Re:
mi scuserari se non ti rispondo subito, ma ieri hò ricecvuto la visita del titolare della casa dove andrò ad abitare e ci sono delle ristrutturazioni in corso di progettazione, non starò spesso qui nel forum in questi giorni.
ok nivacrom, hai risposto alle mie domande, ovviamente la tua umiltà ti ha preservaqto dal cadere nell'esauriente e nell'assolutismo, questo lo apprezzo molto; quindi anche per gli altri del forum è importante che l'umiltà e la mitezza sia accompagnata dalla rinuncia all'assolutismo per dialogare con pacatezza su argomenti che sappiamo essere da noi trattati senza temere di esaurire la discussione alla prima difficoltà che si incontra con chi la pensa diversamente.
bene, ora vi è ancora una domanda:
la scienza non vuole sostituirsi alla riflessione filosofica sui veri valori dell'essere in sé, ma sappiamo anche che l'assolutizzazione immobile e immutabile dell'essere a priori si contraddice quando lo stesso socrate afferma che l'anima deve risvegliarsi, quindi ricordarsi delle proprie prerogative preternaturali, ovvero conoscere se stessi attraverso più percorsi alternativi fra loro, mai assoluti e mai presuntuosamente ex cathedra.
convieni che secondo il tuo post può anche esservi una immanenza del risveglio delle anime a prescindere dal tempo che ci vuole?
insomma, è possibile che oggi o in un futuro prossimo si possa superare quella concezione assoluta, immobile e immutabile dell'essere umano fatto ad immagine e somiglianza di un essere assoluto per eccellenza?
adamo ed eva caddero nella tentazione di voler essere come dio, ma se è vero quelo che dice la genesi, loro erano già ad immagine di dio, che necessità c'era di esondare dalla propria essenzialità primigenia?
non era forse la prima condizione di adamo ed eva già non dualistica con dio? perchè cadere nel dualismo io e dio o noi e dio, per cui poi si nascosero da dio?
ecco che la non dualità dio-uomo, nel concetto immanente del vishnuismo e del bramanesimo, seppure diversa dal punto di vista cosmogonico rispetto alla genesi biblica, non vuole distinguersi dall'essere umano o esaltare la sua mente per tentarla ad identificarsi con dio, perchè costituirebbe proprio la tentazione del serpente e darebbe luogo ad interpretazioni teologiche cattoliche in cui l'induismo è il vero responsabile del politeismo nel mondo, ove ogni uomo può sentirsi dio a priori, mentre invece, senza quel risveglio dell'anima, che anche socrate richiedeva dai suoi allievi, non ci si può neppure sentire se stessi.
ecco cosa non mi torna dell'interpretazione cattolica, non conosce le radici vediche dell'insegnamento di mosè circa la genesi, e mosè era stato formato alle grandi aule della sapienza egizia.
ti ricordi, nivacrom, di quel faraone che voleva la moglie di abramo e che invece fu punito a causa del suo desiderio-adulterio?
non desiderare la donna d'altri! beh, i dieci comandamenti esistevano anche al tempo di abramo sotto altre forme verbali ovviamente e furono trascritte da mosè sull'Oreb, ma il suocero ietro era sacerdote del tempio madianita dedicato a shiva, ietro fu colui che suggeri a mosè come formare il corpus del popolo ebraico coi suoi settanta anziani e i sacerdoti, l'arca era una ccumulatore di energia e questa era una conoscenza egizia che mosè ereditò dai suoi maestri che conoscevano il potere elettrmagnetico dello zed.
non è mai esistito il mosè di celluloide dei film biblici!
così come non è mai esistito il gesù di zeffirelli.
ma che idea ci siamo è fatti oggi dei santi, dei padri del deserto, degli asceti, dei mistici? perchè messi su cotanto irraggiungibile altare come se dio si fosse messo al riparo dalle facili teologiche emulazioni? non è forse presunzione credere di essere dio per chiunque si uomo o donna?
è presunzione secondo me affermare: voi siete dei, siete tutti figli dell'altissimo! senza nemmeno aver aiutato il prossimo a conoscere se stesso! tante prediche tipo: siete peccatori, siete nel male, siete deviati, siete fuori dalla grazia, ecc..ec... ma poi, quando si chiede loro aiuto essi ti rispondono: solo la confessione dei peccati ti fa conoscere te stesso! ma è assurdo, caro nivacrom, che spuntare una lista di peccati o parlare a ruota libera della propria vita interiore al prete, riesca a risvegliare l'anima!
ma non ci accorgiamo che il solo dire: dottore sono ammalato! non mi libera seduta stante dalla malattia? ci vuole una cura e questa non è l'acqua santa o le immagini dei santi o le benedizioni, ma la conoscenza di se stessi, delle cause per cui siamo ammalati, e come prevenire in futuro la malattia, un percroso interiore di sincera visione del proprio essere, non quello che ci hanno appiccicato addosso i predicatori.
ciao, buona giornata!
Nivacrom, 22/10/2007 21.53:
Caro bagavan, ti rispondo con alcuni estratti dalla voce - Anima mundi - che puoi trovare su Wikipedia, da me estrapolati ed integrati.
<< Nel momento in cui si parla di anima individuale (concetto alla base del cattolicesimo) non si può prescindere da ciò che ha preceduto questo concetto: - l'anima mundi - ovvero l'anima del mondo, la vitalità della natura intesa nella sua totalità.
Questa concezione sembra essere nata sin dagli albori dell'umanità, e fu un tratto caratteristico del paganesimo o delle religioni animiste, secondo cui ogni realtà, anche apparentemente inanimata, contiene una presenza spirituale, collegata all'anima del tutto.
