Seduzione spirituale

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LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 19:43
Il presente studio sulla “seduzione spirituale degli ultimi tempi” ha come obiettivo quello di aiutare i cristiani ad avere più “discernimento” all'interno della grande confusione spirituale e dottrinale che regna oggi in molte chiese. In realtà nessuno può ignorare che stiamo vivendo attualmente i tempi pericolosi profetizzati nella Bibbia. Questi precedono il ritorno imminente del nostro Signore Gesù Cristo per prendere i suoi ed introdurli nella gloria celeste (2 Tim. 3: 1).

Per ciò che concerne i falsi profeti, i falsi cristi e i seduttori degli ultimi tempi, la Parola di Dio contiene un gran numero di avvertimenti, molti dei quali vengono da Gesù stesso.

Secondo il Signore la seduzione spirituale sarà la prima caratteristica dei tempi della fine. Nella sua enumerazione dei diversi segni, notiamo che Gesù comincia dicendo: “state attenti che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome dicendo: sono io il cristo. E sedurranno molte persone. (Matteo 24: 24). Il cristiano non ne è affatto escluso poiché Paolo avverte i cristiani di Corinto dicendo: “allo stesso modo in cui il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, temo che le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza rispetto a Cristo. Poiché se qualcuno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro evangelo (un Vangelo diverso) da quello che avete accettato, voi lo accogliete molto volentieri” (2 Cor. 11: 3,4). La seduzione spirituale è la più subdola delle seduzioni, poiché la potenza di Satana si colloca esattamente in questo campo. Senza rendercene conto stiamo credendo in qualcosa che non è vero. Ricordiamoci che proprio la seduzione sarà lo spirito degli ultimi tempi!

Non dimentichiamoci che la seduzione spirituale è la più terribile delle schiavitù e la trappola dalla quale è più difficile liberarsi. Non è forse proprio al riguardo della seduzione spirituale e intellettuale che qualcuno ha detto: “Voi non sapete di non sapere”?!

Nessuno è al riparo dalla seduzione; colui che crede di esserlo definitivamente è già sedotto! E' davvero sorprendente notare l'astuzia di Satana parallelamente all'ingenuità di molti cristiani su questo soggetto. Se esiste un'epoca nella quale abbiamo tutti più che mai bisogno di avere il “discernimento spirituale”, è proprio la nostra.

Già l'apostolo Paolo, come vero pastore e sentinella cosciente delle proprie responsabilità davanti a Dio, avvertiva in modo solenne i primi cristiani.

E' evidente che le sue parole – oggi più che mai – sono indirizzate anche a noi, cristiani degli ultimi tempi. Paolo ci esorta quindi a “pervenire allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo, affinché non siamo più dei bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, attraverso l'inganno degli uomini, con la loro astuzia nei loro mezzi di seduzione, ma che professando la verità nella carità, noi cresciamo in ogni cosa verso Colui che è il capo, cioè il Cristo” (Ef: 4: 13,15).

La seduzione spirituale è una contraffazione della verità. Del resto la contraffazione di un oggetto viene sempre fatta in modo tale che assomigli il più possibile all'originale, e proprio qui risiede il suo potere seduttore. La seduzione spirituale non fa eccezioni. Essa esige perciò da parte nostra, un esame estremamente attento e serio affinché la sua vera natura venga messa a nudo.

E' dunque importante apprendere una lezione sul pericolo mortale che rappresentano coloro che insegnano la sana dottrina ma la mischiano a delle gravi eresie! Si dice che il veleno del serpente sia composto per l'80% di proteine. Benché abbiamo tutti bisogno di una quantità giornaliera di questa sostanza nutritiva per avere una buona salute fisica, ciò non significa che il veleno del serpente sia per noi una buona fonte di proteine. Niente affatto! Il veleno rimarrà sempre un veleno! Allo stesso modo, coloro che insegnano una buona porzione di verità, ma tuttavia la mischiano a delle gravi eresie, sono i più pericolosi e i più seduttori dei falsi dottori e dei falsi profeti.

Se questo genere di inganno non viene smascherato e rigettato, avrà delle conseguenze terribilmente pericolose sulla nostra fede. I suoi frutti amari sono purtroppo legioni: cecità spirituale, confusione, illusione, discordie, divisioni, orgoglio spirituale, dominio, spirito di superiorità, disprezzo per gli altri, esperienze e rivelazioni extra-bibliche, manipolazione dei deboli, false dottrine e dottrine di demoni.

Molti obietteranno che queste cose dovrebbero essere viste e corrette in privato e non pubblicamente, secondo Matteo 18. Ma essi dimenticano che questi versetti – troppo spesso letti alla leggera – riguardano l'offesa che un fratello ha commesso verso un altro fratello. Questo passaggio non riguarda né le false dottrine, né le false esperienze che la Parola di Dio ci esorta, al contrario, a denunciare “pubblicamente”, poiché sono state insegnate “pubblicamente” (1 Tim. 1: 3,4). Le false dottrine e le esperienze extra-bibliche predicate oggi, distruggono la “vera fede” di molti cristiani; perciò è urgente che esse siano corrette pubblicamente, e ciò è perfettamente biblico. Lo stesso apostolo Paolo non ha forse ripreso Pietro (Gal. 2: 11,14), Alessandro il fabbro (2 Tim. 4: 14,15), Imeneo e Fileto (2 Tim. 2: 17,18)?! L'apostolo Giovanni ha ripreso – anche lui – Diotrefe (3 Giov. 9,10) e questi sono solo alcuni degli esempi biblici di correzioni pubbliche.

Nel contesto in cui viviamo oggi, con è confortante sapere che una delle più grandi benedizioni della Chiesa è proprio la sua capacità di discernere la verità dall'errore secondo Ebrei 5:14?! Essa sarà in grado di farlo solo confrontando ogni nuova dottrina, rivelazione o esperienza alla luce della Bibbia, unica base della nostra fede.

LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 19:45
ancora
Ancora

4. False rivelazioni e false profezie
A proposito di un “grande risveglio mondiale” che – secondo loro – starebbe per arrivare, Rick Joyner dichiara anche: “i fedeli del Signore si muoveranno con una potenza e una autorità fino ad ora sconosciute. Presto, le chiese di oggi non guarderanno più alla Chiesa primitiva come norma, per i grandi miracoli del passato, ma tutti diranno che il Signore ha conservato il vino migliore per la fine. I giorni più gloriosi di tutta la storia della Chiesa sono giunti. Voi che un giorno avete sognato la possibilità di parlare con gli apostoli Pietro, Giovanni e Paolo, sarete sorpresi nel constatare che sono piuttosto loro che vorranno parlare con voi e imparare da voi” (The Harvest, pag. 26). In un'altra profezia data dallo stesso Rick Joyner, egli annuncia che: “questa raccolta degli ultimi tempi sarà talmente enorme, che nessuno guarderà più alla Chiesa primitiva come norma...”. Che profezia anti-biblica! Sappiamo tutti molto bene che la Chiesa primitiva ci è stata data come unico modello da seguire (Galati 1: 6,10)!!

Sempre nel suo libro “La raccolta”, Rick Joyner afferma: “La vastità di questa mèsse stupirà anche i credenti più ottimisti. Giorno dopo giorno, le riunioni scuoteranno intere città, fino a riempire dei grandi stadi. Avvenimenti sportivi molto popolari saranno abbandonati in molti luoghi per mancanza di interesse. Intere città formate da migliaia di cristiani si spanderanno nelle città vicine per evangelizzarle. Nuovi gruppi seguiranno gli (questi) apostoli e li considereranno come personalità di importanza nazionale... Alcune grandi città vedranno anche cadere a zero il loro tasso di criminalità. La pornografia, la prostituzione, le droghe illegali, l'aborto e l'ubriachezza cesseranno di esistere in molte regioni, senza la promulgazione di una sola legge... Intere nazioni si metteranno a digiunare e a pregare” (The Harvest, pagg. 32 e 33). Che utopia!

5. Uno spirito orgoglioso e dottrine di demoni
Mike Bickle, un altro “leader” di questo movimento carismatico della “terza ondata”, si associa a Rick Joyner per dichiarare: “gli apostoli del libro degli Atti desidereranno fare la coda per venire ad intervistare i super-apostoli della nostra generazione” (da un insegnamento su audio cassetta).

Paul Cain (U.S.A.) è un altro predicatore considerato fra loro come “il più grande profeta”. Ecco ciò che egli dichiara, sempre parlando di questo “grande risveglio mondiale” della fine dei tempi: “ci sarà una manifestazione dei figli di Dio... parlo dei veri figli di Dio (allusione ad una nuova dottrina eretica riguardante una élite di cristiani della fine dei tempi che diverrebbero come dei piccoli dei – NDLR). Se uno di questi figli di Dio passasse attraverso un muro, non soltanto vi direbbe che può farlo, ma lo farebbe davvero. Questi figli di Dio (piccoli dei) non solo vi diranno che sono i figli di Dio, ma ve lo proveranno! Amen!” (tratto da un opuscolo di Paul Cain “The New Breed”). Non stiamo vedendo in tutto questo la suggestione di Satana ad Adamo ed Eva quando li tentò dicendo loro: “voi sarete come dei”? (Genesi 3: 5).

