’abbraccio con la Nazione. Tutti protagonisti, cittadini e idee
Ma Orban nell'occasione ha chiamato a raccolta tutta la Nazione, tutti gli Ungheresi di buona volontà, sono stati chiamati a dare il proprio contributo in termini pratici e di idee per contrastare il male assoluto che vuol distruggere e schiavizzare la Nazione, come fatto già con la Grecia ed in buona parte con Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro, Italia. Guardacaso le nazioni a più antica tradizione cristiana. Anche questo qualcuno lo chiama caso!? Orban, scampata la morte per miracolo, ha ammonito sul fatto che ogni idea proveniente dal popolo e dagli amici della nazione, dotata di senso pratico e spessore morale e/o legale sarà ben accetta per il governo e diventerà la protagonista principale delle sue politiche, per il bene del popolo. Una sorta di nuovo, fantastico e rivoluzionario modello di università a cielo aperto, libera e aperta come mai.

Lezione di Storia
Orban, nella sua compita e puntuale digressione sul pericolo ed il male concreto del Nuovo Ordine Mondiale in via di completamento ha affrontato il tema anche dal punto di vista storico, ricordando agli Ungheresi – accorsi per l'occasione da tutta la Nazione – come nel 1918 il percorso fu segnato dall'ascesa degli Stati Uniti e dal formarsi di nuovi equilibri mondiali, guidati da poteri occulti. Le Guerre mondiali – ha notato in pratica il Prermier - portarono all'instaurazione di un "Nuovo Mondo" in Europa. Non a caso – aggiungiamo – il 1943 fu l'anno del colpo di stato angloamericano ai danni dell'Italia (vedi MUOS ed F35), "Nel 1990 – ha poi continuato il Premier ungherese - l'impero sovietico ha cessato di esistere nel mondo bipolare e gli Stati Uniti si sono imposti all'Europa in una posizione dominante". Per il vero – aggiungiamo – il golpe USA-CIA nel Vecchio Continente iniziò con il Piano Kalergi, ancor prima della nascita dell'UE. Ma questa è una storia di cui già abbiamo detto. Orban nel suo intervento ha poi parlato di due principali difetti/errori (orrori) fatali all'Europa di oggi: il centralismo europeista che ha preso in contropiede molti popoli che non immaginavano una tale deriva, nonché il sistema di moneta comune, apripista della cosiddetta "crisi". Beh, non ci resta che gridare: "Forza Orban! Forza Ungheria! L'Italia e gli Italiani ora hanno un modello da seguire. E non esistono più alibi e mezze misure per nessuno! Né per la politica, né per la cosiddetta "antipolitica". A buon intenditor…

Sergio Basile
www.quieuropa.it/orban-sfugge-alla-morte-discorso-alla-nazione-sul-nuovo-ordine-m...
wheaton80
00domenica 11 agosto 2013 23:15
Ungheria: il nazionalismo come antidoto

Patria, difesa della cultura nazionale e della tradizione magiara dall’unilateralismo di stampo americano e dall’usura internazionale. Sono in sintesi i pilastri sui quali si fonda l’intervento tenuto il 26 luglio scorso in Romania dal premier ungherese Viktor Orban al cospetto dei suoi connazionali, nel corso della 24esima Balvanyos Hungarian Summer University a Baile Tusnad (Tusnádfürdő). Dinanzi a un folto gruppo di giovani connazionali il capo del governo magiaro non ha temuto di esaltare i valori supremi della nazione contro quelli del danaro e del mondo unipolare che punta a distruggere le differenze di natura culturale, etnica, politica e linguistica.

Lo stesso premier ha ricordato che questo dominio unipolare era rappresentato fino alla Prima guerra mondiale dalla Gran Bretagna per poi incardinarsi, dopo l’epilogo di quel conflitto, sugli Stati Uniti. Un dominio raggiunto attraverso un passaggio di consegne che ha portato gli Usa a trasformarsi, con il loro ingresso in guerra contro la Germania guglielmina, il 6 aprile 1917, da debitore dell’Europa a creditore della stessa. Una strategia ben precisa, quella di Washington, nel decidere per l’intervento bellico nonostante la gran parte dell’opinione pubblica fosse assolutamente contraria.

Fu il presidente americano dell’epoca, Thomas Woodrow Wilson, coadiuvato da banchieri e società connesse come la J.P. Morgan & Co. a favorire l’entrata in campo statunitense a fianco degli Alleati per combattere l’Intesa, e soprattutto quella Germania imperiale di Guglielmo II che insidiava l’egemonia inglese e americana sul mare e sul suolo del Vecchio Continente. Gli attacchi tedeschi contro gli Usa ebbero il loro primo episodio di grandissima risonanza con l’affondamento, il 7 maggio 1915, della nave passeggeri Lusitania, di produzione statunitense, che nascondeva nella stiva armi e munizioni inviate in gran segreto al Regno Unito, come era già avvenuto in precedenza con altre imbarcazioni e scafi provenienti dagli Usa. Per tutta risposta Berlino diede ordine ai suoi U-boot per tutto il conflitto di eliminare qualsiasi nave che raggiungesse la Manica in direzione della Gran Bretagna proveniente dal mondo americano. Negli anni Trenta la Commissione statunitense guidata dal senatore repubblicano del Nord Dakota, Gerald Nye, venne incaricata di ricostruire gli avvenimenti che portarono all’entrata in guerra degli Usa, ed evidenziò il ruolo dei fabbricanti di esplosivi e dei banchieri che erano esposti nei confronti della Gran Bretagna per 2,5 miliardi di dollari.

Ma torniamo alla realtà contemporanea, riprendendo a narrare l’interessante e coraggioso discorso del premier magiaro diretto a condannare lo sfruttamento dei popoli e la distruzione della loro sovranità nazionale, economica e alimentare. L’attuale unipolarismo di marca statunitense – ha proseguito infatti il primo ministro di Budapest – mira a stravolgere ogni aspetto dell’umana realtà favorendo la diffusione di Organismi geneticamente modificati (Ogm) attraverso le multinazionali come la Monsanto. Per questo la battaglia del governo ungherese contro gli Ogm e il divieto assoluto che vengano importati è una lotta legittima contro i danni provocati alla salute dei compatrioti da parte di tecnocrati e multinazionali d’Oltreoceano senza scrupoli.

Ma Orban non si è fermato qui e nel suo intervento ha condannato il piano del mondo unipolare tutto proteso a distruggere non solo le nazioni e le rispettive Costituzioni, ma il principio stesso che anima la famiglia, che rappresenta nel contesto nazionale la componente essenziale e imprescindibile senza la quale non potrebbe esistere l’idea stessa di patria, la continuità della stirpe e quindi la tradizione magiara. Il progetto di sudditanza delle nazioni viene imposto dall’unipolarismo di stampo americano, dai Signori del danaro, dalle lobby della finanza internazionale, dai tecnocrati e da tutti quei poteri forti nemici della sovranità nazionale, avvalendosi di strategie e tecnologie che mirano a modificare radicalmente le leggi della natura e della stessa società in nome di un presunto “progresso” che rappresenta invece un’involuzione completa dell’essere umano e della realtà fenomenica, di cui la natura è una componente imprescindibile. L’azione dell’usura internazionale allo stesso tempo si estrinseca creando ulteriori debiti attraverso prestiti particolarmente onerosi, che finiscono per convogliare le nazioni in un circolo vizioso da cui non escono se non con un’economia devastata dalla recessione e da una povertà endemica diffusa in quasi tutte le classi sociali.

Parlando delle comunità ungheresi, il primo ministro ha detto che «allo stato attuale delle cose» la coesione tra loro «non può essere promossa su base territoriale, ma attraverso i legami di cittadinanza». In sostanza, attraverso il principio della nazione e di una comunità di destino di cui tutti gli appartenenti a una tradizione nazionale si sentono parte. Ma Orban ha avuto il coraggio di condannare anche gli attacchi dei banksters nazionali ed internazionali: dalla Banca centrale magiara – in passato diretta da un avversario dello stesso premier – e dalle banche straniere coadiuvate dai tecnocrati europei e dagli addetti del Fondo monetario internazionale, insieme ai colossi delle telecomunicazioni, che sperano di sottomettere l’Ungheria ai voleri delle lobby economico-finanziarie per lucrare su giovani e famiglie, portando il Paese al crack. Il primo ministro ha voluto ricordare di aver incaricato il ministro dell'Economia nazionale di ripagare il prestito negoziato dall’Ungheria nel 2008 con il Fmi, la potentissima istituzione mondialista con sede a Washington, entro la metà di agosto. In più, ha sottolineato che i fondi necessari sono disponibili poiché i magiari hanno lavorato duramente per accumulare quel danaro nel corso degli ultimi tre anni.

Per quanto riguarda il blocco dei Ventotto, Orban ha puntato il dito contro le istituzioni guidate dagli eurocrati, per come rispondono alle sfide che riguardano la comunità degli Stati europei, esprimendo la convinzione che le risposte a questi problemi debbano essere concepite prima di tutto e assolutamente nel proprio ambito nazionale, per poi tradursi in accordi a livello generale. Un modo cortese e indiretto per esprimere la sua contrarietà a qualsiasi soluzione all’interno dell’Ue imposta dai tecnocrati europei, priva di una visione che sia rispettosa delle tradizioni dei singoli Stati membri e delle Costituzioni come quella magiara, più volte attaccata dai Soloni europei per la sua impostazione legata alla difesa del principio della nazione e della famiglia. Una visione in netto contrasto con le scelte dei tecnocrati Ue che si stanno adoperando per creare un Superstato europeo, totalmente prono agli interessi dei Signori del danaro e dell’unilateralismo dei gendarmi d’Oltreoceano.

