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Le rivoluzioni europee cominciarono sempre con una rivolta in Ungheria. Chiude l’Ufficio F.M.I. a Budapest

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    wheaton80
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    00 19/07/2013 15:06
    Italia, Polonia e Ungheria sono tre paesi “di passaggio”: l’Italia in senso nord-sud e gli altri due in senso ovest-est. Deve essere anche per questo comune destino che ricordiamo anche al ginnasio con piacere la partecipazione di volontari ungheresi, agli ordini di Stefano Türr (1848) e György Klapka (1859) alle nostre lotte per l’indipendenza e citiamo nel nostro inno nazionale “il sangue polacco” che l’aquila bicipite “bevè col cosacco, ma il cor le bruciò”. Sempre nel 1848 oltre 1100 volontari italiani combatterono per l’indipendenza ungherese agli ordini di Alessandro Monti.

    Sui bastioni di Buda c’è una lapide in memoria di un barone salernitano – di cui non ricordo ahimé il nome- che superò per primo i bastioni turchi per la liberazione della città. Una amica polacca dell’ambasciata, mi ha assicurato che anche nell’inno nazionale polacco c’è un accenno diretto all’Italia e alle lotte comuni. Insomma siamo in simpatia da oltre duecento anni. Abbiamo trepidato per la loro sorte durante la rivolta ungherese del 1956 – su questo si spaccò il P.C.I. nei suoi elementi di punta – e riabbracciammo i fratelli ungheresi al crollo del patto di Varsavia. Ieri, 15 luglio, i magiari sembrano ancora una volta voler precedere tutti e indicare agli altri europei la strada da seguire, per reagire ribellandosi alla nuova Santa Alleanza.

    Gyorgy Matolcsy, governatore della Banca centrale ungherese, ha inoltrato alla signora Christine Lagarde una lettera, invitandola a chiudere l’ufficio di Budapest del Fondo Monetario Internazionale (FMI) segnalando che non vi era più ragione per prolungarne la presenza e che il governo ungherese conta concludere il rimborso del prestito contratto in anticipo rispetto al termine del 2014 stabilito dagli accordi vigenti.

    L’FMI pare intenzionato a traslocare entro la fine di Agosto, anche perché il prestito negoziato nel 2011(Orban giunse al governo nel 2010) si arenò per la divergenza di vedute tra il premier e l’FMI. L’Ungheria aveva contratto – subito dopo lo scoppio della crisi finanziaria – nel 2008 un prestito con la trimurti FMI, UE, Banca Mondiale (WB) per un importo massimo di 25 miliardi, di cui circa 15,7 effettivamente utilizzati.

    Il rapporto tra FMI e il governo ungherese presieduto da Viktor Orban è sempre stato tempestoso, al punto che i “soliti ambienti”, mai precisati ma sempre autorevoli, avevano lo scorso anno fatto circolare la voce che in Ungheria esisteva un concreto pericolo di ritorno al fascismo. Orban ha posto sotto controllo la Banca Centrale, nazionalizzato il sistema pensionistico e posto una supertassa sulla grandi società e questo per l’Unione Europea è un peccato mortale cui ha fatto seguito la minaccia di scomunica.

    Si tratta di una minaccia non vana, visto che alcuni articoli della carta delle Nazioni Unite ( tra il 50 e il 54) prevedono espressamente che le Nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale possano, invadere senza preavviso qualsiasi tra i paesi sconfitti ( l’Ungheria è tra questi), qualora , a insindacabile giudizio di anche uno solo dei vincitori, si ravvisasse un sintomo di rinascita del fenomeno. L’Ungheria ha avuto lo scorso anno un lieve miglioramento economico grazie a una forte immissione di nuovi cittadini ( 400.000) provenienti dai paesi vicini beneficiati da concessioni territoriali conseguenza della guerra mondiale. La relativa liberalizzazione della prima decade del secolo e l’energica conduzione indipendentista del governo Orban, hanno reso possibile il congiungimento di molti alla madrepatria ed una certa quota di inevitabile irredentismo che ha fatto seguito.

    Le frizioni col FMI sono la conseguenza della pretesa assurda del FMI di imporre politiche economiche ormai riconosciute errate anche dall’alto management del Fondo, ma che incomprensibilmente non vengono corrette; dalle esigenze elettorali dettate dalle ormai imminenti elezioni politiche e dalla politica indipendentista seguita dal governo che ha potuto attrarre nel paese uomini e capitali tagliati fuori dalla madrepatria. L’equivalenza tra fascismo e indipendenza nazionale viene perseguita a fini di propaganda dalle autorità di Bruxelles e da alcuni cretini di estrema destra, sia pure per opposte motivazioni. Orban, tenendo ostinatamente la barra al centro, offre a tutti gli europei un esempio di come trovare una via di ripresa nazionale, mantenendo gli impegni comunque contratti, creare la ripresa mercé l’ottimizzazione e il controllo delle risorse a disposizione.

