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La maledizione di Bin Laden: Morti 22 dei 25 marines che lo uccisero

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    wheaton80
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    00 02/04/2013 22:46
    Ben 22 su 25 dei marines che uccisero Osama Bin Laden in un blitz misterioso in Pakistan sono morti. Solo coincidenze? Impossibile non collegare questo dato con i misteri che ancora avvolgono la figura dell’ “Sceicco del terrore”

    1 aprile 2013

    Quando l’11 settembre 2001 due aerei di linea si schiantarono contro le Twin Towers cambiando per sempre il corso della storia, si sprecarono i complottismi riguardo all’attentato e alla figura del loro ideatore, quell’Osama Bin Laden capo di Al Qaeda che in molti ricordavano essere un fido amico della famiglia Bush. A distanza di 12 anni in nome della guerra al terrore gli Stati Uniti e la Nato hanno invaso Afghanistan e Iraq, e fatto ingerenze in tutto il mondo arabo, aumentando la presenza occidentale in quei paesi, vedi Pakistan dove la guerra dei droni semina decine di morti ogni anno.

    Nel maggio 2011 però Osama Bin Laden, almeno questo ci hanno raccontato, venne ucciso nel corso di un blitz vicino a Islamabad, in Pakistan, da un commando del Navy Seal composto da 25 unità. I soldati entrarono nel bunker dell’uomo più temuto e ricercato al mondo e lo uccisero, anche se nessuno ha potuto mai vedere anche solo una prova della sua morte. In modo misterioso Obama non ha voluto che circolassero le immagini del cadavere di Bin Laden, l’uomo contro il quale è scatenata la più grande guerra globale contro il terrore dell’ultimo secolo. A distanza di quasi due anni per, dei 25 marines responsabili del blitz, ne sono rimasti in vita solamente due.

    In seguito all’incidente in elicottero che ne uccise 22, nell’agosto dello stesso anno, infatti, un altro marine ha perso la vita durante un’esercitazione. Si trattava di Brett D.Shadle, 31enne che si stava esercitando nei lanci a bassa quota e si è schiantato con il suo paracadute nel deserto dell’Arizona. Come se non bastasse Matt Bissonnette, uno dei marines rimasti in vita che ha preso parte al blitz, ha scritto un libro “No Easy Day”, pubblicato con lo pseudonimo di Mark Owen Successivamente questo libro è diventato la base del film Zero dark thirty. Bissonette è stato minacciato di morte, e non avendo chiesto il permesso di diffondere notizie ai suoi superiori, è stato congedato con disonore. Cosa si nasconde effettivamente dietro la morte di Bin Laden? E soprattutto, le morti dei 22 marines sono solo una mera coincidenza?

    tribunodelpopolo.com/2013/04/01/la-maledizione-di-bin-laden-morti-22-dei-25-marines-che-lo-u...
    [Modificato da wheaton80 02/04/2013 22:46]
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    wheaton80
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    00 22/10/2013 00:19
    Il Team Six dei SEAL è deceduto durante il raid contro bin Ladin?

    Ciò che è stato raccontato al pubblico dal governo degli Stati Uniti, tramite i media aziendali, e ciò che è realmente accaduto durante il tanto celebrato “bin Ladin Raid” della Casa Bianca nel 2011, non c’è coincidenza. Diventa sempre più chiaro che con il leggendario bin Ladin Raid, che ha avuto luogo a Abbotabad, in Pakistan, il governo degli Stati Uniti ha intenzionalmente ingannato il pubblico su ciò che è successo. In altre parole, quello che il presidente Obama disse quando si rivolse al popolo statunitense dopo “il raid”, è pura finzione. L’intervista seguente è apparsa sulla rete pakistana Sama TV, ed include la traduzione in inglese di una testimonianza oculare dell’evento. Se la traduzione è esatta, allora questo testimone toglie un altro tassello al dramma immaginario della Casa Bianca.