Andra Perrone
www.ilribelle.com
9.08.2013

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12178&mode=&order=0...
wheaton80
00giovedì 5 settembre 2013 23:36
L’Ungheria emette moneta senza debito

L’Ungheria sta facendo la storia. Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria. Già nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito Fidesz di Orban.

Secondo una relazione sui siti germanofoni del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili. Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista.

Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita. Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.

L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.

di Ronald L. Ray – Traduzione a cura di N. Forcheri
4 settembre 2013
Fonte: americanfreepress.net/?p=12418#sthash.xQO6HWUr.ajIN2p9j.dpuf

www.stampalibera.com/?p=66247#more-66247
wheaton80
00domenica 17 novembre 2013 02:06
Riscossa ungherese: aumento dell'occupazione e importanti sviluppi dell'export (in Cina!) dopo aver cacciato la Troika

Il segretario di stato ungherese Peter Szijjártó ha annunciato, a margine della sua visita in Cina, appena conclusa, l'imminente apertura di una Trade House ungherese a Pechino. L'istituto statale, hanno spiegato le due parti, servirà ad ampliare l'export ungherese verso la Cina, già cresciuto del 16% su base annua in base ai dati di agosto 2013. Il segretario di stato ha firmato accordi di cooperazione sulla sanità e sul commercio, scrive l'agenzia di stampa MTI e ha incontrato il vice direttore per la commissione sulla Sanità Nazionale e la Famiglia Ma Xiaowei per firmare il piano di azione 2014-2016 che consentirà ai due Paesi di fissare uno schema di condizioni per la cooperazione sanitaria, farmaceutica e nella ricerca. Accordi anche per favorire l'esportazione di prodotti alimentari ungheresi in Cina e viceversa di quelli agricoli cinesi in Ungheria. E intanto, continua a diminuire il numero dei disoccupati in Ungheria. Lo ha comunicato l'Ufficio statistico nazionale (Ksh) di Budapest, che in una nota ha specificato che nel terzo trimestre 2013 il "numero dei disoccupati è stato di 434 mila, 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012". Il tasso di disoccupazione nel Paese è così sceso al 9,8%, -0,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il 54,3% dei senza lavoro magiari, continua il comunicato, sono disoccupati da un anno o più, in media da 19,1 mesi. Sempre nel periodo luglio-settembre di quest'anno, il numero degli occupati nell'economia nazionale è stato di 3.990.000, +54.000 rispetto al 2012. (Ansa)

14 novembre 2013
www.ilnord.it/index.php?fl_limit=18&o=c&j=1812_RISCOSSA_UNGHERESE_AUMENTO_DELLOCCUPAZIONE_E_IMPORTANTI_SVILUPPI_DELLEXPORT_IN_CINA_DOPO_AVER_CACCIATO_L...
wheaton80
00domenica 1 dicembre 2013 05:16
Cacciata UE-BCE-FMI, l’Ungheria rinasce: taglio costo luce gas acqua del 20%, ticket BUS del 10%, IVA ridotta da 27% a 5%

L’Ungheria continua la sua politica di abbassamanento delle tasse e delle tariffe. I giornali e i vari talk show italiani continuano a ignorare la rivoluzione economica che sta avvenendo in Ungheria perche’ si vuole tenere il popolo nell’ignoranza onde evitare che un numero sempre crescente di persone inizi a opporsi alle misure lacrime e sangue varate da questo governo per conto dell’Unione Europea. Per chi non ne fosse a corrente (e purtroppo sono ancora tantissimi) il governo magiaro alcuni mesi fa ha deciso di ripagare con due anni di anticipo il debito contratto col Fondo Monetario Internazionale allo scopo di non subire piu’ pressioni ricattatorie da parte dei suoi ispettori. Dopo essersi liberato di questi ricattatori e usurai il governo ha iniziato ad adottare una serie di provvedimenti aventi lo scopo di stimolare l’economia e aiutare le fasce piu’ deboli e cosi’ ha deciso di abbassare le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% e ha aumentato le pensioni per compensare i recipienti dell’aumento del costo della vita. Tali provvedimenti sarebbero stati sufficienti per migliorare le condizioni di vita degli ungheresi ma il governo ha deciso di andare oltre e infatti nel disegno di legge fiscale recentemente approvato dal parlamento sono previste nuove misure sugli assegni familiari e riduzione dell’IVA dal 27% al 5 % sui suini vivi e macellati. Inoltre questo disegno di legge amplia le possibilità di detrarre le tasse sui contributi sociali e sul reddito personale delle famiglie con più figli nella fascia di reddito medio-bassa e questo ampliamento delle detrazioni fiscali familiari costerà al bilancio 53 miliardi di fiorini (oltre 180 milioni di euro) ed interesserà circa 260mila famiglie. Ma se i cittadini ungheresi sono fortunati quelli di Budapest lo sono ancora di piu’ visto che l’amministrazione municipale di questa citta’ ha deciso che dal 1 Gennaio del 2014 il prezzo degli abbonamenti per i trasporti pubblici sarà ridotto del 10% e nello specifico gli abbonamenti mensili passeranno dagli attuali 10.500 fiorini a 9.500, l’annuale da 114.500 costerà 103.000 fiorini, il pass mensile per gli studenti scenderà da 3.850 a 3.450 e quello mensile per pensionati da 3.700 a 3.330 fiorini. Questo e’ quello che avviene quando al governo ci sono partiti nazionalisti che fanno l’interesse del popolo e questo spiega il perche’ la nostra casta dirigente teme la crescita del nazionalismo in tutta Europa e usa parole estremamente offensive per attaccare chiunque osa opporsi alla dittatura dei poteri forti. L’Ungheria dimostra che un’alternativa all’austerita’ esiste e sarebbe ora che anche gli italiani protestassero affinche’ tali politiche vengano adottate anche in Italia.

Giuseppe de Santis
30 nov 2013
terrarealtime.blogspot.it/2013/11/cacciata-ue-bce-fmi-lungheria-rina...
wheaton80
00giovedì 30 gennaio 2014 16:11
Governo Orban annuncia il terzo taglio consecutivo (-10%) del costo di gas e luce. Sarà fatto ad aprile

Il governo ungherese ha varato il terzo taglio delle bollette di luce e gas. Dopo aver tagliato le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% nessuno si aspetterebbe che il governo ungherese continuasse ancora a fare dei tagli e invece cio' che per molti rimane qualcosa di impossibile sta diventando realta'. Pochi giorni fa, nel totale silenzio della stampa di regime ovunque in Europa e specialmente in Italia, il governo ungherese ha deciso di tagliare per la terza volta le bollette di luce e gas. Il taglio entrera' in vigore ad aprile a poche settimane dalle elezioni. Sarà di non meno del 10%. Antal Rogán, leader del Fidesz party (che e' al potere ed i sondaggi danno vincente alle elezioni di Aprile) ha giustificato questa decisione col fatto che in Ungheria i costi delle bollette erano tra i piu' alti in Europa e le compagnie facevano profitti molto elevati sulle spalle dei consumatori e quindi il governo ha deciso di effettuare questi tagli per redistribuire parte di questi profitti alle famiglie ungheresi cosi da poter avere piu' soldi da spendere. A tale proposito occorre ricordare che il governo ungherese sta lavorando a un piano per rinazionalizzare le societa' produttrici di elettricita' e gas cosi' da tenere i costi energetici al livello piu' basso possibile. Ovviamente nessuno avrebbe da ridire su queste politiche di buon senso e non e' una coincidenza che i poteri forti globalisti stanno facendo di tutto per attaccare l'Ungheria e anche l'Unione Europea ha criticato questi tagli perchè secondo gli strapagati parassiti che opreano a Bruxelles il governo ungherese avrebbe danneggiato la concorrenza nel settore energetico, ma fortunatamente tali attacchi non hanno avuto nessun effetto. Come al solito la stampa di regime ha mantenuto una censura di tipo sovietico su questa vicenda perche' come al solito conviene tenere gli italiani nell'ignoranza visto che - se sapessero - pretenderebbero che lo stesso fosse fatto in Italia e questo ovviamente non conviene alla casta partitocratica italiana, che si limita ad accusare senza alcun fondamento il governo ungherese di essere populista e xenofobo.

Giuseppe de Santis
28 gennaio 2014
www.ilnord.it/c2364_UNGHERIA__GOVERNO_ORBAN_ANNUNCIA_IL_TERZO_TAGLIO_CONSECUTIVO_10_DEL_COSTO_DI_GAS_E_LUCE_SARA_FATTO_A...
wheaton80
00lunedì 3 marzo 2014 23:29
La grande crescita dell'Ungheria: conti pubblici a posto, bilancia dei pagamenti perfetta, export alle stelle. E' trionfo

Secondo le prime stime riportate dall'ufficio di statistica ungherese, nell’ultimo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2012 e dello 0,6% se rapportato al terzo trimestre 2013. Alla crescita hanno contribuito la produzione agricola, il settore manifatturiero e le costruzioni. I dati finali saranno pubblicati il prossimo 5 marzo. Complessivamente, nel 2013 la crescita è stata dell’1,1%. L’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) registra a gennaio un dato invariato su base annua. Rispetto a dicembre tuttavia l’inflazione risulta in leggera ripresa dello 0,3% a gennaio. Positivo anche l’andamento del commercio estero. A dicembre la bilancia commerciale ungherese ha segnato un nuovo saldo in attivo a 150 milioni di euro con le esportazioni ungheresi e le importazioni cresciute rispettivamente del 9,5% e del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2012. Le prime stime indicano che tra gennaio e dicembre 2013 il volume delle esportazioni ungheresi è ammontato a 24.303 miliardi di fiorini (81,9 miliardi di euro), quello delle importazioni a 22.135 milioni di fiorini (74,6 miliardi di euro). Solo a dicembre il surplus della bilancia commerciale ha segnato la cifra di 87 miliardi di fiorini (circa 290 milioni di euro).