Tutti questi uomini appena menzionati (Rick Joyner, Paul Cain, Mike Bickle e altri) rinnegano apertamente il “rapimento della Chiesa” e insegnano che Dio negli ultimi tempi susciterà una generazione che sarà chiamata “l'armata di Gioele”. Questa armata (esercito) trionferà su ogni opposizione all'Evangelo e dominerà finalmente tutte le nazioni. Questo insegnamento fa parte di una certa teologia chiamata la “teologia della dominazione” (dominion Theology) e anche quella dell'ultima pioggia (latter rain) o “pioggia d'autunno”. Essa insegna che una élite, un esercito di vincitori, distruggeranno tutti i nemici di Cristo o se li assoggetteranno, e tutto ciò fino a che essi non otterranno potenza e autorità su tutta la terra. Il governo delle nazioni sarà sulle loro spalle e quando le autorità di questo mondo, i governanti, i principi, i re si sottometteranno finalmente tutti a loro, allora Cristo potrà ritornare sulla terra e questi super-apostoli degli ultimi tempi gli presenteranno il regno da essi conquistato”. Che accecamento!! Non ci sono commenti!

6. L'uomo è glorificato
Avete notato che in tutte queste “rivelazioni”, l'accento viene sempre messo sulla grandezza dell'uomo? Ma chi sarà il più grande, in questo scenario della fine dei tempi? Non certo Gesù e neppure la Chiesa dei primi apostoli. La Chiesa primitiva è – secondo loro – impaziente di incontrarci. Oggi in molte chiese carismatiche evangeliche vengono insegnate tali eresie! E' giunto il tempo di prendere molto sul serio gli avvertimenti di Paolo in 2 Tessalonicesi 2: 1;11, dove Dio dice che Egli invierà una potenza di sviamento (dalla sana dottrina) su tutti coloro che non hanno aperto il cuore all'amore per la verità.

La Parola di Dio insegna davvero tutto ciò che predicono questi “profeti”? E' vero che fino alla fine, vi saranno delle forti azioni di evangelizzazione, come ve ne sono già un po' dappertutto nel mondo. Ma, un “grande risveglio mondiale” durante il quale tutte le nazioni s'inchinerebbero ai loro piedi: questo è completamente anti-scritturale e rivela molta illusione.

In realtà ci sarà un “grande risveglio mondiale”, ma sarà “mistico, religioso” e caratterizzato da tutte le seduzioni dell'iniquità e la potenza di Satana (2 Tessal. 2: 9,12). La vigilanza è d'obbligo per ogni vero cristiano, oggi più che mai.

7. Un'altra eresia: la Chiesa ha sostituito Israele
Uno dei gravi errori dottrinali che ha condotto certuni a credere ad un grande risveglio mondiale, proviene particolarmente dai leaders del movimento carismatico che hanno sostituito la Chiesa ad Israele.

Tutti i passaggi e tutte le promesse bibliche dell'Antico e del Nuovo Testamento concernenti strettamente Israele e la sua futura restaurazione, vengono applicati alla Chiesa. Secondo loro, Israele non ha più nessun futuro nel piano di Dio ed è stato sostituito dalla Chiesa. Questa viene denominata “teologia della sostituzione”.

In questi ambienti, tutti i “nuovi profeti” che credono in un grande risveglio mondiale per la fine dei tempi, credono anche di vivere adesso nel “millennio” e che Satana è stato legato. Per questo negano anche il rapimento della Chiesa. Per loro non c'è né anticristo, né grande tribolazione, né la restaurazione d'Israele e nessun millennio futuro. E siccome non credono più al “rapimento” della Chiesa, secondo loro non vi sarà neppure la restaurazione della nazione d'Israele. Gli attribuiscono ancora tutte le maledizioni, destinando a sé stessi le benedizioni. Essi dichiarano anche che la casa di Giacobbe è stata maledetta e che non ha più alcun posto nel futuro piano di Dio.

Il pastore Earl Paulk, uno dei leaders carismatici americani del movimento denominato “il regno di Dio adesso” (Kingdom now), ha scritto: “Alcune delle più grandi chiese fondamentaliste predicano ancora che Cristo ritornerà per riunire attorno a sé la nazione d'Israele, ma io vi dico che questa è una seduzione che impedirà al regno di Dio di stabilirsi sulla terra. Nel 99% dei libri che vengono venduti nelle librerie cristiane leggiamo che Israele è “l'orologio di Dio” e che l'alleanza di Dio con Israele è sempre valida. Tuttavia molti non comprendono che tutto ciò che è stato scritto concernente la legge e i profeti riguardo ad Israele come nazione è adesso trasferito sull'Israele spirituale: cioè sul popolo di Dio, la Chiesa...”

Dopo queste gravi dichiarazioni, è importante che ogni cristiano comprenda la distinzione che la Bibbia fa, fra la Chiesa e Israele. Ambedue hanno una relazione unica e particolare con Dio e con il Cristo. E' precisamente questa lacuna nel discernimento di queste due entità, che conduce molti responsabili ad una grande confusione spirituale riguardo alla successione degli avvenimenti nella fine dei tempi


LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 19:48
ancora

5. Studio di un testo biblico sulla seduzione
L'apostolo Paolo, prima di descrivere quello che accadrà nel mondo negli ultimi giorni (2 Tim.3: 19), ci parla di ciò che accadrà all'interno della Chiesa durante questo periodo. Ecco ciò che dichiara: “Ma lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni abbandoneranno la fede per dar retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni” (1 Tim. 4: 1). Questo versetto è di un'attualità sconcertante per la nostra epoca; risponde a numerose domande che molti cristiani si pongono riguardo alla confusione spirituale che regna nella Chiesa.

Di conseguenza, esaminiamo adesso il significato molto importante di alcuni termini greci utilizzati in questo versetto, allo scopo di nutrire la nostra fede e di far aumentare il nostro discernimento spirituale.

1. Significato greco dell'espressione: “ultimi tempi...”
L'espressione “ultimi tempi” fa riferimento agli ultimi degli ultimi tempi. La parola “ultimo” in greco husterois è sempre in rapporto alla fine di qualcosa. Nel nostro testo si tratta dunque della fine degli ultimi degli ultimi giorni. E questo corrisponde esattamente alla nostra epoca attuale.

2. Significato greco del termine: “espressamente...”
“Ma lo Spirito dice espressamente...”. La parola “espressamente” è in greco rhetos e significa esprimere qualcosa che viene detto chiaramente e in modo assolutamente certo. Si potrebbe quindi tradurre, “lo Spirito parla in modo innegabile, certo e incontestabile”, (“Lo Spirito parla in modo chiaro”, trad. in italiano corrente). Questa parola dello Spirito Santo è dunque formale. Queste cose annunciate accadranno senza alcun dubbio, esse sono inevitabili. Che cosa accadrà dunque? Alcuni saranno sedotti da spiriti e da dottrine di demoni e abbandoneranno la vera fede. Queste cose accadranno, è inevitabile.

3. Significato greco del termine: “fede...”
E perché essi abbandoneranno la fede? L'espressione “la fede” viene qui utilizzata in senso oggettivo. In altri termini la fede in questione, non concerne un soggetto particolare nella Bibbia, ma è in rapporto alla fede cristiana in generale, ovvero alle verità fondamentali delle Scritture, alla sana dottrina, tale e quale come ci viene insegnata nella Bibbia.

Lo Spirito Santo annuncia e avverte che negli ultimi giorni (ultimo periodo), alcuni nella Chiesa abbandoneranno la sana dottrina. Questi cristiani non considereranno più importanti le grandi dottrine della Bibbia, ma solo secondarie, noiose e morte.

Notate che non ci viene detto che essi si allontaneranno da Gesù, ma dalla sana dottrina. In realtà, allontanarsi dalla Parola di Dio, significa sempre allontanarsi da Gesù. Questa non è certo la loro intenzione, tuttavia, dobbiamo realizzare che allontanarsi dalla Parola, significa sempre allontanarsi dalla Persona del Signore Gesù.

4. Significato greco del termine: “abbandoneranno...”
Esaminiamo più da vicino il verbo “abbandoneranno”. In greco esso significa “allontanarsi da” e non è obbligatoriamente una decisione cosciente della persona. Ma descrive piuttosto qualcuno che si sposta da una posizione per andare in un'altra, così lentamente da non rendersi assolutamente conto di questo cambiamento. Tuttavia il cambiamento è avvenuto realmente. Il modo di pensare, molto lentamente, viene trasformato. Un passo dietro l'altro si allontana lentamente e abbandona poco a poco la vera fede.

