dittatura finanziaria

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angelo.parlato
00sabato 6 ottobre 2012 20:39

Nazi-dittatura-finanziaria ---- La mia opinione :
Ciò che unicamente mi conforta, e vi dirò il perchè, è il pensiero che questo colpo di stato della finanza internazionale, espresso in Europa dalla politica monetaria che toglie di fatto agli stati membri la sovranità non solo economica e monetaria, ma politica e costituzionale, indigna anche e soprattutto piccola, medio/bassa e medio/alta borghesia, i cui stessi privilegi sono messi in discussione a favore degli interessi dei grandi banchieri, dell'alta finanza speculativa, che stanno mettendo alle corde non solo i pensionati, i lavoratori, e le prospettive dei precari e dei disoccupati, ma anche i privilegiati di un tempo, professionisti, bancari, commercianti, ed anche chi possiede aziende il cui valore espresso in alcuni milioni di euro, rappresenta uno status finanziario imprenditoriale che cozza con gli interessi delle grandi catene di distribuzione e di produzione, espresse dalle multinazionali, e quindi dall'alta finanza.
Stiamo assistendo ad una sorta di rivoluzione all'interno della borghesia stessa, laddove la centralizzazione del potere economico da un lato si propone la creazione di un nuovo esercito di schiavi - lavoratori ed emarginati lobotomizzati, ma dall'altro intende accentrare a sè tutti gli interessi commerciali, imprenditoriali, finanziari, annichilendo anche e soprattutto, gli appartenenti ad una classe di borghesia medio/bassa e medio/alta, la quale dovrà svendere non solo i propri privilegi, ma in luogo principale la propria autonomia professionale ed imprenditoriale, svendendola all'organizzazione capitalistica centralizzata.
Questo riguarda chi possiede una azienda, anche di un certo livello, e che dovrà chiudere o svendere al grande capitale, come anche avvocati e notai sono candidati ad essere sostituiti da studi professionali emanazione di grandi banche. Esse infatti possono tollerare ed utilizzare le categorie di manager e di impiegati ben pagati, ma non possono tollerare l'indipendenza professionale ed imprenditoriale. Esse hanno bisogno del controllo totale.
Anche questa orda di straccioni della politica corrotta, non si rendono conto che alla fine resteranno schiacciati dalla stessa macchina che stanno contribuendo a costruire, essi già non dispongono più di nessuna autonomia nè di decisionalità politica nè di mezzi finanziari, per poter soddisfare o accontentare strumentalmente in qualche modo le aspettative del proprio elettorato, di cui non rappresentano gli interessi come non possono rappresentare gli interessi del potere bancario nel nuovo ordine mondiale che la finanza sta definendo, dal momento che le istituzioni saranno centralizzate in una elitè di manager, azionisti di banche e tecnocrati asserviti ai veri interessi delle grandi banche (che non sono certamente sprechi fine a se stessi e festini orgiastici) e che non hanno bisogno di nessun elettorato, la cui funzione sarà via via esautorata in una logica di dissoluzione della democrazia parlamentare e di economia in senso stretto, dei costi dello stato, dettata dalle logiche del mercato.
Al posto di perseguire la cosiddetta utopia socialista, che ipotizzava l'equa distribuzione della ricchezza e la centralità della figura umana, oggi abbiamo la necessità innanzitutto di ripristinare il sistema capitalistico di vecchio stampo contro la sua perversa evoluzione in un totalitarismo tecnocratico finanziario.
Fino ad oggi il nemico principale di un concetto socialista della società, dall'avvento delle società capitalistiche di tipo cosiddetto avanzato, è stata la classe lavoratrice stessa, a causa del consumismo, dal momento che ha sostituito l'odio di classe alla più semplice invidia nei confronti dei suoi padroni, nel represso e patologico desiderio di volersi sostituire ad essi.
Oggi il consumismo nel nostro paese riesce a tenere ancora, ma non può essere la sua forzata limitazione a ribaltare i rapporti.
Ciò che può modificare i rapporti di classe e i rapporti, fatto nuovo nel suo estremo acutizzarsi, all'interno di una classe stessa divisa in grandi e piccoli e medi interessi di parte, può essere l'orgoglio intellettuale o i morsi della fame.
Il grande capitale nelle sue pianificazioni economiche e sociologiche, all'interno di paesi che appartengono ad un occidente storicamente sviluppato, è sicuramente in grado di gestire i morsi della fame, poichè sa che essi sono pericolosi, sapranno tenerli entro i limiti della tolleranza. Ci toglieranno i diritti, come stanno facendo, riducendo la sanità l'assistenza la ricerca la cultura, ma faranno in modo che l'esercito dei nuovi schiavi abbia almeno il sostentamento necessario affinchè non divenga socialmente pericoloso ed ingestibile.
Io ho fiducia invece nell'orgoglio intellettuale, che spesso e non a caso è l'espressione della borghesia intellettuale, quella classe che non dimentichiamo essere stata la più rivoluzionaria della storia, capace e coraggiosa oggi di produrre studio e difesa nel campo del diritto costituzionale ed economia reale, ne abbiamo un valido esempio nella esposizione della MMT, la teoria monetaria moderna che pone al centro la necessità della sovranità monetaria degli stati.
L'avanguardia antagonista può quindi essere espressa dalla borghesia intellettuale stessa, in primo luogo certamente ma non solo da essa, dato che movimenti di pensiero e altre forze alternative, troppo represse e controllate dal sistema oggi, sono comunque presenti ed insieme possono essere la minoranza determinante capace di trasportare il resto del paese, la Nuova Resistenza formata da diverse forze di opinioni, ma legata dal comune progetto di mandare all'aria il piano ingegnoso della finanza.
Dopo esserci riappropriati della nostra sovranità nazionale, politica, monetaria, riprenderemo a litigare, come dopo il '43, fra diversi modi di intendere lo stato e la politica, ma all'interno di un sistema democratico-borghese dove è comunque possibile combattere per l'affermazione dei diritti costituzionali e per la realizzazione dell'economia produttiva reale, e all'interno del quale è anche possibile poter Riesprimere il Sogno di una Nuova Visione della Società.
Raccogliamoci intanto per buttare a mare il nuovo nazismo, la nazi-dittatura finanziaria, la più potente e soprattutto subdola che la storia abbia mai prodotto.




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