    Ciò che segue è l’intervista a Muhammad Bashir, che vive accanto al presunto “compound” di Usama bin Ladin. Sostiene che il primo elicottero statunitense esplose uccidendo tutti i suoi occupanti statunitensi, circa 10 o 20 militari. Basandosi sulla testimonianza di quest’uomo, dobbiamo porci la domanda: cosa ha nascosto la Casa Bianca per proteggere il Caro Leader da un devastante “momento alla Jimmy Carter” (come il fallito salvataggio degli ostaggi in Iran, nel 1979). Questo è certamente ciò che sembra a prima vista. Obama mentirebbe per proteggere la sua politica e il suo partito? Lasceremo ai lettori la risposta a tale domanda. “Sembra che anche se, inizialmente, la rete TV fosse felicissima di questa intervista, cambiò registro 24 ore dopo (per qualche motivo ignoto)“. Decidete voi perché…



    Così la menzogna originale, l’operazione dell’11 settembre, viene coperta da un’altra bugia: il bin Ladin Raid. In seguito a ciò, si comprende solo la ragione per cui la menzogna di Abbotabad deve essere coperta da un’altra menzogna. E cioè, nessuno sa dove sia il corpo di bin Ladin. In netto contrasto con la dichiarazione del presidente Obama che bin Ladin è stato “sepolto in mare”, i marinai della USS Carl Vinson della Marina degli Stati Uniti, dichiararono a verbale di non poter testimoniare la sepoltura in mare di Usama bin Ladin. Quindi, qualcuno mente. Barack Obama ha abbattuto il ciliegio? Quindi, se Usama bin Ladin non era ad Abbotabad, o sulla USS Carl Vinson, come le prove, e la loro assenza, dettano, dove si trova? Più che probabile è morto anni prima della gloriosa incursione di Obama, ma servì a due amministrazioni degli Stati Uniti mantenerne viva l’immagine al fine di giustificare le spese militari senza precedenti e l’instaurazione dello Stato di polizia a seguito dell’11 settembre.

    Nel caso in cui i lettori non ne siano consapevoli, ci sono molte dichiarazioni di alti ufficiali a sostegno di questa affermazione, ed almeno uno di loro l’ha detto pubblicamente, Benazir Bhutto, assassinata poco dopo averlo detto. Hollywood vi fece anche un kolossal di propaganda per sostenere la bufala del governo degli Stati Uniti. Si chiamava Zero Dark Thirty, che fece anche un mucchio di soldi. Così tutti furono felici, giusto? No davvero, così la lattina deve essere presa a calci lungo la strada, ancora una volta… Ancora una bugia, prima di concludere. Secondo le stesse fonti delle prime due bufale del governo qui indicate, il 6 agosto 2011 un elicottero statunitense Boeing CH-47 Chinook, con il codice di chiamata Extorsion 17, fu abbattuto nella provincia di Wardak, a ovest di Kabul, Afghanistan, uccidendo incredibilmente tutte le 38 persone a bordo, tra cui 25 truppe per operazioni speciali statunitensi. Gli Stati Uniti affermarono che i corpi furono talmente carbonizzati che furono costretti a cremarli immediatamente, come se una sorta di scadenza potesse farli sparire. Ancora una volta, come l’11 settembre e il raid contro bin Ladin, non ci furono sopravvissuti, né corpi, né foto e nessuna prova reale disponibile che dimostri le creative versioni del governo.

    Come facciamo a sapere se quegli uomini, in realtà, morirono tutti nello stesso incidente del Chinook? Riusciremo mai a saperlo? No, se il governo degli Stati Uniti è autorizzato a dire al popolo continue bugie, il tutto in nome della sicurezza nazionale. Dopo aver visto l’intervista televisiva pakistana, l’ex-assistente del segretario del Tesoro Paul Craig Roberts spiega, “Credo che nessun organo d’informazione potrà affrontare in questo modo un così notevole mito nazionale degli Stati Uniti. L’uccisione di bin Ladin soddisfa il bisogno emotivo di vendetta e giustizia. In ultimo, una testata giornalistica che aveva contestato la storia del governo sarebbe stata esclusa dalle fonti governative e denunciata da politici e da buona parte della popolazione credulona degli Stati Uniti come organizzazione filo-terroristica anti-americana”. Leggasi la trascrizione della traduzione del notiziario pakistano qui:

    paulcraigroberts.org/2013/09/16/pakistani-national-tv-reveals-that-obamas-claim-to-have-killed-osama-bin-laden-is-an-american-hoax-paul-craig-...

