Veronesi: «L'umanità sarà bisessuale»

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Heleneadmin
00sabato 22 gennaio 2011 18:56
www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/19/veronesi_bisessuali_sesso_amo...


La sessuologa: «Una rivoluzione, tra due o tre generazioni»
Veronesi: «L'umanità sarà bisessuale»
L'oncologo: «Si farà l'amore per affetto e non per riprodursi. È il prezzo positivo pagato dall'evoluzione naturale della specie»

STRUMENTI
VERSIONE STAMPABILE
I PIU' LETTI
INVIA QUESTO ARTICOLO
MILANO — Il futuro? È bisessuale. Parola di Umberto Veronesi. Intervistato ieri dal Riformista, l'oncologo ex ministro della Salute immerso nella quiete estiva di Capalbio ha scosso l'atmosfera con una tesi che fa già discutere. La specie umana — dice Veronesi — si va evolvendo verso un «modello unico», le differenze tra uomo e donna si attenuano (l'uomo, non dovendo più lottare come una volta per la sopravvivenza, produce meno ormoni androgeni, la donna, anche lei messa di fronte a nuovi ruoli, meno estrogeni) e gli organi della riproduzione si atrofizzano. Questo, unito al fatto che, tra fecondazione artificiale e clonazione, il sesso non è più l'unica via per procreare, finirà col privare del tutto l'atto sessuale del suo fine riproduttivo. Il sesso resterà — avverte l'oncologo — ma solo come gesto d'affetto, dunque non sarà più così importante se sceglieremo di praticarlo con un partner del nostro stesso sesso.

Insomma, saremo tutti bisessuali? Raggiunto dal Corriere, il professore conferma la previsione: «È il prezzo che si paga — spiega — all'evoluzione naturale della specie. Ed è un prezzo positivo ». Davvero? «Sì, perché nasce dalla ricerca della parità dei sessi: negli ultimi vent'anni le donne hanno assunto ruoli sempre più attivi nella società e questo porta con sé un'attenuazione delle differenze sessuali». Avremo uomini meno virili (il processo è già in atto: dal dopoguerra in poi la «vitalità» degli spermatozoi è mediamente calata del 50%) e donne più mascoline. Parità uguale appiattimento? «Al contrario — spiega Chiara Simonelli, sessuologa, docente all'Università La Sapienza di Roma — ciò che prospetta Veronesi è una maggiore libertà, dagli stereotipi e dai pregiudizi. Il fenomeno è appena agli inizi: perché prenda consistenza dovremo aspettare almeno due o tre generazioni».

Una rivoluzione, dunque. Ma biologica o culturale? «Entrambe: i cambiamenti della mentalità e le evoluzioni genetiche sono fenomeni correlati, e si influenzano reciprocamente. Ma si tratta di processi molto lenti». Veronesi ha la vista lunga: la società bisex è ancora lontana. Ma per trovare una civiltà capace di mettere a regime l'amore per entrambi i sessi non serve guardare avanti: nella Grecia classica, radice dell'Occidente di oggi, gli uomini non facevano mistero della passione per i ragazzi. Corsi e ricorsi della storia? «La bisessualità antica — avverte Eva Cantarella, che all'argomento ha dedicato un libro edito da Rizzoli — era molto diversa da quella che intendiamo oggi. Non era la possibilità di scegliere con chi e come avere rapporti sessuali, ma un fenomeno soggetto a regole precise. Era concessa solo agli uomini: un uomo adulto poteva avere rapporti con uno più giovane ma solo mantenendo un ruolo attivo. Raggiunta la maggiore età, gli adolescenti abbandonavano il ruolo passivo». E le donne? «Mogli e madri. L'amore coniugale, che conviveva con quello per altri uomini, era cosa diversa: in greco aveva anche un altro nome, filia, di contro all'eros passionale».

Un amore finalizzato alla procreazione: «A quella dei corpi: quello per i fanciulli, scrive Platone, era più nobile perché volto alla procreazione delle anime». E qui torniamo a Veronesi e al sesso come gesto d'affetto e non mezzo per far progredire la specie. Un valore positivo che non mette tutti d'accordo: «La scissione della riproduzione dalla sessualità e dal nucleo familiare — dice Fiorenzo Facchini, antropologo dell'ateneo di Bologna — non può essere vista come un vantaggio per la specie umana. La riproduzione per l'uomo non è solo incontro tra gameti, implica rapporti tra due persone. È la naturale condizione umana a richiederlo. In un momento in cui la natura viene giustamente rimessa al centro dell'attenzione appare strana e del tutto stonata una prospettiva biotecnologica che ne usurpa le funzioni». Dunque nessun «prezzo da pagare» all'evoluzione naturale della specie? «Riguardo alla previsione di livellamento degli interessi dei due sessi e di attenuazione della sessualità nel suo significato antropologico — conclude Facchini — ritengo che l'orientamento sessuale sia definito sul piano biologico della specie e non possa essere messo da parte».
Giulia Ziino
19 agosto 2007
Heleneadmin
00sabato 22 gennaio 2011 18:59
forum.panorama.it/showthread.php?t=1957