Nota

L'Ungheria, prima, prima di cacciare l'FMI, l'Unione Europea e la BCE fuori dai propri confini con una decisione senza precedenti, era semplicemente in ginocchio. Ora, grazie alla propria moneta e al controllo della Banca di Stato a cui fa capo la valuta nazionale, a una politica economica accorta, alla riduzione drastica dei costi interni (energia) e all'aumento delle pensioni e degli stipendi sta vivendo uno sviluppo e una crescita che hanno pochi rivali in Europa. Certamente nessuno di questi: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Olanda, Belgio. Tutte nazioni devastate dall'euro e incatenate alla UE con politiche recessive folli.

Max Parisi
28 febbraio 2014
Fonte: Il Sole 24 Ore

www.ilnord.it/c2590_LA_GRANDE_CRESCITA_DELLUNGHERIA_CONTI_PUBBLICI_A_POSTO_BILANCIA_DEI_PAGAMENTI_PERFETTA_EXPORT_ALLE_STELLE_E...
wheaton80
00domenica 9 marzo 2014 22:22
Parlamentari Ungheresi buttano la bandiera dell'UE dalla finestra. " Stop colonizzazione!"

wheaton80
00lunedì 7 aprile 2014 01:53
Orbàn stravince in Ungheria. L’ultradestra non sfonda

Orbàn resta in sella all’Ungheria. Il premier nazionalista ha vinto le elezioni politiche. Il centrosinistra ha incassato una grave sconfitta. L’ultradestra xenofoba e antisemita del partito Jobbik, che vorrebbe condizionare da destra Orbàn, ha aumentato di poco i suoi voti ma non ha sfondato. Secondo i primi exit poll Fidesz, il partito del primo ministro, avrebbe ottenuto oltre il 46% dei voti. Una percentuale che, grazie alla nuova legge elettorale, significa, ancora una volta, una maggioranza di due terzi nel Parlamento. L’Alleanza democratica, che sognava di battere il governo che allarma Bruxelles, avrebbe raggiunto solo il 23% dei voti. Jobbik (I migliori) avrebbero il 21% dei voti. Supererebbe lo sbarramento anche il partito verde, Politica Diversa (Lmp), con il 4,5%.

La giornata
L’affluenza, malgrado gli appelli rivolti soprattutto dall’opposizione, è stata più bassa dell’ultima volta, attorno al 62%. La giornata elettorale è stata segnata, alla fine, dal caos e dalle proteste: a causa della decisione dell’Ufficio elettorale di prolungare di un’altra ora le operazioni di voto per via delle lunghe file presenti in alcuni seggi dopo le 19. A quell’ora, però, sono stati diffusi i dati dei primi exit poll con il paradosso che, da una parte, proseguivano le operazioni di voto, e, dall’altra, erano cominciate quelle di spoglio delle schede. La circostanza ha provocato contestazioni e minacce di ricorsi da parte dei partiti, oltre alle critiche aspre di commentatori e politici che hanno gridato allo scandalo.

6 aprile 2014
www.corriere.it/esteri/14_aprile_06/ungheria-orban-testa-col-48percento-neonazisti-fermi-18percento-130210f2-bdbd-11e3-b2d0-9e36fa632d...
wheaton80
00venerdì 9 maggio 2014 02:07
Successo colossale dell' Ungheria di Orban! Crescita economica al ritmo della Cina: +8,1% a febbraio! (+6,1% a gennaio!)

BUDAPEST - La crescita della produzione industriale ungherese ha un' accelerazione inaspettata perfino per gli analisti più ottimisti. Gli ultimi dati resi noti per il mese di febbraio 2014 mostrano un tasso di sviluppo e di crescita che è il più alto e veloce degli utlimi tre anni. Questo indicano i dati preliminari dell'Ufficio Centrale di Statistica ungherese resi pubblici ieri. L'indice della produzione industriale è aumentato di uno straordinario 8,1% anno su anno a febbraio, dopo una crescita del 6,1% nel mese di gennaio. Gli economisti avevano previsto una crescita del 5,9 per cento. La produzione è cresciuta per il sesto mese consecutivo. Nei primi due mesi dell'anno, la produzione industriale è aumentata mediamente del 7,1% rispetto a un anno fa. L'ufficio statistico è prevista per rilasciare i dati dettagliati sulla produzione industriale il 14 aprile. Questo risultato porta l'Ungheria ad affiancare addirittura la Cina quanto a sviluppo dell'attività economica industriale e manifatturiera. E' fuor di dubbio che questo risultato sia la prova provata della giustezza delle scelte politiche del governo Orban, che ha reciso le catene che costringevano l'Ungheria a sottostare alle folli politiche economiche dell'Unione Europea e della Banca Centrale Europea. Bruxelles e Francoforte sono state abbandonate da Orban al loro destino infausto, e infatti mentre l'Ungheria sta crescendo al ritmo di Shanghai, la Zona euro si sta inabissando come il Titanic. Non pensiamo servano molte altre parole per far capire che senza l'euro-BCE si prospera, con l'euro-BCE si muore.

Max Parisi
8 maggio 2014
www.ilnord.it/index.php?id_articolo=2953#.U2uPmM1yAjU....
wheaton80
00giovedì 5 giugno 2014 03:15
L'Ungheria di Orban continua imperterrita sulla strada dell' abbassamento delle bollette: ora giù quella dell’ acqua

LONDRA - Alle recenti elezioni europee il partito del primo ministro ungherese Orban ha stravinto e la cosa non deve sorprendere, visto che al contrario dei politicanti di casa nostra ha liberato il suo paese dal giogo del debito contratto col Fondo Monetario Internazionale e varato una serie di provvedimenti volti a ridurre subito - come è in effetti accaduto - le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana. Certo qualcuno potrebbe pensare che tutto questo sia stato fatto per dare il contentino agli elettori prima delle elezioni europee, come ha fatto Renzi in Italia con gli 80 euro in busta paga che ora dovranno essere coperti da un mare di tasse aggiuntive - ha ordinato la Commissione Europea ieri all'Italia - ma le cose non stanno affatto così. Due settimane dopo le elezioni europee, proprio ora, il governo ungherese ha messo in agenda la creazione di un sistema di tariffe unificato per il pagamento dell’acqua potabile. L’attuale regolamentazione era stata adottata nel 2011 già con l’intenzione di gettare le basi di un consolidamento per quanto riguarda il servizio di distribuzione dell’acqua e adesso un ulteriore progresso è necessario per “ridurre le tariffe” - ha detto pubblicamente il presidente Viktor Orban. Le compagnie fornitrici sono già state ridotte radicalmente, da 400 a 40 - ha scritto Budapest Business Journal - e ulteriori sfoltimenti saranno fatti nei prossimi mesi. Tra gli scopi dichiarati dall’esecutivo appena rieletto c'è quello di introdurre una tariffa parificata, avviare lavori di manutenzione e assicurare l’accesso ai fondi europei necessari all’ammodernamento della rete idrica. Con questo, è finito il "business dell'acqua" in Ungheria, che si sottrae in questo modo agli speculatori internazionali. L'acqua non solo resta pubblica, ma il costo diminuirà ad esclusivo vantaggio della popolazione ungherese. Ancora una volta, l'Ungheria dimostra di avere un governo che fa gli interessi del popolo al contrario di quello italiano che pensa solo a ridurre la popolazione in miseria, invece di ridurre il prezzo dell'acqua. Non è un caso, infatti, che i giornali di regime italiani accusano Orban di essere un "populista": loro difendono gli affaristi, non il popolo. Ma quello che dovrebbe far arrabbiare davvero la gente è il fatto che in un recente referendum gli elettori di questo disgraziato Paese si sono espressi a favore della gestione pubblica dei servizi idrici, però tale volontà è stata completamente ignorata dai governi Berlusconi, Monti, Letta e ora Renzi. E poi hanno anche il coraggio di dire che l'Italia è una democrazia.

Giuseppe de Santis
4 giugno 2014
www.ilnord.it/index.php?id_articolo=3081#.U48vfl4TWAk....
wheaton80
00sabato 13 settembre 2014 16:25
Orban vara la riforma delle banche: taglio interessi del 25-30% sui prestiti, restituzione ai debitori dell' estorto

BUDAPEST - Le banche che operano in Ungheria (inclusa l' italiana Unicredit) dovranno pagare qualcosa come 3,2 miliardi di euro ai debitori colpiti da aumenti dei tassi d'interesse sui mutui, in base alla nuova legge presentata oggi nel parlamento magiaro. "Il settore bancario ungherese dovrà restituire 1.000 miliardi di fiorini (3,2 miliardi di euro) alle famiglie", ha detto Antal Rogan, capo del gruppo parlamentare di Fidesz, la formazione di destra il cui leader è il primo ministro Viktor Orban. Fidesz ha stravinto le elezioni di aprile, anche grazie alle politiche economiche non ortodosse che compongono il programma di Orban. E tra le decisioni, anzi le "riforme", parola che piace tanto agli oligarchi della Ue e ai loro padrini banchieri, decise da Orban c'è quella del taglio degli esosissimi interessi pretesi dalle banche straniere sui mutui per l' acquisto di immobili. La nuova legge, voluta da Orban, li stronca e questo non piace affatto a Bruxelles e alle feroci oligarchie finanziarie che là comandano. Infatti, sono arrivate critiche a Orban da chi sostiene che tali politiche hanno minato l' immagine dell' Ungheria tra gli investitori stranieri. Tra i principali "critici", i consorzi bancari tedeschi, olandesi e svizzeri. La nuova proposta di legge del governo Orban, che dovrebbe essere convertita in due settimane, vieta inoltre alle banche commerciali di aumentare i tassi d' interesse, le commissioni e i costi per i mutui fino al 30 aprile 2016, ha spiegato ancora il portavoce di Orban, Rogan. Inoltre, per i mutui in corso, i tassi andranno ricalcolati, con un risparmio per i debitori di un 25-30 per cento. Alcune delle compensazioni riguardano larghi volumi di mutui denominati in valuta estera, per lo più in franchi svizzeri, collocati dalle banche prima della crisi finanziaria del 2008-2009. Le banche che operano in Ungheria, molte delle quali sono banche con base all' estero, hanno contestato vivamente la norma e la Banca Centrale Europea ha avvertito che la crescita potrebbe essere danneggiata dal provvedimento, mentre le banche potrebbero essere costrette a iniettare capitali nelle loro controllate magiare. Semplicemente fantastico. Signor Renzi, ha letto? Ecco una RIFORMA che lei potrebbe imitare, se lei fosse uno statista e non un servo codardo della Ue.