    Antonio De Martini
    17.07.2013
    corrieredellacollera.com/2013/07/16/le-rivoluzioni-europee-cominciarono-sempre-con-una-rivolta-in-ungheria-chiude-lufficio-f-m-i-a-budapest-di-antonio-de-martini/#mo...
    [Modificato da wheaton80 19/07/2013 15:06]
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    wheaton80
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    00 29/07/2013 15:06
    Orban Sfugge alla Morte - Discorso alla Nazione sul Nuovo Ordine Mondiale

    Orban. Discorso alla Nazione a poche ore dall’attentato scampato
    Budapest – Cari amici lettori, per chi non l'avesse ancora capito l'Europa sta vivendo il periodo più buio della sua millenaria storia… Il più buio anche perchè il più occultato e mistificato (quanto dissacrante ed asfissiante). Insomma viviamo in una prigione totale e molti ancora non se ne rendono conto, plagiati dai media di regime. Tutti i fantasmi che qualcuno pensava fossero stati fugati – sulla scia di testi di storia completamente distorti, falsi ed alterati – stanno prendendo corpo, e sotto le mentite spoglie di agnelli che lavorano per una presunta e miracolistica unificazione europea, i mostri e gli spettri più cupi del passato stanno tornando minacciosamente a galla per una sorta di attacco finale ai popoli. L'attentato – perchè di attentato si tratta! - a Viktor Orban, in tal senso, sembra essere unito a un doppio filo rosso con questa tesi, che qualcuno – erroneamente – bollerà come "complottista", ma che alla fine è la pura e semplice realtà dei fatti. Negli ultimi giorni, non dimentichiamolo, in Ungheria era stato chiuso l'ufficio del Fondo Monetario Internazionale. Sarà stata una strana coincidenza? Per molti no! Sarà una strana coincidenza il fatto che il Bilderberg abbia affrontato il "problema Ungheria" nell'ultimo suo incontro? Mah!!! Certo, vietare gli OGM e puntare sulla rinazionalizzazione della Banca Centrale non sono cose da poco! Che dite?

    L’incidente-attentato
    Nel pomeriggio di ieri, in Romania, il convoglio che accompagnava il Primo Ministro unhgherese Viktor Orbán, in viaggio verso la Balvanyos Summer University, con tanto di poliziotti rumeni a scorta del convoglio, ha subito un gravissimo incidente-attentato. Tra i feriti, il Console Generale ungherese in Csíkszereda, ed altri 4 "suoi fidati uomini". Rimasto miracolosamente illeso il Premier.

    L’uomo della Sovranità
    Ma l'uomo della sovranità e dell'indipendenza per antonomasia, l'uomo che ha osato – tra l'altro – come detto vietare i distruttivi OGM nel proprio Paese (e la voglia di trasferirsi a vivere in Ungheria a questo punto è davvero tanta, anche per chi scrive) l'uomo che è diventato un esempio e modello per centinaia di milioni di europei schiacciati, sviliti e distrutti dall'usura internazionae e dal golpe masso-mafioso dei poteri occulti che dominano l'Europa, nelle ultime ore ha preso la situazione di petto ed ha parlato alla Nazione in diretta TV. Senza alcun pelo sulla lingua Orban ha esordito parlando del Nuovo Ordine Mondiale e di cosa gli stati devono fare per liberarsi da questo diabolico cancro mondialista, proteso a distruggere non solo le nazioni e le costituzioni, ma le famiglie, "la Famiglia", e gli stessi uomini. Come? Sovvertendo la natura e la società in nome del "progresso"; distruggendo il creato (vedi OGM, per l'appunto) e modificando lo stesso DNA umano; creando debiti fittizi ed inestinguibili e iniziando più o meno in tutto il mondo (vedi paradigma Siriano, per tutti), guerre senza fine e logica. Guerre spacciate per missioni di Pace e missioni per "l'esportazione della democrazia". Cosiddette "primavere". Più simili però a gelidi e taglienti Inverni.

    L’abbraccio con la Nazione. Tutti protagonisti, cittadini e idee
    Ma Orban nell'occasione ha chiamato a raccolta tutta la Nazione, tutti gli Ungheresi di buona volontà, sono stati chiamati a dare il proprio contributo in termini pratici e di idee per contrastare il male assoluto che vuol distruggere e schiavizzare la Nazione, come fatto già con la Grecia ed in buona parte con Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro, Italia. Guardacaso le nazioni a più antica tradizione cristiana. Anche questo qualcuno lo chiama caso!? Orban, scampata la morte per miracolo, ha ammonito sul fatto che ogni idea proveniente dal popolo e dagli amici della nazione, dotata di senso pratico e spessore morale e/o legale sarà ben accetta per il governo e diventerà la protagonista principale delle sue politiche, per il bene del popolo. Una sorta di nuovo, fantastico e rivoluzionario modello di università a cielo aperto, libera e aperta come mai.