    A proposito, nessuno ad Abbotabad, e in Pakistan, sembra credere all’immaginaria drammatica incursione contro bin Ladin.

    Patrick Henningsen Global Research, 18 ottobre 2013
    Traduzione di Alessandro Lattanzio
    aurorasito.wordpress.com/2013/10/21/il-team-six-dei-seal-e-deceduto-durante-il-raid-contro-bi...
    [Modificato da wheaton80 22/10/2013 00:21]
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    wheaton80
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    00 14/02/2014 00:46
    Bin Laden, foto del cadavere? "Distruggetele immediatamente": l'ordine che fa tremare gli Usa

    È uno degli innumerevoli mantra dei complottisti di tutto il mondo: tra scie chimiche, omicidio Kennedy e sbarco sulla luna, dal 2 maggio del 2011 la morte di Osama Bin Laden, arrivata dopo l'operazione Neptune Spear, condotta dalle forze speciali statunitensi ad Abbottabad, in Pakistan, è sempre stata messa in dubbio da più parti. A tenere banco tra gli scettici sono (ed erano) alcune foto dell'ex leader di Al Qaeda senza vita, circolate nelle settimane successive al 'raid' e su cui grava l'ombra di un forte ritocco al computer. Insomma, tra veri 'patrioti' che hanno esultato alla vittoria di Obama (celebre l'immagine del presidente nella situation room, intento a seguire ogni passaggio dell'operazione pakistana), e miscredenti che come per l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 leggono nei retroscena un oscuro disegno ordito da chissà chi, nel mezzo rimane la domanda da 100 milioni di dollari: Bin Laden è effettivamente morto?

    La risposta sembra essere si, senza ombra dubbio. Questo anche perché, qualora fosse ancora in vita, un suo ritorno sulla scena terrorista a quasi tre anni dalla (a quel punto presunta) morte ne avrebbe accresciuto il mito, facendone un eroe per ogni singolo jihadista sulla faccia della terra. Eppure, nonostante si possa considerare un caso archiviato, le vicende che seguirono quel 2 maggio del 2011 tornano prepotentemente (e a ragione) sulla scena. A riaprire le danze è una mail pubblicata lunedì dal Judicial Watch, un gruppo no-profit di stampo conservatore che svolge il ruolo di 'watchdog' sul governo di Washington:"Un elemento che voglio sottolineare è quello relativo alle fotografie - si legge nella corrispondenza elettronica -; particolarmente quelle del cadavere di Osama Bin Laden. A questo punto tutte le immagini di questo tipo dovrebbero essere consegnate alla CIA; altrimenti, se ancora ne possedere, distruggetele immediatamente o nascondetele".
    A scrivere queste poche ma chiarissime parole il 13 maggio del 2011, indirizzandole a non meglio definiti "Gentleman", è William McRaven, capo dello United States Special Operations Command. In due righe l'ammiraglio chiede (con buona probabilità ad alcuni dei militari e dei funzionari che hanno preso parte all'operazione Neptune Spear) di eliminare qualunque tipo di prova riferibile all'ex leader di Al Qaeda senza vita, rivelazione che a tre anni di distanza da quanto successe in Pakistan risveglia un'ombra mai del tutto sopita. Ma a mettere sulla graticola gli Stati Uniti non è tanto il "detroy immediatly" di McRaven, bensì un retroscena che viene raccontato dal quotidiano on-line Russia Today (la notizia è passata anche su testate più 'autorevoli' come il Washington Post e Fox News).

