settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

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LettereDiBerlicche
00lunedì 19 gennaio 2009 21:07
Essere riuniti nella tua mano: comune preghiera per l'unità dei cristiani

Cento anni fa un ministro episcopaliano (anglicano degli Stati Uniti), introdusse un Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, ovvero otto giorni da dedicare alla preghiera al fine di chiedere a Dio l’unità delle varie confessioni cristiane.
Anche quest’anno la settimana dal 18 al 25 gennaio è dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani: in particolare il tema proposto parte da una citazione del profeta Ezechiele ovvero “essere riuniti nella tua mano”.

La proposta viene dalle Chiese di Corea, che nel loro contesto di divisione nazionale hanno trovato ispirazione nel profeta Ezechiele, il quale è vissuto anche lui in un paese tragicamente diviso e desiderava l’unità per il suo popolo.

Lo sforzo unitario dei coreani deve, però, essere di sprono per tutta la realtà della cristianità di oggi, realtà divisa ma che deve avere come speranza centrale quella di “formare un solo bastone nella mano di Dio” (cf Ez 37, 17).


Il mondo cerca unità. È un altro momento in cui sembra impossibile l’intervento di Dio; il mondo occidentale, dove non mancano i mezzi di sussistenza, corre dietro a sogni irraggiungibili e sembra dimenticare quali siano i significati veri della vita. Il cosiddetto terzo mondo si trova nella quasi impossibilità di vivere per la mancanza assoluta dei beni di sostentamento. La natura stessa è notevolmente condizionata dall’inquinamento prodotto dalle grandi nazioni e rende più visibile e di attualità il gemito di cui parla l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani, dove dice che “Tutto l’universo aspetta con grande impazienza il momento in cui Dio mostrerà il vero volto dei suoi figli” (Rm 8, 19).




Questi ultimi (i figli), spesso disorientati e ben divisi, sentono l’urgenza di fare propria la visione di Ezechiele: essere riuniti in modo di formare un solo bastone nella mano di Dio. In questa direzione essi hanno una sola arma: la preghiera, che rivolgono a Dio da ogni parte della terra e che esige una conversione all’amore e ad alla giustizia che trovano, insieme, la loro realizzazione sulla croce di Cristo.


Poniamo l’accento sulla considerazione che la vita della comunità cristiana è realmente esultante e prospera solo attraverso una vita di preghiera. La preghiera costruisce ponti di amore, di pace e di speranza per la realizzazione della volontà di Dio, obbligando così le rispettive comunità a modificare il comportamento nei confronti le une delle altre, ad abbracciare il metodo del dialogo e farle uscire dai propri confini, incontrare le altre chiese e comunità cristiane, comunicare l’una all’altra quale sia la volontà di Dio per la loro unità e testimoniare al mondo i propri sforzi e la loro promessa di collaborazione per l’unità dei cristiani.

La preghiera, quindi, è l’unica potenza che può affrontare e vincere la divisione dei cristiani e portarli a quell’unità che è l’unico mezzo per raggiungere il fine tanto anelato, di essere, tutti congiuntamente riuniti nella mano di Dio.
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