Perché alcuni cristiani arrivano a questo punto? Semplicemente perché sono stanchi di ascoltare la Parola di Dio; l'hanno ascoltata così spesso, che si sentono quasi soffocati. Essi hanno smesso di ascoltare, adesso vogliono delle esperienze! E' certamente una buona cosa voler fare delle esperienze, ma devono essere bibliche! Perciò è necessario sapere che il Signore non ci condurrà mai lontano dalla Sua Parola. L'esperienza non deve mai prendere il posto della Parola di Dio, giammai! Le Scritture devono essere sempre l'unico fondamento delle nostre esperienze, e ogni esperienza non biblica deve essere categoricamente rigettata, anche se apparentemente ci fa “stare bene”. E' proprio qui che sta la seduzione, poiché noi pensiamo, a torto, che tutto ciò che ci fa stare bene viene obbligatoriamente da Dio. Che errore! Oggi, più che mai, dobbiamo essere molto prudenti!

Ogni desiderio smisurato, ostinato, morboso del soprannaturale, senza alcun autocontrollo, né fondamento biblico, può essere l'influenza di spiriti seduttori che cercano di allontanarci dalle Scritture utilizzando il sensazionale e lo spettacolare.

5. Significato greco del termine: “andare dietro...” (dar retta...)
Cosa dice il resto del versetto? “Alcuni abbandoneranno la fede per andar dietro (dar retta) a spiriti seduttori...”. Ritorniamo al verbo “andare dietro” (dare retta), poiché è molto importante. La parola greca, ci dà l'idea di qualcuno che “rivolge i propri pensieri in un'altra direzione”, allo scopo di considerare altre opinioni. Questo descrive quei cristiani che hanno consciamente aperto la loro intelligenza a nuovi pensieri e a nuove possibilità. Essi conoscono la Parola di Dio ma sono insoddisfatti e si dicono: “Sicuramente c'è ancora dell'altro...” Queste parole non descrivono esattamente la situazione attuale di numerose chiese?

Nelle nostre chiese abbiamo, oggi più che mai, bisogno di un buon insegnamento biblico, equilibrato e vivo. Oggi, di fronte a questa invasione di insegnamenti erronei, la sana dottrina è, purtroppo, sempre meno insegnata come si dovrebbe.

6. Significato greco del termine: “seduttori...”
La parola “seduttori”, in greco planos è estremamente importante. Essa corrisponde a qualcosa di giusto. Sei finalmente convinto di aver trovato una nuova rivelazione che è perfettamente giusta, oppure, di aver trovato qualcuno di cui puoi fidarti completamente. Ti stai dicendo che puoi avere piena fiducia in questa persona, che ha l'aria di sapere ciò che dice o ciò che fa.

Infatti la parola “seduttore” significa “prendere qualcuno per la mano e condurlo così lentamente fuori dalla via maestra, che non si rende neanche conto che sta lasciando questa strada”. Seduttore significa proprio questo. Hai piena fiducia nella persona che ti dirige. La conosci già da diverso tempo ormai, ma lentamente e certamente, questa persona ti sta conducendo fuori dalla via maestra della verità. La cosa peggiore è che la persona che seduce l'altra non sa che è sedotta ella stessa: crede di dirigersi nella giusta direzione...!

La seduzione inizia sempre con un piccolissimo compromesso con una verità della Parola di Dio. Questo compromesso ne genera un altro, poi un altro e un altro ancora, fino a che, senza che te ne rendi conto, ti ritrovi completamente lontano dalla Parola di Dio, camminando su una via parallela, quella dell'errore! Il minimo compromesso con la Parola di Dio apre dunque la porta alla seduzione spirituale ; ecco l'importanza fondamentale di stare attaccati alla sana dottrina, qualsiasi siano le nostre condizioni o le circostanze della nostra vita.

7. Significato greco del termine: “dottrine...”
E' particolarmente utile esaminare il significato della parola “dottrine”, in rapporto con le dottrine di demoni. Il termine greco didaskalia è composto dalla parola didasko, che significa “io insegno”, e dalla parola kalia che significa “buono o meraviglioso”. Così, didaskalia nell'insieme, ci parla di un buon insegnante dotato e pieno di talenti.

Colui che insegna non è soltanto un insegnante, ma un buon insegnante, ed anche un eccellente predicatore.

La seduzione è questa: egli utilizza i suoi doni per condurre il popolo di Dio lontano dalla Parola, attraverso esperienze, rivelazioni o dottrine extra-bibliche. I seduttori sono dunque spesso dei bravissimi oratori che impressionano molte persone con i loro talenti. Ma come smascherare questi seduttori?

L'apostolo Paolo dà questa risposta a Timoteo dicendogli, un po' più avanti, al versetto 6: “Esponendo queste cose ai fratelli, sarai un buon servitore (ministro) di Gesù Cristo, nutrito dalle parole della fede e della buona dottrina che hai seguito esattamente” (1 Timoteo 4: 6).

8. Significato greco dell'espressione: “Esponendo queste cose...”
L'espressione “esponendo queste cose” (1 Tim. 4: 6), è la risposta alla domanda di cui sopra e viene dal greco hupotithemi che significa “costruire delle solide fondamenta” sulle quali un cristiano può riposare. E queste solide fondamenta non sono altro che la Parola di Dio.

L'apostolo Paolo, riassumendo, voleva dire a Timoteo che se la fede dei cristiani non era fondata sull'unica roccia irremovibile della Parola di Dio, essi si sarebbero esposti a tutti gli errori, a tutte le seduzioni, e portati qua e là (sballottati) da ogni vento di dottrina. Egli lo esortava dunque a non abbandonare mai l'insegnamento della sana dottrina e a non trascurare le verità fondamentali delle Scritture. Questo vale anche a per noi: profondamente radicate nella nostra vita, le Scritture ci permetteranno di discernere i seduttori e tutte le astuzie di Satana. Allora potremo essere degli uomini approvati da Dio, dei servitori che non debbano arrossire perché hanno dispensato in modo giusto la Parola di Dio (2 Timoteo 2: 15).


LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 19:49
Trappole

PRIMA TRAPPOLA: “Essi introdurranno l'errore in modo camuffato (di soppiatto)...”
L'apostolo Pietro ci rivela come operano realmente questi falsi profeti. Egli dice che questi uonimi: “introdurranno delle sètte perniciose (eresie di perdizione)” (2 Pietro 2: 1). Fermiamoci alla prima parte del versetto: “essi introdurranno...”. Questo verbo ci rivela esattamente in che modo tali uomini riescono a portare le loro false dottrine nella Chiesa. Essi agiscono di tal sorta.

La parola “introdurranno”, in greco pareisago, ci da l'idea d'introdurre qualcosa in modo “segreto” e “clandestino” (nella versione italiana Luzzi è infatti “introdurranno di ‘soppiatto'”, ndt). Quindi si tratta di qualcuno che, introducendosi, porta qualcosa che nasconde. Pareisago è formata da tre parole greche, para, eis e ago. Para significa “accanto a” ed esprime qualcosa che è molto vicino. Eis significa “in” o “dentro” e ci dà l'idea “d'infiltrazione”. La terza parola ago significa “io porto”. L'idea è dunque “d'introdurre qualcosa che e' nascosto e che si tiene segretamente molto vicino a sé”.

La parola para indica dunque che questi falsi profeti tengono le loro dottrine particolarmente ben “nascoste” affinché nessuno possa vederle. Tutto questo rappresenta l'immagine di qualcuno che introduce segretamente qualcosa nella Chiesa, senza che nessuno se ne accorga.

Questi falsi profeti sanno molto bene che se introducessero la loro “nuova rivelazione” subito e apertamente, sarebbero immediatamente rigettati insieme alla loro “rivelazione”. Questo è il motivo per cui tengono il loro errore ben “nascosto”, aspettando il momento giusto per introdurlo, e in tale attesa, cercano di guadagnare la fiducia dei responsabili e di tutti i membri della chiesa.

La parola para indica anche che questi falsi profeti fanno un miscuglio sottile di verità e di errore. E' proprio facendo un tale amalgama che riescono ad ingannare coloro che li ascoltano e a produrre in essi una certa confusione mentale. In questo modo, mettendo la verità “accanto” all'errore, rendono quest'ultimo più piacevole da ascoltare, dandogli allo stesso tempo un' “apparenza” di verità.

Del resto, questi falsi profeti utilizzano pochissimi versetti biblici nei loro messaggi. Parlano piuttosto della loro “rivelazione”, della loro “nuova unzione”, o “esperienza soprannaturale” e questo allo scopo, soprattutto, d'impressionare i cristiani e di far loro accettare queste “novità”. Per giustificare ciò che essi dicono o ciò che praticano, come meglio si aggrada loro, adottano un cattivo metodo d‘interpretazione biblica prendendo spesso dei testi fuori dal loro contesto.