L'articolo seguente tenta, ancora volutamente senza alcun rispetto per il linguaggio "politicamente corretto", di analizzare più in dettaglio gli aspetti di ciò che ormai viene definito il "nuovo ordine mondiale", previsto per la futura umanità "globalizzata", oltrechè gli aspetti dell'individuo androgino, caro alla "ideologia di genere" e al femminismo antagonista, individuo ormai in fase avanzata di "costruzione" nelle nazioni occidentali. Costruzione che viene fatta progredire in maniera quasi inosservata, nella consapevolezza che troverebbe una fiera opposizione qualora fosse CHIARAMENTE recepito ciò che essa comporta in termini di cancellazione dei principi fondamentali della legge morale naturale.
Per esigenze di esposizione, l'articolo è stato suddiviso in vari paragrafi che verranno proposti singolarmente, in successione:
1) Ingegneria sociale; 2) "Nuovo Ordine Mondiale" e femminismo; 3) Radical femminismo, cancro dell'Occidente in metastasi avanzata; 4) Femminismo: come olagiare il cervello delle donne; 5) Demonizzazione del maschile; 6) I "maschi pentiti": missionari del verbo femminista.


CHI STA FABBRICANDO L'UMANITA' BISESSUALE?
1) INGEGNERIA SOCIALE
1.1 Politica e "politicamente corretto"
1.2 Il modello tedesco
1.3 Pratiche di sessualizzazione
1.4 Situazione in Italia
1.5 Il caso del prof. Spitzer
1.6 Parola d'ordine UE: "sradicare l'omofobia"
1.7 Effetti già visibili della sessualizzazione
NOTE


1.1 Politica e "politicamente corretto"

La "fabbricazione" dell'individuo androgino procede quasi senza ostacoli, nell'ambito delle cosiddette "politiche famigliari" dei Governi delle modernissime e avanzatissime nazioni occidentali, orgogliose della loro capacità di dare lezioni di democrazia al resto del pianeta.
Ciò nel SILENZIO COLPEVOLE dei politici, pure di quelli che, per collocazione di seggio parlamentare, dovrebbero essere i più critici ed attivi nel contrasto al relativismo etico imposto da una minoranza tutt'altro che rappresentativa, tesa a favorire la sessualizzazione della società con metodi che scavalcano dibattito e verifica democratica, demonizzando e minacciando chi si oppone, proprio come se ci trovassimo in un regime pre-totalitario.
Questo silenzio colpevole è mantenuto perchè un'inchiesta pubblica effettuata a fondo sulle "politiche famigliari", rientranti nell'ambito di veri e propri progetti di "ingegneria sociale" (in piena attuazione anche in Europa) implicherebbe l'andare contro il "POLITICAMENTE CORRETTO" inculcato nel corso degli ultimi decenni attraverso un pesante condizionamento (un vero e proprio lavaggio del cervello) attuato dalla gran parte dei media, soprattutto la tv.

Questo discorso potrebbe partire da uno qualsiasi dei Paesi dell'Occidente, soprattutto del Nord Europa, con la Norvegia come caso limite; poichè però si sono resi disponibili alcuni dati aggiornati circa la situazione in GERMANIA (da un articolo della rivista "Tempi", N.35 del 30.08.2007, recensione di Ruby Gabriele), ecco che il Ministero per la Famiglia tedesco si presta bene per capire come vengano indirizzati i soldi dei contribuenti in certi Paesi, nella promozione di strategie di sviluppo di ingegneria sociale ispirate dalla cosiddetta "ideologia di genere" (gender theory), tanto da paventare che anche in Italia venga (verrà) seguito lo stesso andazzo.


1.2 Il modello tedesco

Le strategie per raggiungere il controllo demografico, nel caso del modello tedesco, sono elaborate da un Gruppo di lavoro interministeriale per il Gender Mainstreaming (Ima Gm, letteralmente, genere sociale da evidenziare quale interesse primario) che, per realizzare tecnicamente la RISTRUTTURAZIONE DELLA SOCIETA', si avvale della consulenza del Centro di competenza gender presso l'Università di Berlino (finanziato dallo stesso Ministero per la Famiglia). Altri centri si trovano ad Amburgo e Monaco ma i metodi sono estesi a tutta la Germania. L'istruzione sessuale viene impartita ai bambini dalla Centrale federale per l'istruzione sanitaria BZgA che sottostà al Ministero della Famiglia.

