Tantra

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LiviaGloria
00domenica 10 dicembre 2006 13:31
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Spero che in questa "ricerca" si cercherá di provare ad essere critici,aperti e possibilisti.Questo primo post é sintetico...spero che verrá notata la data della "creazione" o meglio "influenza ricevuta da questa religione.
Io la prima cosa che denoto...che furono istituiti dei libri sul tantra...dopo Cristo...che ci furono certi tipi di influenze...che anche qui si parla di esoterismo e magie.



Informazioni generali

Il Tantrismo (dal sanscrito «trama», «tessuto», «canestro») è una ricca "tessitura" di pensieri, scuole e dottrine fiorite nel subcontinente indiano nel IV/V secolo della nostra era (ma che affondano le radici in epoche molto più remote).
In questa "tessitura" variegata confluiscono uno stupefacente corpo di tradizioni psicologiche altamente sviluppate, fisiologiche, spirituali e mitologiche.

Viene chiamata così una forma dell'induismo che si basa essenzialmente sui Tantra (i Libri) composti fra l'VIII e il XV secolo della nostra era.
Si dà come scopo la salvezza mediante la conoscenza esoterica delle leggi della natura.
I 64 tantra sono soprattutto dei manuali di magia e di occultismo; essi descrivono lettere, suoni, formule, incantesimi «miracolosi», capaci di agire sugli uomini e sulle cose; essi insistono in particolare sull'unione mistica della divinità con se stessa, accoppiamento dal quale è nato il mondo.
Numerosi dipinti rappresentano questa unione mistica sotto la forma di un uomo e di una donna praticanti il coito (maithuna); sarebbe un controsenso interpretare queste opere come rappresentazioni coscientemente erotiche.




Dottrina

Il Tantrismo, da cui tanto dipese l'alchimia indiana, non è una dottrina filosofica vera e propria, ma un'esperienza di vita.
Non ha mai provato a imporre un nuovo ordine sociale, ma, d'altra parte, non perde i contatti con il mondo, con la vita di ogni giorno, ove i desideri terreni e le emozioni giocano grandi effetti sulla vita degli uomini.

Valorizza l'idea per cui il corpo fisico è un involucro attraverso il quale passa l'energia.
Concepisce il corpo come il veicolo, il carro sul quale percorriamo la nostra vita.
Il corpo è, quindi, un carro, mentre lo "spirito" (buddhi) è il cocchiere che stringe le redini che sono la mente (manas), reggendo i cavalli che sono i sensi, mentre il terreno percorso è il mondo.

Il Tantrismo ha compreso che questo veicolo può essere addestrato per temprare l'individuo in tutte le sue dimensioni e portarlo a raggiungere il proprio Sé, l'Uomo Interiore.
In questo senso, una sorta di curva ciclica, che parte dal corpo come involucro e attraverso questa esperienza della perfetta disciplina del corpo e della mente, raggiunge la meta che ci si è posti: l'«essere padroni di se stessi».
Il corpo quindi è qualcosa che si addestra per trascenderlo.

La pratica tantrica si dedica allo studio e alla sperimentazione dei condizionamenti, delle pulsioni, dei desideri che costituiscono la condizione umana.
Invece di frenare le pulsioni primarie, la pratica tantrica le intensifica continuamente in modo da risvegliare le energie originarie avviluppate nella materia.




LiviaGloria
00domenica 10 dicembre 2006 13:41
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Dharma

Con il termine dharma si indica anche la religione, ma non vi si esaurisce; esso indica una sorta di "legge della natura", norma eterna ed "ordine" sia del cosmo, sia della vita individuale e sociale degli esseri umani.
Il Dharma ha, per così dire, due dimensioni: l'una che riguarda la legittima acquisizione e fruizione dei beni di questa vita, e l'altra, di tipo escatologico, concerne il fine ultimo di ogni uomo, la liberazione dal samara.

Sebbene la tradizione più antica tende a parlare del Dharma come di un principio unitario, la tradizione ci illustra vari tipi di Dharma, come ad esempio guna-dharma, complesso delle norme da seguire in base alle proprie caratteristiche e qualità, e naimittika-dharma, complesso dei doveri religiosi occasionali, [SM=g27817] diversi da quelli obbligatori. [SM=g27819]




I quattro scopi della vita

Accettando la reincarnazione la preoccupazione principale della tradizione induista è quella di procurare la liberazione definitiva dell'anima (moksa).

Siccome l'uomo è composto di anima e di corpo si devono rispettare anche le esigenze dell'organismo psico-fisico prima di potere realizzare la salvezza dell'anima.

