Portogallo: la Corte costituzionale cancella le misure di austerità

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wheaton80
00lunedì 8 aprile 2013 21:44



La sentenza pronunciata in tarda serata ieri dalla Corte costituzionale portoghese era molto attesa. Ad essere in gioco non soltanto l’ultima famigerata legge finanziaria, che ha imposto pesanti misure di austerità a lavoratori e pensionati, ma lo stesso destino del governo, già traballante, di Passos Coelho. Si temeva un ‘terremoto’, e pare così sia stato, almeno per il governo in carica.

La Corte costituzionale portoghese, a cui avevano fatto ricorso il presidente della Repubblica, Anibal Cavaco Silva, i partiti di opposizione ed i sindacati, ha dichiarato incostituzionali quattro dei nove articoli sospetti di incostituzionalità della legge finanziaria per il 2013. Gli esperti calcolano che l’impatto finanziario della cancellazione di questi articoli sia pari a un miliardo e trecento milioni di euro, che il governo – in ossequio ai diktat della Troika – contava di prenderli direttamente dalle tasche dei dipendenti pubblici, disoccupati, pensionati e lavoratori tutti, attraverso la cancellazione o riduzione delle indennità per ferie e malattia. Le misure che sono state ritenute incostituzionali sono:

1. La sospensione dei sussidi per le ferie dei dipendenti pubblici
Nel 2012, il governo aveva sospeso il pagamento dei sussidi per le ferie nonché la tredicesima per i dipendenti pubblici. La Corte costituzionale, seguendo un ragionamento simile a quanto già fatto un anno prima a seguito di un primo tentativo del governo di cancellare gli stessi sussidi, stabilisce ora che tale misura viola il principio di uguaglianza e parità di trattamento. La cifra che il governo contava di drenare da questo taglio massiccio è pari a 610 milioni di euro.

2. La sospensione del sussidio per le ferie dei pensionati
Già a partire dal 2012, il governo aveva ridotto del 10% il bonus natalizio per i pensionati. Con la legge finanziaria del 2013 si era spinto oltre, provvedendo a ridurlo del 90%. La Corte considera ora questa misura incostituzionale, perché in violazione del diritto di uguaglianza. In questo caso, l’impatto finanziario in termini netti si aggirerebbe attorno ai 540 milioni di euro.

3. L’estensione del taglio dei sussidi ai contratti di insegnamento e di ricerca
All’articolo 31 della legge finanziaria, che ora è stato dichiarato incostituzionale, si stabiliva la cancellazione della tredicesima e della quattordicesima anche per tutti coloro che erano in possesso di un contratto di docenza o di ricerca “nell’ambito del programma quadro di ricerca e sviluppo dell’Unione europea o da parte di istituzioni straniere o internazionali”. Non è ancora noto l’impatto finanziario della cancellazione di questa misura governativa.

4. La riduzione delle indennità di disoccupazione e malattia
Il governo aveva introdotto, tra l’altro, anche il pagamento dei contributi previdenziali del 6% per coloro che ricevono l’indennità di disoccupazione e del 5% per coloro che ricevono l’indennità di malattia. La Corte costituzionale ritiene ora che questa norma violi il principio di proporzionalità. L’impatto finanziario di questa misura, stando a quanto annunciato dal governo durante la discussione della legge finanziaria, sarebbe pari a 150 milioni di euro.

I commenti a caldo dei partiti di opposizione hanno toni trionfalistici, anche perché in tanti si dichiarano convinti che Passos Coelho avrebbe le ore contate dopo il duro colpo della Corte costituzionale. Di sicuro, la sentenza è una boccata di ossigeno per i lavoratori e i pensionati portoghesi, i quali negli ultimi mesi, sempre più schiacciati dalle tasse, sono scesi per strada numerosi e arrabbiati. Anche se in Italia si è parlato poco o nulla, il 2 marzo scorso hanno manifestato contro l’austerità circa un milione e mezzo (cifra per difetto) di portoghesi, che è davvero tantissimo per un paese che conta non più di dieci milioni di abitanti.