Max Parisi
12 settembre 2014
www.ilnord.it/c3499_ORBAN_VARA_LA_RIFORMA_DELLE_BANCHE_TAGLIO_INTERESSI_DEL_2530_SUI_PRESTITI_RESTITUZIONE_AI_DEBITORI_DEL...
wheaton80
00sabato 20 settembre 2014 02:16
Viktor Orban rinazionalizza le utility (luce, gas, acqua) riacquistandone le aziende: enorme taglio costi per la gente

BUDAPEST - L'Ungheria va verso una rinazionalizzazione delle "utility". L'hanno spiegato esponenti della maggioranza che sostiene il governo del primo ministro Viktor Orban, secondo quanto riferisce il giornale economico online Portfolio.hu. Parlando a Csakvar, il vicepremier Zsolt Semjen ha spiegato che lo stato ungherese dovrebbe rinazionalizzare tutto quello che riguarda i servizi pubblici, come l'elettricità e l'acqua, in modo da garantirne l'accesso a tutti i cittadini. Semjen ha sottolineato che la decisione di tagliare radicalmente le tariffe è stata una mossa con una "ratio" non politica, ma economica: la classe media, con la crisi, aveva dirottato le sue risorse verso il risparmio e non il consumo. Togliere i profitti extra alle utility, tagliando le tariffe radicalmente, è stato uno strumento per stimolare i consumi e "lasciare denaro nei portafogli" delle famiglie. La chiave per garantire agli ungheresi sicurezza nelle forniture, a questo punto, sarà la piena nazionalizzazione del settore dell'energia e del gas; inoltre il ministro ha ricordato che il governo ha già iniziato ciò riacquistando la compagnia per lo stoccaggio del gas dalla E.On. Le dichiarazioni di Semjen sono venute dopo che un altro importante esponente di Fidesz, il partito di destra di Orban, Antal Rogan, ha dichiarato che l'esecutivo costituirà una compagnia pubblica per l'energia no-profit e un altro ente simile per la gestione dell'acqua e del trattamento rifiuti. Questo percorso virtuoso deciso e intrapreso dal governo ungherese, con tutti i benefici effetti appena descritti, va nella direzione diametralmente opposta a quella imboccata in Italia dal governo Renzi, che viceversa (s)vende le aziende energetiche per racimolare denaro a tutti i costi pur di mantenere in piedi uno Stato ampiamente già fallito per colpa dell'euro e delle folli politiche di austerità imposte all'Italia dalla Ue a trazione tedesca.

19 settembre 2014
www.ilnord.it/index.php?id_articolo=3524#.VBwGOVpJlTI....
wheaton80
00giovedì 25 settembre 2014 00:51
Ungheria. Approvata oggi una legge contro le banche disoneste: ora devono rendere 3,5 miliardi di euro ai loro debitori

BUDAPEST - Le Banche 'disoneste' nel mirino del governo ungherese, guidato da Viktor Orban: il Parlamento ha approvato oggi una legge che obbliga le banche commerciali a restituire ai clienti detentori di crediti espressi in valuta estera una parte dei versamenti effettuati. Una legge retroattiva, un mese fa, aveva qualificato "disonesta" la prassi dei crediti in valuta, e la legge attuale stabilisce l'obbligo del risarcimento e le modalità del calcolo. Le mensilità delle rate di rimborso di mutui e crediti in valuta concessi agli ungheresi potranno diminuire in media di un terzo. La misura rischia di trasformarsi in un nuovo salasso, di un valore di 3,5 miliardi di euro, per gli istituti finanziari, gravati già da quattro anni di un'imposta speciale altissima. Le banche, in maggioranza straniere, dopo la prima legge, hanno cercato invano di dimostrare per vie giudiziarie che la prassi seguita fosse invece legale ed onesta. "Abbiamo sempre rispettato la normativa in vigore'", è stata la difesa. Il tribunale di Budapest ha respinto tutte le querele. Molte banche ricorreranno però ai fori europei, contestando la legalità di leggi retroattive, ma questa strategia non porterà ad alcun cambiamento, perché l'Ungheria è uno stato democratico sovrano e membro della UE. Come tale, nel pieno diritto di legiferare e di approvare leggi, incluse le leggi poco gradite dai colossi bancari.

24 settembre 2014
www.ilnord.it/c-3546_UNGHERIA_APPROVATA_OGGI_UNA_LEGGE_CONTRO_LE_BANCHE_DISONESTE_ORA_DEVONO_RENDERE_35_MILIARDI_DI_EURO_AI_LORO_...
wheaton80
00sabato 27 settembre 2014 12:17
Ungheria blocca gas russo a Kiev

L'Ungheria ha interrotto il transito di gas verso l'Ucraina dopo che giovedì il governo di Viktor Orban ha raggiunto un nuovo accordo con la compagnia russa Gazprom. La compagnia ungherese Fgsz ha interrotto il flusso giovedì alle 18, per un periodo indefinito di tempo, citando l'aumento della domanda interna.

26 settembre 2014
www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/09/26/ungheria-blocca-gas-russo-a-kiev_a36d9e28-49ca-4e31-a696-418549d4b...
wheaton80
00martedì 4 novembre 2014 21:33
Ungheria, via libera norma che facilita costruzione South Stream

(TMNews) - Il parlamento ungherese ha approvato una legge che spiana la strada alla costruzione del gasdotto South Stream, fortemente voluto da Mosca per aggirare l'Ucraina, un'ulteriore iniziativa di sfida all'Unione Europea del premier Viktor Orban. I deputati di Budapest hanno approvato un emendamento che consente a una società di costruire un gasdotto anche se non è in possesso della licenza per gestirlo, secondo il sito web del parlamento. L'assemblea, nella quale il partito di Orban ha una maggioranza dei due terzi, si è espressa con 132 voti a favore e 35 contrari. "Questo mira a dare slancio a South Stream e a dimostrare alla Russia che l'Ungheria prende sul serio il progetto" ha detto a Bloomberg Attila Holoda, esperto di regolazione energetica che ha lavorato per il governo Orban nel 2012. Budapest vuole avviare la costruzione del gasdotto entro sei mesi, ha detto al quotidiano Napi Gazdasag Csaba Baji, numero uno di MVM Zrt., holding pubblica che ha aperto una joint venture con il colosso russo del gas Gazprom per costruire e operare sulla tratta ungherese di South Stream. La nuova società non ha una licenza operativa. La UE ha congelato il progetto South Stream imponendo sanzioni economiche alla Russia per il suo ruolo nella crisi ucraina.

4 novembre 2014
it.notizie.yahoo.com/ungheria-via-libera-norma-che-facilita-costruzione-south-132913...
wheaton80
00martedì 11 novembre 2014 02:04
Orban schianta la speculazione delle banche UE in Ungheria:''Obbligo di conversione in Fiorini dei mutui in valuta''

BUDAPEST - Le banche operanti in Ungheria dovranno convertire i mutui contratti dai debitori dalla valuta estera in fiorini usando il tasso di cambio del 7 novembre scorso. L'ha reso noto il Ministero dell' Economia di Budapest. Gli analisti temevano che, se fosse stato applicato un tasso di cambio più oneroso per le banche, ci sarebbero state perdite per miliardi di euro per il settore già sotto pressione. La misura è stata pensata per aiutare i molti debitori magiari che in passato avevano acceso mutui in valuta estera poi rafforzatasi fortemente rispetto al debole fiorino. Il governo ha dichiarato che la decisione sul tasso di cambio è stata presa con l'Associazione Bancaria Ungherese. La decisione viene dopo una recente sentenza della Corte Suprema magiara per la quale anche i debitori devono condividere il rischio del prestito. La scorsa settimana la Banca Nazionale ungherese ha dichiarato che avrebbe messo a disposizione 9 miliardi di euro delle sue riserve per neutralizzare l'impatto di mercato della conversione. Una misura che dovrebbe minimizzare l'impatto sul fiorino della conversione. Circa un milione di ungheresi che aveva contratto prestiti in valuta estera, principalmente in franchi svizzeri ed euro, si sono ritrovati esposti fortemente alla crisi, con il crollo del fiorino rispetto alle valute più forti negli anni passati per colpa dei precedenti governi. Uno dei punti forti del programma politico con cui Viktor Orban è riuscito a guadagnarsi la permanenza al potere nelle elezioni di aprile è proprio il programma di conversione dei mutui. Obbiettivo raggiunto, grazie alla fermezza e alla lungimiranza di quest'uomo, non a caso il leader più amato dagli ungheresi che storia ricordi. I precedenti governi socialdemocratici filo-europei avevano permesso la speculazione delle grandi banche della Ue in Ungheria, avevano ceduto la sovranità della Banca d'Ungheria all'oligarchia finanziaria della Bce e avevano piegato la testa ai diktat dell'Fmi della strega Lagarde. Con l'arrivo al governo - regolarmente eletto - di Orban, leader della destra, tutto è radicalmente cambiato: Orban ha cacciato, fisicamente addirittura, l'Fmi fuori dai confini dell'Ungheria, ha ripreso il controllo della Banca Centrale d'Ungheria nonostante le rabbiose aggressioni delle oligarchie di Francoforte e di Bruxelles, e ora ha definitivamente sconfitto i banksters che avrebbero voluto gettare in miseria gli ungheresi. Questa, è la verità.

