Maduro:“Sventato colpo di Stato finanziato dagli USA”

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wheaton80
00sabato 14 febbraio 2015 02:59

CARACAS - Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha dichiarato ieri, durante un discorso tenuto a Caracas, che è stato sventato un tentativo di colpo di Stato finanziato dagli Stati Uniti contro il Paese. Le indagini hanno portato all'arresto di cinque ufficiali dell'aviazione venezuelana. Infatti, il colpo di Stato prevedeva un attacco aereo contro il palazzo presidenziale. Il governo di Caracas accusa l'opposizione di voler attuare un colpo di Stato nel Paese sudamericano con il sostegno di Washington. Maduro ha dichiarato lo scorso dicembre di essere in possesso di compromettenti "registrazioni", che rivelano il tentativo da parte degli Stati Uniti di corrompere funzionari governativi venezuelani. Le tensioni tra Caracas e Washington sono aumentate dalla morte di Hugo Chavez, con dichiarati tentativi manifestati dell'opposizione filo-USA di voler assestare una spallata all'attuale governo Maduro.

13 Febbraio 2015
italian.irib.ir/notizie/mondo/item/181113-maduro-%E2%80%9Csventato-colpo-di-stato-finanziato-dagli-usa%...
wheaton80
00martedì 17 marzo 2015 21:43
La sconfitta venezuelana di Obama

Il 9 marzo, il presidente degli USA Barack Obama dichiarava il Venezuela “minaccia inusuale e straordinaria alla sicurezza nazionale degli USA“, invocando l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) contro il Venezuela. Altri Stati che attualmente subiscono l’IEEPA sono Iran, Myanmar, Sudan, Russia, Zimbabwe, Siria, Bielorussia e Corea democratica. Obama quindi imponeva sanzioni contro sette dirigenti venezuelani tra cui Justo Jose Noguera Pietri, presidente della Società venezuelana della Guayana (CVG) e Katherine Nayarith Haringhton Padron, pubblico ministero che persegue i golpisti. Il Presidente venezuelano Nicolas Maduro rispondeva bollando le dichiarazioni di Obama come “ipocrite“, affermando che gli Stati Uniti sono la massima minaccia al mondo. “Voi siete la vera minaccia che ha creato Usama bin Ladin… Difendi i diritti umani dei cittadini statunitensi neri uccisi nelle città degli Stati Uniti ogni giorno, Obama. Ho detto ad Obama, come vuoi essere ricordato? Come Richard Nixon che spodestò Salvador Allende in Cile? Come il Presidente Bush, responsabile del tentato spodestamento del Presidente Chavez?… Beh il presidente Obama già ha fatto la sua scelta… sarà ricordato come il presidente Nixon. The Wall Street Journal ha scritto che è arrivato il momento di chiamarmi tiranno, rispondo: Sarei un tiranno perché non mi lascio rovesciare? E se mi lascio rovesciare sarei un democratico? Il popolo dovrebbe consentire l’installazione di un “governo di transizione”, eliminando la Costituzione? Non lo permetterò e, se necessario, mi batterò per le strade con il nostro popolo e le nostre forze armate. Vogliamo pace, stabilità e convivenza. Che farebbe il presidente Obama se un colpo di Stato venisse organizzato contro il suo governo? Chi persiste in attività terroristiche e colpi di Stato è fuori dalla Costituzione, va arrestato e giudicato, e se anche Wall Street Journal o New York Times mi chiamano tiranno, non si tratta di tirannia, ma della legge”. Il 28 febbraio, dopo che un pilota statunitense veniva arrestato vicino al confine colombiano, ed insieme a quattro ‘missionari’ statunitensi accusato di spionaggio e di organizzazione del colpo di Stato in Venezuela, venivano annunciate nuove misure come l’imposizione dell’obbligo di visto ai cittadini statunitensi che entrano in Venezuela, la riduzione del personale dell’ambasciata degli Stati Uniti e la creazione di una “lista antiterrorista” di individui cui viene proibito l’ingresso in Venezuela, comprendente l’ex-presidente George W. Bush, l’ex-vicepresidente Dick Cheney, l’ex-direttore della CIA George Tenet, i congressisti di estrema destra Bob Menendez, Marco Rubio, Ileana Ross-Lehtinen e Mario Diaz-Balart, tutti accusati di “violazione dei diritti umani”. Gli Stati Uniti infatti hanno avuto un ruolo diretto nel tentativo di colpo di Stato sventato a febbraio. Il Presidente Maduro ricordava che il finanziatore del golpe fallito, Carlos Osuna, è “a New York protetto dal governo degli Stati Uniti“.