In questi centri l'ideologia di genere viene trasformata in realtà sociale tramite la sessualizzazione dei bambini e degli adolescenti sotto il completo controllo VIRTUOSO dell'apparato politico. E' attraverso di essi, nel silenzio più completo dei maggiori interessati (i partiti politici, persino le associazioni cristiane e musulmane e, soprattutto, gli stessi genitori) che l'ETEROSESSUALITA' VIENE FATTA PASSARE PER ANOMALIA ed i modi di vita bisessuale, omosessuale e transessuale considerati equivalenti alla sessualità di uomo e donna!
"I bambini vengono lasciati in mano di esperti del settore a partire da un anno, seducendoli per una sessualità ridotta a soddisfazione del piacere senza legame coniugale, IMPRIMENDO L'INSINUAZIONE DELL'EQUIVALENZA DI OGNI FORMA DI PRASSI SESSUALE (omo-bi-transessuale) e minando nel contempo l'autorità dei genitori."
Tale condizionamento ha lo scopo di favorire l'avvento di una società di UOMINI SESSUALMENTE VARIABILI, elogiata dal prof. Veronesi e cara ai propugnatori delle ideologie di genere, che si sta realizzando in molti Paesi (ma soprattutto in Occidente) attraverso la manipolazione della psicologia dei bambini già negli asili nido di Stato, nell'evidente disorientamento paralizzante della maggior parte dei genitori.

Il(la) Ministro per la Famiglia Ursula von der Leyer (appartenente ad un cosiddetto "Partito Cristiano Democratico"?!?!) si batte per una vera e propria statalizzazione dell'educazione dei bambini, sostenendo che l'assistenza professionale ai piccolissimi SIA MEGLIO della crescita affidata alla custodia naturale della madre. Le educatrici sono chiamate a trasmettere i "giusti valori" ai piccoli negli asili nido e scuole materne, costituendo allo scopo "una garanzia". Lo stesso ministro ha spinto fortemente sul Governo per un INCREMENTO A TAPPETO DEGLI ASILI NIDO.

Ciò potrebbe anche non avere inconvenienti qualora i genitori potessero sorvegliare sui "valori" che potrebbero plasmare menti giovanissime ed estremamente ricettive, se non fosse che l' "ideologia del genere" qualifichi le differenze di genere (maschile e femminile) NON NATURALI, BENSI' IMPOSTE DALLE CONVENZIONI SOCIALI, TRA L'ALTRO ESSENDO I GENERI INTERCAMBIABILI FRA LORO.
Guarda caso, spiega l'articolo citato, andando alla pagina Internet dello stesso ministero tedesco si legge: "Il termine 'gender' indica i ruoli socialmente e culturalmente definiti dalla sessualità di uomini e donne. Questi, diversamente dalla sessualità biologica, VENGONO APPRESI, dunque SONO ANCHE MODIFICABILI." [NOTA 1]
Per ottenere ciò lo Stato DEVE ARRIVARE A MANIPOLARE le giovani vite "sessualizzandole" IL PRIMA POSSIBILE, adoperandosi perchè la distinzione sessuale tra uomo e donna e l'eterosessualità come condizione naturale normalizzata siano rimosse.


1.3 Pratiche di sessualizzazione

Dall'articolo della rivista "Tempi" sopra citato si possono trarre utili indicazioni sugli opuscoli informativi che il BzgA, con autorizzazione del Ministero della Famiglia, distribuisce ai genitori, insegnanti e studenti. Da tali Vademecum sono tratte le frasi successive:

BAMBINI DA 1 A 3 ANNI: i genitori vengono invitati a "unire il necessario al piacevole, solleticando, accarezzando, coccolando il bambino, quando lo si lava nei più diversi punti del corpo. La vagina, e soprattutto il clitoride, vanno scoperti evitando il più possibile di concentrarvi l'attenzione, nominandoli e attraverso amorevole contatto."
L'esplorazione infantile dei genitali degli adulti "può destare stati d'eccitazione negli adulti".
"Si tratta di un segno di sviluppo salutare di suo figlio se usa generosamente la possibilità di procurarsi piacere e soddisfazione."
Se ci sono bambine (comprese fra uno e tre anni!) che "afferrano anzitutto oggetti che le aiutano ...(non si deve)... usare questo come scusa per impedire la masturbazione".
Il Vademecum troverebbe poi "incoraggiante il fatto che anche padri, nonne, zii o baby-sitter gettino uno sguardo su questo scritto informativo e si lascino intrigare sentendosi coinvolti."

SCUOLA MATERNA: da una canzone su "naso, pancia e sederino" è tratta la seguente:
"Se guardo il mio corpo e lo tocco scopro sempre che cosa è mio. Abbiamo una vagina...E' qui sotto la pancia, tra le mie gambe. Non è solo per fare pipì e se la tocco, si, si, formicola graziosamente. Puoi dire 'no', puoi dire 'si', puoi dire 'ferma', oppure 'ancora una volta così', 'così non posso', 'così mi piace molto', 'oh, avanti così' ".

