la falsa cultura della venuta intermedia di gesu' in ambienti protestanti

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00sabato 8 agosto 2009 12:27
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00sabato 15 agosto 2009 19:15
LA SECONDA VENUTA DEL CRISTO

CAPITOLO SECONDO
LA SECONDA VENUTA DEL CRISTO
Gesù è venuto in questo mondo la prima volta con la Incarnazione, nell’umiltà e nascondimento della forma di servo;
TORNERÀ VISIBILMENTE PER LA SECONDA VOLTA ALLA FINE DEL MONDO A GIUDICARE TUTTI GLI UOMINI CON ASPETTO SOLENNE E GLORIOSO.

Questa verità è definita da molti Concilii, ma qui ci contentiamo di riportare la parola già chiara dei Simboli: “Verrà a giudicare i vivi e i morti”.
Siccome coloro che saranno giudicati saranno tutti di nuovo in vita, come vedremo fra poco, la parola vivi significa i vivi alla grazia, cioè alla vita di Dio e, morti coloro che sono in peccato mortale, cioè i privi della vita divina.
Il ritorno di Gesù nella gloria, preannunciato nelle profezie che parlano del trionfo del Messia, lo troviamo descritto nel Vangelo: «Il Figlio dell’Uomo verrà nella gloria del Padre coi suoi Angeli e allora renderà a ciascuno secondo le sue opere» (Mt. 16,27; cfr. Mc. 8,38). «Verrà nella maestà sua e del Padre e dei Santi Angeli” (Lc. 9,26) “E quando verrà il Figlio nella sua maestà e tutti gli Angeli con Lui, allora sederà sopra il trono della sua maestà” (Mt. 25,31; cfr. Mc. 13,26; Lc. 21,27).
Davanti al Sinedrio, Gesù disse: «Vedrete ancora il Figlio dell’Uomo sedente alla destra della virtù di Dio e che viene sulle nubi del cielo» (Mt. 26, 64; Mc. 14, 62).
Negli altri libri del N. Testamento troviamo numerosi accenni a questo fatto: “Questo Gesù che è stato assunto da voi al cielo così verrà, come lo avete visto andare al cielo» (Atti 1,11) dicono gli Angeli agli Apostoli subito dopo l’Ascensione.
La predicazione degli Apostoli frequentemente si richiama a questa fondamentale verità: così Pietro (Atti 3,20-21; 1 Pt.
4, 13; 2 Pt. 3, 1-16); Paolo (Tess. 4, 15-18; 1 Cor. 4,5; Ebr. 1,6) Giacomo (Giac. 5,8).

I segni della fine del mondo

Gesù tornerà visibilmente alla fine del mondo. Nessuno però sa quando sarà questo giorno. Disse Gesù: “Di quel giorno e di quell’ora nessuno sa, nè gli Angeli nel cielo, nè il Figlio (Che non lo sappia il Figlio significa solo che pur sapendolo, lo sa di una scienza che non comunica a nessuno) ma soltanto il Padre” (Mc. 13,32).
Da questo testo Leone X nel Conc. Laterano V vietò che nessuno osasse asserire qualche cosa come certo.
Gesù ha detto che verrà questa fine come la folgore (Mt. 24,27) però ci saranno dei segni precursori che preavviseranno, come la gemma del fico preannuncia l’estate e come dal cielo rossastro si prevede un domani sereno (Mc. 13,28; Mt. 16,9).
Quali siano con certezza questi segni è difficile precisano, in quanto che la profezia di Gesù a questo riguardo, oltre alla oscurità solita delle profezie, riunisce l’annunzio della fine del mondo con quello della distruzione di Gerusalemme.
I Teologi dalle parole della Scrittura rilevano i seguenti segni:

PREDICAZIONE DEL VANGELO IN TUTTO IL MONDO. Agli Apostoli che chiedevano quando sarebbe stata la seconda venuta e la fine del mondo Gesù risponde: “Sarà predicato questo Vangelo del Regno in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora avverrà la consumazione” (Mt. 24 3, 14). Alcuni da queste parole pensano che tutte le genti debbano abbracciare la fede, ma la sentenza più probabile giudica che ciò non è richiesto per l’avveramento della profezia e si fermano sulla sola predicazione in tutto il mondo. Però non è detto che predicato il Vangelo, immediatamente avvenga la fine.