Max Parisi
10 novembre 2014
www.ilnord.it/c3751_ORBAN_SCHIANTA_LA_SPECULAZIONE_DELLE_BANCHE_UE_IN_UNGHERIA_OBBLIGO_DI_CONVERSIONE_IN_FIORINI_DEI_MUTUI_I...
wheaton80
00giovedì 18 dicembre 2014 02:39
Il governo Orban difende le piccole imprese ungheresi: ipermercati e centri commerciali chiusi la domenica, i negozi no

LONDRA - La coalizione di governo ungherese non cessa di stupire e anche questa volta è riuscita nell' intento di far approvare una legge che introduce delle misure per proteggere i piccoli commercianti dallo strapotere dei supermercati e dei centri commerciali. E a tale proposito pochi giorni fa è stata approvata dal parlamento ungherese una legge che disciplina la chiusura domenicale di negozi e supermercati, misura che è stata proposta dai cristiano-democratici del KDNP, il partner di coalizione della Fidesz, il partito di governo. Tale proposta entrerà in vigore il 15 marzo 2015 ed è piuttosto interessante in quanto va controcorrente rispetto ai provvedimenti adottati in altri paesi europei in tema di aperture domenicali, come ad esempio l’ Italia. Tale legge prevede che a dover restare chiusi la domenica saranno i negozi di dimensioni superiori ai 200 metri quadrati, ad eccezione di quelli il cui personale attivo la domenica è un proprietario per almeno il 20% o un membro della famiglia dei proprietari. Gli orari di apertura saranno comunque limitati dalle 6 del mattino alle 22 durante tutta la settimana e tutti i negozi di retail saranno autorizzati a restare aperti nelle 4 domeniche che precedono il Natale, dalle 6 del mattino alle 22 e in un’altra domenica aggiuntiva, a scelta del proprietario. Il 24 e il 31 dicembre i punti vendita potranno restare aperti dalle 6 del mattino fino al pomeriggio. Un’ altra eccezione sarà vigente per le panetterie, che potranno stare aperte dalle 5 del mattino a mezzogiorno la domenica e negli altri giorni festivi e dalle 5 alle 22 negli altri giorni. Quelli che vendono solo pane e latticini possono aprire alle 5 del mattino anche durante la settimana. Fiorai e giornalai possono aprire la domenica dalla mattina alle 6 fino a mezzogiorno. La legge stabilisce inoltre che il governo sia autorizzato a regolare gli orari per casi singoli in caso di speciali ambienti locali, nel caso di località turistiche, ma anche in base a numero di dipendenti, di abitanti e di trend della zona. Come è facile immaginare, nel mirino ci sono i grossi supermercati Tesco e Spa, mentre saranno pressocché indenni alcune catene di retail ungheresi come i minimarket Coop, Real e gli altri a conduzione familiare. Anche CBA, la principale insegna nazionale del retail, è interessata dalla legge, perché quasi tutti i suoi punti vendita superano i 200 metri quadrati, anche se non dovrebbe avere grossi problemi visto che le persone non potranno più fare la spesa negli ipermarket dove il flusso si concentra sulla domenica. Com'è possibIle vedere, ancora una volta la coalizione di governo ungherese dimostra di avere a cuore gli interessi dei cittadini e delle piccole imprese e non esita a far passare leggi che limitano il potere delle multinazionali. Ovviamente una legge simile dovrebbe essere introdotta anche in Italia ma questo non avverrà mai visto che le lobby della grande distribuzione (che includono le coop rosse) farebbero di tutto per bloccarla e quindi ciò che sta avvenendo in Ungheria per noi resterà solo un bel sogno.

Giuseppe de Santis
17 dicembre 2014
www.ilnord.it/c3897_IL_GOVERNO_ORBAN_DIFENDE_LE_PICCOLE_IMPRESE_UNGHERESI_IPERMERCATI_E_CENTRI_COMMERCIALI_CHIUSI_LA_DOMENICA_I_N...
wheaton80
00mercoledì 18 febbraio 2015 22:10
L’«abbraccio» di Putin all’Ungheria di Orban

Vladimir Putin è stato accolto con tutti gli onori ieri a Budapest in una visita ufficiale controversa con la quale Mosca ha voluto riaffermare la sua influenza sull’Europa dell’Est. Mentre Viktor Orban, il premier ungherese conservatore e populista, ha badato soprattutto a concludere gli accordi ormai in scadenza sull’indispensabile fornitura di gas dalla Russia, e a garantirsi il finanziamento già promesso da Putin sull’energia nucleare. Per Putin si è trattato del primo vertice bilaterale in un Paese dell’Unione dall’estate del 2014, da quando la crisi in Ucraina e le successive sanzioni internazionali contro la Russia hanno compromesso le relazioni di Mosca con i Paesi alleati della stessa Ungheria nella Ue e nella Nato. Con la visita del leader russo, Orban ha confermato di essere - con la sua azione diplomatica inusuale - il migliore amico della Russia nell’Unione in una fase sempre più complicata per l’Europa dell’Est, nonostante la tregua raggiunta in Ucraina. «C’è sempre una particolare tensione psicologica nelle relazioni con la Russia, ma noi dobbiamo superarle e io mi sforzo di farlo», ha detto Orban, in vista del vertice di ieri, spiegando che il suo obiettivo «è servire gli interessi del Paese e, di conseguenza, cercare di avere legami distesi anche con la Russia». Orban, diventato capopopolo a 26 anni nel 1989, rivendicando «elezioni libere» e intimando alle truppe sovietiche di lasciare il Paese, è oggi in Europa il principale critico delle sanzioni contro la Russia decise da Bruxelles in seguito alla crisi in Ucraina: «Sono controproducenti», ha spiegato più volte, guadagnandosi forse la riconoscenza di Mosca. E nella visita di ieri, non è passata inosservata, la sosta di Putin al Memoriale dei soldati russi uccisi in terra magiara, anche di quelli uccisi nel 1956, quando Mosca decise l’invasione dell’Ungheria. L’Ungheria aveva l’urgenza di rinegoziare il contratto per la fornitura di gas russo che ha garantito il riscaldamento nella maggioranza delle case del Paese negli ultimi dieci anni e che oggi copre circa l’85% del fabbisogno nazionale. Il governo ungherese aveva fatto sapere di puntare a un contratto «non molto lungo», «flessibile» e con prezzi certamente più convenienti rispetto al precedente accordo, considerando le quotazioni in discesa del gas.

«Non ci sono garanzie sull’offerta di gas dopo il 2015. Devo risolvere questa situazione, l’Ungheria non può voltare le spalle al suo principale fornitore di energia», aveva detto Orban, prevenendo le proteste di piazza della vigilia. La decisione di Mosca di bloccare il progetto per il gasdotto South Stream che avrebbe dovuto raggiungere il Sud dell’Europa aggirando l’Ucraina aveva ulteriormente complicato la posizione di Budapest. E la pesante crisi economica che la Russia sta vivendo aveva alimentato qualche dubbio anche sui piani di Putin che l’anno scorso, in un altro vertice bilaterale, aveva promesso ad Orban un prestito di 10 miliardi di euro per la modernizzazione, affidata ai russi, dell’unico impianto nucleare ungherese, a Paks, un centro a circa 130 chilometri da Budapest. L’amicizia tra Orban e Putin e le relazioni tra Ungheria e Russia sembrano essere uscite molto rafforzate dal vertice di ieri. Non ci sono ancora tutti i dettagli, ma dalle prime dichiarazioni rilasciate da Putin risulta chiaro che Budapest ha ottenuto da Gazprom il rinnovo del contratto a condizioni più favorevoli garantendosi la fornitura di gas fino al 2018. Putin ha inoltre rinnovato la promessa di finanziare la ristrutturazione della centrale nucleare di Paks. E ha poi annunciato un nuovo progetto di gasdotto alternativo a South Stream da sviluppare in collaborazione con l’Ungheria. Dal summit sarebbe inoltre scaturita un’intesa riguardante il settore agricolo che secondo il leader russo permetterebbe alla Russia di arginare gli effetti delle sanzioni. Anche se Orban si è affrettato a spiegare che l’Ungheria, pur criticandole, si atterrà alle misure contro Mosca decise dall’Europa. Secondo Bruxelles, gli accordi raggiunti ieri da Ungheria e Russia sull’energia potrebbero non essere in linea con la concorrenza e le regole del mercato europeo. «La Commissione europea avrebbe dovuto far parte del negoziato», ha detto ieri lo slovacco, Maros Sefcovic, commissario Ue per l’Unione energetica. «Uno degli elementi chiave per ottenere una maggiore sicurezza energetica è avere più trasparenza sul mercato», ha concluso Sefcovic.