ELEMENTARI: A nove anni iniziano le lezioni di "educazione sessuale"sulla contraccezione, poichè giochi innocenti potrebbero tramutarsi in gravidanze. I bambini si esercitano a infilare preservativi di plastica, per ottenere la "patente per l'uso del preservativo".
In una brochure sulle questioni femminili si dice: "Così come la maggior parte della gente è curiosa circa il sesso, molti si chiedono anche che cosa facciano le lesbiche a letto (o altrove)"..."Per ragazze che siano assieme ad altre ragazze accade ciò che accade alle altre coppie: fanno tutto ciò che può dare piacere: baciare, accarezzare, con la bocca, con la lingua o con i piedi. Così come nel sesso tra uomo e donna, dipende dalla fantasia, dalle esperienze, dalla fiducia reciproca, da fino a che punto la coppia intenda spingersi".

DA DIECI ANNI ED OLTRE: vengono adottati nelle scuole gli strumenti di propaganda e addestramento all'omosessualità, alla bisessualità e alla transessualità.
Nella "Guida per le Scuole" del Senato di Berlino (198 pagine) sul tema "il modo di vita omosessuale" si illustra un forbito avviamento alla omosessualizzazione degli studenti, da promuovere in "biologia, tedesco, inglese, etica, storia/educazione sociale, latino,psicologia"; si distribuisce inoltre materiale informativo nonchè un collegamento internet con la presenza omosessuale locale; inoltre invito a "rappresentanti" di progetti omosessuali a prendere parte alle lezioni, nonchè proiezioni cinematografiche e GIORNATE DI STUDIO sul tema. IL TUTTO DEVE ESSERE PROPOSTO ED ESEGUITO.
Per i giochi di ruolo, durante la lezione vengono fornite le seguenti sollecitazioni:
"Siedi al banco di un bar di omosessuali e oggi potresti avere bisogno di un uomo carino da portare a letto. Entra uno che fa al caso tuo. Come cogli la tua chance?"
O ancora: "Tu sei Peter, 29 anni. Vuoi contrarre un patto civile di solidarietà con il tuo amico Kemal. Oggi volete raccontarlo a sua madre."
E poi: "Tu sei Evelyn Meier, 19 anni.Vuoi contrarre un patto civile di solidarietà con la tua amica Katrin. Andate dal pastore evangelico, la signora Shulz, perchè lei volentieri vi vuole sposare in chiesa..."
I precedenti, rileva l'articolo, sono solo esempi non certamente esaustivi sulle pubblicazioni che il BzgA, nell'ambito del Gender Mainstreaming, destina a tutti i gruppi sociali per propagandare la sessualizzazione dei bambini e dei giovanissimi.
Il G.M. è divenuto, nel mondo, prioritario ad ogni altro problema, tipo lo sfascio delle famiglie, quello dell'assassinio di massa di bambini non nati e delle nascite decrescenti.
E in Italia?


1.4 Situazione in Italia

Come rilevato da Andrea Gasperini nella recensione al libro di Dale O'Leary "Maschi o femmine? - La guerra del genere" [NOTA 2], in Italia la Toscana, prima assoluta, si è dotata di una legge (n. 63 del 15.11.2004) che fa propri gli indirizzi di genere relativi alla libera sessualità. I primi due articoli infatti recitano così:
"1-La Regione Toscana adotta...politiche finalizzate a consentire a ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere, e promuove il superamento delle situazioni discriminatorie."
"2-La Regione Toscana garantisce il diritto all'autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere."

Sarebbe interessante a questo punto poter chiedere ad un cittadino della Regione Toscana se sia al corrente di questa legislazione e se sappia che cosa essa implichi; ossia se TUTTI i cittadini elettori sono stati coinvolti in un dibattito pubblico (o magari siano stati edotti a mezzo di opuscoli, o attraverso i giornali o la tv) su TUTTI i risvolti, soprattutto sociali ed etici della normativa adottata.
Se dunque tale tipo di legislazione è stata adottata, che riflessi ha avuto, ha o avrà negli insegnamenti scolastici? Siamo ai livelli del "social engineering" tedesco? Si è sicuri che i bambini o gli adolescenti non siano sottoposti a condizionamenti aventi lo scopo ultimo di influenzarne le tendenze comportamentali, sessualizzandoli per indirizzarli verso la realizzazione della società "gender"? E SE CIO' AVVIENE, LA COSA STA BENE AI GENITORI?
O occorre cominciare a creare una scuola privata da affiancare a quella di Stato per chi non la pensa COME IL REGIME IMPONE?