LA CONVERSIONE DEI GIUDEI.

LA MANIFESTAZIONE DELL’ANTICRISTO, che comunemente si crede un individuo che con falsi miracoli e invidia diabolica ingannerà i fedeli. Altri pensano ai nemici del Cristo in genere.
S. Paolo lo dice: “l’uomo del peccato” (Tess. 2) che Gesù annienterà col soffio della sua bocca.

L’APOSTASIA DI MOLTI CATTOLICI. “Sorgeranno molti pseudoprofeti e inganneranno molti e poichè abbondò l’iniquità si raffredderà la carità» (Mt. 24, 11-12).

LA PERTURBAZIONE DELL’UNIVERSO. “E ci saranno pestilenze, fame, terremoti... muggito del mare e dei flutti... e subito dopo la tribolazione di quei giorni il sole si oscurerà, la luna non darà la sua luce e le stelle cadranno dal cielo... (Mt. 24, 7 s.) (Fine del mondo non significa che il mondo sarà distrutto, ma dopo il giudizio universale si avranno “cieli nuovi e terra nuova» (2 Pr. 3, 13). I Teologi dicono che questo mondo sarà rinnovato e purificato con un “diluvio di fuoco» e servirà agli eletti, quasi come trasformato in un’isola di santi).

LA RESURREZIONE DELLA CARNE

ERRORI - Alla antica negazione dei SADDUCEI riguardo alla RESURREZIONE dei corpi, fecero seguito molti GNOSTICI, i MANICHEI, i VALDESI, E GLI ALBIGESI. Oggi professano la stessa negazione i PROTESTANTI UNITARI, LIBERALI E I RAZIONALISTI.

TESI - Alla fine del mondo tuiti gli uomini buoni e cattivi risorgeranno col corpo che hanno portato.

E’ DI FEDE

Oltre che dal Simbolo Apostolico “credo la RESURREZIONE della carne”, si legge nel Simbolo Atanasiano: “alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere coi corpi”.
Tralasciando gli altri numerosi documenti ecclesiastici, riportiamo la definizione del Conc. Laterano IV (D. B. 429): “.. quali tutti risorgeranno coi loro propri corpi che ora portano, per ricevere secondo le loro opere, sia che siano state buone, o cattive”.
SPIEGAZIONE. Per risorgere con lo stesso corpo che uno ha avuto in vita, secondo la sentenza di molti, fra cui il Billot, basta la identità di forma, cioè la stessa anima e non l’identità di materia. Un adulto nel suo corpo non ha più quella materia con la quale era composto bambino. Attraverso il ricambio ogni cellula si è rinnovata ed è stata sostituita da nuove cellule (Questa teoria scientifica è stata dimostrata falsa da recenti scoperte. Infatti è stato dimostrato che alcune cellule restano le stesse nel corpo per tutta la vita. Così, Oltre l’identità dell’anima, resta nell’uomo la identità di queste cellule fondamentali). Eppure il suo corpo è lo stesso di quando era bambino, non è un altro corpo, appunto per la identità dell’anima che lo informa, per cui è il corpo della stessa persona.
Questa spiegazione risolve la difficoltà di coloro che obiettano: come fa ad essere lo stesso corpo nella RESURREZIONE se i suoi elementi decomposti vengono assorbiti da piante, da altri animali che a loro volta saranno mangiati, e quegli elementi verranno a far parte del corpo di altri uomini?
Però i Teologi più comunemente, e in questo modo sono più aderenti alle definizioni della Chiesa, dicono che per la identità dei corpi risorti è necessaria almeno in parte la stessa materia che hanno avuto in vita.
E il far ciò a Dio non è impossibile, anzi, come abbiamo detto nella nota, ciò corrisponde alle ultime scoperte della scienza.