Nonostante però la sentenza sembra dare legittimità alle loro lotte, i guai non sembrano essere davvero finiti. Anzi, sembra proprio che siano appena iniziati. La Troika chiede, infatti, con insistenza, che venga cancellato il salario minimo per tutti i lavoratori. E chissà che non riescano nel loro intento, vista l’ansia smodata degli ultimi governi portoghesi di essere definiti “allievi modello” dal Fmi e dalla Bce.

www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/06/portogallo-corte-costituzionale-cancella-misure-di-austerita...
wheaton80
00domenica 2 giugno 2013 21:52
Un bestseller portoghese prevede l’uscita dall’ €uro

"Porque Debemos Sair do Euro" (Perché dobbiamo lasciare l'euro) è stato scritto dal professor João Ferreira do Amaral, Instituto Superior de Economia e Gestão (ISEG). Predica ritorno allo scudo; è in testa ai best seller



Il Portogallo si sta svegliando. Un nuovo libro che chiede il ritiro dall'euro e un ritorno allo scudo è arrivato in cima alla classifica dei best seller. Con un titolo incendiario - "Porque Debemos Sair do Euro" (Perché dobbiamo lasciare l'euro) – è stato scritto dal professor João Ferreira do Amaral dell’ Instituto Superior de Economia e Gestão (ISEG). Il professore si è già guadagnato l'appoggio di Luis Antonio Noronha Nascimento, Giudice Capo della Corte Suprema del Portogallo.

Questo segue l'apostasia di Jerónimo de Sousa, Segretario Generale del Partito Comunista portoghese, che ha chiesto un referendum sia sull’euro che sulla UE. De Sousa dice che la UE è "irriformabile", che è stata dirottata da un "direttorio" di poteri dominanti e che ha portato alla morte della sovranità portoghese. Il nuovo libro fa un parallelo con la penosa sottomissione del Portogallo alla Spagna di Filippo II e dei 60 anni di sofferenze passati come provincia prigioniera dell'impero spagnolo per 60 anni.

"Nel 1581 il Portogallo si arrese alla Spagna. Nel 1992 si è sdraiato ai piedi di una Commissione Europea sempre più irretita dalle melodie della Germania. Non c'è stato nessun referendum, gli elettori non sono mai stati consultati. L'élite portoghese, che sperava di beneficiare pienamente dei Fondi strutturali europei, cavallerescamente ha consegnato la propria moneta – insieme alla sovranità monetaria. – Il resto è storia."

"A partire dal 2008, la Commissione Europea ha cambiato indirizzo ed è diventata un organo al servizio di un nuovo potere. L'economia portoghese ha ceduto, soffocata da un nuovo Marco. La tragedia era stata annunciata ampiamente in anticipo. Nel 1990 più voci avevano avvertito i portoghesi dei pericoli che si stavano correndo con l’adesione alla moneta unica". Una di queste voci, naturalmente, era l'economista João Ferreira do Amaral, lo stesso che ora si sta godendo il momento amaro/dolce della rivincita. Il nocciolo della sua argomentazione è che l'uscita dall'euro non è una scelta di lusso ma l'unico modo possibile che consentirebbe al Portogallo di liberarsi dall'attuale struttura dell'UEM.

A differenza di altri, il Professore non crede che la situazione, per il Portogallo, potrà migliorare, se la crisi della zona euro si stabilizzerà. Al contrario, crede che il già grave danno potrà ancora peggiorare. Mette anche in guardia sul fatto che l'euro potrebbe salire rispetto al dollaro fino a $ 1.50 o $ 1,60 , cosa che porterebbe alla devastazione finale tutta l'industria manifatturiera del Portogallo (che spesso è in diretta concorrenza con la Cina e con i paesi emergenti dell'Asia e Nord Africa). Questo è un dibattito che prima o poi dovremo affrontare. La posizione del Portogallo nella UEM è evidentemente insostenibile, anche se sono in molti a sostenere il contrario. Il debito combinato (non finanziario) pubblico e privato è arrivato al 370% del PIL, il più alto al mondo dopo il Giappone. La differenza è che il Giappone rimane una nazione pienamente sovrana, con una banca centrale sovrana e la sua moneta, e quindi può fare ancora qualcosa per difendersi.

L'economia portoghese si sta riducendo dal 3% al 4% ogni anno e continua a non rispettare i suoi obiettivi sul disavanzo - come la Grecia ha già fatto prima, anche se meno drammaticamente - come se cercasse di rincorrersi la coda in una spirale deflazionistica verso il basso. Il punto cruciale è che il PIL "nominale" si sta contraendo violentemente. Ciò significa che il peso nominale del debito sta aumentando in una base nominale che invece si contrae, causando quindi un "effetto denominatore" negativo.