Stato e media si sono alleati, nel silenzio inammissubile dei politici, sempre attenti per meri calcoli elettoralistici a non urtare il "politicamente corretto" imposto da decenni, e ciò ha permesso di giungere nelle nazioni occidentali ad uno stato di fatto ormai radicato.
Come notato da Nicolàs Gòmez Dàvila (pensatore colombiano): "Lo Stato moderno FABBRICA le opinioni che poi raccoglie rispettosamente sotto il nome di 'opinione pubblica' ".
Tutto ciò alla faccia delle regole democratiche, se è vero che, contando i possibili voti accumulabili dagli elettori contrari per collocazione politica e ideologica, nonchè dai genitori (sia cristiani che musulmani) ossia da chi potrebbe contrastare questa tendenza, la cosa non dovrebbe essere così semplice da realizzare.
Ma tutto è lasciato fermentare in tini defilati, sotto supervisione statale, tanto, per dirla alla Beppe Grillo,, "le cose ovvie non le controlla mai nessuno".

Ancora nell'articolo sulla rivista "Tempi" sopra citato, viene rilevato che poi quando l'opposizione alle soluzioni "di genere" (o gender) riesce a concretizzarsi, viene contrastata, anche violentemente, denigrata ed emarginata con l'epiteto, trasformato in evidenza giuridica: OMOFOBIA, concetto che vuole criminalizzare tutti coloro certamente contrari alle manipolazioni sessuali legate alle dottrine "gender", fra cui i Cristiani, convinti del fatto che la sessualità serve il bene dell'umanità e della società quando è espressione dell'unione dell'uomo e della donna ai fini riproduttivi.

Heleneadmin
00sabato 22 gennaio 2011 19:00

1.5 Il caso del prof. Spitzer

A proposito di opposizione violenta, basti in proposito vedere il caso (descritto da un articolo di Lidia Castellani del 19.07.2001, tratto da www.ilnuovo.it) del professor Robert Spitzer (Columbia University di New York) uno psichiatra americano che è riuscito a cambiare in 200 pazienti il loro orientamento da omosessuale a eterosessuale ma anche a scatenare polemiche violente da parte di quella parte di opinione (di minoranza, ma guai a mettersi contro il "pollitically correct") con una virulenza e continuità tali che lo hanno costretto alla fine ad abbandonare la continuazione della sua opera e delle sue ricerche "poichè" disse "continuare sarebbe per me un suicidio professionale".
Il professor Spitzer aveva infatti messo in discussione la convinzione diffusa che l'orientamento sessuale individuale sia il risultato di una storia personale avente le proprie radici nell'infanzia e da allora immutabile. Con i suoi metodi era riuscito a dare al 66% dei maschi e a poco meno del 50% delle femmine sotto cura una eterosessualità funzionante, mettendo però sul piede di guerra gli oltre 20 milioni di omosessuali negli USA i quali, contestando i suoi metodi e le sue teorie lo accusarono fra l'altro di avere pubblicato uno studio...non politicamente corretto! Ciò per il fatto che dall'inizio degli anni '70 l'omosessualità è stata cancellata dalle liste delle malattie riconosciute dall'Associazione degli psichiatri americani; il motivo della contestazione era dunque:
CHE SENSO HA IL VOLERSI OSTINARE A CURARE UN ATTEGGIAMENTO CHE NON E' PATOLOGICO?!?!

Comunque, come citato in un articolo su "Tecniche di Genocidio"[NOTA 3] la derubricazione dell'omosessualità dai prontuari "accade SOLAMENTE NEGLI STATI OCCIDENTALI, a conferma del fatto che la scienza, lungi dall'essere neutrale, asseconda le forze che REALMENTE dominano i Paesi. Così se l'obiettivo è RIDURRE LE NASCITE, la scienza vi si adeguerà, magari rendendo cesareo un parto su due; gli omosessuali non saranno più malati e presto anche l'IMPOTENZA e la STERILITA' cominceranno a rientrare fra le condizioni 'CONSIGLIATE' per poter condurre una vita IN PIENA SALUTE.!"



1.6 Parola d'ordine UE: "Sradicare l'omofobia"

Anche se ormai dal 1999 l'omosessualità è stata derubricata come malattia pure dai nostri prontuari, c'è da chiedersi perchè non si può dare una possibilità a chi vuole tentare di uscirne (VISTO CHE SI PUO'), lasciando lavorare in pace e liberamente chi opera nel campo della cura e PREVENZIONE?
Ma forse è proprio questa la risposta: che si è in presenza di un DELIBERATO disegno che, lungi dal voler prevenire, tenta invece di favorire la diffusione dell'omosessualità e dei condizionameenti sulle giovani menti negli asili e scuole, in accordo alle politiche sociali agganciate alle teorie "di genere"!
Così si incolpa di essere "omofobico" anche chi, pur non avendo nulla contro i gay, si batte per evitare l'incoraggiamento all'omosessualità che potrebbe coinvolgere anche coloro i quali, pur con omosessualità semplicemente latente, potrebbero conservare senza problemi (come dimostrato) le loro tendenze eterosessuali per tutta la vita, senza limitazioni nel poter procreare. E, anche, incolpando chi si oppone all'incoraggiamento dei giovani a "tentare" l'approccio omosessuale dipingendolo come pratica "di tendenza", come se fosse un gioco.