PROVA: A) - DALLA SCRITTURA. Nell’Antico Testamento ci sono le parole di Giobbe (19,25): “So... che nell’ultimo giorno risorgerò dalla terra: e di nuovo sarò circondato dalla mia pelle e nella miti carne vedrò il mio Dio”. Anche Isaia (26, 19) dice che risorgeranno i morti, e Daniele (12, 2): “Poi la moltitudine di coloro che dormono nella polvere della terra si ridesterà, alcuni nella vita eterna, e altri nell’obbrobrio che gli starà sempre davanti”.
Nel Libro Il dei Maccabei (7, 113) la madre che assiste al martirio dei sette figli rimprovera il giudice, ricordando che Dio li risusciterà (Fra tutti questi testi dell’A. T. i più probativi sono quelli di Daniele e dei Maccabei, poiché Giobbe così chiaro nella traduzione latina, resta oscuro nel testo ebraico e Isaia insieme alla RESURREZIONE individuale vuole alludere alla RESURREZIONE nazionale del popolo Ebreo).
Gesù molte volte parla della Resurrezione: rimprovera i Sadducei che negano la RESURREZIONE dicendo loro che non conoscono: “le Scritture e la potenza di Dio”. Nel colloquio con Marta approva e conferma la sua affermazione: «So che risusciterà nell’ultimo giorno” Le disse Gesù: “Io sono la RESURREZIONE e la vita, chi crede in me, anche se sarà morto, vivrà» (Gv. 11, 23-25). E in altra occasione: “Verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio e coloro che fecero il bene andranno alla RESURREZIONE di vita, e quelli che fecero il male, nella RESURREZIONE del giudizio” (Gv. 5, 28-29).
Promettendo l’Eucaristia: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv. 6, 55).
S. Paolo nella I Corinti (15) si ferma su questo argomento come a punto fondamentale della nostra fede: “Se i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto”. Ma Cristo è risorto, chè altrimenti sarebbe vana la nostra fede così anche noi risorgeremo”. “Poichè se crediamo che Cristo è morto e risorto, così Dio per mezzo di Gesù condurrà con lui quelli che si addormentarono... e i morti che sono in Cristo risorgeranno per primi” (Tess. 4, 13-14).

B) - DALLA TRADIZIONE: Concordemente i Padri hanno asserito questa verità.
La Didachè (16, 6) dopo aver detto che si aprono i cieli e gli Angeli suonano le loro trombe, parla “della RESURREZIONE dei morti”.
Atenagora ha un intero trattato sulla RESURREZIONE dei morti.
S. Policarpo (Ep. ad Fu.) chiama: “primogenito di satana chi nega la RESURREZIONE e il giudizio”.
S. Agostino (De Civ. Dei 22,20) “La RESURREZIONE dei morti è fede propria de cristiani. Questa l’ha mostrata in sè stesso e ce ne ha dato l’esempio di fede Cristo nostro Capo”.

Le doti dei corpi gloriosi

Mentre i corpi dei dannati saranno spaventosi e orribili a somiglianza dei demoni, i corpi dei giusti risorgeranno gloriosi.
S. Paolo (1 Cor. 15, 42-44) ne fa una descrizione da cui si deduce la loro:

1 - IMMORTALITÀ E IMPASSIBILITÀ: «È seminato nella corruzione, risorgerà nella incorruzione”. A somiglianza del seme che gettato nel solco marcisce per trasformarsi nella spiga, così il corpo mortale dalla terra risorgerà, ma non più corruttibile. Esso resterà immortale e non potrà più patire.

