Veda...non vi é la reincarnazione.

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LiviaGloria
00domenica 10 dicembre 2006 14:56
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Molto interessante é che nei veda NON c é traccia della REINCARNAZIONE
Ancora:"teoria del sacrificio"
Ancora:"dio supremo, padre di tutte le cose. "
Ancora:"
IX secolo appaiono dei commentari sui riti e sulle formule vediche"
Ancora:"
la meditazione ha il sopravvento sulla pietà"




Informazioni generali
Il seguace della religione vedica ricerca sulla terra un vita felice e lunga, ma nulla di più; non vi è, nei Veda, alcuna allusione precisa al tema della reincarnazione.
Una tendenza al monotesimo si manifesta nell'idea del Rita, cioè di un ordine universale, di una forza astratta attraverso la natura, sulla quale si basa la teoria del sacrificio.

La realizzazione del Rita esige che il multiplo sia unificato; questo compito, che consiste in una enorme sintesi, è di Prajapati, dio supremo, padre di tutte le cose.

Ma questo dio - dal ruolo poco sviluppato - non è puramente vedico: egli compare soltanto nel Brahmana, cioè nell'epoca post-vedica.

Il culto vedico si basa essenzialmente sul sacrificio, che è un mezzo per l'uomo di entrare in contatto col mondo divino che egli onora o che egli implora.
Il sacrificio comprende degli inni e delle preghiere che accompagnano un'offerta al dio, di cui si celebra il culto; questa offerta consiste in prodotti di coltivazione, in alimenti vari (in particolare il latte cagliato) o anche in frammenti di animali.




La Religione Vedica

La religione vedica è quella degli invasori ariani, modificata dalle influenze autoctone.
Le credenze animistiche e l'adorazione delle forze naturali vi predominano; la mitologia è un riflesso dell'organizzazione sociale primitiva (primato dei guerrieri).
Noi conosciamo questa religione attraverso quattro raccolte di testi rituali, i Veda (Veda = «sapere»), redatti fra il 2000 e il 1000 a.C.

Quando la classe dei sacerdoti diventa più potente, il culto si complica e la mitologia si trasforma; nel IX secolo appaiono dei commentari sui riti e sulle formule vediche, sul sacrificio e sui rapporti con il Principio assoluto (brahman): sono i Brahmana (Interpretazione sul brahman).

La tendenza filosofica fiorisce dal VI secolo negli Upanishad o «avvicinamenti» che contengono degli sviluppi filosofici e simbolici estremamente profondi.
Parallelamente a queste dottrine si definiscono due movimenti religiosi molto differenti dal brahmanesimo: il buddismo e il giainismo.

Dal III secolo a.C., si opera una sintesi fra il pensiero religioso (vedico e brahmanico) e il pensiero filosofico (i due grandi sistemi di filosofia indù a quest'epoca sono il Vedanta e il Sankya).

Da questo amalgama nasce una religione eterogenea dai mille aspetti, un vero tesoro metafisico ove le credenze più grossolane si uniscono ai pensieri più astratti, che invadono tutti i campi: sociale, letterario, artistico, ecc. e alla quale A.Barth ha dato il nome di induismo.




Evoluzione Filosofica

Nei Brahmana e negli Upanishad cambia il punto di partenza; anche la società è cambiata.
L'importanza dei bramini, dei sacerdoti, è aumentata; la casta militare è stata dominata dalla casta sacerdotale e, mentre la religione popolare seguiva il proprio corso, si sviluppava una riflessione metafisica che doveva essere la base di tutte le filosofie induiste posteriori.

Si assiste per prima cosa ad un inventario delle forze della creazione: la Grandezza, il Nutrimento, la Verità, l'Energia della luce, la Bellezza, ecc., una quantità impressionante di nomi astratti invade il vocabolario religioso.
Vediamo un termine importante: il karman o «attività»; si tratta in questo caso non soltanto dell'azione materiale stessa, ma delle intenzioni e dei pensieri che la dinamizzano, cioè di ciò che determina la personalità attiva di un individuo.
Questo inventario è un goffo tentativo di spiegare le condizioni dell'esistenza umana; nei Brahmana, il mito ha ancora il sopravvento sulla spiegazione astratta, ma negli Upanishad tutto cambia: Jnana (la Conoscenza) sostituisce Yajna (il Sacrificio); la meditazione ha il sopravvento sulla pietà.




Piertheoriginal
00lunedì 11 dicembre 2006 16:41
Livia
Questo è naturalmente il tuo tentativo di instaurare un dialogo FRANCO ed OBIETTIVO sulle religioni [SM=g27812] ".....Da questo amalgama nasce una religione eterogenea dai mille aspetti, un vero tesoro metafisico ove le credenze grossolane si uniscono ai pensieri più astratti........Questo inventario è un goffo tentativo di spiegare le condizioni dell'esistenza umana".
Naturalmente se mi fossi espresso in questo modo nei confronti della religione cattolica mi avresti dato, giustamente, contro [SM=x268920] . Il rispetto per te ha un senso univoco, tu chiedi rispetto ma non lo dai.....oh sì naturlamente so già che mi replicherai (ormai ti conosco bene cara Livia) "ma perchè te la prendi con me, mica l'ho scritto io, ho riportato solo ciò che scrivono gli altri" e quì dimostri una meschinità ancora maggiore....tu fai comunicare agli altri quello che tu non hai il coraggio di scrivere...per forza devi difendere la tua immagine virginea di donna misericordiosa e timorata di Dio che si scandalizza se rpp scrive cazzo [SM=x268918] [SM=g27832] !!!
Come ho scritto in un post precedente ormai ho capito che dialogare con te non serve a nulla, per cui non mi prenderò la briga di risponderti, ti auguro come ti scrissi in precedenza di apprendere al più presto quella famosa lezione, perchè ricordati che la vita troverà sempre un modo per fartela imparare, in maniera delicata od in maniera dolorosa, sta a te scegliere il modo [SM=x268959] .
LiviaGloria
00lunedì 11 dicembre 2006 17:14
Pier
bla,bla,bla....ecco qui la dimostrazione che l unico discorso che sai intavolare é solo nella critica e nel giudicare...
Come sempre non sei informato ma vuoi rispondere...e non hai altro mezzo che criticare.
Invece di fare discorsi costruttivi in base ad informazioni...sai fare discorsi distruttivi...questa difesa é chira e lampante...e come sempre non si va avnti....uno perché non c é il coraggio di mettersi in disscussione...due perché non c é un bagaglio d informazione...tre perché non c é tempo e voglia di cercare informazioni per controbattere....risultato é critica non costruttiva e ha il valore che detiene...cioé il tempo di un post.

Se vuoi argomentare in modo critico ed intelligente,forse,potremo tutti assaporare le tue qualitá intellettive e ricavarne degli insegnamenti...ammesso che ci siano.

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