E’ possibile che i leader del Portogallo comprendano veramente queste implicazioni? Il brillante Ministro della Finanza Vitor Gaspar - un veterano della BCE - potrà dare una risposta credibile a questo punto fondamentale? Riuscirà a capire che la politica della svalutazione interna non potrà far altro che peggiorare la situazione? Sperano di ricominciare a crescere con le esportazioni, come ha fatto l'Irlanda. Buona fortuna a loro, ma ricordiamoci che l'Irlanda esporta merci che valgono il 105% del suo PIL e il Portogallo arriva a malapena al 30%.

Considerando che la disoccupazione supera il 18% - e il 39% tra i giovani - questi esperimenti stupidi stanno diventando anche crudeli. Il Prof Ferreira do Amaral ha tutte le mie simpatie. Sì, il governo può mandare avanti le cose, forse ancora per molto tempo. Il nuovo atteggiamento della BCE e la volontà espressa di agire come prestatore di ultima istanza allontana la minaccia - o ha un effetto liberatorio, a seconda del punto di vista - di un tracollo finanziario. Ma il problema di fondo persiste. Il Portogallo ha una valuta sbagliata e un tasso di cambio sopravvalutato per le sue necessità e le conseguenze sono visibilmente rovinose.

Un punto vale la pena ricordare: la posizione patrimoniale netta del Portogallo (NIIP) nei primi anni 1990 era in attivo. Ora è in deficit di quasi il 100 % del PIL. Il paese era povero una generazione fa, ma viveva con i propri mezzi ed era fondamentalmente in equilibrio. E' l'euro che ha trasformato il paese in un colabrodo strutturale. E’ vero, l’uscita dall’ euro significa “default- fallimento”, cosa che il fiero e nobile popolo portoghese cercherà di evitare a tutti i costi. Ma sarà comunque costretto al default sia che rimanga nell’euro sia che ne esca - a meno che Eurolandia non subisca una conversione sulla via di Damasco e che opti per le Abenomics (la politica economica del Giappone di Shinzo Abe) – e allora staremmo parlando a vuoto. L'unica domanda sensata è se valga la pena trascinare in questo modo la società portoghese ancora per anni e anni, o se sarebbe meglio dare una scossa forte al paese, come ha fatto l'Islanda. Di solito sentiamo dire che un'uscita dell'euro sarebbe catastrofica, ma dimentichiamo tutti che esiste un organismo come il FMI, che ha ormai 50 anni di esperienza nel somministrare medicine-shock come questa ai paesi che prende in cura?

La formula del FMI è ben nota: svalutazione, ristrutturazione del debito, riforma dalla domanda aggregata, finanziamenti ponte a prezzi bassi, a cui segue un recupero entro un paio di anni. Il Portogallo subirebbe lo stesso trattamento, se si agisse subito. Più tempo si aspetta, più aumenta il danno permanente provocato dalla isteresi del lavoro. Non c'è nulla da guadagnare aspettando. Il Wall Street Journal ha pubblicato un bel pezzo sul Prof Ferreira do Amaral e anche altri commenti sul dibattito su tutta Eurolandia. Inutile dire che la maggior parte degli elettori portoghesi credono ancora alla propaganda dell’UEM, quindi la saga sarà lunga, ancora molto lunga.

Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100024723/portuguese-bestseller-calls-for-eu...

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&s...
wheaton80
00domenica 7 luglio 2013 15:35
Portogallo: si dimette ministro Finanze
Vitor Gaspar lascia l'esecutivo Passos Coelho



(ANSA-AFP) - LISBONA, 1 LUG - Si e' dimesso il ministro delle Finanze portoghese, Vitor Gaspar, numero due del governo e principale responsabile della strategia economica del Paese, che ha ricevuto aiuti finanziari per far fronte alla crisi. Lo riferiscono i media locali, aggiungendo che in serata il primo ministro Pedro Passos Coelho sara' ricevuto dal presidente Anibal Cavaco Silva al quale annuncera' ufficialmente le dimissioni di Gaspar.

