Tettamanzi è su Youtube!

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GMU
00domenica 24 febbraio 2008 23:11

Il cardinale nella Rete


L'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi





Per una volta la notizia non è nel messaggio (di catechesi), ma nel mezzo. L'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi risponde alle domande dei fedeli in tempo di Quaresima dal 'pulpito' del più grande sito al mondo di video sharing, You Tube. Il cardinale ha difeso la sua scelta, criticata da qualcuno in Curia, sottolineando che "la sua cifra stilistica è proprio quella del dialogo". Grande successo: il primo video con le risposte è stato scaricato 13.000 volte in una settimana.


Dopo aver assistito alla catechesi gli ascoltatori sono invitati ad inviare all'Arcivescovo le proprie domande sui temi trattati a catechesi@chiesadimilano.it . Il venerdì alle 13 Tettamanzi risponde con un filmato pubblicato su You Tube.


Nell'ultima puntata Tettamanzi ha parlato del battesimo. Il battesimo dei bambini, "interessa e coinvolge l'intera comunità cristiana ed è per questo che sono le comunità cristiane, le parrocchie le persone che maggiormente sono sensibili alla fede, all'educazione della fede, che devono essere capaci, con tanto senso di rispetto, di delicatezza, ma anche con grande semplicità di aiutare" i genitori, separati o divorziati che vogliono battezzare i loro figli ma che "si sentono inadeguati". E' la replica del cardinale Dionigi Tettamanzi a una delle domande inviategli dai fedeli dopo la seconda catechesi quaresimale. I figli dei genitori separati o divorziati, ha precisato nel corso della risposta anche online su You Tube, "possono ricevere il battesimo" poiché i loro genitori, pur vivendo "una situazione disordinata", secondo la dottrina, "possono ugualmente mantenere la fede. La fede può rimanere anche là dove si contraddice il matrimonio cristiano, il sacramento ricevuto nel suo aspetto di indissolubilità". Anche chi si trova "in una situazione di separazione e di divorzio - ha proseguito Tettamanzi - nella misura in cui ha la fede, ha la possibilita' di educare il proprio figlio non soltanto da un punto di vista umano ma anche da un punto di vista cristiano". Da qui l'invito ad aiutare "con l'esempio e le parole questi genitori che vogliono battezzare i loro figli ma si sentono inadeguati proprio perche' la fede la posseggono ma non la vivono concretamente nella loro esistenza".

LiviaGloria
00lunedì 25 febbraio 2008 10:27
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