colui che inganna si autoinganna
il famoso termine greco "déimon" da cui italianizzato "demonio" fa più riferimento alla filosofia greca: uno, diade e demiurgo, e il demiurgo rappresentereb be un tramite catalizzatore delle foze naturali e divine.
Solo che è stato attribuito a Gesù la figura del demiurgo, quindi, quel famoso déimon che socrate riteneva di avere era in realtà il demiurgo che può essere localizzato nel superconscio ma che in molte persone non è ancora risvegliato.
Nel Timeo, Platone definisce demiurgo l'ordinatore dell'universo, colui che conferisce ordine alla materia, adottando come modello la realtà ideale. Ma quale è la realtà ideale? L'equilibrio tra il bene equanime e la trasformazione della realtà che genera apparentemente conflitto tra fotogrammi della stessa soria reale, quindi, una trasformazione evolutiva che disorienta i vecchi dogma e le certezze mentali a priori.
Quindi la diade e l'uno non sono assolutamente sconosciuti come illuminatrici della mente umana ma conosciuti come una sorta di tesi e antitesi per i cristiani e anche per coloro che sono fondamentalisti e aderiscono a programmi di educazione religiosa che credono di avere la verità in tasca e la impongono agli altri, o meglio la propongono ma escludendo altre fonti alternative di conoscenza dell'uomo interiore.
In questa prospettiva Senocrate poneva alla base di tutta la realtà l'interazione di due opposti principi, l'"Uno" e la "diade indeterminata", intesi rispettivamente come la divinità maschile e la divinità femminile. Mentre l'Uno è causa di unità, quiete e bene, la diade genera molteplicità, movimento e male.
Ma il male è generato all'interno di una trasformazione della realtà evolutiva e le forme viventi devono sempre adeguarsi ai cambiamenti imposti dalla loro stessa natura interiore e dalla natura di cui sono composti i corpi, la terra, l'universo.
Questa trasformazione della realtà sconvolge sempre le certezze mentali a priori e i dogma costruiti furbescamente a tavolino dagli ideologi e teologi, quindi, anche delle persone semplici che seguono la religione a priori e come guida mentale di indiscutibile certezza.
Il male per una persona può apparire e sostanzialmente essere un bene per altre persone, come un eroe in guerra può essere lodato in patria e disprezzato dagli avversari, solo che quall'eroe ha salvato la propria patria mentre ha danneggiato gli avversari.
In guerra come in pace, la competitività, l'antagonismo, la guerra, l'economia e la politica possono rappresentare gli opposti estremi della mente umana, quindi la "diade" e l'ordine organizzativo della religione è rappresentato dall'Uno, ovvero l'etica, la morale e il messaggio divino a cui ci si ispira per vivere queste transitive trasformazioni in modo sereno ed equilibrato.
Vi è una giustificazione sociologica della stessa organizzazione religiosa come rappresentazione in terra di un ordine morale superiore, in quanto non vi sono sufficienti informazioni interiori a disposizione della persona per aiutarla a sbarcare l'ennesima transizione da una trasformazione all'altra.
Tutto si trasforma nell'universo e vale la pena indagare e trovare un nuovo tipo di equilibrio per gestire le transizioni tra epoche diverse.
Il cristianesimo è stato un tipo di trasformazione che ha richiesto necessariamente una organizzazione religiosa che poi è sfociata nel Sacro Romano Impero. Questo ad opara sia degli imperatori del periodo cristiano sia dei papi, come benedicienti sostenitori dell'impero.
Oggi vi sono altre transizioni tra una trasformazione della realtà all'altra e, i dogma, giustificanti le certezze mentali (anch'esse relative e transitorie, soggette alla trasformazione sociologica dell'intera umanità), hanno ancora molta ascendenza sui delicati equilibri interreligiosi, anche se ciò contrasta con il diffusississimo concetto del sincretismo religioso ed ecumenismo cristiano, fra l'altro molto contestati nei messaggi della Madonnna a Don Stefano Gobbi.
Se non si vuole fare di tutte le religioni un fascio e generalizzare sulla loro utilità sociologica, allora si cerca quel che più le unisce ripetto a ciò che le divide, quindi alla fine, tutte le religioni hanno avuto dei fondatori illuminatissimi come del resto anche degli eredi altrettanto bramosi di potere. Ma i fondatori erano in buona fede e il loro messaggio lo troviamo in tutte le religioni in qualsiasi forma letteraria propria del paese di appartenenza.
I miti, le leggende, gli eroi, i santi e i beati sono ugualmente distribuiti nelle diverse realtà letterarie e storiche in qualsiasi religione. Ma da qui al fare di tutte le religioni una "Babele" unita nell'ecumenismo cristiano, ne passerà di acqua sotti i ponti. I tempi non sono maturi ma in parte il messaggio universale di Cristo è stato interpretato come cieli nuovi e terra nuova, che nella mentalità dei testimoni di Geova, significa New World Order, e ne ho avuto da poco una verbale testimonianza da arte degli enmissari della Torre di Guardia.
A presto!