Luca Veronese
www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-02-18/l-abbraccio-putin-all-ungheria-orban-124017.shtml?uuid=...
wheaton80
00venerdì 20 febbraio 2015 17:32
Ungheria e Russia firmano un contratto ventennale per la fornitura di gas mentre la UE “sconsigliava” la visita di Putin

LONDRA - Al contrario dei politicanti di casa nostra, il primo ministro ungherese Viktor Orban non ha problemi ad andare contro la volontà dei parassiti di Bruxelles se questo serve per fare gli interessi del suo paese e quindi non deve sorprendere se pochi giorni fa ha deciso di ricevere con tutti gli onori Vladimir Putin nonostante il parere negativo e la forte contrarietà dell'Unione Europea. Tale invito è stato accolto negativamente anche da alcuni cittadini ungheresi per via del fatto che nel 1956 le truppe sovietiche hanno represso violentemente la rivolta dei cittadini ungheresi contro l'allora regime comunista, ma i tempi cambiano e Orban sa perfettamente che il suo paese ha un disperato bisogno della Russia e del suo gas e questo è uno dei motivi per cui il suo governo non ha mai appoggiato la politica antirussa dell'Unione Europea. Ebbene, tale posizione ha prodotto ottimi risultati visto che l'Ungheria ha rinnovato con la Russia il contratto ventennale per la fornitura di gas che scadeva quest'anno e che permette al governo ungherese di soddisfare il suo fabbisogno di gas naturale e di mantenere la promessa di abbassare il costo delle bollette. I dettagli verranno definiti nei prossimi mesi ma per ora ciò che trapelato è che tale accordo consentirebbe il prolungamento della fornitura e l'utilizzo di parte della quantità di gas, inclusa nel precedente accordo siglato nel 1996, che è rimasta inutilizzata. Tale modalità di pagamento sarebbe vantaggiosa per l'Ungheria visto che dovrà pagare solo dopo il reale utilizzo del combustibile. I mercati finanziari hanno accolto positivamente questo accordo tant'è che, subito dopo essere stato annunciato, l'indice azionario di riferimento, il BUX, è salito dello 0,2% terminando il trend negativo che durava da due giorni. Al momento, nessuno a Bruxelles ha commentato questo accordo ma, come ha sottolineato diverse volte il primo ministro ungherese, non esistono alternative al gas russo e ignorare questo fatto sarebbe pura follia. E così ancora una volta il governo ungherese dimostra di fare gli interessi dei propri cittadini anche se i giornali di regime vorrebbero farci credere il contrario, ma tale campagna denigratoria è sempre meno efficace visto che la politica antirussa della UE è stata un colossale fallimento e niente potrà cancellare questa verità.

Giuseppe de Santis
20 febbraio 2015
www.ilnord.it/c4077_UNGHERIA_E_RUSSIA_FIRMANO_UN_CONTRATTO_VENTENNALE_PER_LA_FORNITURA_DI_GAS_MENTRE_LA_UE_SCONSIGLIAVA_LA_VISITA_...
wheaton80
00mercoledì 20 maggio 2015 04:00
Famiglia, demografia e sviluppo: il miracolo ungherese

Le politiche pro vita, pro famiglia e per l’incremento demografico non riscuotono certo il consenso politicamente corretto dei grandi media e delle Istituzioni internazionali. Frequentemente, per esempio, leggiamo sulla stampa attacchi contro Viktor Orban, il capo di Stato Ungherese, spesso presentato come un dittatore. Vediamo ora cosa ci dicono i fatti, dai quali si potranno dedurre le ragioni della propaganda internazionale contro l’Ungheria ed il suo Presidente. Il parlamento ungherese ha inserito nella Costituzione la protezione della Vita dal concepimento. Il Governo fa uscire il paese dalla crisi, manda a casa il Fondo Monetario Internazionale e rende la Banca Centrale indipendente dalle pressioni finanziarie internazionali. Più bambini sono nati nel 2014 che negli ultimi cinque anni. Il tasso di fecondità totale è 1,41, il valore più alto dal 1997, anche se ancora non è abbastanza alto. Il numero dei matrimoni è aumentato costantemente dal 2010, del 9% nel solo 2014. Ricordiamo che tra il 2002 e il 2010 il numero dei matrimoni in Ungheria era sceso del 23%. Il numero dei divorzi è diminuito del 15% tra il 2010 e il 2013. Il numero di aborti è in continuo declino, ed è diminuito del 20% dal 2010. Grazie ai sussidi alle famiglie 236 miliardi di HUF (fiorini ungheresi) sono rimasti alle famiglie nel 2014. Le pensioni sono aumentate del 19% dal 2011 al 2014. Dietro a queste cifre vi sono i numerosi vantaggi fiscali per le famiglie: diminuzione delle tasse sul reddito per famiglie con più di due figli, l’indennità di maternità, l’indennità per gli acquirenti della prima casa, l’aumento del 25% nei posti in asili nido e le misure sulla tutela del lavoro. Numerosi anche i miglioramenti generali dell’economia: 210.000 posti di lavoro in più nel 2014. La disoccupazione al 7.1% (contro il 13.1% in Italia). Il PIL è aumentato del 3.5% l’anno scorso (quasi il doppio della media europea). I salari sono anche in continuo aumento: 4% nel 2014. Con l’eliminazione dei prestiti in valuta estera, sono stati convertiti prestiti per un valore di 3.600 miliardi di HUF, e sono state quindi protette le case di mezzo milione di famiglie. L’ anno scorso il turismo è aumentato del 13% e gli investimenti esteri del 14%. Questo vero e proprio miracolo è il diretto risultato di una politica di indipendenza monetaria e di supporto alle famiglie che sono il nerbo di ogni nazione. Riflettiamoci!

Antonio Brandi
18/05/2015
www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/famiglia-demografia-esviluppoilmiracoloun...
wheaton80
00venerdì 8 aprile 2016 16:43
L’Ungheria ha rimborsato il 100% del prestito UE

Il 6 aprile 2016, l’Ungheria ha versato l’ultima rata del prestito UE, pari a 1,5 miliardi di euro, su un totale di 5,5. In precedenza, aveva estinto anche quello da 8,8 miliardi di euro con l’FMI. Il governo ha così raggiunto l’obiettivo di realizzare l’indipendenza della politica economica anche in termini di finanziamento statale. Alla fine del 2008, l’Ungheria era sull’orlo del default, quindi il governo di sinistra aveva dovuto chiedere un prestito al Fondo Monetario Internazionale, all’Unione Europea e alla Banca Mondiale. A causa del prestito e della recessione economica, l’Ungheria ha avuto un peso del debito più grande nel periodo 2008-2010 rispetto ad altri Paesi in una fase di sviluppo simile. Il rapporto debito pubblico-PIL salì dal 55,1% del 2002 all’83,7% nel 2010, e il tasso di deficit di bilancio del governo è stato vicino al 7% del PIL; la metà del totale del debito è con l’estero. L’Ungheria ha rimborsato il prestito dell’FMI da 8,8 miliardi di euro nel 2013, prima della scadenza. Anche il prestito UE, con questa ultima tranche da 1,5 miliardi di euro (su 5,5 miliardi totali) adesso è stato estinto. Il governo Orban ha appreso la lezione e adesso si finanzia attraverso titoli di Stato, i quali costituiscono l’89% del totale del debito pubblico ungherese. Il debito estero è crollato significativamente e questo mette l’Ungheria al sicuro sia dalla speculazione che dal rischio di finire in default. Inoltre, poiché chi ha un credito verso qualcuno ha potere su di esso (fintanto che può esigerne il pagamento) – assioma valido specialmente se il debitore è uno Stato – l’aver ridotto il debito, soprattutto quello estero, permette all’Ungheria di sottrarsi ai ricatti della Troika. Il che lo si è visto soprattutto con la questione degli immigrati: per quanto infuriati con Budapest, i tecnocrati non hanno potuto impedirle di costruire il muro antimigranti né tanto meno imporle delle punizioni per aver scelto un governo sgradito alla Troika, o per la sua equidistanza fra occidente e Russia, nonostante sia nella NATO. La differenza con Paesi indebitati fino al collo, soprattutto verso l’estero, come l’Italia e la Grecia, è lampante.

Massimiliano Greco
8 aprile 2016
www.opinione-pubblica.com/lungheria-ha-rimborsato-il-100-del-pres...
wheaton80
00mercoledì 17 agosto 2016 02:24
Orban abbatte l'IVA al 5%

BUDAPEST - Senza la mannaia della BCE e avendo la completa gestione della propria valuta, oltre ad un accorto governo che fa davvero gli interessi della popolazione, l'Ungheria annuncia il taglio secco dell'IVA su generi alimentari di prima necessità, raccogliendo così i frutti dell'ottima gestione dei conti pubblici. Il Parlamento ungherese ha approvato il pacchetto fiscale 2017, che include l’abbassamento al 5% dell’IVA su latte, uova e pollame. In più è stato approvato l'abbattimento delle tariffe per i servizi Internet e di catering dal 27% al 18%. Il nuovo sistema entrerà in vigore del 1° gennaio 2017 e porterà diversi altri cambiamenti. Le famiglie con almeno due figli a carico riceveranno un trattamento fiscale agevolato, con forti sconti sulle tasse proprio per famiglie con almeno due figli. Secondo il Governo Orban, le modifiche alla tassazione permetteranno a 350mila famiglie ungheresi il risparmio aggregato di 15 miliardi di fiorini. Sarà anche rimosso il limite di 30 milioni di fiorini sui beni a tassazione ridotta per gli investimenti delle PMI, e le aziende che non possono usufruire a pieno delle deduzioni fiscali per ricerca e sviluppo saranno autorizzate ad applicare la deduzione dalle donazioni in beneficenza.