Se così è, allora sarebbe anche onesto che i POLITICI COMINCIASSERO A PARLARE CHIARO, soprattutto coloro rappresentanti delegati degli elettori che non sono favorevoli a questo stato di cose, e, lasciando da parte ignavia e "politicamente corretto", cominciassero pure a darsi una mossa e a chiedere rendiconto a chi di dovere (anche al livello UE) dando spiegazioni concrete ai propri sostenitori perchè è ormai palese che, negli Stati Occidentali, la parola d'ordine è diventata: "CHE SI SRADICHI L'OMOFOBIA una volta per tutte!" Intendendo anche, subdolamente: "Che si imponga l'aborto libero e la sessualizzazione, volenti o nolenti, nelle scuole!"

Infatti, ecco il Parlamento Europeo, con una risoluzione dello scorso anno che annuncia proprio di VOLER SRADICARE L'OMOFOBIA (Risoluzione B6-0025/2006 del 18.01.2006 [NOTA 4].
L'unica a reagire è stata la Polonia, nella primavera del 2007, poichè non ammette propaganda sessuale nelle scuole, così che la maggiornza del Parlamento Europeo, il 26.04.2007 ha citato quel Paese per "crescente tendenza all'INTOLLERANZA RAZZISTA, ostile agli stranieri e OMOFOBICA". Ciò per poter trascinare la Polonia alla corte di giustizia europea.

Sarebbe allora da chiedere a chi porta avanti certe azioni, chi sia stato interpellato per decidere in tal senso, visto che non mi pare la cosa molto pubblicizzata e il "vizietto" di operare esclusivamente all'interno dei Palazzi, come tendono a fare di solito gli "illuminati" che si autoproclamano "reggitori" delle umane vicende, pare stia raggiungendo una ripetitività allarmante!
Anche i Partiti italiani hano Rappresentanti nel Parlamento Europeo, e allora che questi smettano di defilarsi nei meandri del Palazzo, poichè ciò non li esenta dai compiti istituzionali di informare chi li mantiene ai loro posti!

Come riferisce su "Sviluppo e Popolazione" (3.09.2007) un articolo di Maciej Golubiewski dal titolo "Nuova offensiva abortista alla UE" [NOTA 5] la spinta alla legalizzazione dell'aborto in tutta l'Unione Europea è attuata dall'International Planned Parenthood Federation (IPPF), una multinazionale dell'aborto che equipara una vita abortita ad un esercizio del diritto della donna "a scegliere cosa fare del proprio corpo", facendo del vero e proprio terrorismo psicologico al pensiero di dover avere a che fare con "gravidanze non programmate" ed enfatizzando (senza documenti a sostegno) presunti casi di interferenza e intolleranza religiosa contro l'orientamento delle donne in tal senso.
L'IPPF spinge la UE ad abolire la discrezionalità degli stati membri (che hanno, in base ai trattati europei, pur sempre "responsabilità ultima" in materia) per "portare avanti la questione", ossia la LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO IN TUTTA L'UE. [NOTA 6]
Già nel luglio 2002 il Rapporto Van Lancker del Parlamento Europeo chiedeva il DIRITTO ALL'ABORTO SENZA ALCUN LIMITE.
La IPPF ha posto nel mirino i Paesi a maggioranza cattolica come esempi specifici di realtà in cui le donne non hanno altra scelta che la gravidanza forzata. La Slovacchia
è criticata perchè permette l'obiezione di coscienza ai medici che non vogliono praticare l'aborto per motivi religiosi: ciò significa, come dice l'articolo, "che l'IPPF ha dichiaratamente preso una posizione nel DIBATTITO SULLA LIBERTA' RELIGIOSA in Europa!"


1.7 Effetti già visibili della sessualizzazione

Dunque la sessualizzazione della società e la denatalizzazione, favorite e imposte, rientrano fra gli obiettivi dei singoli Stati e delle grandi Organizzazioni Mondiali, e, ciò che è gravissimo, LO VOGLIA O NO LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE che così rischia ormai di trovarsi di fronte al fatto compiuto. La cosa procede in silenzio, subdolamente, nella più totale disinformazione attuata dai media sulle conseguenze di ciò che possa significare, anzi, spesso imbavagliando ogni voce critica sotto una facile ironia e sarcasmo che si fanno scudo del "politicamente corretto" contro cui è vietato scagliarsi, pena gli strali irridenti dei maschi pentiti, dei conduttori televisivi e delle femministe; ossia, pena il linciaggio morale!

