SPAGNA: GIUDICE CONTRO CROCIFISSO IN SCUOLE PUBBLICHE

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Ghergon
00lunedì 24 novembre 2008 13:32
SPAGNA: GIUDICE CONTRO CROCIFISSO IN SCUOLE PUBBLICHE






MADRID - Per la prima volta in Spagna una sentenza di tribunale si è pronunciata contro la presenza del crocifisso nelle aule e negli edifici comuni di una scuola pubblica, imponendone la rimozione.

Trent'anni dopo la fine della dittatura franchista, che aveva elevato il cattolicesimo al rango di religione di stato, un giudice del tribunale di Valladolid ha ordinato a una scuola pubblica della città settentrionale di rimuovere i crocifissi affissi alle pareti, malgrado la posizione contraria del consiglio scolastico. Il giudice Alejandro Valentin ha deciso che la scuola pubblica Macias Picavea dovrà "ritirare i simboli religiosi dalle classi e dagli spazi comuni", accogliendo così la richiesta del genitore di un alunno e di una associazione locale per la difesa della scuola laica.

Il magistrato si è basato sulla costituzione spagnola che garantisce "libertà di religione e di culto", assicurando il carattere "laico e neutrale" dello Stato sulle questioni religiose. In sostanza, secondo il giudice, la presenza di simboli religiosi viola i diritti fondamentali di uguaglianza e libertà religiosa riconosciuti dalla costituzione spagnola. Il giudice ha motivato la decisione sostenendo in particolare che "la presenza di simboli" come il crocifisso laddove "ci sono minori in piena fase di formazione della personalità " potrebbe provocare nei ragazzi la sensazione "che lo Stato è più vicino alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni".

Il che condizionerebbe la loro condotta, è scritto nella sentenza, "in una società che aspira alla tolleranza delle altre opinioni e ideali che non necessariamente coincidono con i propri". I crocifissi erano presenti nella scuola dal 1930, e più volte il consiglio di istituto si era espresso contro la loro rimozione, dopo le prime richieste pervenute già nel 2005. E' la prima volta che la giustizia spagnola prende una decisione del genere, secondo l'associazione ricorrente. Una questione simile fu affrontata a Jaen, in Andalusia, nel 2006, ma quella volta il governo regionale aveva preceduto il possibile intervento della giustizia facendo rimuovere di sua iniziativa i crocifissi da una scuola. In Spagna la costituzione del 1978 assicura il carattere anticonfessionale dello Stato e delle sue istituzioni, ma tutti i nuovi capi di governo giurano fedeltà alla costituzione stessa davanti a un crocifisso.

ansa
LiviaGloria
00sabato 14 febbraio 2009 13:33
www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=28782&lan=ita


EUROPA/SPAGNA - II Incontro Nazionale degli obiettori alla materia “Educazione per la Cittadinanza”: migliaia di famiglie non indietreggiano nella difesa dei loro diritti e nella formazione dei figli
Madrid (Agenzia Fides) - Rappresentanti di 60 piattaforme di genitori obiettori all’insegnamento della materia scolastica “Educazione per la Cittadinanza” (EpC), si riuniranno il prossimo 28 febbraio a Pozuelo de Alarcón (Madrid), per il II Incontro Nazionale degli obiettori ad EpC, un incontro che ha suscitato enorme attesa a seguito della sentenza della Corte Suprema di cui ancora non si conosce il contenuto. Il motivo dell’Incontro è celebrare una grande festa di famiglie sul tema “Una questione di libertà”.
Organizzata da Professionisti per l’Etica e dalla Confederazione Statale dei Centri di Insegnamento (CECE), l’iniziativa conta sulla collaborazione della Piattaforma HazteOir.org e sulla presenza già confermata di 60 piattaforme e gruppi di genitori obiettori provenienti da tutte le Comunità Autonome spagnole. Conterà sulla partecipazione di diverse personalità, tra cui M.ª Rosa de la Cierva (membro del Consiglio Scolastico dello Stato), Jaime Urcelay (Presidente di Professionisti per l’Etica), Isabel Bazo (CECE), Benigno Blanco (Presidente del Foro Spagnolo della Famiglia), Luis Carbonel (Presidente di CONCAPA), Alfredo Dagnino (Presidente della Fondazione Universitaria San Pablo CEU) ed Ignacio Arsuaga (Presidente di HazteOir.org).
Durante la Giornata interverranno avvocati, genitori e rappresentanti di piattaforme di obiettori di tutta la Spagna, e verranno consegnati i Premi Libertà 2008-2009 ad undici Enti e persone, con i quali si vuole dare riconoscimento alla costanza, all’entusiasmo e alla capacità di sacrificio di decine di migliaia di famiglie che non sono disposte a fare nessun passo indietro nella difesa dei loro diritti e nella formazione integrale dei loro figli.
Come novità, all’Incontro parteciperanno, in sessioni ed attività pensate specificamente per loro, alunni obiettori. “È molto formativo - assicura Leonor Tamayo, coordinatrice dell’iniziativa - che i giovani spieghino i loro motivi per l’obiezione; è un esercizio di cittadinanza e maturità che servirà loro per il futuro”.
Leonor Tamayo attende la partecipazione di almeno un migliaio di rappresentanti degli obiettori, e ha incoraggiato tutti i membri di questo movimento civico della Spagna e del Portogallo ad aderire all’appuntamento, così come hanno già fatto alcuni genitori del Panama, dell’Argentina, della Colombia, del Perù, del Canada e della Francia.
“La sentenza della Suprema Corte non risolve la questione della materia EpC - afferma Leonor Tamayo -; pertanto proseguiamo con più forza di prima. La battaglia continua fino alla vittoria, e per questo occorre continuare a discutere. E ne vale la pena. Questa battaglia però non si combatte solo nei tribunali; dobbiamo continuare a farci presenti nella società. L’entusiasmo, lo slancio e la forza dei genitori obiettori, la loro tenacia e la loro audacia sono l’arma più forte che abbiamo”. (RG) (Agenzia Fides 13/2/2009; righe 33, parole 429)
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