13 giugno 2016
www.ilnord.it/i-4006_ORBAN_ABBATTE_LIVA_AL_5
wheaton80
00giovedì 23 marzo 2017 21:32
Spettacolare boom economico dell'Ungheria di Orban: PIL +4%, disoccupazione al 4,3%, stipendi +10%, investimenti +16%

BUDAPEST - L'economia ungherese è destinata a crescere a un tasso superiore al 4% nel 2017 grazie ad una crescita degli investimenti e dei consumi superiore di molto alla media dell'eurozona, della quale per sua fortuna - e scelta - non fa parte. E' quanto riferisce la società di ricerca economica Penzugykutato in un rapporto sulle previsioni di crescita. Anche un afflusso dei finanziamenti europei potrebbe stimolare la crescita di quest'anno, riferisce il rapporto, che potrebbe essere ulteriormente alimentata da un allentamento della politica fiscale prima delle elezioni generali del prossimo anno. Politica fiscale che è già su livelli che sono mediamente del 50% più bassi dei Paesi che usano l'euro. Il Governo Orban, inoltre, ha abbassato l'IVA su molti prodotti alimentari, ridotto di più del 30% i costi delle bollette di luce-gas-acqua, aumentato del 20% le pensioni e del 25% gli stipendi dei lavoratori, riducendo la tassazione sulle buste paga. La crescita economica dell'Ungheria potrebbe ricevere un grande impulso nel 2017 da una crescita degli investimenti, per cui si prevede un aumento del 16%. Persistono tuttavia dei problemi strutturali che frenano ancora un pò la crescita, riferisce il rapporto, altrimenti il livello per il 2017 supererebbe anche il 4% previsto, arrivando ad insidiare i target della Cina. L'inflazione media potrebbe attestarsi a circa il 2,7% quest'anno, se la Banca Centrale consoliderà il tasso di riferimento allo 0,9%, Banca Centrale che non risponde più alla BCE, ma decide autonomamente dopo che il governo Orban, tre anni fa, cacciò letteralmente dall'Ungheria l'FMI e l'allora governatore della Banca Centrale d'Ungheria, che era agli ordini della BCE, sostituendolo con un altro in sintonia con le politiche del governo. E il risultato è stato spettacolare. Il rapporto di Penzugykutato inoltre sostiene che il debito pubblico potrebbe calare al 72,4% del PIL entro la fine dell'anno, facendo dell'Ungheria uno dei Paesi più virtuosi d'Europa anche dal punto di vista dei conti pubblici. Per i salari medi si prevede per il 2017 una crescita del 10%, mentre quelli reali dovrebbero salire del 7,1%. Il tasso di occupazione dovrebbe toccare le 4.450.000 unità nel 2017, mentre 200mila dovrebbero essere le persone in cerca di lavoro: un dato che si traduce in un tasso di disoccupazione del 4,3 per cento, il più basso d'Europa. Le esportazioni in euro, secondo quanto riferisce il rapporto della società ungherese, si prevede che aumenteranno del 4%, mentre le importazioni sono destinate a crescere del 6%, il che significa che il surplus del commercio estero potrebbe ridursi rispetto allo scorso anno, quando le esportazioni sono cresciute del 2,9%, mentre le importazioni sono aumentate del 1,5%, ma il dato è del tutto marginale, in un quadro roseo come questo. Ovviamente, nella UE tutti questi dati positivi dell'Ungheria passano sotto silenzio, perché al governo legittimamente eletto c'è Viktor Orban, un leader che da quando è al potere non ha fatto altro che lavorare per gli interessi del suo popolo, prima di ogni altra cosa.

23 marzo 2017
www.ilnord.it/c5246_SPETTACOLARE_BOOM_ECONOMICO_DELLUNGHERIA_DI_ORBAN_PIL_4_DISOCCUPAZIONE_AL_43_STIPENDI_10_INVESTI...
wheaton80
00martedì 13 giugno 2017 23:49
Governo Ungherese taglia le unghie a Soros

BUDAPEST - Il Parlamento Ungherese ha approvato una legge molto dura nei confronti delle organizzazioni non governative finanziate dall'estero, nonostante le critiche internazionali, specie della UE, che vorrebbe che Soros, principale finanziatore delle ONG a livello mondiale, avesse le mani libere per organizzare la propaganda tesa alla caduta del Governo Orban, democraticamente eletto. La legge è stata vista come un nuovo colpo tirato contro il miliardario statunitense George Soros, acerrimo nemico del Premier Viktor Orban. La legge è stata votata con 130 sì e 44 no e obbligherà tutte le ONG che ricevono più di 24mila euro all'anno dall'estero a registrarsi come "organizzazioni sostenute da stranieri" o chiudere i battenti.

13 giugno 2017
www.ilnord.it/b-10276_GOVERNO_UNGHERESE_TAGLIA_LE_UNGHIE...
wheaton80
00martedì 8 agosto 2017 00:55
Storico discorso di Viktor Orban:“Esiste un piano contro l’Europa”

“Circa 27 anni addietro avevamo pensato che il nostro futuro fosse in Europa. Attualmente, noi siamo il futuro dell’Europa”, ha dichiarato questa mattina il Primo Ministro dell’Ungheria Viktor Orban, nel corso della 28a edizione della Università Libera di Tusnádfürdő. Nel suo discorso annuale, Orban ha manifestato l’idea che le elezioni parlamentari che si svolgeranno la prossima primavera nel Paese avranno una importante dimensione europea. “Quello che accadrà in Ungheria avrà importanti implicazioni per l’insieme dell’Europa, perchè oggi una Ungheria forte gioca un ruolo decisivo nella battaglia per evitare la scristianizzazione dell’Europa”, ha segnalato. Orban ha considerato allo stesso modo che un Paese forte non può permettersi un declino demografico. “I Paesi più forti sono quelli che sono in grado di mantenersi biologicamente. Perché l’Ungheria abbia un futuro deve mantenere un tasso di fecondità di 2,1 figli per famiglia”. Orban ha sottolineato che uno Stato forte necessita di un buon livello di sicurezza, inclusa la protezione delle sue frontiere e la lotta contro il terrorismo, così come il mantenimento di un forte senso di identità culturale”. In contrasto con questi principi, ha indicato l’Europa, vittima a suo giudizio di un cambiamento culturale e demografico di imprevedibili conseguenze. “L’Immigrazione non apporterà alcuna soluzione ai problemi economici. Cercare di rimediare la scarsezza di mano d’opera mediante l’importazione di immigrati è come se, nel mezzo di un naufragio, ti metti a consumare acqua di mare.

E’ anche quella acqua ma il problema lo farà aumentare”, ha sostenuto il Primo Ministro ungherese. In particolare, Orban ha voluto mostrarsi molto franco e deciso circa le sfide della integrazione di un gran numero di immigrati musulmani nella nostra cultura cristiana. “Non possiamo mantenere i nostri ideali solidali nelle nostre Nazioni quando esistono gruppi etnici che pretendono di modificare la cultura europea. Non possiamo mantenere i nostri ideali nel mezzo di collettività che si oppongono all’esistenza dell’Europa e alla sua cultura, perché il risultato finale sarebbe catastrofico”, ha sottolineato Orban. “La sfida nei prossimi decenni è se l’Europa continuerà ad appartenere agli europei. Se l’Ungheria continuerà ad essere la terra degli ungheresi, se la Germania continuerà ad essere la terra dei tedeschi, se la Francia continuerà ad essere la terra dei francesi, se l’Italia seguiterà ad essere la terra degli italiani”, ha aggiunto il leader magiaro, criticando in questo senso i burocrati europei dell’Impero mondialista di George Soros nell’opporsi alla volontà delle Nazioni. Oggi gli interessi di George Soros sono meglio rappresentati a Bruxelles e a Washington, DC che non a Tel Aviv, ha affermato Orban, il quale ha respinto che le critiche fatte allo speculatore ebreo di origine ungherese facciano parte di teorie cospirative. “Esiste un piano di Soros, che lui stesso ha scritto”.

Migranti sul confine ungherese
Secondo Orban, detto piano consisterebbe nel trasferire un milione di migranti nel territorio dell’Unione Europea. “Al loro arrivo devono ricevere 15.000 milioni di euro per mantenere così l’effetto di aspirazione. Questo importo è maggiore del reddito medio degli ungheresi. Soros pretende che gli immigrati siano distribuiti per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Proteggere le nostre frontiere di fronte all’entrata di questi migranti illegali ha comportato un grande sforzo economico. L’Europa si è caricata di una piccola parte di questo costo. Oggi la Germania si trova sull’orlo della bancarotta, così che non ci vengano più a parlare di mancanza di solidarietà dell’Ungheria”, ha segnalato. “Se l’Europa vuole continuare ad essere attuabile, deve recuperare la sua sovranità e liberarsi dell’Impero di Soros”, ha ribadito Orban. Orban si è inoltre pronunciato per una riforma dell’Unione Europea e per ritornare alla sua forma originaria prevista dai trattati costitutivi. “Le Nazioni Unite devono proteggere le frontiere dell’Europa. Questo può suonare duro, ma quelli che sono entrati illegalmente in Europa devono essere espulsi. l’Europa non può seguitare ad essere un continente senza protezione delle frontiere”, ha proclamato il Primo Ministro ungherese. Orban si è augurato inoltre che i leaders europei sappiano essere all’altezza delle loro responsabilità (anche se ne dubita) e che l’Europa riesca a recuperare la sua competitività, a garantire la pace, ad aprirsi agli Stati balcanici e a risolvere i suoi problemi esterni con la Russia e la Turchia.

