Samantha, cacciata da scuola poiché indossa un catenina con una croce
Samantha Devine
Gennaio 2007
Samantha Devine,una ragazzina inglese di 13 anni di religione cattolica romana, a Gillingham, nel Kent in Inghilterra, prima delle vacanze natalizie si è vista proibire l’ingresso a scuola dal corpo insegnanti che, l’ha accusata di infrangere le regole di salute e sicurezza dell’istituto, per una catenina di argento con su un piccolo croce che indossava attorno al collo.
La sua famiglia, è decisa ha sostenere i diritti religiosi della figlia ed ha accusato la scuola di discriminare religiosamente sia Samantha che la sua religione di appartenenza, il cattolicesimo, poiché nella stessa scuola ad alunni di fede sikh e musulmani, viene consentito di indossare apertamente i propri simboli religiosi.
Samantha: « Io sono fiera della mia religione ed è mio diritto indossare una croce intorno al collo. Io non posso capire perché la scuola pensa che un sottilissimo crocifisso su una sottile catenina sia un azzardo alla salute e alla sicurezza ».
Samantha, vuol essere riammessa nella stessa scuola, con la sua catenina al collo: Brava Samantha!
Qui in questo assurdissimo caso di discriminazione religiosa, di razzismo, Io non accuso solo gli insegnanti, ma bensì anche il governo inglese che, sta dimostrando di essere indampiente nelle sua funzioni di tutela e protezione dei diritti del proprio cittadino, poiché le divisioni le avversioni religiose, non nascono in questo caso dai praticanti ma da degli incoscienti che appositamente le provocano, il governo inglese dovrebbe intervenire nei confronti di quegli irresponsabili, sospendendoli d’Autorità dall’insegnamento e poi radiandoli dall’albo insegnanti, con la stessa motivazione che ha proibito l’ingresso a scuola di Samantha Devine; adducendo che, sono un pericolo alla sicurezza e alla salute.
Aggiungerei anche un congruo risarcimento per la crudeltà mentale cui Samantha Devine una bambina minorenne di 13 anni, è stata sconsideramente sottoposta, da chi pagato per insegnarle i valori della libertà, disonorava il suo incarico e la sua professione, opprimendola, con le proprie razzistiche visioni, invece di insegnarle i valori dell’uguaglianza.
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