Vaishnavismo

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LiviaGloria
00domenica 10 dicembre 2006 15:00
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Ancora:" Dio Ultimo e Assoluto."




Vaishnavismo

Il vaishnavismo è la dottrina della devozione a Vishnu, il Dio Ultimo e Assoluto.
La supremazia di Vishnu su tutti gli altri dei del pantheon vedico è proclamato dai Veda stessi; è infatti dai pori della Sua pelle che emanano gli universi materiali, da Lui proviene Brahma, dal quale viene poi generato Shiva, ed è da una delle Sue espansioni che scaturiscono poi tutti gli Avatara divini.
Ma il fatto che Vishnu sia la Persona Suprema non proibisce di provare un qualsiasi sentimento di devozione, talvolta persino superiore, per una delle tante divinità di cui i Veda parlano.
Il sentimento è soggettivo e quindi si può essere devoti di Shiva, di Brahma, di Indra, delle Shakti, di Varuna o di Ganesha, sempre che si sia coscienti che il Dio Supremo è Vishnu.
Om tad vishnu paramam padam, afferma il Rig-Veda: nulla è più elevato che prendere rifugio ai Suoi piedi.




Vaishnava, il devoto a Vishnu

La dottrina della devozione a Vishnu, la Vishnu-bhakti, è straordinariamente variegata e complessa, in quanto Egli ama assumere un numero praticamente illimitato di aspetti.
In altre parole, Vishnu si espande in personalità diverse con le quali svolge particolari funzioni.
Basti leggere il Primo Canto della Srimad-Bhagavatam per rendersene conto.

Si dice che Vishnu assuma soltanto dieci forme (Dashavatara), ma questo è vero solo parzialmente.
In realtà quelle dieci sono solo alcune, da una certa prospettiva forse le principali, ma certamente non le uniche.
Infatti nelle Scritture è detto che "le Sue incarnazioni sono tanto numerose quanto le onde dell'oceano".
Tra i Dashavatara troviamo i celeberrimi Krishna e Buddha; il primo in India è il più celebre tra gli Avatara.

Perciò ognuno, in accordo ai propri gusti spirituali, può scegliere di essere un devoto di Vishnu (diventando così un Vaishnava) venerando una qualsiasi delle personalità divine con le quali periodicamente Egli scende in questo universo materiale.
Così abbiamo devoti di Krishna, di Rama, di Nrishinga, di Kurma, di Varaha, di Matsya e di tanti altri.
Nel corso dei millenni queste tradizioni hanno sviluppato una letteratura propria, generalmente molto vasta, una propria dottrina, una particolare pratica devozionale spesso anche diversa dalle altre, pur rimanendo tutte tradizioni Vaishnava.




Il vaishnavismo storico: Bhagavata e Pancaratra

Le Pancaratra sono particolari scritture che indicano i canoni di comportamento a quei Vaishnava che provano una particolare attrazione verso la vaidhi-bhakti (cioè la devozione caratterizzata dallo spirito di sottomissione).
A chi si sente attratto all'idea di Vishnu visto come il Creatore di tutto, il Signore immenso e opulento, la Divinità dei pianeti Vaikuntha, studieranno le Pancaratra e praticheranno le loro regole.

I Bhagavata, invece, amano quelle scritture che indicano i modi grazie ai quali è possibile sviluppare la raganuga-bhakti, cioè il servizio devozionale in un sentimento diverso, certamente più intimo, in cui si può vedere Vishnu come amico, come amante, come parente.

Dunque i Pancaratra accettano Vishnu come origine di tutto e studiano in modo particolare il Vishnu Purana, mentre i Bhagavata venerano Krishna come l'origine di ogni cosa, Vishnu compreso.
Questi ultimi accettano come massima autorità filosofica la Bhagavad-gita e la Srimad-Bhagavatam.




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