Dopo un grande congresso, un certo falso profeta, voltandosi verso un amico gli disse: “stasera ho utilizzato abbastanza versetti biblici per rendere più accettabile la mia nuova rivelazione alla folla?” Vedete, l'importante per lui non era la fedeltà alla Parola di Dio; ciò che contava ai suoi occhi era piuttosto sapere se era stato capace di rendere accettabile e credibile la sua “nuova rivelazione”. Una tale procedura è particolarmente pericolosa per i nuovi convertiti, i quali non sono ancora capaci di discernere la verità dall'errore.

Se i dirigenti delle nostre chiese non prendono sul serio la grande responsabilità che è la loro di “badare a se stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo li ha stabiliti come sorveglianti (vescovi)” (Atti 20: 28), allora l'errore farà dei danni enormi, se non addirittura un male irreparabile all'interno della Chiesa.

SECONDA TRAPPOLA: “Introdurranno delle sètte perniciose (eresie di perdizione...)”
Osserviamo adesso ciò che questi falsi profeti “introducono di nascosto” nella Chiesa. Pietro, parlando di loro, dichiara che: “essi introdurranno delle sètte perniciose (eresie di perdizione). La parola “perniciose”, in greco apoleia significa “distruzione, deperimento, marciume, o rovina”.

La parola “sètta” (eresia) viene dal greco hairesis e significa letteralmente “scegliere”. Significava semplicemente una linea di condotta che una persona aveva “scelto” di seguire. Poco a poco nel tempo, questa parola ha cambiato senso, e Paolo in Galati 5: 22, la considera come un'opera della carne e la mette nella stessa categoria insieme all'idolatria, la magia, le querele, le gelosie, l'invidia, l'ubriachezza, ecc. Così la parola sètta (eresia) cominciava a significare molto di più di una “forte opinione” o di “una scelta personale”; significava credere ad un'esperienza che non ha fondamento biblico.

Al tempo di Pietro, il fatto di credere a qualsiasi rivelazione o esperienza soprannaturale ed extra-biblica, era una cosa talmente seria che la parola hairesis, in 2 Pietro 2: 1, aveva cambiato senso, divenendo quello di una fede totalmente incompatibile con le verità fondamentali delle Scritture.

Inoltre l'apostolo chiama queste sètte (eresie) “perniciose” (o di “perdizione”). Abbiamo appena esaminato il significato di questa parola. Pietro vuole dunque darci il seguente avvertimento: “se passate tutto il vostro tempo a cercare delle nuove rivelazioni, esperienze, unzioni, visioni, sensazioni, ecc. senza fondamento scritturale, tutte queste cose non vi faranno in ogni caso crescere spiritualmente. Al contrario, presto o tardi, sperimenterete nella vostra vita cristiana: “rovina, distruzione e deperimento”.

TERZA TRAPPOLA: “Molti li seguiranno...”
Questi falsi profeti, essendo sedotti essi stessi, seducono purtroppo anche molti cristiani. Pietro dice: “Molti li seguiranno nelle loro dissolutezze e a causa loro la verità sarà diffamata”. Notiamo bene ciò che è scritto: “molti li seguiranno...”. La parola “molti”, in greco hoi polloi significa “masse” o “moltitudini” di persone. Che tragedia allorquando le moltitudini di cristiani seguono ciecamente e senza alcun discernimento, dei leaders o dei movimenti, fossero anche i più importanti e i più rinomati!

Questi falsi profeti feriscono molti cristiani, eppure molti di essi li seguono, perché sono molto abili nel trascinarseli dietro! Tuttavia, in realtà questi cristiani non seguono tali uomini, ma piuttosto il loro stile di vita, poiché è scritto che “molti li seguiranno nelle loro dissolutezze”. Essi sono dunque talmente attratti dal modo di vivere di questi falsi profeti, che Pietro utilizza il verbo “seguiranno”, in greco exakouloutheo, che significa letteralmente “seguire con l'idea di fare la stessa cosa”. E li seguiranno in cosa...? “Nelle loro dissolutezze”. Dissolutezza viene dal greco aselgeia e rivela l'idea di qualcosa “di eccessivo”, “di smisurato” o “di spudorato”.

Per strani motivi, che lo stesso discepolo del Signore non riesce a spiegare completamente, è purtroppo vero che, più un servitore di Dio ha una vita strana o egocentrica e più certi cristiani si sentono attratti da lui. Nessuno può attrarre una grande folla più rapidamente di un esaltato o di un fanatico!

QUARTA TRAPPOLA: “Nella loro cupidigia, vi sfrutteranno...”
L'apostolo Pietro, con queste parole, ci rivela il motivo per cui tali uomini portano tutte queste “novità”. Egli dice che è a causa della loro “cupidigia”. La parola greca è pleonexia e significa “desiderare di più e sempre di più”. In un certo senso, è del tutto normale e stimabile desiderare sempre più alcune cose come, ad esempio: più amore, più sapienza, più conoscenza, più discernimento, ecc. Ma pleonexia significa in questo caso il desiderio di possedere ciò che un uomo non ha il diritto di desiderare e ancor meno di accaparrarsi. Si tratta dunque piuttosto di cattive ambizioni, di desideri smodati che spingerebbero qualcuno ad avere più rivelazione, più unzione, più emozione, più reputazione (rinomanza), più denaro, più potere e più influenza sugli altri.

Le false dottrine nascono sempre dal desiderio di mettere le proprie idee o quelle di altri al posto della Parola di Dio. Per usare una sola espressione, questi falsi dottori sono “semplicemente” colpevoli di usurpare il posto di Gesù Cristo!

SESTA TRAPPOLA: “Essi vivono nella dissolutezza...”
Pietro, attraverso queste parole, ci vuole far notare gli effetti provocati dalle false dottrine. Egli parla della “dissolutezza” dei falsi profeti e dei falsi dottori. La Parola greca per “dissolutezza” è asalgeia e descrive l'attitudine di qualcuno d'immorale che non ha più vergogna del suo peccato e che non teme più né il giudizio di Dio, né quello degli uomini.

Dobbiamo dunque ricordarci ciò che nascondono questi falsi profeti. Essi pervertono la grazia di Dio in una grazia inesauribile; si sentono liberi di fare tutto ciò che vogliono, anche di peccare, dato che per grazia, Dio perdonerà sempre. Tutto questo non significa giocare con la grazia?

Una tale attitudine disonora e discredita irrimediabilmente il vero Evangelo. La Parola di Dio dice che molti “professano di conoscere Dio, ma con le loro opere (con il loro modo di vivere) lo rinnegano”? (Tito 1: 16).

Se siamo salvati solo per grazia di Dio e non per le opere affinché nessuno possa vantarsi (Efesini 2: 8,9), e possiamo avere su questa terra la certezza della nostra salvezza (1 Giovanni 5: 8,9), questa stessa “grazia di Dio, sorgente di salvezza per tutti gli uomini, ci insegna anche a rinunciare all'empietà e alle concupiscenze mondane e a vivere in questo mondo secondo sapienza, giustizia, e pietà alfine di essere un popolo che gli appartiene, purificato e zelante nelle opere buone” (Tito 2: 11,14). Noi crediamo dunque che, per mezzo dello Spirito Santo, il cristiano rigenerato produrrà necessariamente delle buone opere, che possano attestare la qualità della sua fede. Queste buone opere di cui ci parla Paolo sono certamente la conseguenza e non la causa della salvezza. Non siamo salvati dalle buone opere, ma per le buone opere. La vera fede che salva, dunque produrrà sempre un cambiamento radicale nella vita di una persona, altrimenti una fede senza le opere sarebbe morta, come ci ricorda l'apostolo Giacomo (Giac. 2: 26). Inoltre, un insegnamento che giustifica il peccato con il pretesto che siamo sotto la grazia, è una falsa dottrina e un altro Evangelo. Poiché “se uno è in Cristo, è una nuova creatura. Le cose di prima sono passate, ecco sono diventate nuove” (2 Cor. 5: 17).

L'apostolo Pietro, attraverso questo versetto estremamente serio, vuole avvertirci che tali falsi profeti e falsi dottori, che circolavano in mezzo a loro già a quell'epoca, turbavano ed ingannavano i cristiani del suo tempo. Questi seduttori, che avevano l'apparenza di amare e di servire Dio, in realtà insegnavano e praticavano delle cose in completa contraddizione con l'insegnamento del Signore e dei suoi apostoli. Lo Spirito Santo avvertiva, fin da quell'epoca, che la fine di tali uomini sarebbe stata la distruzione (2 Pietro 2: 3). Poiché hanno introdotto insidiosamente (di soppiatto) delle false dottrine nella Chiesa, alla fine, esse stesse distruggeranno loro. In questi tempi della fine, coloro che sviano dalla sana dottrina gli altri, non potranno sfuggire al giudizio di Dio che, presto o tardi, cadrà su di loro.