Per limitarsi, SENZA ANDARE A TOCCARE I TEMI ETICI E MORALI, all'ambito dei semplici segni esteriori, riflettenti però bene il fatto che quanto detto in materia di ingegneria sociale sia chiaramente avviato, basta osservare ciò che moda e mode stanno imponendo: visi di donna slavati, duri e senza più luminosità e grazia femminili, tanto che anche le ragazze, infagottate in orrendi abiti unisex finto-trasandato, ormai sembrano dimostrare vent'anni più della loro età; piercing , tatuaggi e orecchini per uomini e tendenza ad esaltare non più l'amore materno, la compostezza femminile, la forza virile e l'eterosessualità, ma la donna cipigliotruce, il maschio efebico e omosessuale, o quello cresciuto al computer con Lara Croft e che va al cinema a masturbarsi osservando le "imprese" di ridicole "eroine" tutte spade da samurai e armi da guerra, poichè non più capace di immedesimarsi nell'archetipo maschile che è fatto di gusto dell'avventura, del rischio, della lealtà e del coraggio: in una parola, di immedesimarsi in un eroe "CON LE ***** VERE".
In campo cinematografico ecco la critica compiacente favorire tale tendenza esaltando quelle comiche amazzoni e dark ladies, anzichè considerarle risibili mostricciattoli offendenti la femminilità, e osannando certi registi come se fossero creatori di opere d'arte e non semplici furbastri cui l'arte importa ben poco, avendo capito come allevare la gallina dalle uova d'oro.
QUELLO CHE E' DA TEMERE E' CHE CIO' CHE APPARE COME L'ESTERIORITA' DELL' "ABITO", SI STIA CONCRETIZZANDO IN UN EFFETTIVO STATO PSICOLOGICO DEGLI INDIVIDUI, TANTO DA POTER DIRE CHE TALE "ABITO" TENDA ORMAI SPESSO A FARE EFFETTIVAMENTE IL "MONACO".

E tutto ciò sta accadendo per un deliberato proposito, messo in atto con strategie efficacissime e subdole di cui sono responsabili in molti: i politici ignavi; gran parte della stampa, la televisione e il cinema, asserviti al "politicamente corretto"; le società con i loro spot pubblicitari spesso denigranti il maschile e, soprattutto, proprio le grandi organizzazioni internazionali (ONU, OMS, UE) ormai apertamente propagandanti pratiche previste dall'ideologia di genere (fra cui programmi abortivi e di sterilizzazione di massa e, appunto, la sessualizzazione della società occidentale); ideologia imposta dal femminismo radicale (come analizzato in seguito) utilizzante i "maschi pentiti" come missionari per aprire la strada all'avvento del "luminoso nuovo ordine mondiale",


----------------------------------------------------------------------
NOTE:
[NOTA 1] L'ideologia di genere, come si esprime nel suo libro Michel Schooyans: "Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre i commensali alla tavola dell'umanità" (Recensione di Agostino Carloni del 6.09.2006 su "Fattisentire.net") affonda le sue radici nel relativismo moderno ed è debitrice nei confronti delle ideologie egemoni negli ultimi due secoli, il socialismo e il liberismo, ereditando, dalla prima, la convinzione che un'elite di quadri internazionali (ossia di tecnocrati NON SOTTOPOSTI AD ALCUNA VERIFICA ELETTORALE) possieda la verità su quale sia lo sviluppo migliore per il mondo, a cominciare da quello demografico, che vuole controllare, se necessario, anche coercitivamente. Dal liberismo neomalthusiano eredita invece la convinzione che l'uomo debba controllare la trasmissione della vita anche con il diritto al piacere sessuale, come proclamato dalla concezione edonistica oggi dominante.

[NOTA 2] "Sommario-Rassegna stampa" su www.corsodireligione.it/attualità.

[NOTA 3] www.ccsg.it/Appendic.htm

[NOTA 4] Ancora dalla Rivista "Tempi" n. 35 del 30.08.2007; recensione a cura di Ruby Gabriele.

[NOTA 5] www.svipop.org/SezioniTematicheArticolo

[NOTA 6] Con la sospensione dei finanziamenti americani a progetti aventi come finalità la promozione di interventi abortivi (Global Gag Rule) l'IPPF, trovatosi in condizioni di ristrettezze di bilancio, così si è espresso nell'Annual Report del 2001, attraverso il suo direttore uscente Ingar Brueggman: "...ci sono però raggi di luce: l'UE è vicina alle nostre ristrettezze finanziarie e ha promesso 10 milioni di Euro per i prossimi quattro anni."
Viene da chiedere allora CHI abbia promesso tale finanziamento e per delega di chi. Inoltre: chi queste cose decide in sede comunitaria, è legato o no al parere dei singoli elettori rappresentati in sede di Parlamento Europeo? O queste decisioni vengono prese al di fuori della procedura parlamentare, come pare di capire da certe inchieste che sono state condotte a fondo sulla cosa?
Utilissimi per avere una maggiore idea su questo stato di cose (ossia, su chi EFFETTIVAMENTE DECIDA in sede di Comunità Europea) ritengo siano i dati e i risultati di un'inchiesta condotta da Paolo Barnard (dpbarnard@tin.it) per conto di "Campagna per la sicurezza alimentare" (www.rfb.it). Il documento, datato 9.06.2000, prende l'avvio dal famoso caso "mucca pazza" e ha tutte le caratteristiche per lasciare allibito un lettore ignaro.