Orban ha ribadito la necessità di opporsi al progetto di scristianizzazione del Continente e di riuscire a resistere all’attacco ideologico in atto da parte dei liberisti e degli intellettuali, denunciando come anche i partiti socialdemocratici abbiano rinunciato a difendere i diritti dei lavoratori nazionali. Loro sono tutti impegnati a difendere gli interessi economici del neoliberismo”, ha denunciato il Presidente ungherese. Secondo Orban esiste un piano per mettere il territorio europeo nelle mani di una popolazione cosmopolita, in modo predominante musulmana, un piano di sostituzione di popoli. “La riuscita di questo piano richiede una Europa scristianizzata, governi burocratici e senza anima”, ha avvertito il leader magiaro. (…) Siamo noi il principale ostacolo per la realizzazione del piano di Soros”, ha dichiarato Orban, insistendo sul fatto che il principale ostacolo sarà quello di affrontare i partiti dell’opposizione del suo Paese. Noi dobbiamo in primo luogo misurarci con la “rete di Soros”, gli eurocrati di Bruxelles e i loro media. Conosciamo le loro tattiche, basate sul ricatto, sulla diffamazione e sul giornalismo prostituito ai grandi interessi”. Orban ha avvisato che c’è molto in gioco in questa sfida: non soltanto nell’ambito nazionale ma anche a livello europeo. “Da 27 anni pensiamo al nostro futuro in Europa. Oggi siamo il futuro dell’Europa”, ha concluso lo statista magiaro.

Fonte: www.alertadigital.com/2017/07/24/historico-discurso-de-viktor-orban-presidente-de-hungria-existe-un-plan-para-poner-europa-en-manos-de-una-poblacion-cosmopolita-predominantemente-mu...

Traduzione e sintesi: Luciano Lago (revisionato da Wheaton80)
25 luglio 2017
www.controinformazione.info/storico-discorso-di-viktor-orban-esiste-un-piano-contro-...
wheaton80
00mercoledì 20 settembre 2017 01:03
Orban: Ungheria, boom lavoro

BUDAPEST - L'Ungheria è un Paese in grado di dare lavoro ai cittadini intenzionati a farlo, grazie ad un sistema efficiente. Lo ha dichiarato il Premier ungherese Viktor Orban nel suo discorso inaugurale della sessione autunnale del Parlamento di Budapest. Elencando i risultati ottenuti dall'esecutivo magiaro, il Primo Ministro ha sottolineato in particolare la riduzione del rapporto fra debito e Prodotto Interno Lordo (PIL), ormai sotto il 74 per cento, la crescita del PIL del 3,2 per cento nel secondo trimestre 2017, la diminuzione del tasso di disoccupazione al 4,2 per cento e l'incremento del numero di occupati fino a 4,4 milioni di persone. ''La piena occupazione è ormai un obiettivo quasi a portata di mano'', ha spiegato Orban, dicendosi soddisfatto dell'entrata sul mercato del lavoro di sempre più personale qualificato. Il Premier ungherese ha inoltre elencato i punti dell'agenda di governo dedicati al rafforzamento delle politiche per la famiglia, come l'alleggerimento del carico fiscale, i servizi pediatrici, l'istruzione, le attività sportive, i sussidi per la casa e il piano di tutela dei lavoratori in fase di studio.

19 settembre 2017
www.ilnord.it/i-6702_ORBAN_UNGHERIA_BOOM_LAVORO
wheaton80
00martedì 31 ottobre 2017 03:16
Open Society: Orban schiera i servizi segreti contro le fondazioni di Soros

La Open Society di George Soros è di nuovo nel mirino di Viktor Orban. Il Primo Ministro ungherese ha ordinato alla sua stessa Intelligence di tenere sotto controllo l’impero del magnate americano. Il Premier magiaro teme che il finanziere (tramite le fondazioni della rete Open Society) voglia influenzare le elezioni ungheresi che si terranno nel 2018. Ad animare il governo di Budapest non ci sono però solo beghe elettorali ma la difesa della stessa identità europea. Vediamo perché. L’obiettivo politico della Open Society Foundation è quello di “far accettare agli europei i migranti e la scomparsa delle frontiere” (così titolava un progetto della sua stessa Fondazione). Per raggiungere questo obiettivo basterebbe negli Stati europei un milione di migranti l’anno. Nessuna cospirazione, ma solo un disegno politico preciso che unisce la sinistra “no borbers” alla finanza apolide e trova anche il supporto neoguelfo del Vaticano. Cerchiamo di capire meglio come funziona questa portentosa macchina propagandistica. La Open Society Foundation è il cavallo di Troia che lo speculatore- filantropo mette puntualmente in moto per le sue campagne progressiste. Di recente si è parlato di una donazione di diciotto miliardi di dollari alla fondazione, facendo registrare una cifra record per una donazione ad un ente di diritto privato. Il trasferimento di questo ingente quantitativo di denaro sarebbe avvenuto negli anni passati. Torniamo però a ciò che avviene in riva al Danubio. Come riporta Agenzia Nova, Orban ha affermato nella stessa intervista che i documenti dimostrano come i membri della “rete Soros” siano attivi a Bruxelles e cerchino continuamente di “stigmatizzare il governo ungherese, la cui posizione sul tema dell’immigrazione è opposta a quella del miliardario, costringendo Budapest a cambiare il proprio punto di vista sulle politiche migratorie”. Secondo il Premier ungherese l’Unione Europea ed alcuni dei suoi membri chiave sono stati letteralmente “presi in ostaggio” da un “impero finanziario e speculativo che promuove l’invasione orchestrata di nuovi immigrati”. Per contrastare questo piano, Budapest si muove sia sul fronte interno che su quello internazionale. In Ungheria il governo ha inasprito i controlli su tutte le ONLUS che ricevono fondi esteri, in particolare quelli riconducibili alla rete di Open Society. A luglio un disegno di legge ha limitato l’autonomia della Central European University di Budapest (finanziata dalla fondazione di Soros). Inoltre le città magiare sono state tappezzate da manifesti con il volto sorridente del finanziere. Accanto all’immagine campeggiava una scritta eloquente:“Il 99% degli ungheresi rifiuta l’immigrazione illegale. Non lasciamo a Soros l’ultima risata”.



Come dicevamo però il governo si sta muovendo anche a livello europeo. Ed ecco che qui entra in scena il gruppo dei quattro Paesi del gruppo di Visegrad (V4): Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria che (rappresentando circa sessantacinque milioni di europei), insieme, hanno un peso di popolazione pari a quello della Francia all’interno dell’Unione Europea. Quattro Nazioni che rifiutano l’idea di un’Europa multietnica e mondialista. La resistenza al piano di ricollocazione dei migranti costituisce per i quattro Paesi un tema di grande mobilitazione per le opinioni pubbliche nazionali, che potrebbe creare un fronte sovranista all’interno della fascia geopolitica che va dal Baltico ai Balcani. Senza cedere alle sirene dell’esterofilia forse possiamo dire che qualcosa sta cambiando. E se il buongiorno si vede dal mattino, pare proprio che il sole sia tornato a sorgere a Est.

Salvatore Recupero
29 ottobre 2017
www.ilprimatonazionale.it/esteri/open-society-orban-servizi-segreti-contro-soro...
wheaton80
00lunedì 9 aprile 2018 14:23
Ungheria: Orban stravince col 50%, schiaffo alla UE e ai diktat sull’immigrazione

Le elezioni in Ungheria hanno visto uno straordinario successo di Viktor Orban, che si conferma alla guida del Paese per il terzo mandato consecutivo, e due terzi dei seggi, 133 su 199. “È stata una guerra dura, ma abbiamo vinto”, sono state le sue prime parole questa notte, a scrutinio non ancora del tutto concluso. “Questa è una vittoria decisiva; in futuro saremo in grado di difendere la nostra madrepatria”. La maggioranza ottenuta, infatti, permetterà a Orban di cambiare la Costituzione. L’affluenza alle urne è stata massiccia, ben superiore a quella dell’ultima tornata elettorale del 2014, ed è volata quasi al 70%, con oltre 5 milioni e mezzo di ungheresi che hanno fatto la fila ai seggi, tanto che in molti seggi le file sono state smaltite ben oltre l’orario di chiusura. Mai così tanti hanno votato da quando è caduto il comunismo e da quando ci sono elezioni libere. Fidesz (Unione Civica Ungherese), il partito di Orban, conservatore e populista, ha avuto la fiducia del 49,5% degli elettori. Ha vinto nelle città e ha stravinto nelle aree rurali, segno che gli ungheresi vogliono dare sempre più fiducia al loro Premier uscente, che più volte è andato contro i diktat dell’Unione Europea in fatto di immigrazione e ridistribuzione di rifugiati. Solo a Budapest i partiti avversari hanno ottenuto la maggioranza. Al secondo posto, con il 20% dei voti, il partito di estrema destra e nazionalista Jobbik e al terzo l’alleanza socialisti-verdi, che ha ottenuto solo il 12% dei consensi. Visto l’esito del voto, il leader di Jobbick, Gabor Vona, si è dimesso. Alla radice dell’insuccesso probabilmente il suo cambio di posizioni, che da euroscettiche sono passate a essere un continuo attacco a Orban e alla corruzione generalizzata a lui attribuita. La campagna elettorale ungherese è stata una delle più dure di sempre ed è stata dominata dal tema dell’immigrazione, soprattutto quella dai Paesi musulmani. Una problematica ribadita da Orban anche durante il suo ultimo comizio prima di chiudere la campagna elettorale, venerdì sera:“Con questo voto il futuro dell’Ungheria sarà irreparabilmente determinato per molti decenni a venire. Se la diga viene aperta, se si aprono i confini, se i migranti entrano nel Paese, non c’è modo di tornare indietro”.

Anna Pedri
9 aprile 2018
www.ilprimatonazionale.it/esteri/ungheria-orban-stravincecol50schiaffoallaueeaidiktatsullimmigrazion...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com