Prendiamo tutti sul serio le ultime parole che l'apostolo Pietro ci indirizza in questa epistola: “Voi dunque, diletti, sapendo queste cose (essendo avvertiti), state in guardia, che talora trascinati anche voi dall'errore degli scellerati non scadiate dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.” (2 Pietro 3: 17,18).

LiviaGloria
00mercoledì 28 giugno 2006 19:52
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7. Saper discernere i falsi miracoli
Al momento attuale, specialmente all'interno dei movimenti carismatici, molti cristiani sono fortemente e assai facilmente impressionati da qualsiasi servitore di Dio che manifesta qualcosa di soprannaturale nel suo ministero. Per questo hanno riposto in loro una fiducia cieca. Tuttavia Gesù, non ha detto che avremmo riconosciuto un vero profeta dai suoi “doni” o dai suoi “frutti”. Ma, come abbiamo già visto nel terzo capitolo, dal suo insegnamento e dalla sua dottrina (Matteo 7: 15,23).

1. I falsi miracoli
La Bibbia ci mette costantemente in guardia contro la potenza di Satana, che nell'ambito del soprannaturale è all'opera senza sosta. E gli esempi non mancano: i maghi egiziani dimostrarono di essere capaci di imitare alcuni prodigi di Mosè (Esodo 7: 11,22 – 8: 3,14). Anche Simone il mago, stupiva la Samaria con i suoi atti di magia (Atti 8: 9,11). Luca menziona libri sull'occultismo che servivano ad esercitare le arti magiche (Atti 19: 19).

Ai giorni nostri, come allora, vi è molto raggiro in questo tipo di magia. Tuttavia il Signore Gesù e i suoi apostoli parlano apertamente di grandi prodigi e di miracoli compiuti da falsi profeti al solo scopo di sedurre... anche gli eletti (Matteo 24: 24). Se non vi fosse un pericolo reale riguardante la seduzione degli eletti, questa messa in guardia sarebbe superflua. Del resto, i segni e i prodigi menzogneri e diabolici, saranno una delle caratteristiche più evidenti della carriera dell'Anticristo e della fine dei tempi (2 Tessalonicesi 2: 9,12 – 1 Timoteo 4: 1,2 – Apocalisse 13: 13,15).

Le domande cruciali che ogni vero cristiano deve porsi oggi, sono dunque le seguenti: è possibile che Satana si nasconda dietro certe “manifestazioni spirituali” o certi “nuovi profeti” da lui utilizzati? E' possibile che noi li vediamo come degli “inviati da Dio”, quando in realtà sono gli strumenti del nemico? Ad esempio, potrebbe Satana stesso provocare un problema per dare subito dopo una soluzione che sembrerebbe venire da Dio, quando in realtà verrebbe da lui? Satana può contraffare molto bene certi segni o miracoli e utilizzarli al solo scopo di sviare il Popolo di Dio.

2. Come discernere un vero miracolo da uno falso
Malgrado ogni contraffazione, il nostro Dio è l'Iddio Onnipotente e compassionevole, capace quindi di compiere dei miracoli. Le Scritture ci dicono che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13: 8). Ma i miracoli autentici vanno sempre di pari passo con la proclamazione dell'Evangelo e onorano sempre il Signore Gesù Cristo e la Sua Parola. “I discepoli se ne andarono a predicare dappertutto. Il Signore operava con loro e confermava la Parola con i miracoli che l'accompagnavano” (Marco 16: 20). Se non esistessero i veri miracoli, allora Satana non avrebbe niente da contraffare.

Come discernere dunque il vero dal falso? Utilizzando sempre la pietra di paragone che è la Parola di Dio. Se un miracolo viene prodotto da “un profeta” che predica delle false dottrine e ci allontana in tal modo dall'insegnamento biblico, deve essere rigettato risolutamente! (Deuteronomio 13: 1,5). Se il soprannaturale mira alla gloria personale di un uomo o di una chiesa, non è nello Spirito di Cristo, il quale non ha mai fatto niente di straordinario per sé stesso (Atti 10: 38 – 1 Corinzi 12: 7). I miracoli autentici manifestano dunque sempre la grandezza, la santità e la compassione di Dio. Di conseguenza i prodigi assurdi e puerili non possono affatto venire da Lui.

Nella nostra epoca, così vicina alla fine, i prodigi menzogneri abbonderanno sempre di più, e questo sia negli ambienti religiosi (anche evangelici) che in quelli dell'occultismo. Che possiamo avere sempre questo “amore per la verità” per poter ricevere il discernimento necessario il quale ci aiuterà ad accettare i veri miracoli e a rigettare le contraffazioni del nemico.

3. Come Dio prova i falsi profeti nel libro del Deuteronomio
Esaminiamo attentamente due importanti capitoli di questo libro, poiché essi ci rivelano delle verità fondamentali riguardanti i falsi profeti e i loro falsi miracoli. L'insegnamento che troviamo in Deuteronomio 18: 20,22 è il seguente: se qualcuno di definisce profeta e ciò che dice da parte dell'Eterno non si realizza, non dobbiamo ascoltarlo, né temerlo, poiché è un falso profeta.

Eppure Mosè ci parla di una seconda categoria di profeti che hanno la capacità di compiere segni e prodigi, rimanendo dei falsi profeti. Come mai questo? Dio permette che certi “miracoli” si realizzino per provare la lealtà e la fedeltà del Suo popolo nei confronti della SUA PAROLA. Poiché Mosè dice: “quando sorgerà in mezzo a te un profeta... che ti mostri un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti ha parlato succede (si realizza) ed egli ti dice: andiamo dietro a dei stranieri (altri dei)... e serviamoli! Tu non ascolterai le parole (non darai retta alle parole) di quel profeta... perché l'Eterno, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate l'Eterno, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima... voi osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a Lui...” (Deuteronomio 13: 1,5).

Il falso profeta di cui si realizzano i segni e le predizioni rappresenta per i cristiani, un pericolo ancora più grande, del profeta le cui parole non si realizzano. Infatti, molti cristiani sono pronti a seguire ciecamente tutto ciò che è miracoloso o soprannaturale, soprattutto se questo viene fatto “nel nome di Gesù”. In tali circostanze euforiche e spettacolari, solo pochi cristiani realizzano veramente che sono ingannati e sedotti, e che percorrendo quella via “seducente” si sviano lontano dalla verità dell'Evangelo.

4. Perché Dio lascia agire questi falsi profeti?

Dio, come abbiamo appena letto, permette il compimento di certe “profezie” o “prodigi” realizzati da falsi profeti che predicano false dottrine. Egli prova in questo modo i suoi figli, “alfine di conoscere la disposizione dei loro cuori e se essi osservano i suoi comandamenti” (Deuteronomio 8: 2). Le domande che dobbiamo sempre porci sono dunque le seguenti: stiamo seguendo i miracoli a qualsiasi costo, anche a discapito della Verità? Seguiamo il Signore perché amiamo Lui, o per le sue benedizioni? Per amore o per interesse? Desideriamo davvero mostrare al Signore che i nostri cuori sono prima di tutto e al di sopra di tutto attaccati a Lui e alla Sua Parola? La fedeltà alla Parola di Dio deve essere prioritaria rispetto ai miracoli e le esperienze spirituali! Poiché, in questi tempi, molti cristiani confondono la sete del soprannaturale con la sete di Dio!

Se ti accade di incontrare del falsi profeti che manifestano dei doni soprannaturali, guariscono i malati o danno profezie che si realizzano, come essere sicuro che si tratti di “falsi profeti”? Troveremo la risposta, come già precisato, esaminando il contenuto dei loro insegnamenti. Ed è proprio qui, purtroppo, il difetto di molti cristiani. Essi trascurano di esaminare le dottrine e i metodi di questi predicatori. Sono così affascinati dai segni, dai prodigi, dai miracoli, dal soprannaturale, dalla folla, dalla forte personalità di tali dirigenti e anche dalla loro apparente “umiltà”, da chiudere gli occhi sui gravi errori dottrinali. Questo è il motivo per cui il movimento carismatico in generale, come molte chiese, attualmente si trovano in una simile confusione spirituale! Sono soprattutto questi “nuovi profeti” e questi “leaders spirituali” dei quali abbiamo parlato nei capitoli precedenti che, pur manifestando dei doni spettacolari, conducono in modo subdolo il Popolo di Dio in ogni sorta di eresie e di false dottrine che la Parola di Dio rigetta categoricamente.

5. Cosa fare se sei già stato sedotto?

A dispetto di tutto questo, ricordiamoci sempre che Gesù Cristo è sovrano, che rimane il Capo della Chiesa, e che conosce in modo competente tutto ciò che avviene. Egli permette dunque, ancora oggi, la manifestazione di questi falsi profeti e il compimento di alcune delle loro “profezie” esattamente per provare (mettere alla prova) i suoi figli, poiché è scritto che il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio (1 Pietro 4. 17).