    Lezione di Storia
    Orban, nella sua compita e puntuale digressione sul pericolo ed il male concreto del Nuovo Ordine Mondiale in via di completamento ha affrontato il tema anche dal punto di vista storico, ricordando agli Ungheresi – accorsi per l'occasione da tutta la Nazione – come nel 1918 il percorso fu segnato dall'ascesa degli Stati Uniti e dal formarsi di nuovi equilibri mondiali, guidati da poteri occulti. Le Guerre mondiali – ha notato in pratica il Prermier - portarono all'instaurazione di un "Nuovo Mondo" in Europa. Non a caso – aggiungiamo – il 1943 fu l'anno del colpo di stato angloamericano ai danni dell'Italia (vedi MUOS ed F35), "Nel 1990 – ha poi continuato il Premier ungherese - l'impero sovietico ha cessato di esistere nel mondo bipolare e gli Stati Uniti si sono imposti all'Europa in una posizione dominante". Per il vero – aggiungiamo – il golpe USA-CIA nel Vecchio Continente iniziò con il Piano Kalergi, ancor prima della nascita dell'UE. Ma questa è una storia di cui già abbiamo detto. Orban nel suo intervento ha poi parlato di due principali difetti/errori (orrori) fatali all'Europa di oggi: il centralismo europeista che ha preso in contropiede molti popoli che non immaginavano una tale deriva, nonché il sistema di moneta comune, apripista della cosiddetta "crisi". Beh, non ci resta che gridare: "Forza Orban! Forza Ungheria! L'Italia e gli Italiani ora hanno un modello da seguire. E non esistono più alibi e mezze misure per nessuno! Né per la politica, né per la cosiddetta "antipolitica". A buon intenditor…

    Sergio Basile
    www.quieuropa.it/orban-sfugge-alla-morte-discorso-alla-nazione-sul-nuovo-ordine-m...
    [Modificato da wheaton80 29/07/2013 15:09]
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    wheaton80
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    00 11/08/2013 23:15
    Ungheria: il nazionalismo come antidoto

    Patria, difesa della cultura nazionale e della tradizione magiara dall’unilateralismo di stampo americano e dall’usura internazionale. Sono in sintesi i pilastri sui quali si fonda l’intervento tenuto il 26 luglio scorso in Romania dal premier ungherese Viktor Orban al cospetto dei suoi connazionali, nel corso della 24esima Balvanyos Hungarian Summer University a Baile Tusnad (Tusnádfürdő). Dinanzi a un folto gruppo di giovani connazionali il capo del governo magiaro non ha temuto di esaltare i valori supremi della nazione contro quelli del danaro e del mondo unipolare che punta a distruggere le differenze di natura culturale, etnica, politica e linguistica.

    Lo stesso premier ha ricordato che questo dominio unipolare era rappresentato fino alla Prima guerra mondiale dalla Gran Bretagna per poi incardinarsi, dopo l’epilogo di quel conflitto, sugli Stati Uniti. Un dominio raggiunto attraverso un passaggio di consegne che ha portato gli Usa a trasformarsi, con il loro ingresso in guerra contro la Germania guglielmina, il 6 aprile 1917, da debitore dell’Europa a creditore della stessa. Una strategia ben precisa, quella di Washington, nel decidere per l’intervento bellico nonostante la gran parte dell’opinione pubblica fosse assolutamente contraria.

    Fu il presidente americano dell’epoca, Thomas Woodrow Wilson, coadiuvato da banchieri e società connesse come la J.P. Morgan & Co. a favorire l’entrata in campo statunitense a fianco degli Alleati per combattere l’Intesa, e soprattutto quella Germania imperiale di Guglielmo II che insidiava l’egemonia inglese e americana sul mare e sul suolo del Vecchio Continente. Gli attacchi tedeschi contro gli Usa ebbero il loro primo episodio di grandissima risonanza con l’affondamento, il 7 maggio 1915, della nave passeggeri Lusitania, di produzione statunitense, che nascondeva nella stiva armi e munizioni inviate in gran segreto al Regno Unito, come era già avvenuto in precedenza con altre imbarcazioni e scafi provenienti dagli Usa. Per tutta risposta Berlino diede ordine ai suoi U-boot per tutto il conflitto di eliminare qualsiasi nave che raggiungesse la Manica in direzione della Gran Bretagna proveniente dal mondo americano. Negli anni Trenta la Commissione statunitense guidata dal senatore repubblicano del Nord Dakota, Gerald Nye, venne incaricata di ricostruire gli avvenimenti che portarono all’entrata in guerra degli Usa, ed evidenziò il ruolo dei fabbricanti di esplosivi e dei banchieri che erano esposti nei confronti della Gran Bretagna per 2,5 miliardi di dollari.