01 luglio 2013
www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/07/01/Portogallo-dimette-ministro-Finanze_8958...
wheaton80
00domenica 7 luglio 2013 15:44
Portogallo, si è dimesso ministro degli Esteri Portas



Il ministro degli Esteri portoghese Paulo Portas ha annunciato le proprie dimissioni. Lo ha fatto sapere in una nota, dopo che si era già dimesso il ministro delle Finanze Vitor Gaspar. L'uscita di Portas mette il governo in pericolo, mentre tenta di affrontare le difficoltà economiche che seguono il prestito di due anni fa per 78 miliardi di dollari. Portas si è dimesso a causa delle misure di austerità applicate nel Paese, ma non ha fatto sapere se il suo Partito popolare ritirerà l'appoggio al governo. Le dimissioni, insieme a quelle di Gaspar, minano però quella che per due anni è stata una solida amministrazione. Ai tagli sono imputati il tasso di disoccupazione al 17,6% e la previsione che il 2013 sarà il terzo anno consecutivo di recessione. Portas si è più volte espresso contro l'ex ministro delle Finanze Gaspar, in relazione alle misure da lui promosse per il settore pubblico, i tagli alle pensioni e l'aumento delle tasse. In una nota inviata ai giornalisti, Portas ha spiegato di essere in disaccordo con la scelta del premier Pedro Passos Coelho di sostituire Gaspar con Maria Luis Albuquerque.

3 luglio 2013
www.lapresse.it/video/mondo/portogallo-si-e-dimesso-ministro-degli-esteri-portas-...
wheaton80
00martedì 13 agosto 2013 00:28
Il caso degli swap provoca la terza dimissione nell’equipe di Passos Coelho



Il 7 agosto, a meno di un mese dalla sua nomina, il segretario al tesoro Joaquim Pais Jorge si è dimesso dopo essere stato accusato di aver contribuito a truccare i conti dello stato quando era direttore della sezione portoghese della banca americana Citybank (1990-2009). Nel 2005 avrebbe proposto al governo di José Sócrates di ricorrere a dei contratti swap per far apparire minore il debito pubblico. Secondo "Público" Pais Jorge ritiene che le prove contro di lui siano state falsificate, e il tribunale di Lisbona ha aperto un’inchiesta per manipolazione. Dopo l’uscita del ministro delle finanze Vítor Gaspar e del ministro degli esteri Paulo Portas, è il terzo caso di dimissioni nel governo conservatore di Pedro Passos Coelho in un mese.

8 agosto 2013
www.presseurop.eu/it/content/news-brief/4040481-il-caso-degli-swap-provoca-la-terza-dimissione-nell-equipe-di-pas...
wheaton80
00mercoledì 23 ottobre 2013 23:56
Crisi: Portogallo, scioperano anche forze ordine ed esercito
Contro bilancio 2014 approvato dal Governo
23 ottobre 2013



LISBONA - Oltre ai normali lavoratori, anche i sindacati delle forze dell'ordine scendono in piazza contro la politica di austerità del Governo portoghese e il bilancio statale 2014 che prevede anche tagli per la Difesa. L'associazione nazionale dei sergenti delle Forze armate ha annunciato una manifestazione di protesta per il 12 novembre a Lisbona; un'altra protesta, sempre nella capitale, è stata annunciata dall'Unione delle forze dell'ordine. Queste due ultime iniziative si aggiungono agli scioperi che erano stati proclamati dai sindacati subito dopo l'approvazione del bilancio da parte del Governo. il 25 ottobre si fermeranno i lavoratori del settore postale; l'8 novembre sarà la volta dei dipendenti pubblici, settore particolarmente colpito dal provvedimenti di austerità; il 9 di novembre lo sciopero riguarderà i dipendenti del settore trasporti e comunicazione.


Un momento della protesta del sindacato portoghese CGTP pochi giorni fa a Porto contro le misure di austerita'

Tra le altre misure impopolari figurano la riduzione dei salari nel pubblico impiego e l'aumento di 5 ore settimanali dell'orario, l'aumento dell'età pensionabile a 66 anni, il blocco delle pensioni di reversibilita' se il cumulo supera i duemila euro mensili. Il bilancio prevede una manovra di 3,9 miliardi (il 2,3% del PIL) per rispettare i paramenti imposti dalla Troika (UE, BCE, FMI) per la concessione di 78 miliardi nel 2011, e che per il 2014 prevedono un disavanzo del 4% (ANSAmed).

ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2013/10/23/Crisi-Portogallo-scioperi-forze-ordine-esercito_9506...
wheaton80
00sabato 31 maggio 2014 03:29
Dalla Banca Centrale portoghese un missile contro la BCE:''Poiché non garantisce i debiti sovrani, è un disastro''

LISBONA - La Banca centrale del Portogallo, in una nota ripresa da Jornal del Negocios, scrive come l'Unione bancaria europea potrebbe non raggiungere nessuno degli obiettivi che si è prefissata. Secondo la banca centrale di Lisbona, infatti, molte debolezze dell'impalcatura creata non permettono di rompere il legame tra il rischio del debito sovrano e quello delle banche, dimostratosi così pericoloso durante la crisi. Le banche, secondo la nota, rimarranno altamente dipendenti dalle economie nazionali, in una situazione in cui le crisi finanziarie hanno generato una concentrazione addizionale del debito pubblico dei paesi nei sistemi bancari dei paesi in difficoltà. La Bce, infine, poichè non sarà un prestatore di ultima istanza, i rischi continueranno ad essere associati con i debiti sovrani. "L'Unione non ha i mezzi per evitare i problemi di free riding dei legislatori nazionali e permetterà a questi di emettere leggi favorevoli ai loro sistemi finanziari, facendo pagare i costi ai contribuenti o alle banche di altri paesi", ha concluso. La presa di posizione della Banca centrale del Portogallo - che fa parte del board della BCE - è di una gravità inedita nello scenario della direzione della Banca Centrale Europea. E questa dura delegittimazione della BCE, giudicata incapace proprio da uno dei membri della direzione della stessa BCE, non a caso arriva giorni dopo la travolgente vittoria del Partito Socialista del Portogallo alle elezioni europee e alla cocente sconfitta della coalizione di partiti che sorreggono l'ormai traballante governo filo-UE e filo-Troika. Infatti, PSP ha nel proprio programma la fine immediata della politica recessiva imposta dalla UE al Portogallo e per conseguenza la fine dell'euro. Il "segnale" è stato dato oggi dalla Banca Centrate portoghese. Ed è un segnale di guerra alla UE degli oligarchi di Bruxelles.

30 maggio 2014
www.ilnord.it/index.php?id_articolo=3060#.U4hopcsr_sQ....
wheaton80
00giovedì 24 luglio 2014 20:45
Banco Espírito Santo, arrestato fondatore e ex presidente Salgado. “Riciclaggio”



Ricardo Espírito Santo Salgado, fondatore e per 22 anni presidente del portoghese Banco Espírito Santo (Bes), è stato arrestato oggi dalla polizia per presunto coinvolgimento in riciclaggio di capitali. La procura di Lisbona ha fatto sapere che Salgado, classe 1944, dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale di istruzione criminale della capitale. Salgado ha lasciato il suo incarico di massimo responsabile del Bes dieci giorni fa, dopo che la banca è stata colpita dalla crisi che fa tremare l’intero Espírito Santo Financial group. Facendo anche temere un “effetto domino” sulle circa 150 aziende controllate. Secondo quanto riferito da media portoghesi, mercoledì la polizia ha effettuato perquisizioni in vari enti appartenenti alla società, che ha interessi nei settori bancario, delle assicurazioni, nell’agroalimentare, nel turismo e nella sanità. L’arresto del patriarca ed ex presidente, scrive la procura in una nota, si inquadra nell’operazione ‘Monte Branco‘, iniziata nel giugno 2011, con la quale è stata smantellata una rete di riciclaggio di capitali con collegamenti tra il Portogallo e la Svizzera. Salgado era stato chiamato a testimoniare nel dicembre 2012, ma all’epoca i pm avevano detto che non esistevano “basi” e indizi sufficienti per un’incriminazione.

24 luglio 2014
www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/24/banco-espirito-santo-arrestato-fondatore-e-ex-presidente-salgado-riciclaggio/...
wheaton80
00venerdì 7 novembre 2014 23:21
Portogallo, i poliziotti contro l'austerity forzano le barriere dei colleghi crumiri ed entrano in Parlamento

Nel giorno in cui la Troika fa i complimenti al Portogallo per i risultati raggiunti, sbloccando così la tranche del prestito, il paese si ribella contro le misure di austerita' approvate dal Parlamento e chiede le dimissioni del premier, Pedro Passos Coelho. Alcune migliaia di persone hanno protestato a Lisbona, Porto e Lieira in manifestazioni organizzate dal maggior sindacato portoghese, il Cgtp. Nella capitale a scendere in piazza sono stati addirittura i poliziotti, che hanno ingaggiato un corpo a corpo con i loro colleghi, schieratisi dalla parte del Governo. In particolare, si criticano le misure adottate dal governo conservatore ritenuto "servo" della Troika (Ue-Bce-Fmi) che aveva chiesto un piano anticrisi a fronte del prestito di 78 miliardi di euro erogati nel 2011 su richiesta dell'allora governo di centrosinistra. Sindacati, partiti di opposizione e cittadini lamentano in particolare il taglio di stipendi pubblici e pensioni e il fatto che la politica di austerita' abbia accentuato le difficoltà economiche della popolazione. Oltre 15.000 poliziotti sono scesi in piazza, a Lisbona, per manifestare contro i tagli degli stipendi, marciando verso il Parlamento dove si sono trovati di fronte i 'colleghi' in uniforme. I manifestanti sono riusciti a forzare le barriere degli agenti antisommossa, occupando i locali antistanti la sede del Parlamento portoghese. All'interno dell'edificio, il Presidente del Parlamento Assuncao Esteves ha poi accettato di ricevere una delegazione di rappresentanti delle forze dell'ordine.