Forse anche tu fai parte di quei cristiani che non hanno vinto in questa prova e realizzi solo adesso che sei stato ingannato o che ti hanno sedotto. Se le cose stanno così, fatti coraggio, esiste sempre una possibilità per ritornare alla Verità di Dio. Riconosci e confessa dunque sinceramente i tuoi errori e i tuoi sviamenti dottrinali, e ri-consacrati al Signore, animato da una fede completamente nuova e fondata esclusivamente sulla Parola di Dio! Il discernimento spirituale che avrai acquisito, in seguito a tali sciagurate esperienze, aumenterà la tua prudenza e ti renderà più forte per affrontare altre eresie e altri combattimenti. Esso ti permetterà anche di aiutare certi cristiani che, come te, sono stati imbrogliati nella loro fede.

La pazienza e la grazia di Dio nei tuoi confronti non potranno ormai che aumentare e approfondire il tuo amore per il Signore e la tua fedeltà alla Sua Parola. Gesù ha detto: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giovanni 14: 15).

8. L'amore per la verità: un imperativo per gli ultimi tempi
Il nostro unico antidoto contro la seduzione spirituale degli ultimi tempi sarà “l'amore per la verità”. Poiché soltanto colui che conoscerà e amerà la verità giungerà a scoprire (a riconoscere) la contraffazione e l'errore. Se non abbiamo adesso questo “amore per la verità” fino al punto di lasciarci rimettere in questione da essa, allora saremo delle facili prede per ogni sorta di seduzione presente o futura. Del resto questo è anche il motivo per cui, alla fine dei tempi, molte persone periranno.

Riguardo a questo periodo la Bibbia dice: “L'apparizione di quell'empio avrà luogo (avverrà) per la potenza (l'azione efficace) di Satana con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi e con ogni sorta di inganno (con tutte le seduzioni dell'iniquità), (vers. in ital. corr. ‘con tutta la forza di falsi miracoli e di falsi prodigi') a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore per la verità per essere salvati (it. corr. ‘perché non hanno accolto e non hanno amato la verità, quella verità che li avrebbe salvati'). Perciò Iddio manda su di loro una potenza di sviamento (una forza di inganno), onde credano alla menzogna...” (2 Tessal. 2: 9,12).

Fin dall'inizio della creazione, il punto centrale della relazione dell'uomo con Dio è sempre stato il suo rifiuto o la sua accettazione della verità della Parola di Dio. Questa alternativa si pone ancora oggi, sia per l'umanità in generale, che per un cristiano in modo particolare.

1. Perché alcuni cristiani saranno sedotti?
A questo punto possiamo porci la seguente domanda: perché alcuni cristiani possono essere sedotti? Coloro che non hanno l'amore per la verità lo saranno. In realtà, certi cristiani preferiscono ascoltare dei predicatori che amano, e che non chiedono mai loro di rimettersi in questione davanti alla Parola di Dio, nutrendo così il loro ego (io), ovvero la loro carne o i loro desideri personali. Essi pensano di poter essere “cristiani” e di poter fare, allo stesso tempo, quello che vogliono e ciò che piace loro. Insomma, vogliono un Gesù e un Evangelo senza croce. Come calzano bene e come sono profetiche le parole dell'apostolo Paolo quando dice: “poiché verrà il tempo in cui gli uomini non sopporteranno più la sana dottrina (it. corr. ‘non vorranno più ascoltare la sana dottrina ‘) ma per il desiderio di ascoltare delle cose piacevoli, andranno dietro (seguiranno) una folla di dottori secondo le loro proprie voglie (i quali insegneranno loro le cose che essi avranno voglia di ascoltare) e andranno dietro alle favole” (2 Timoteo 4: 1,5).

E' proprio questo amore per la verità che ci preserverà dagli inganni del nostro cuore malvagio e dalle astuzie del diavolo. Che possiamo avere tutti l' amore per la verità!

La verità è buona in sé stessa. Essa è per l'anima ciò che la luce è per il corpo. E' naturale per l'uomo amare la luce e anormale fuggirla. Accogliamo dunque la verità con amore alfine di comprenderla meglio, di apprezzarla e di poter così usufruire dei suoi benefici. Gesù ha detto: “conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8: 32).

2. Molti cristiano non fanno nessuna riflessione personale (non riflettono più)

Un altro importante motivo per cui certi cristiani vengono così facilmente sedotti è perché non si prendono mai il tempo per riflettere. Troppi di loro seguono ciecamente un pastore o un movimento, senza controllare con la Parola di Dio (nell'intero contesto) l'insegnamento che viene loro portato. In effetti, è molto più facile lasciare che gli altri pensino al tuo posto; poiché così quando le cose andranno male, potrai biasimarli e fare la vittima.

Purtroppo sono numerosi i cristiani che non sono più gli “uomini della Bibbia” o il “popolo della Bibbia”! Secondo una recente indagine, soltanto il 15% circa di coloro che frequentano assiduamente una chiesa, leggono regolarmente la loro Bibbia...! Per questo, quando dei predicatori o dei leaders spirituali predicano loro delle false dottrine, non se ne rendono neanche conto. Eppure la Bibbia contiene numerosi avvertimenti riguardanti i falsi dottori e le loro cattive influenze. L'apostolo Paolo rivolge questa seria raccomandazione ai responsabili della chiesa di Efeso: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha stabiliti vescovi (sorveglianti), per pascere la Chiesa del Signore che Egli si è acquistata con il proprio sangue. Io so che dopo la mia partenza si introdurranno in mezzo a voi dei lupi rapaci (crudeli) i quali non risparmieranno il gregge: e sorgeranno fra voi stessi uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro di loro. Perciò vegliate, ricordandovi che durante tre anni io non ho mai cessato, notte e giorno, di ammonire ciascuno di voi fino alle lacrime” (Atti 20: 28,31).

Tuttavia, noterete che ogni pastore attaccato alla sana dottrina non potrà che rallegrarsi davanti all'attitudine di un cristiano che esamina alla luce delle Scritture tutto ciò che ascolta. Quest'ultimo rivela, in tal modo, la sua maturità spirituale, una fede solida e personale nella Parola di Dio, e che i suoi occhi non sono fissati sugli uomini, ma solo sul Signore Gesù. (Ebrei 12: 2).

3. La Bibbia ci parla di una fede tramandata “una volta per sempre”

“Diletti, come desideravo vivamente scrivervi al riguardo della nostra comune salvezza, mi trovo ora costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata tramandata ai santi una volta per sempre” (Giuda, v. 3).

L'espressione “una volta per sempre”, in greco apax, è in questo caso, estremamente importante, poiché ingloba l'idea di qualcosa che è “compiuto” e “completo”. Giuda, utilizzando questa parola, dichiara senza alcuna ambiguità che la Parola di Dio scritta non ha assolutamente bisogno di nessun miglioramento, di aggiunte, di sottrazioni o di “nuove rivelazioni” per completarla, come pretendono molti di questi “nuovi profeti” carismatici. Di conseguenza, la vera fede (la sana dottrina) trasmessa una volta per sempre” significa che la Bibbia è la rivelazione “finale” di Dio agli uomini e che è perfetta. Essa è realmente “definitiva” e “completa”. In altre parole, non c'e dunque più niente da aggiungere, né da togliere. I giudizi severi di Dio verso coloro che hanno “l'audacia” di fare queste cose, sono davvero notevoli (Apoc. 22: 18,19).

Scrivendo la frase “una volta per sempre”, l'apostolo ci rivela la battaglia concernente la realtà della Parola di Dio. I falsi profeti e i falsi dottori, già a quell'epoca, cercavano di aggiungere alla Parola di Dio delle nuove esperienze.

Questo messaggio proclamato con autorità per i cristiani di tutti i tempi è in assonanza con ciò che dice Paolo anche in 2 Timoteo: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio, e utile per insegnare, per correggere, per istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia compiuto e pronto per le buone opere” (2 Tim. 3: 16).

4. Una fede che dobbiamo difendere con tutte le nostre forze
Giuda ci esorta ancora a “combattere per la fede trasmessa ai santi una volta per sempre”. La parola “combattere” in greco epagonizomai viene dalla parola agonia e significa letteralmente “lottare”, “soffrire”, “combattere un combattimento”, “fare degli sforzi inauditi ed estenuanti”.