In occidente Platone nel Timeo fu tra i primi a parlare di Anima del mondo, ereditando questo concetto da tradizioni orientali, orfiche e pitagoriche. Secondo Platone il mondo è una sorta di grande animale, la cui vitalità generale è supportata da quest'anima, infusagli dal Demiurgo.
Ritroviamo tale concetto nel Logos dello stoicismo e nelle correnti gnostiche, esoteriche ed ermetiche del periodo ellenistico.
Successivamente Plotino fa di questo concetto uno dei temi centrali della sua riflessione filosofica.
Senza addentrarci nei dettagli della speculazione di Plotino si può dire che tutto il sistema plotiniano trovava infine piena organicità nel postulare l'Uno assoluto, al di là delle stesse Idee. A tale principio trascendente e ineffabile, non spiegabile a parole, ci si può ricongiungere solo nell'estasi mistica.
Nonostante la sua visione monistica, nell'Anima del mondo postulata da Plotino (e fatta propria dai successivi filosofi neoplatonici) sussistevano le divinità del politeismo pagano, proprie della mitologia greca, le quali non erano viste in contrasto con l'Uno, essendo in fondo espressione di una medesima natura. L'Uno restava in sé trascendente, mentre le singole divinità erano concepite come forze immanenti al creato e partecipi della stessa Anima del mondo (politeismo monistico).
La dottrina plotiniana, una volta depurata da questo aspetto pagano, poté facilmente essere assorbita dal Cristianesimo, il quale analogamente, partendo da una visione spirituale della realtà, vedeva l'origine della vita in un principio unitario e intelligente. A differenza di Plotino, però, secondo cui l'Anima genera esseri simili a sé in maniera inconsapevole, fino a disperdere la propria energia vitale fino agli organismi via via inferiori e meno evoluti, il Cristianesimo la vede in un'ottica finalistica e creazionista. Anche la dottrina cristiana tuttavia rimane radicalmente antitetica al meccanicismo: nella Bibbia l'essere umano, il più evoluto dei viventi, è creato a immagine e somiglianza di Dio stesso. All'origine dunque non c'è la materia ma lo spirito; la vita può andare dagli organismi inferiori fino a quelli più intelligenti essendo già in essa contenuta tale intelligenza. Il principio che più si avvicinava a quello dell’Anima Mundi era lo Spirito Santo (concepito però non in forma vacua, ma come vera e propria Persona, la terza della Trinità), in quanto soffio vitale che spira dove vuole in piena autonomia. L'aspetto vitalistico del mondo sembra peraltro emergere dai Vangeli, là dove Gesù si rivolge agli elementi della natura, ad esempio gli alberi o il vento, come entità coscienti che a lui obbediscono.
Parallelamente alle forme con cui si è presentato in Occidente, il concetto di anima del mondo si è sviluppato in maniera simile anche in Oriente, presso le religioni asiatiche come il buddismo, il taoismo e l'induismo, dove analogamente prevale l'idea che l'universo sia animato da una forza compatta e unitaria: per l'induismo e il buddismo esso è l'Atman, principio del Sé individuale e interiore, unito indissolubilmente a Brahman, principio del mondo esteriore. In Cina è il Tao, attività unificatrice del dualismo cosmico yin e yang nel quale essa stessa si polarizza, articolandosi secondo una visione armonica e organica dell'universo.
Secondo il buddismo, in particolare, l’ego che separa le anime individuali è in realtà illusorio, perché al fondo esse sono una realtà sola; di qui la raccomandazione di esercitare la compassione, tramite cui è possibile riconoscere se stessi negli altri. Il ricongiungimento con l'Anima cosmica avviene quindi essenzialmente con l'estasi.>> (fonte: Wikipedia - voce: anima mundi)
Appare evidente come il concetto di "anima del mondo" lega profondamente la ricerca spirituale dell'oriente e dell'occidente.
E' sensato a questo punto affermare che le profonde esperienze spirituali di alcuni mistici, anacoreti, eremiti cristiani potrebbero essere assimilabili alla Illuminazione orientale, resta tuttavia determinante, rispetto al buddhismo, la presenza del divino, che, secondo la tradizione cristiana, fa scendere su di noi lo Spirito Santo, ci dona la grazia e ci consente, una volta giunti alla fine, di salvare l'anima.
La mente, il sentire del cristiano, sono costantemente rivolti al divino e, attraverso le preghiere, si attende che la grazia scenda su di noi.
Io ritengo che solo in pochissimi casi, in ambito cristiano, si giunga al distacco totale dal mondo come accade in oriente attraverso la meditazione.
L'essenza della ricerca spirituale, nella tradizione orientale, e buddhista zen in particolare, sta nel completo distacco, nella ricerca del vuoto mentale attraverso la meditazione, che non vuol dire assumere un atteggiamento nichilista e di rinuncia nei riguardi del reale, bensì la ricerca dell'unione del tutto non più attraverso le parole, che mai potranno cogliere ciò, e senza la mediazione divina.
Delle esperienze dei mistici cristiani, in un certo senso è più facile parlare.
Il divino, di fronte alla rinuncie dei suoi figli più devoti, dona la grazia.
Cosa sia l'illuminazione, e da dove nasca, è difficile dire.
Anzi, come forse insegnerebbe un Maestro, meglio non dire.
Per quanto riguarda le tue ultime domande, molte risposte, a mio avviso, si potrebbero trovare nel buddhismo tantrico.
La via del tantra verso la conoscenza include in maniera preponderante la presenza del corpo e, naturalmente, dell'energia sessuale.
Ma questo, ovviamente, è un capitolo del tutto nuovo.