    Ma torniamo alla realtà contemporanea, riprendendo a narrare l’interessante e coraggioso discorso del premier magiaro diretto a condannare lo sfruttamento dei popoli e la distruzione della loro sovranità nazionale, economica e alimentare. L’attuale unipolarismo di marca statunitense – ha proseguito infatti il primo ministro di Budapest – mira a stravolgere ogni aspetto dell’umana realtà favorendo la diffusione di Organismi geneticamente modificati (Ogm) attraverso le multinazionali come la Monsanto. Per questo la battaglia del governo ungherese contro gli Ogm e il divieto assoluto che vengano importati è una lotta legittima contro i danni provocati alla salute dei compatrioti da parte di tecnocrati e multinazionali d’Oltreoceano senza scrupoli.

    Ma Orban non si è fermato qui e nel suo intervento ha condannato il piano del mondo unipolare tutto proteso a distruggere non solo le nazioni e le rispettive Costituzioni, ma il principio stesso che anima la famiglia, che rappresenta nel contesto nazionale la componente essenziale e imprescindibile senza la quale non potrebbe esistere l’idea stessa di patria, la continuità della stirpe e quindi la tradizione magiara. Il progetto di sudditanza delle nazioni viene imposto dall’unipolarismo di stampo americano, dai Signori del danaro, dalle lobby della finanza internazionale, dai tecnocrati e da tutti quei poteri forti nemici della sovranità nazionale, avvalendosi di strategie e tecnologie che mirano a modificare radicalmente le leggi della natura e della stessa società in nome di un presunto “progresso” che rappresenta invece un’involuzione completa dell’essere umano e della realtà fenomenica, di cui la natura è una componente imprescindibile. L’azione dell’usura internazionale allo stesso tempo si estrinseca creando ulteriori debiti attraverso prestiti particolarmente onerosi, che finiscono per convogliare le nazioni in un circolo vizioso da cui non escono se non con un’economia devastata dalla recessione e da una povertà endemica diffusa in quasi tutte le classi sociali.

    Parlando delle comunità ungheresi, il primo ministro ha detto che «allo stato attuale delle cose» la coesione tra loro «non può essere promossa su base territoriale, ma attraverso i legami di cittadinanza». In sostanza, attraverso il principio della nazione e di una comunità di destino di cui tutti gli appartenenti a una tradizione nazionale si sentono parte. Ma Orban ha avuto il coraggio di condannare anche gli attacchi dei banksters nazionali ed internazionali: dalla Banca centrale magiara – in passato diretta da un avversario dello stesso premier – e dalle banche straniere coadiuvate dai tecnocrati europei e dagli addetti del Fondo monetario internazionale, insieme ai colossi delle telecomunicazioni, che sperano di sottomettere l’Ungheria ai voleri delle lobby economico-finanziarie per lucrare su giovani e famiglie, portando il Paese al crack. Il primo ministro ha voluto ricordare di aver incaricato il ministro dell'Economia nazionale di ripagare il prestito negoziato dall’Ungheria nel 2008 con il Fmi, la potentissima istituzione mondialista con sede a Washington, entro la metà di agosto. In più, ha sottolineato che i fondi necessari sono disponibili poiché i magiari hanno lavorato duramente per accumulare quel danaro nel corso degli ultimi tre anni.

    Per quanto riguarda il blocco dei Ventotto, Orban ha puntato il dito contro le istituzioni guidate dagli eurocrati, per come rispondono alle sfide che riguardano la comunità degli Stati europei, esprimendo la convinzione che le risposte a questi problemi debbano essere concepite prima di tutto e assolutamente nel proprio ambito nazionale, per poi tradursi in accordi a livello generale. Un modo cortese e indiretto per esprimere la sua contrarietà a qualsiasi soluzione all’interno dell’Ue imposta dai tecnocrati europei, priva di una visione che sia rispettosa delle tradizioni dei singoli Stati membri e delle Costituzioni come quella magiara, più volte attaccata dai Soloni europei per la sua impostazione legata alla difesa del principio della nazione e della famiglia. Una visione in netto contrasto con le scelte dei tecnocrati Ue che si stanno adoperando per creare un Superstato europeo, totalmente prono agli interessi dei Signori del danaro e dell’unilateralismo dei gendarmi d’Oltreoceano.

    Andra Perrone
    www.ilribelle.com
    9.08.2013

    www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12178&mode=&order=0...
    [Modificato da wheaton80 11/08/2013 23:15]
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    wheaton80
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    00 05/09/2013 23:36
    L’Ungheria emette moneta senza debito

    L’Ungheria sta facendo la storia. Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria. Già nel 2011 il primo ministro ungherese, Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito Fidesz di Orban.

    Secondo una relazione sui siti germanofoni del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili. Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista.

    Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita. Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.