Questa stessa parola viene utilizzata parlando dell'agonia del nostro Salvatore, e dei lottatori e atleti, i quali lottano con tutta la loro forza per riportare la vittoria. Così, quando Giuda utilizza questo termine “combattere”, non vuole dire soltanto che bisogna conservare la fede con molta cura o stimarla grandemente. Questa parola significa soprattutto, che occorre lottare con tutte le nostre forze alfine di preservarne la purezza, impegnarci energicamente, utilizzare tutta la nostra intelligenza e la nostra energia per difenderla; se necessario anche a soffrire fino all'agonia e a morire per essa. Giuda vuole avvertirci che questo non sarà un impegno facile, al contrario, sarà un combattimento difficile, estenuante, che ci mette alla prova, e che incontrerà molta opposizione da parte di coloro che cercano sempre di fare dei compromessi con la Verità. Ma è proprio attraverso questo “combattimento” che il Signore “proverà” il cuore dei suoi figli, i quali riveleranno in tal modo se sono veramente attaccati alla Sua Parola.

Non dimentichiamoci che, in ogni epoca, alcuni uomini sono stati tentati di adattare il messaggio evangelico alle idee e ai gusti del tempo, sperando così di renderla più accessibile e piacevole per i loro contemporanei. E' per questo che l'epistola di Giuda conserva tutta la sua attualità nella Chiesa di oggi. Se essa disturba, disturba solo quelli che hanno uno spirito “di compromesso”, ma certamente non coloro che hanno “l'amore per la verità”. Ai giorni nostri, una tale attitudine di fermezza e di fedeltà nei confronti della Parola di Dio, viene purtroppo vista con sospetto, disprezzo e condanna da numerosi leaders del movimento carismatico. Sei tu personalmente e veramente impegnato in questo “combattimento” per la Verità?

5. La necessità di essere dei cristiani di Berea
Nel libro degli Atti, leggiamo che i cristiani di Berea possedevano questo “amore per la verità”, ed è questa la ragione per cui sono stati lodati da Dio, perché essi “esaminavano ogni giorno le Scritture, per vedere se ciò che veniva detto loro era esatto” (Atti 17: 11).

Tutti coloro che anche oggi cercano di fare come i cristiani di Berea, sono accusati da alcuni leaders carismatici odierni, di essere degli orgogliosi e dei ribelli. Che contrasto con ciò che dice la Scrittura! Il miglior servizio che può rendere un pastore ad un cristiano non è forse proprio quello di incoraggiarlo a verificare tutto ciò che legge o ascolta alla luce della Parola di Dio?!

Lo Spirito Santo, che è l'autore del libro degli Atti, vuole quindi dirci che i cristiani di Berea sono un vero modello per tutti i cristiani di ogni tempo. Nessuna interpretazione biblica o dottrinale dovrebbe essere accettata in modo passivo. Al contrario, ogni insegnamento o esperienza dovrebbe essere sempre esaminata scrupolosamente attraverso uno studio serio e completo delle Scritture. “Essi (i cristiani di Berea) esaminavano ogni giorno le Scritture per vedere se ciò che veniva detto loro era esatto” (Atti 17: 11).

In questo passaggio notiamo del resto, che la parola tradotta con “esaminare”, in greco anakrino, significa “passare al vaglio e fare delle serie e scrupolose ricerche”. Questa parola è dunque molto importante, poiché ci indica l'attitudine da tenere ogni qualvolta ascoltiamo un predicatore.

Eppure, quello che sentiamo in certi ambienti attualmente, è l'esatto contrario; particolarmente da parte di certi leaders legati alla “benedizione di Toronto”. Essi esortano i cristiani con queste parole: “non cercate né di capire, né di analizzare, mettete da parte la vostra ragione”. Mentre il libro degli Atti dice esattamente il contrario! Che accecamento! Non è una cosa qualunque... E' un ordine del Signore: ogni dottrina, e ogni esperienza spirituale deve essere esaminata minuziosamente alla luce della Parola di Dio.

6. Il vero amore non nasconde la verità
Le Scritture ci insegnano chiaramente che mostrare i suoi errori ad un fratello che si sta sviando è necessario e salutare: “chi tiene conto della correzione, segue la via della vita, ma chi non fa caso alla riprensione si svia (si smarrisce)” (Proverbi 10: 17). Colui che ama davvero non può fare a meno di dire la verità, ma ovviamente questa deve essere detta con amore. La correzione è una testimonianza d'amore da parte di colui che la espone, e non una mancanza di amore. Non è neppure un atto di giudizio, di rigetto o di condanna, come pretendono coloro che rifiutano la verità perché essa li disturba. Il Signore non corregge forse colui che ama?! (Ebrei 12: 6).

Il vero amore non può dunque rimanere silenzioso, allorquando intenzionalmente o per ignoranza, il Popolo di Dio viene condotto nell'errore. D'altra parte l'ignoranza non potrà essere una scusa davanti a Dio, poiché abbiamo tutti la Sua Parola per essere istruiti, illuminati, guidati e corretti.

L'apostolo Paolo stesso ha ripreso Pietro pubblicamente, perché quest'ultimo stava introducendo l'errore fra alcuni discepoli (Galati 2: 11). Ma lo ha fatto per amore nei confronti di Dio, per amore della verità, per amore nei confronti di un suo fratello, e anche nei confronti di tutti i cristiani. Egli ha ugualmente ripreso pubblicamente l'apostolo Pietro per difendere e preservare la sana dottrina nella Chiesa.

Attraverso questo passaggio, possiamo vedere che ogni servitore di Dio può sbagliarsi, anche il più grande e il più rinomato! L'apostolo Pietro ha reagito bene di fronte alle esortazioni dell'apostolo Paolo; non si è infastidito o irritato dicendo: “tu stai distruggendo tutta la mia autorità spirituale e il mio ministero, e inoltre davanti a tutti” ; o ancora, ad esempio: “chi sei tu per giudicarmi e umiliarmi in questo modo davanti a tutti?”. Ma al contrario, Pietro non ha affatto pensato alla sua reputazione, come avrebbero fatto molti servitori di Dio di oggi. Egli ha umilmente riconosciuto il suo errore ed ha accettato di essere ripreso affinché potesse continuare il suo ministero con l'approvazione divina. Che bellissimo ESEMPIO DI UMILTA' e di coraggio!!

7. L'urgenza di predicare tutto il consiglio di Dio
Molti cristiani e servitori di Dio sono molto critici verso coloro che denunciano le false dottrine nella Chiesa. Essi dicono che la responsabilità di un predicatore è solo quella di predicare l'Evangelo e che non devono giudicare gli altri. “E' lo Spirito Santo che lo farà”, dicono loro. Se così fosse le false dottrine non avrebbero proliferato attraverso i secoli. Le sètte non si sarebbero moltiplicate così facilmente e non avrebbero sedotto una tale moltitudine di persone portandole lontano dalla verità.

Questo metodo di predicare unicamente l'Evangelo senza denunciare le false dottrine, significa fallire nella missione che Dio ci ha assegnato di annunciare “tutto il consiglio di Dio”. L'apostolo Paolo aveva un altro concetto del ministero quando ha detto agli anziani di Efeso: “Ed ora ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il Regno, non vedrete più la mia faccia. Perciò, vi dichiaro oggi che io sono netto (puro) del sangue di tutti voi, poiché io non mi sono tratto indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio, senza nascondervi niente” (Atti 20: 25,27).

Certi pastori limitano la loro predicazione solo al messaggio della salvezza senza considerare le altre importanti verità della Parola di Dio. In altre parole, si partoriscono delle anime per il Regno di Dio, ma non si vuole né istruirle, né proteggerle dal pericolo, come farebbero dei genitori nei confronti dei loro bambini. Che “razza” di genitori sarebbero quelli pronti a far nascere dei bambini ma che si rifiutassero in seguito di nutrirli, vestirli, istruirli e proteggerli dai pericoli della vita, con il pretesto di averli rimessi nelle mani di Dio? Eppure è proprio questo, ciò che fanno molti pastori con le persone che sono state affidate loro. Evitano le controversie e hanno paura di disciplinare alcuni dei loro membri nel timore di perderli.

Se esiste un epoca, nella storia della Chiesa, in cui gli avvertimenti concernenti le false dottrine dovrebbero essere ascoltati, è proprio la nostra. Siamo negli ultimi tempi in cui i falsi profeti e i falsi dottori prolifereranno sempre di più in numerose chiese, e tutto ciò ad una velocità allarmante! In pratica, tutti gli autori delle epistole del Nuovo Testamento ci avvertono e ci mettono in guardia contro i seduttori che si infiltreranno fra di noi, in maniera sempre più subdola. Come un pastore (di pecore) difende il suo gregge contro i lupi crudeli e rapaci, il pastore deve difendere la sana dottrina per proteggere la vita spirituale della sua chiesa.

8. Sono le false dottrine che dividono
L'apostolo Paolo è categorico su questo soggetto quando dice: “Vi esorto, fratelli a tenere d'occhio quelli che causano divisioni e ostacoli fra i credenti, opponendosi all'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro. Poiché quei tali non servono Cristo nostro Signore, ma il loro proprio ventre; e con dolci e lusinghiere parole seducono il cuore dei semplici” (Romani 16: 17,18).