    Come già specificato, l'email è stata spedita il 13 maggio del 2011, esattamente undici giorni dopo la morte di Bin Laden, stesso lasso di tempo che incorre con una richiesta (fatta sulla base del Freedom of Information Act) del Judicial Watch al Dipartimento della Difesa affinché venissero consegnate "tutte le fotografie e/o registrazioni video di Osama Bin Laden scattate durante e/o dopo l'operazione militare statunitense in Pakistan". Insomma, alla luce di questa richiesta - il 3 maggio del 2011 ne arrivò una anche dall'agenzia di stampa Associated Press, alla quale venne risposto che la richiesta era in fase di elaborazione, peccato che ancora oggi dal Dipartimento della Difesa nessuno si è più fatto vivo -, appare decisamente evidente la volontà del governo e dei funzionari Usa di nascondere alla stampa ogni prova che ritraesse il cadavere di Bin Laden, risvolto inquietante per un Paese dove la libertà di informazione viene sventolata come bandiera (il già citato FOIA, Freedom of Information Act, altro non è che una legge del '66 che 'obbliga' l'amministrazione alla più totale trasparenza). "L'ordine di McRaver altro non è che una pistola fumante" ha detto in un comunicato Tom Fitton, presidente di Judical Watch, aggiungendo inoltre che quel 'distruggetele immediatamente' rivela "il disprezzo per lo stato di diritto e per il diritto all'informazione dei cittadini americani". "L'amministrazione Obama ha cercato di coprire questo scandalo, e per questo abbiamo avviato una procedura di querela - conclude duro Fitton -. Chiediamo ulteriori indagini sul tentativo di distruggere documenti riguardanti il raid contro Bin Laden".

    Luca Lampugnani
    11.02.2014
    it.ibtimes.com/articles/62459/20140211/usa-bin-laden-fotocadaveremorto.htm#ixzz2...
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    wheaton80
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    00 01/10/2014 23:24
    Il vero Bin Laden è morto nel 2001



    di Massimo Mazzucco
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    wheaton80
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    00 10/08/2017 02:21
    La foto di Bin Laden morto era un fotomontaggio tratto da un film



    Che la foto del cadavere di Bin Laden mostrata al pubblico nel maggio 2011 all'indomani della sua uccisione fosse un falso lo avevano ipotizzato più parti, all'indomani della sua divulgazione, tanto che la rete televisiva satellitare pachistana GeoTV, che l'aveva diffusa, alcuni giorni dopo l'aveva ritirata, definendola un fotomontaggio. "Nel divulgare la foto avevamo precisato che non eravamo in grado di garantire la sua autenticità, ma dopo le verifiche del caso l'abbiamo ritirata", dichiarò ell'epoca Rana Jawad, responsabile del canale televisivo di Islamabad. La veridicità della foto aveva suscitato dubbi e dato adito a teorie della cospirazione, ma oggi a distanza di sei anni l'immagine torna di attualità grazie ad un articolo del quotidiano Libero - unico ad affrontare la questione tra i quotidiani italiani - che sembra confermare che si trattasse di un fotomontaggio, con tanto di divulgazione della foto originale dalla quale è stato ricavato.

    La foto è un fotomontaggio ricavato dalla scena di un film
    Secondo Libero Quotidiano, un algoritmo capace di identificare i codici nascosti avrebbe rilevato che la fotografia del cadavere di Bin Laden è un falso, chiarendo anche l'origine del fotogramma. Si tratterebbe di un'immagine tratta dal film “Black Hawk Down”, del regista Ridley Scott, opportunamente modificata sostituendo la foto del volto di un soldato caduto in battaglia con quella dello sceicco più ricercato di tutti i tempi. Libero divulga sia la foto del presunto Bin Laden morto che il fotogramma del film sopracitato, e appare evidente come si tratti di un fotomontaggio, in quanto sul lato destro della foto si distingue bene il volto di un altro soldato che appare nel film, e che è presente in entrambe le foto.

    La foto alimenta dubbi e misteri
    Il fotomontaggio è stato creato per l'esigenza di mostrare una foto del cadavere al mondo, oppure Osama Bin Laden non è mai stato ucciso? Se la tesi del fotomontaggio fosse confermata si aprirebbero numerosi interrogativi sulla sorte del capo di Al Qaeda, alimentando le teorie della cospirazione. "I complottisti potranno trovare nella falsità della foto la conferma che gli attacchi alle Twin Towers di New York siano stati un complotto di cui Osama Bin Laden sarebbe stato lo strumento", scrive la redazione di Libero. Ma veramente in quest'ultimo caso la prima potenza mondiale affiderebbe i suoi segreti ad un fotomontaggio ricavato da un film diffuso a livello mondiale? In ogni caso quello della foto in questione resta un mistero da chiarire.

    Alessandro Raffa
    7 agosto 2017
    it.blastingnews.com/cronaca/2017/08/la-foto-di-bin-laden-morto-era-un-fotomontaggio-tratto-da-un-film-001910...