L'induismo proprone una visione sobria e sintetica della vita umana attraverso le sue teorie tradizionali del purusartha e del varna-asrama-dharma.

Il purusartha parla di quattro scopi della vita.

L'ultimo è la moksa, la liberazione eterna dell'anima; subordinati a questo scopo si riconoscono tre altri scopi:
- l'uomo ha bisogno dei beni materiali per sostenere la vita;
- egli ha bisogno di essere felice e godere delle cose buone ed i piaceri del mondo (kama);
- questi due concetti devono visti in funzione del fine ultimo, il che vuole dire che devono essere guidati e regolati a seconda dei principi morali e dei valori religiosi (dharma).




La famiglia

La famiglia rimane un elemento conservatore di certi valori stabili della cultura indù.

La famiglia tradizionale è patriarcale, specialmente nelle campagne: l'uomo è il capo ed il simbolo dell'autorità e la donna gli è subordinata.
Tuttavia, la donna non è sottomessa ed è considerata una "dea" nella propria casa.
La tradizione indù inculca nei figli spirito di rispetto e di sottomissione e di amore verso i genitori.
Si presume che nella vecchiaia l'uomo apprenda anche con l'esperienza la natra fragile e transitoria dei beni e si senta invitato a ritirarsi dalla vita normale e a dedicarsi alla ricerca dei beni eterni.
L'unica sua occupazione in questa fase è il raggiungere il supremo ideale della perfezione spirituale ed infine la liberazione definitiva (moksa).



Direi che qui ,cosa ho notato...é che anche in questa religione ci sono dei DOVERI e tali vengono suddivisi in due livelli di doveri....quindi anche in loro la libertá non é data da fare cio che si vuole...ma comunque da dei doveri da seguire per poter raggiungere particolari stati.




LiviaGloria
00domenica 10 dicembre 2006 13:48
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Informazioni generali

Le dottrine e le pratiche dello yoga risalgono al periodo delle Upanishad.
Le Maitri Upanishad in particolare delineano le pratiche essenziali dello yoga, che trovarono elaborazione dottrinale e fondamento filosofico nella raccolta di aforismi dello Yogasutra, di Patañjali, studioso indiano del II secolo a.C., tradizionalmente considerato il fondatore dello yoga.

Lo yoga, a differenza di altri sistemi della filosofia indù, subordina la dottrina al perfezionamento della pratica.
Lo studio sistematico della dottrina dello yoga ha influenzato enormemente il buddhismo ed ha affascinato e conquistato parecchi seguaci fra gli occidentali.




Dottrina

Lo Yoga è uno dei sei sistemi classici della filosofia indù, differisce dagli altri per i notevoli esempi di controllo del corpo e per i poteri "magici" che si attribuiscono ai devoti pervenuti ai livelli più alti della meditazione.
Lo yoga afferma la dottrina secondo la quale, praticando determinate discipline, è possibile giungere all'unione con l'oggetto di conoscenza.
Per la maggior parte degli yogin (coloro che praticano lo yoga) l'oggetto di conoscenza è lo spirito universale, Brahma, mentre una minoranza di yogin atei persegue la perfetta conoscenza di sé in luogo della conoscenza di Dio. In ogni caso la meta perseguita dalle tecniche yoga è la conoscenza e non, come si suppone comunemente, pratiche di ascetismo, di chiaroveggenza o il compimento di miracoli. Anzi, la dottrina dello yoga non approva il rigore dell'ascetismo; l'esercizio fisico e mentale è unicamente un mezzo per finalità spirituali.




Kaivalya

Secondo la dottrina dello yoga accade raramente di pervenire allo stadio finale nel tempo di una sola vita.
Si afferma, anzi, che occorra rinascere sette volte prima di ottenere la vera liberazione, la separazione dello spirito dalla materia (Kaivalya).
Si suppone che, dopo aver raggiunto il Kaivalya, gli yogin esperti acquisiscano poteri straordinari come l'insensibilità alle temperature, al piacere o al dolore, una sorta di stato catalettico indotto dall'autoipnosi o la capacità di compiere atti sovrannaturali, psichici e fisici.




Qui noto la data che non é cosí antica come noi potremmo pensare.
Noto anche qui il termine di poteri "magici".
Noto il termine "disciplina".
E noto questo "Secondo la dottrina dello yoga accade raramente di pervenire allo stadio finale nel tempo di una sola vita."...che mi sembra un discorso molto importante....
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