Paolo ci avverte di stare in guardia, di “tenere d'occhio” quelli che causano divisioni introducendo delle false dottrine. Non sono quelli che difendono la verità che causano le divisioni, ma piuttosto coloro che introducono l'errore. Sono questi ultimi che devono sentirsi responsabili di dividere il Corpo di Cristo, e non quelli che si allontanano da loro a causa delle loro false dottrine.

Vi sono molti altri testi biblici che ci esortano a rimanere fedeli alla sana dottrina. Paolo rivolgendosi a Timoteo, fin dall'inizio della sua prima epistola gli dice: “Ti ripeto l'esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare (per raccomandare) a certuni di non insegnare altre dottrine (di non insegnare dottrina diversa)...” (1 Tim. 1: 3). Ed esorta Tito dicendogli: “Esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina” (Tito 2: 1).

Ed oggi, in molte chiese ci vogliono far credere che non bisogna parlare più di dottrina, perché essa divide i cristiani. Quando in realtà non è la “sana dottrina” che divide i cristiani, bensì le false dottrine!

9. La verità ha la priorità sull'unità
Attualmente vi è una tendenza molto forte, fra molti pastori e molti credenti, a ricercare l'unità a qualsiasi costo. Questo, a prima vista, può sembrare una cosa buona, ma c'è un grave problema: l'unità è considerata più importante della verità. Al contrario è la verità ad essere più importante dell'unità. Se mettiamo la verità e l'unità su una bilancia, la verità avrà il peso maggiore. Gesù non ha mai detto di essere “l'unità”, ma ha affermato di essere la verità. I cristiani che camminano nella verità biblica sono automaticamente uniti da essa, poiché soltanto a questa condizione sperimentiamo la vera unità. Vivere nell'unità a discapito della Verità è una seduzione diabolica.

La Verità divide o unisce: tutto dipende dalla nostra attitudine al riguardo. I farisei si sentivano spesso offesi dall'insegnamento di Gesù, ma non per questo Egli ha cambiato le sue parole o le sue azioni per unirsi a loro. Egli ha perseverato nella verità. La voce della maggioranza o l'opinione pubblica non sono affatto dei criteri di verità. Lo Spirito di Verità non induce mai nessuno nell'errore. La Bibbia dice che il Padre deve essere adorato in spirito e in verità.

Ci viene chiesto a torto di rispettare le differenze dottrinali di ognuno. Ma da dove viene questa idea? Quand'è che vediamo Gesù rispettare la dottrina dei farisei, o gli apostoli tollerare le false dottrine? Tutti gli apostoli fanno delle serie dichiarazioni riguardo a coloro che abbandonano la verità.

Gesù non ha mai usato la diplomazia nei suoi insegnamenti. Se lo avesse fatto non sarebbe mai stato crocifisso. Egli ha sempre detto la verità riguardo alle persone e alle loro situazioni. Gesù ha anche avvertito i suoi discepoli di diffidare del lievito (cattivo insegnamento) dei farisei (Matteo 16: 11,12). Paolo ci ricorda le tragiche conseguenze delle false dottrine dicendo che un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta (Galati 5: 2). Usare la diplomazia non è sempre sinonimo di camminare nella verità. La diplomazia può sbloccare una situazione, ma in definitiva, essa non cambia niente, o poche cose. In questi casi, essa è piuttosto una forma di adulazione.

Ascoltiamo le esortazioni pertinenti del pastore americano Adrian Rodgers che ha pronunciato nell'occasione di un congresso sul soggetto delle trasmissioni cristiane sulla radio: “E' preferibile essere divisi a causa della verità, che essere uniti nell'errore. E' preferibile dire la verità che ferisce e guarisce, piuttosto della menzogna che consola e uccide. Lasciate che vi dica una cosa, non possiamo parlare di amore e di amicizia, se non annunciamo tutto il consiglio di Dio. E' preferibile essere odiati per aver detto la verità che essere amati e stimati per aver detto una menzogna. E' impossibile trovare qualcuno nella Bibbia, che sia stato un testimone potente di Dio senza che abbia avuto dei nemici e che non sia stato odiato. E' preferibile rimanere fermi e soli nella verità che essere nell'errore con la moltitudine. E' preferibile infine, trionfare grazie alla verità piuttosto che avere temporaneamente successo con una menzogna.”

Il predicatore Charles Spurgeon diceva anche: “La preghiera per l'unità del nostro Signore Gesù Cristo (Giov. 17: 21), così spesso menzionata a torto, deve essere letta in tutto il suo contesto. Solo coloro che sono stati “santificati dalla Parola” (Giov: 17: 17) possono essere in Cristo. Insegnare diversamente, significa tradire l'Evangelo.”

Il pastore Vance Havner qualche anno fa, ha dato questo avvertimento: “Attenzione allo spirito di compromesso! Le chiese di Pergamo e Tiatiri avevano già questo spirito, e le tragiche conseguenze furono che Balaam e Jezabel (Apoc. 2) approfittarono di questa falsa tolleranza per corrompere la vita della Chiesa. Molte volte confondiamo il compromesso con l'amore e approviamo ciò che dovrebbe essere rigettato”.

10. Conclusione
Riepilogando, la Parola di Dio ci esorta costantemente a non rimanere dei “bambini” che accettano, senza alcun controllo, tutto ciò che ascoltano, leggono o vedono, ma a diventare dei cristiani “adulti” che siano in grado di esaminare tutto alla luce delle Scritture. “Ora, chi rimane al latte non ha l'esperienza della parola della giustizia perché è un bambino. Ma il cibo solido (sostanzioso) è per gli uomini adulti, per quelli cioè che per via dell'uso hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male” (Ebrei 5: 13,14).

Essere sedotti dagli altri è certamente una grande tragedia, ma sapete - purtroppo - è possibile anche sedurre sé stessi senza rendersene conto! E come? Ascoltando la Parola senza essere decisi ad obbedire a Lui o ad essere messi “sotto sopra” da essa. Poiché la vera obbedienza davanti a Dio, significa accettare che la Parola di Dio rimetta costantemente in questione i nostri pensieri, i nostri ragionamenti, le nostre parole, le nostre dottrine e le nostre esperienze. L'apostolo Giacomo ci rivolge la seguente importantissima esortazione: “Mettete in pratica la Parola -siate esecutori della Parola- e non soltanto uditori, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti” (Giacomo 1: 22).

L'apostolo Paolo menziona anche la predicazione della sana dottrina come “qualifica” per ogni pastore e servitore di Dio. L'anziano deve essere: “attaccato alla Parola tale e quale come è stata insegnata, allo scopo di essere capaci di esortare secondo la sana dottrina e di respingere i contradditori” (Tito 1: 9).

L'apostolo Paolo dava molta importanza non solo al fatto che i giovani servitori di Dio fossero capaci di predicare la sana dottrina, ma che fossero anche capaci di rifiutare i contradditori. Essi dovevano dunque denunciare ogni falsa dottrina ed essere in grado di esaminare gli errori.

Quanto è importante per noi, cristiani degli ultimi tempi, avere in modo continuativo questo “amore per la verità”, che ci renderà sempre obbedienti e decisi ad annunciare tutto il consiglio di Dio. Non temiamo il combattimento e le opposizioni, poiché non esiste potenza contro la verità ma “per la verità” (2 Cor. 13: 8). Che la fedeltà e la determinazione di Paolo siano anche la nostra profonda motivazione, allorché egli dice: “Ho combattuto il buon combattimento, ho vinto la corsa, ho conservato la fede. Ormai la corona della giustizia mi è riservata. Il Signore, giusto giudice me l'assegnerà in quel giorno, non soltanto a me, ma anche a quelli che avranno amato la sua apparizione” (2 Tim. 4: 7,8).

Che la preghiera di Gesù a suo Padre per i suoi discepoli: “Santificali nella verità; la Tua Parola è verità” (Giov. 17: 17) possa realizzarsi altrettanto pienamente in ognuno di noi. Che “l'amore per la verità” sia costantemente rinnovato in noi fino al giorno del suo ritorno glorioso!

Rivestiamoci dunque della completa armatura di Dio affinché possiamo stare saldi contro tutte le astuzie del diavolo e resistere nei giorni della prova. Non dimentichiamoci che il primo pezzo dell'armatura, descritta da Paolo in Efesini 6, è precisamente la verità. “State dunque saldi, avendo preso la verità come cintura...” (Efesini 6: 14). L'efficienza di tutte le altre armi descritte in questo capitolo, dipenderà essenzialmente dalla nostra fedeltà alla verità.

Oggi, più che mai, consolidiamo e radichiamo la nostra fede nelle parole immutabili di Gesù, il quale dichiara : “Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno” (Matteo 24: 35).


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