Ma quella del complotto non era una teoria?

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Abate Barruel
00sabato 4 gennaio 2014 09:38
In tempi non sospetti (1985), molto prima di Dan Brown e dei suoi libri, molto prima dell’11 settembre 2001, nella rivista “Cristianità”, organo ufficiale di Alleanza Cattolica, veniva divulgato un articolo (firmato Massimo Introvigne), in cui si tentava di dare una spiegazione teologica alla “Rivoluzione francese”. Il nocciolo dell’articolo fa riferimenti ad un triplice complotto, ordito da “società segrete”, tra queste nomina gli “illuminati di Baviera”.
 
Fonte: Alleanza Cattolica - Massimo Introvigne, Quaderni di Cristianità, anno I, n. 2, estate 1985 (La Rivoluzione francese: verso un’interpretazione teologica?).

...Nella stessa Meccanica della Rivoluzione l’interrogativo su chi abbia messo in moto la macchina rimane per molti versi trascurato. Tale interrogativo è invece il campo specifico di indagine dei sostenitori della cosiddetta "teoria del complotto", che viene in genere fatta risalire alle opere del gesuita Augustin Barruel1. Per il gesuita francese — contemporaneo della Rivoluzione come altri sostenitori della tesi del complotto, il sacerdote Francesco Gusta2 e il religioso eudista beato François Lefranc3 — la Rivoluzione francese è il frutto puntuale di una triplice congiura ordita dal giansenismo, dalla massoneria e da altre sette come quella degli Illuminati di Baviera, sul conto della quale storici moderni hanno confermato l’autenticità della documentazione di Augustin Barruel4.


 
L’autore, sembra dare come autentica la notizia di un complotto, che vede coinvolti il “giansenismo”, le “società segrete” e gli “illuminati”.

...La "tesi del complotto" è stata per lunghi anni attaccata come fantasiosa e inattendibile dalla storiografia filo-rivoluzionaria, e approfondita soltanto da studiosi cattolici come Jacques Crétineau-Joly — noto anche come il maggiore storico della Vandea —, il gesuita Nicolas Deschamps e monsignore Henri Delassus che, agli inizi del nostro secolo, ha offerto un compendio sistematico dei risultati scientifici e dottrinali a cui era pervenuta la storiografia contro-rivoluzionaria.


Dunque, quella della cospirazione è qualcosa di più di una semplice fantasia?

...Oggi ignorare completamente la "tesi del complotto" come parte della spiegazione del fenomeno rivoluzionario appare sempre più difficile, nonostante i pregiudizi ideologici: sia per la minuziosa ricostruzione della attività delle sette illuministiche e massoniche da parte di studiosi di diverso orientamento, da Renzo De Felice a Bernard Fäy5, sia per i dati che sempre più emergono sulle manovre settarie e occulte dei filosofi illuministi, la cui trama porta alla luce un autentico complotto, sia — infine — per la dinamica stessa delle ideologie, che si affermano nella storia — per usare un’espressione di Giovanni Paolo II — attraverso "disegni nascosti" — accanto ad altri "apertamente propagandati" — "miranti a soggiogare tutti i popoli a regimi in cui Dio non conta"6.

Nel 1985, le Torri Gemelle erano ancora in piedi e la “teoria del complotto” non poteva essere ignorata. E oggi? Le associazioni controrivoluzionarie (tutte cattoliche), si sono moltiplicate a dismisura. Se esistono dei “controrivoluzionari”, significa che esistono anche dei “rivoluzionari” e se esistono entrambi, significa che è in atto una guerra che coinvolge i due gruppi… ma questo lo ignorano quasi tutti.
NOTE:
[1] La sua opera fondamentale è stata recentemente ristampata: Augustin Barruel, Mémoires pour servir à l’histoire du jacobinisme, Diffusion de la Pensée Française, Chiré-en-Montreuil 1974. Ne esistono due traduzioni italiane antiche, entrambe con il titolo Memorie per servire alla storia del giacobinismo: Venezia 1799-1800, senza indicazione di editore, e Perrotti, Napoli 1850.
[2] Cfr. Francesco Gusta, L’antico progetto di Borgo Fontana dai moderni giansenisti continuato, e compito, nuova edizione accresciuta, Venezia, presso Francesco Andreola, 1800.
[3] Cfr. François Lefranc, Oeuvres, Duvivier, Liegi 1826, Una notizia bio-bibliografica sul beato è riportata alla voce Le Franc, Francesco, di Charles Berthelot du Chesnay, in Biblioteca Sanctorum, Città Nuova, Roma 1966, vol. VII, coll. 1172-73.
[4] Cfr. Renzo de Felice, Note e ricerche sugli Illuminati e il misticismo rivoluzionario, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1960; Carlo Francovich, Storia della massoneria in Italia dalle origini alla rivoluzione francese, La Nuova Italia, Firenze 1974.
[5] Cfr. Renzo de Felice, op. cit.; Bernard Fäy, La Franc-Maçonnerie et la révolution intellectuelle du XVIIIe siècle, La Libraire Française, Parigi 1961.
[6] Giovanni Paolo II, Messaggio per la XVIII Giornata Mondiale della Pace, dell’8-12-1984, n. 6.

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