2 - LA BELLEZZA, LO SPLENDORE E LA INTEGRITÀ. “È seminato nella ignobiltà, risorgerà nella gloria”. I corpi risorgeranno gloriosi, corretti dai difetti organici o della età. Quindi nè la debolezza nè la piccolezza della infanzia, nè la caducità della vecchiaia, ma tutti in una perenne pienezza di età, belli e splendidi, a somiglianza di Gesù risorto.

3 - L’AGILITÀ. “È seminato nella infermità, risorgerà nella potenza”. Non la stanchezza, ma la prontezza per potersi muovere senza nessun ostacolo, spostarsi rapidissimamente da un luogo all’altro come gli Angeli.

4 - LA SOTTILITÀ. “È seminato un corpo animale, risorgerà un corpo spirituale”. Così il corpo sarà pienamente soggetto all’anima e non potrà essere trattenuto da nessun ostacolo materiale, come Gesù risorto che entrò nel Cenacolo a porte chiuse.

IL GIUDIZIO UNIVERSALE

TESI - Dopo la RESURREZIONE dei morti avverrà il giudizio universale

E’ DI FEDE

dai vari Simboli e Concili, tra cui richiamiamo il Simbolo Apostolico e Niceno-Costantinopolitano: “a giudicare i vivi e i morti” e quello Atanasiano: “dovranno rendere ragione delle loro opere”.

SPIEGAZIONE. Il giudizio universale non riforma la sentenza del giudizio particolare, ma confermandola di fronte a tutti, mostra la bontà e la giustizia divina, che voleva salvi tutti gli uomini e a tutti ha dato le grazie sufficienti. Si vedrà che chi è dannato, lo è solo per sua colpa. Si vedrà anche che le croci e le umiliazioni erano dono di Dio. Mostra pure l’esaltazione di Cristo, umiliato e condannato dagli uomini. Egli apparirà con grande gloria e maestà, preceduto dal vessillo della Croce, (cfr. Mt. 24, 30) “e allora apparirà il segno del Figlio dell’Uomo nel Cielo”, ora segno di gloria, un giorno segno di condanna e di ignominia. E anche ricompensa ai buoni che nella vita erano stati considerati stolti ed avevano sofferto, mentre facevano bene.
Gesù sarà accompagnato dagli Angeli e dai Santi. Il giudizio sarà sui PENSIERI: “Il Signore manifesterà i disegni dei cuori” (1 Cor. 4, 5); sulle PAROLE: “In quel giorno del giudizio gli uomini saranno giudicati di ogni parola oziosa che avranno detto” (Mt. 12, 36); sulle OPERE: “Renderà a ciascuno secondo le sue opere» (Rom. 2, 6); sulle OMISSIONI “Fa peccato chi sa fare il bene e non lo fa» (Gc. 4,17).
La Rivelazione non indica il luogo del giudizio. Una pia sentenza crede che sia la valle di Giosafat a Gerusalemme, presso il Cedron dalle parole di Gioele (3, 2): «Radunerò tutte le genti e le condurrò nella valle di Giosafat”. Giosafat significa “Il Signore giudichi” ma da questa parola non si può indicare con certezza il luogo.
PROVA. Non riporteremo le numerose testimonianze dei Salmi, di Isaia o di S. Paolo. Ci fermeremo alla parola di Gesù (Mt. 25, 31-46): “Quando poi verrà il Figlio dell’Uomo nella sua gloria e con Lui tutti gli Angeli allora sederà sul trono della sua gloria. E si raduneranno dinanzi a Lui tutte le Nazioni, e separerà gli uni dagli altri come il pastore separa le pecore dai capri; metterà le pecore alla sua destra: Venite benedetti dal Padre mio, possedete il regno che vi fu preparato fin dal principio del mondo, perchè ebbi fame e mi deste da mangiare... Allora dirà a quelli della sinistra: Andate via da me, maledetti, al fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi Angeli, perchè ebbi fame... e questi andranno all’eterno supplizio: i giusti poi alla vita eterna”.



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