    L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.

    di Ronald L. Ray – Traduzione a cura di N. Forcheri
    4 settembre 2013
    Fonte: americanfreepress.net/?p=12418#sthash.xQO6HWUr.ajIN2p9j.dpuf

    www.stampalibera.com/?p=66247#more-66247
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    00 17/11/2013 02:06
    Riscossa ungherese: aumento dell'occupazione e importanti sviluppi dell'export (in Cina!) dopo aver cacciato la Troika

    Il segretario di stato ungherese Peter Szijjártó ha annunciato, a margine della sua visita in Cina, appena conclusa, l'imminente apertura di una Trade House ungherese a Pechino. L'istituto statale, hanno spiegato le due parti, servirà ad ampliare l'export ungherese verso la Cina, già cresciuto del 16% su base annua in base ai dati di agosto 2013. Il segretario di stato ha firmato accordi di cooperazione sulla sanità e sul commercio, scrive l'agenzia di stampa MTI e ha incontrato il vice direttore per la commissione sulla Sanità Nazionale e la Famiglia Ma Xiaowei per firmare il piano di azione 2014-2016 che consentirà ai due Paesi di fissare uno schema di condizioni per la cooperazione sanitaria, farmaceutica e nella ricerca. Accordi anche per favorire l'esportazione di prodotti alimentari ungheresi in Cina e viceversa di quelli agricoli cinesi in Ungheria. E intanto, continua a diminuire il numero dei disoccupati in Ungheria. Lo ha comunicato l'Ufficio statistico nazionale (Ksh) di Budapest, che in una nota ha specificato che nel terzo trimestre 2013 il "numero dei disoccupati è stato di 434 mila, 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2012". Il tasso di disoccupazione nel Paese è così sceso al 9,8%, -0,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il 54,3% dei senza lavoro magiari, continua il comunicato, sono disoccupati da un anno o più, in media da 19,1 mesi. Sempre nel periodo luglio-settembre di quest'anno, il numero degli occupati nell'economia nazionale è stato di 3.990.000, +54.000 rispetto al 2012. (Ansa)

    14 novembre 2013
    www.ilnord.it/index.php?fl_limit=18&o=c&j=1812_RISCOSSA_UNGHERESE_AUMENTO_DELLOCCUPAZIONE_E_IMPORTANTI_SVILUPPI_DELLEXPORT_IN_CINA_DOPO_AVER_CACCIATO_L...
    [Modificato da wheaton80 17/11/2013 02:06]
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    00 01/12/2013 05:16
    Cacciata UE-BCE-FMI, l’Ungheria rinasce: taglio costo luce gas acqua del 20%, ticket BUS del 10%, IVA ridotta da 27% a 5%

    L’Ungheria continua la sua politica di abbassamanento delle tasse e delle tariffe. I giornali e i vari talk show italiani continuano a ignorare la rivoluzione economica che sta avvenendo in Ungheria perche’ si vuole tenere il popolo nell’ignoranza onde evitare che un numero sempre crescente di persone inizi a opporsi alle misure lacrime e sangue varate da questo governo per conto dell’Unione Europea. Per chi non ne fosse a corrente (e purtroppo sono ancora tantissimi) il governo magiaro alcuni mesi fa ha deciso di ripagare con due anni di anticipo il debito contratto col Fondo Monetario Internazionale allo scopo di non subire piu’ pressioni ricattatorie da parte dei suoi ispettori. Dopo essersi liberato di questi ricattatori e usurai il governo ha iniziato ad adottare una serie di provvedimenti aventi lo scopo di stimolare l’economia e aiutare le fasce piu’ deboli e cosi’ ha deciso di abbassare le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% e ha aumentato le pensioni per compensare i recipienti dell’aumento del costo della vita. Tali provvedimenti sarebbero stati sufficienti per migliorare le condizioni di vita degli ungheresi ma il governo ha deciso di andare oltre e infatti nel disegno di legge fiscale recentemente approvato dal parlamento sono previste nuove misure sugli assegni familiari e riduzione dell’IVA dal 27% al 5 % sui suini vivi e macellati. Inoltre questo disegno di legge amplia le possibilità di detrarre le tasse sui contributi sociali e sul reddito personale delle famiglie con più figli nella fascia di reddito medio-bassa e questo ampliamento delle detrazioni fiscali familiari costerà al bilancio 53 miliardi di fiorini (oltre 180 milioni di euro) ed interesserà circa 260mila famiglie. Ma se i cittadini ungheresi sono fortunati quelli di Budapest lo sono ancora di piu’ visto che l’amministrazione municipale di questa citta’ ha deciso che dal 1 Gennaio del 2014 il prezzo degli abbonamenti per i trasporti pubblici sarà ridotto del 10% e nello specifico gli abbonamenti mensili passeranno dagli attuali 10.500 fiorini a 9.500, l’annuale da 114.500 costerà 103.000 fiorini, il pass mensile per gli studenti scenderà da 3.850 a 3.450 e quello mensile per pensionati da 3.700 a 3.330 fiorini. Questo e’ quello che avviene quando al governo ci sono partiti nazionalisti che fanno l’interesse del popolo e questo spiega il perche’ la nostra casta dirigente teme la crescita del nazionalismo in tutta Europa e usa parole estremamente offensive per attaccare chiunque osa opporsi alla dittatura dei poteri forti. L’Ungheria dimostra che un’alternativa all’austerita’ esiste e sarebbe ora che anche gli italiani protestassero affinche’ tali politiche vengano adottate anche in Italia.