06/03/2014
www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2014/3/6/39753-portogallo-i-poliziotti-contro-lausterity-for...
wheaton80
00lunedì 16 febbraio 2015 23:41
Portogallo, arrestato ex premier Socrates:“Frode fiscale, corruzione e riciclaggio”


José Socrates

Al suo arrivo all’aeroporto di Lisbona, l’ex primo ministro portoghese José Socrates è stato arrestato venerdì 21 novembre nell’ambito di un’inchiesta per frode fiscale, riciclaggio di denaro e corruzione. Ad annunciarlo la Procura generale portoghese. Socrates, ha precisato il pm in un comunicato, fa parte di un gruppo di quattro persone fermate nei giorni scorsi, tre delle quali sono già apparse davanti ai magistrati venerdì. Secondo il quotidiano Publico è la prima volta nella storia della democrazia del Paese che un ex ministro finisce agli arresti. Solo una settimana fa la frode dei “visti d’oro“, prima ancora la crisi del Banco Espirito Santo e ora l’arresto di Socrates. Non c’è tregua per il Portogallo da mesi travagliato da uno scandalo dietro l’altro. Ma quest’ultimo rischia di essere un’autentica bomba per il mondo politico portoghese già minato dai precedenti scandali. Socrates Carvalho Pinto de Sousa, 57 anni, socialista, premier del Portogallo dal 2005 al 2011, è stato arrestato venerdì pomeriggio al suo arrivo all’aeroporto di Lisbona nell’ambito di una inchiesta per frode fiscale, riciclaggio di denaro e corruzione. L’inchiesta riguarda operazioni bancarie e trasferimenti di denaro di origine sconosciuta.

Perquisizioni sono già in corso in diversi luoghi da parte di più di 60 inquirenti della magistratura, della polizia e delle dogane. La procura generale ha tenuto a precisare che non c’è alcun legame tra questa e l’operazione Monte Bianco, che nel luglio scorso aveva portato all’arresto dell’ex manager del Banco Espirito Santo, che fa parte del Gruppo Espirito Santo, potente gruppo del credito portoghese al centro di una tempesta finanziaria per diversi mesi. Socrates, ha precisato il pm in un comunicato, fa parte di un gruppo di quattro persone arrestate nei giorni scorsi, tre delle quali sono già apparse davanti ai magistrati venerdì. Si tratterebbe dell’uomo d’affari Carlos Santos Silva, dell’avvocato Goncalo Trindade Ferreira e dell’autista Joao Perna. L’arresto di Socrates arriva appena una settimana dopo lo scoppio di un altro scandalo di corruzione sulla concessione di visti facili a facoltosi investitori stranieri, che ha portato all’arresto di diversi alti rappresentanti delle istituzioni e alle dimissioni domenica scorsa del ministro dell’Interno del governo di centrodestra, Miguel Macedo.


Miguel Macedo

A destare i sospetti degli inquirenti è stato in particolare, secondo la stampa portoghese, il costo di un appartamento a Parigi, acquistato da Socrates, dove l’ex premier aveva vissuto nel 2012 per continuare a studiare filosofia. Socrates, da oltre 30 anni in politica, è uscito indenne da diversi scandali. La stampa lo ha accusato di avere beneficiato di una laurea ‘di favore’. Poi, quando era ministro dell’ambiente, il suo nome è stato coinvolto nell’inchiesta sullo scandalo ‘Freeport‘, su presunte tangenti pagate per la costruzione di un centro commerciale alle porte di Lisbona, in una zona protetta. Ora, le accuse per frode e corruzione e quindi l’arresto. Questa volta però le conseguenze per l’ex premier portoghese saranno probabilmente più serie.

F. Q.
22 novembre 2014
www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/22/portogallo-arrestato-ex-premier-socrates-frode-fiscale-corruzione-riciclaggio/...
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