----------------------------------------------------------------------

(Continua con < 2) "Nuovo Ordine Mondiale" e femminismo >
forum.panorama.it/viewtopic.php?id=3506
Heleneadmin
00sabato 13 agosto 2011 19:48
www.uccronline.it/2011/05/31/lo-psicanalista-rise-parla-dei-problemi-dei-figli-di-coppie-omos...

Lo psicanalista Claudio Risè, sociologo e già docente di Psicologia dell’Educazione all’Università di Milano ed esperto del campo educativo, ha preso posizione sulla moda odierna di dare ai bambini due padri, due madri o qualche nonna-madre.

Tutti presi verso una sorta di utopica uguaglianza, «l’essere umano non viene più considerato come una persona con un suo corpo, ma solo come un oggetto prefabbricato. Qui si sta organizzando la produzione di bambini come adorabili oggetti di consumo», dice l’esperto. Sulla scia di sponsor del calibro di Elton John o Ricky Martin anche in Italia sarebbero un centinaio le coppie omosessuali che ricorrono all’estero (da noi è vietata) alla maternità “surrogata”: in pratica nell’utero di una donatrice che offre a pagamento il proprio utero viene inserito un embrione formato dall’ovocita di una donatrice e il seme di uno dei due padri. Tutti pensano a soddisfare i propri desideri-diritti, peccato che «in assenza del genitore del proprio sesso, sarà molto difficile per quel bambino sviluppare la propria identità psicologica corrispondente. La psiche maschile e quella femminile sono molto diverse e l’identità complessiva si forma anche a partire dalla propria identità sessuale. Nel caso di maternità surrogata, lo sviluppo psicologico, affettivo, cognitivo di una bimba con due genitori di sesso maschile sarebbe in forte difficoltà: avrebbe problemi nel riconoscersi nel proprio sesso. Lo stesso accade al piccolo maschio».

Nessun padre, nonostante la buona fede, può svolgere il ruolo della madre perché «la vita umana è inscritta in due ordini: il dato naturale, biologico, e quello simbolico che il bambino ha iscritto nella propria psiche, conscia e inconscia. Entrambi presiedono allo sviluppo, alla manifestazione di una capacità progettuale, alla crescita di un’affettività equilibrata. Il padre è un individuo di genere maschile che ha scritto nel suo patrimonio genetico, antropologico, affettivo e simbolico la storia del proprio genere. Proprio perché è un maschio e non è una donna, non può avere né il sapere naturale profondo, né quello simbolico materno. I due codici simbolici, paterno e materno, sono molto diversi: la madre è colei che soddisfa i bisogni, il padre è colui che dà luogo al movimento e propone il limite: indica la direzione e stabilisce dove non si può andare». Ovviamente lo psicanalista cita diversi studi, sopratutto in area anglosassone e nordeuropea dova da tempo ci sono casi di coppie omosessuali con figli, i quali provano che la mancanza di genitori di sesso diverso è fonte di problemi (un piccolo esempio in Ultimissima 27/5/11) e , il più evidente dei quali (quando i genitori sono del sesso opposto al tuo), è la formazione dell’immagine sessuale profonda. Anche perché «l’esperienza del contatto fisico con la madre, nella cui pancia si è stati, è riconosciuta dalla psichiatria e dalle psiconalisi come fondativa della personalità, e della stessa corporeità». Di certo Risè non è solo, anzi. I massimi esperti italiani concordano pienamente con lui, come spiegato in Ultimissima 15/2/11.

Il problema della modernità è il materialismo «fondato sulla soddisfazione narcisistica dei bisogni indotti dal sistema di consumo. Il bimbo “fabbricato” è uno di questi nuovi bisogni. L’ideologia consumista, le mode, i media dettano i nostri comportamenti, perfino nell’innamoramento: ci si incontra e ci si lascia in base ai suggerimenti della moda e delle “tendenze”. Non stupiamoci, allora, se sono sempre di più quelli che vogliono evadere dal proprio corpo: magari con le droghe o coi disturbi alimentari come l’anoressia. La sacralità del corpo del cristianesimo è stata negata, e i consumi divinizzati» (l’articolo è anche pubblicato sul suo blog personale: claudiorise.blogsome.com/)
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com