    Giuseppe de Santis
    30 nov 2013
    terrarealtime.blogspot.it/2013/11/cacciata-ue-bce-fmi-lungheria-rina...
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    wheaton80
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    00 30/01/2014 16:11
    Governo Orban annuncia il terzo taglio consecutivo (-10%) del costo di gas e luce. Sarà fatto ad aprile

    Il governo ungherese ha varato il terzo taglio delle bollette di luce e gas. Dopo aver tagliato le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana del 20% nessuno si aspetterebbe che il governo ungherese continuasse ancora a fare dei tagli e invece cio' che per molti rimane qualcosa di impossibile sta diventando realta'. Pochi giorni fa, nel totale silenzio della stampa di regime ovunque in Europa e specialmente in Italia, il governo ungherese ha deciso di tagliare per la terza volta le bollette di luce e gas. Il taglio entrera' in vigore ad aprile a poche settimane dalle elezioni. Sarà di non meno del 10%. Antal Rogán, leader del Fidesz party (che e' al potere ed i sondaggi danno vincente alle elezioni di Aprile) ha giustificato questa decisione col fatto che in Ungheria i costi delle bollette erano tra i piu' alti in Europa e le compagnie facevano profitti molto elevati sulle spalle dei consumatori e quindi il governo ha deciso di effettuare questi tagli per redistribuire parte di questi profitti alle famiglie ungheresi cosi da poter avere piu' soldi da spendere. A tale proposito occorre ricordare che il governo ungherese sta lavorando a un piano per rinazionalizzare le societa' produttrici di elettricita' e gas cosi' da tenere i costi energetici al livello piu' basso possibile. Ovviamente nessuno avrebbe da ridire su queste politiche di buon senso e non e' una coincidenza che i poteri forti globalisti stanno facendo di tutto per attaccare l'Ungheria e anche l'Unione Europea ha criticato questi tagli perchè secondo gli strapagati parassiti che opreano a Bruxelles il governo ungherese avrebbe danneggiato la concorrenza nel settore energetico, ma fortunatamente tali attacchi non hanno avuto nessun effetto. Come al solito la stampa di regime ha mantenuto una censura di tipo sovietico su questa vicenda perche' come al solito conviene tenere gli italiani nell'ignoranza visto che - se sapessero - pretenderebbero che lo stesso fosse fatto in Italia e questo ovviamente non conviene alla casta partitocratica italiana, che si limita ad accusare senza alcun fondamento il governo ungherese di essere populista e xenofobo.

    Giuseppe de Santis
    28 gennaio 2014
    www.ilnord.it/c2364_UNGHERIA__GOVERNO_ORBAN_ANNUNCIA_IL_TERZO_TAGLIO_CONSECUTIVO_10_DEL_COSTO_DI_GAS_E_LUCE_SARA_FATTO_A...
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    00 03/03/2014 23:29
    La grande crescita dell'Ungheria: conti pubblici a posto, bilancia dei pagamenti perfetta, export alle stelle. E' trionfo

    Secondo le prime stime riportate dall'ufficio di statistica ungherese, nell’ultimo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2012 e dello 0,6% se rapportato al terzo trimestre 2013. Alla crescita hanno contribuito la produzione agricola, il settore manifatturiero e le costruzioni. I dati finali saranno pubblicati il prossimo 5 marzo. Complessivamente, nel 2013 la crescita è stata dell’1,1%. L’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) registra a gennaio un dato invariato su base annua. Rispetto a dicembre tuttavia l’inflazione risulta in leggera ripresa dello 0,3% a gennaio. Positivo anche l’andamento del commercio estero. A dicembre la bilancia commerciale ungherese ha segnato un nuovo saldo in attivo a 150 milioni di euro con le esportazioni ungheresi e le importazioni cresciute rispettivamente del 9,5% e del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2012. Le prime stime indicano che tra gennaio e dicembre 2013 il volume delle esportazioni ungheresi è ammontato a 24.303 miliardi di fiorini (81,9 miliardi di euro), quello delle importazioni a 22.135 milioni di fiorini (74,6 miliardi di euro). Solo a dicembre il surplus della bilancia commerciale ha segnato la cifra di 87 miliardi di fiorini (circa 290 milioni di euro).

    Nota

    L'Ungheria, prima, prima di cacciare l'FMI, l'Unione Europea e la BCE fuori dai propri confini con una decisione senza precedenti, era semplicemente in ginocchio. Ora, grazie alla propria moneta e al controllo della Banca di Stato a cui fa capo la valuta nazionale, a una politica economica accorta, alla riduzione drastica dei costi interni (energia) e all'aumento delle pensioni e degli stipendi sta vivendo uno sviluppo e una crescita che hanno pochi rivali in Europa. Certamente nessuno di questi: Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, Olanda, Belgio. Tutte nazioni devastate dall'euro e incatenate alla UE con politiche recessive folli.