Maduro aveva anche chiesto l’adozione di “una legge speciale per mantenere la pace nel Paese“, che una volta concessa dall’Assemblea Nazionale permetterà una “legge antimperialista per prepararsi ad ogni scenario e vincere”. Dopo la decisione di Obama, il presidente della Bolivia Evo Morales convocava a Quito una riunione d’emergenza di UNASUR (organizzazione che rappresenta tutte le nazioni Sudamericane) e CELAC (Comunità allargata latino-americana e caraibica), “dichiariamo lo stato d’emergenza in difesa del Venezuela che affronta l’assalto di Barack Obama. Difenderemo il Venezuela, poiché l’impero tenta di dividerci, per controllarci politicamente e derubarci economicamente“. Il Presidente Correa esprimeva il “più fermo rifiuto della decisione illegale e extraterritoriale contro il Venezuela, che rappresenta un attacco inaccettabile alla sua sovranità“. “Come il Venezuela minaccia gli Stati Uniti? A migliaia di chilometri di distanza, senza armi e senza risorse strategiche o personale che cospiri contro l’ordine costituzionale statunitense? Tale dichiarazione fatta nell’anno delle elezioni legislative in Venezuela rivela la volontà d’interferenza della politica estera statunitense“, dichiarava il governo cubano. Quindi gli Stati membri dell’Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR): Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela esibivano un rifiuto unanime della posizione di Washington verso il Venezuela, esortando a valutare e attuare “il dialogo con il governo del Venezuela sulla base dei principi della sovranità dei popoli“. L’UNASUR continua la missione a sostegno del “dialogo politico più ampio con tutte le forze democratiche in Venezuela, nel pieno rispetto dell’ordinamento costituzionale, dei diritti umani e dello stato di diritto“. In precedenza una delegazione della UNASUR s’era recata a Caracas per indagare sul tentativo di colpo di Stato del 12 febbraio. A seguito di questo lavoro, il presidente di UNASUR, l’ex-presidente colombiano Ernesto Samper respingeva qualsiasi interferenza esterna e consigliava l’opposizione a dedicarsi alle elezioni e non alle violenze, “UNASUR ritiene che la situazione interna in Venezuela debba essere risolta con i meccanismi della Costituzione venezuelana” offrendo pieno sostegno come osservatore alle prossime elezioni, quest’anno, in Venezuela, “convinto dell’importanza per UNASUR di mantenere l’ordine costituzionale, la democrazia e la permanenza totale dei diritti umani fondamentali“.

Il 12 marzo il Ministero degli Esteri russo esprimeva solidarietà al popolo venezuelano contro “l’aggressiva pressione politica e le sanzioni di Washington verso Caracas e il suo governo democraticamente eletto. Siamo consapevoli, con grande preoccupazione, dell’aumento dei tentativi di destabilizzare il Venezuela, un Paese legato alla Russia da molti stretti legami di amicizia e da un’associazione strategica“, sottolineando che la dichiarazione di emergenza nazionale del governo degli Stati Uniti contro il Venezuela è “una minaccia per la stabilità democratica del Paese e può avere gravi conseguenze sulla situazione in America Latina nel suo complesso. Allo stesso modo, Mosca si oppone completamente ad ogni forma di violenza e ai colpi di Stato come strumenti per rovesciare i legittimi governi di Stati sovrani“. Nel frattempo il Ministro della Difesa Sergej Shojgu accettava l’invito dell’omologo venezuelano Vladimir Padrino Lopez, di far partecipare la Russia alle esercitazioni militari delle forze venezuelane. In effetti il 14 marzo, il Ministro della Difesa Popolare del Venezuela Padrino López riferiva che oltre 100000 persone partecipavano alle esercitazioni militari Escudo Nacional in sette delle Regiones Estratégicas de Defensa Integral (REDI) del Venezuela, a cui partecipavano le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB), la Milizia Nazionale Bolivariana e volontari civili. L’obiettivo era rafforzare sul piano operativo Esercito, Marina, Aeronautica e Guardia Nazionale del Venezuela. Le REDI sono attive ad Aragua, Carabobo, Miranda Vargas, Yaracuy e Distrito Capital; Delta Amacuro, Monagas, Sucre e Nueva Esparta; Falcon, Lara, Trujillo, Mérida, Táchira e Zulia; Bolívar e Amazonas; Apure, Portuguesa, Barinas, Cojedes e Guárico; Ande e Regione Marittima Insulare.

Fonti

www.correodelorinoco.gob.ve/nacionales/venezuela-activo-todo-territorio-ejercicio-militar-escudo-n...
www.globalresearch.ca/us-pilot-detained-in-venezuela-accused-of-recruiting-citizens-for-coup/5434345...
www.mondialisation.ca/renforcement-du-pouvoir-citoyen-et-des-droits-sociaux-sanctions-envers-les-etats-unis-le-venezuela-repond-a-la-tentative-de-coup-detat/5434382...
www.mondialisation.ca/lamerique-latine-defend-le-venezuela-face-au-decret-du-president-obama-rapprochement-de-caracas-avec-athenes/5435972...
nsnbc.me/2015/03/10/obama-brands-venezuela-a-security-threat-implements-new-sa...
nsnbc.me/2015/03/11/venezuela-sounds-alarm-after-obama-invokes-international-emerge...
reseauinternational.net/la-russie-repond-a-lappel-du-ve...
reseauinternational.net/defaite-dobama-la-totalite-des-gouvernements-sud-americains-lui-demande-de-retirer-son-decret-contre-le-ve...
russia-insider.com/en/2015/03/16/4508

Alessandro Lattanzio
16/3/2015
aurorasito.wordpress.com/2015/03/16/la-sconfitta-venezuelana-d...
wheaton80
00sabato 30 maggio 2015 02:56
Russia e Venezuela: accordo con Rosneft per investimento da 14 mld di dollari

L’unione fa la forza. Lo sanno bene Russia e Venezuela (due dei Paesi più colpiti dal calo dei prezzi del greggio) i quali stanno intensificando gli sforzi di cooperazione per la produzione di petrolio e gas nel Paese sudamericano. Parola del presidente venezuelano Nicolás Maduro, che ha affermato di aver presieduto a una riunione tra il numero uno del gigante statale russo Rosneft ed il capo di Petróleos de Venezuela. L’accordo, ha affermato Maduro, includerebbe un maxi-investimento da 14 miliardi di dollari, anche se ancora mancano i dettagli. La società sudamericana, dal canto suo, parla di creazione di nuove aziende compartecipate per sfruttare i giacimenti nella cintura dell’Orinoco (regione ricca di idrocarburi) e anche di un aumento della quota di Rosneft nell’attuale joint-venture Petromonagas.

Fonte: Euronews
28, maggio, 2015
www.imolaoggi.it/2015/05/28/russia-e-venezuela-accordo-con-rosneft-per-investimento-da-14-mld-di-...
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