    Max Parisi
    28 febbraio 2014
    Fonte: Il Sole 24 Ore

    www.ilnord.it/c2590_LA_GRANDE_CRESCITA_DELLUNGHERIA_CONTI_PUBBLICI_A_POSTO_BILANCIA_DEI_PAGAMENTI_PERFETTA_EXPORT_ALLE_STELLE_E...
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    00 09/03/2014 22:22
    Parlamentari Ungheresi buttano la bandiera dell'UE dalla finestra. " Stop colonizzazione!"

    [Modificato da wheaton80 09/03/2014 22:23]
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    wheaton80
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    00 07/04/2014 01:53
    Orbàn stravince in Ungheria. L’ultradestra non sfonda

    Orbàn resta in sella all’Ungheria. Il premier nazionalista ha vinto le elezioni politiche. Il centrosinistra ha incassato una grave sconfitta. L’ultradestra xenofoba e antisemita del partito Jobbik, che vorrebbe condizionare da destra Orbàn, ha aumentato di poco i suoi voti ma non ha sfondato. Secondo i primi exit poll Fidesz, il partito del primo ministro, avrebbe ottenuto oltre il 46% dei voti. Una percentuale che, grazie alla nuova legge elettorale, significa, ancora una volta, una maggioranza di due terzi nel Parlamento. L’Alleanza democratica, che sognava di battere il governo che allarma Bruxelles, avrebbe raggiunto solo il 23% dei voti. Jobbik (I migliori) avrebbero il 21% dei voti. Supererebbe lo sbarramento anche il partito verde, Politica Diversa (Lmp), con il 4,5%.

    La giornata
    L’affluenza, malgrado gli appelli rivolti soprattutto dall’opposizione, è stata più bassa dell’ultima volta, attorno al 62%. La giornata elettorale è stata segnata, alla fine, dal caos e dalle proteste: a causa della decisione dell’Ufficio elettorale di prolungare di un’altra ora le operazioni di voto per via delle lunghe file presenti in alcuni seggi dopo le 19. A quell’ora, però, sono stati diffusi i dati dei primi exit poll con il paradosso che, da una parte, proseguivano le operazioni di voto, e, dall’altra, erano cominciate quelle di spoglio delle schede. La circostanza ha provocato contestazioni e minacce di ricorsi da parte dei partiti, oltre alle critiche aspre di commentatori e politici che hanno gridato allo scandalo.

    6 aprile 2014
    www.corriere.it/esteri/14_aprile_06/ungheria-orban-testa-col-48percento-neonazisti-fermi-18percento-130210f2-bdbd-11e3-b2d0-9e36fa632d...
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    00 09/05/2014 02:07
    Successo colossale dell' Ungheria di Orban! Crescita economica al ritmo della Cina: +8,1% a febbraio! (+6,1% a gennaio!)

    BUDAPEST - La crescita della produzione industriale ungherese ha un' accelerazione inaspettata perfino per gli analisti più ottimisti. Gli ultimi dati resi noti per il mese di febbraio 2014 mostrano un tasso di sviluppo e di crescita che è il più alto e veloce degli utlimi tre anni. Questo indicano i dati preliminari dell'Ufficio Centrale di Statistica ungherese resi pubblici ieri. L'indice della produzione industriale è aumentato di uno straordinario 8,1% anno su anno a febbraio, dopo una crescita del 6,1% nel mese di gennaio. Gli economisti avevano previsto una crescita del 5,9 per cento. La produzione è cresciuta per il sesto mese consecutivo. Nei primi due mesi dell'anno, la produzione industriale è aumentata mediamente del 7,1% rispetto a un anno fa. L'ufficio statistico è prevista per rilasciare i dati dettagliati sulla produzione industriale il 14 aprile. Questo risultato porta l'Ungheria ad affiancare addirittura la Cina quanto a sviluppo dell'attività economica industriale e manifatturiera. E' fuor di dubbio che questo risultato sia la prova provata della giustezza delle scelte politiche del governo Orban, che ha reciso le catene che costringevano l'Ungheria a sottostare alle folli politiche economiche dell'Unione Europea e della Banca Centrale Europea. Bruxelles e Francoforte sono state abbandonate da Orban al loro destino infausto, e infatti mentre l'Ungheria sta crescendo al ritmo di Shanghai, la Zona euro si sta inabissando come il Titanic. Non pensiamo servano molte altre parole per far capire che senza l'euro-BCE si prospera, con l'euro-BCE si muore.

    Max Parisi
    8 maggio 2014
    www.ilnord.it/index.php?id_articolo=2953#.U2uPmM1yAjU....
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    00 05/06/2014 03:15
    L'Ungheria di Orban continua imperterrita sulla strada dell' abbassamento delle bollette: ora giù quella dell’ acqua

    LONDRA - Alle recenti elezioni europee il partito del primo ministro ungherese Orban ha stravinto e la cosa non deve sorprendere, visto che al contrario dei politicanti di casa nostra ha liberato il suo paese dal giogo del debito contratto col Fondo Monetario Internazionale e varato una serie di provvedimenti volti a ridurre subito - come è in effetti accaduto - le bollette di luce, acqua, gas e nettezza urbana. Certo qualcuno potrebbe pensare che tutto questo sia stato fatto per dare il contentino agli elettori prima delle elezioni europee, come ha fatto Renzi in Italia con gli 80 euro in busta paga che ora dovranno essere coperti da un mare di tasse aggiuntive - ha ordinato la Commissione Europea ieri all'Italia - ma le cose non stanno affatto così. Due settimane dopo le elezioni europee, proprio ora, il governo ungherese ha messo in agenda la creazione di un sistema di tariffe unificato per il pagamento dell’acqua potabile. L’attuale regolamentazione era stata adottata nel 2011 già con l’intenzione di gettare le basi di un consolidamento per quanto riguarda il servizio di distribuzione dell’acqua e adesso un ulteriore progresso è necessario per “ridurre le tariffe” - ha detto pubblicamente il presidente Viktor Orban. Le compagnie fornitrici sono già state ridotte radicalmente, da 400 a 40 - ha scritto Budapest Business Journal - e ulteriori sfoltimenti saranno fatti nei prossimi mesi. Tra gli scopi dichiarati dall’esecutivo appena rieletto c'è quello di introdurre una tariffa parificata, avviare lavori di manutenzione e assicurare l’accesso ai fondi europei necessari all’ammodernamento della rete idrica. Con questo, è finito il "business dell'acqua" in Ungheria, che si sottrae in questo modo agli speculatori internazionali. L'acqua non solo resta pubblica, ma il costo diminuirà ad esclusivo vantaggio della popolazione ungherese. Ancora una volta, l'Ungheria dimostra di avere un governo che fa gli interessi del popolo al contrario di quello italiano che pensa solo a ridurre la popolazione in miseria, invece di ridurre il prezzo dell'acqua. Non è un caso, infatti, che i giornali di regime italiani accusano Orban di essere un "populista": loro difendono gli affaristi, non il popolo. Ma quello che dovrebbe far arrabbiare davvero la gente è il fatto che in un recente referendum gli elettori di questo disgraziato Paese si sono espressi a favore della gestione pubblica dei servizi idrici, però tale volontà è stata completamente ignorata dai governi Berlusconi, Monti, Letta e ora Renzi. E poi hanno anche il coraggio di dire che l'Italia è una democrazia.

    Giuseppe de Santis
    4 giugno 2014
    www.ilnord.it/index.php?id_articolo=3081#.U48vfl4TWAk....
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    00 13/09/2014 16:25
    Orban vara la riforma delle banche: taglio interessi del 25-30% sui prestiti, restituzione ai debitori dell' estorto

    BUDAPEST - Le banche che operano in Ungheria (inclusa l' italiana Unicredit) dovranno pagare qualcosa come 3,2 miliardi di euro ai debitori colpiti da aumenti dei tassi d'interesse sui mutui, in base alla nuova legge presentata oggi nel parlamento magiaro. "Il settore bancario ungherese dovrà restituire 1.000 miliardi di fiorini (3,2 miliardi di euro) alle famiglie", ha detto Antal Rogan, capo del gruppo parlamentare di Fidesz, la formazione di destra il cui leader è il primo ministro Viktor Orban. Fidesz ha stravinto le elezioni di aprile, anche grazie alle politiche economiche non ortodosse che compongono il programma di Orban. E tra le decisioni, anzi le "riforme", parola che piace tanto agli oligarchi della Ue e ai loro padrini banchieri, decise da Orban c'è quella del taglio degli esosissimi interessi pretesi dalle banche straniere sui mutui per l' acquisto di immobili. La nuova legge, voluta da Orban, li stronca e questo non piace affatto a Bruxelles e alle feroci oligarchie finanziarie che là comandano. Infatti, sono arrivate critiche a Orban da chi sostiene che tali politiche hanno minato l' immagine dell' Ungheria tra gli investitori stranieri. Tra i principali "critici", i consorzi bancari tedeschi, olandesi e svizzeri. La nuova proposta di legge del governo Orban, che dovrebbe essere convertita in due settimane, vieta inoltre alle banche commerciali di aumentare i tassi d' interesse, le commissioni e i costi per i mutui fino al 30 aprile 2016, ha spiegato ancora il portavoce di Orban, Rogan. Inoltre, per i mutui in corso, i tassi andranno ricalcolati, con un risparmio per i debitori di un 25-30 per cento. Alcune delle compensazioni riguardano larghi volumi di mutui denominati in valuta estera, per lo più in franchi svizzeri, collocati dalle banche prima della crisi finanziaria del 2008-2009. Le banche che operano in Ungheria, molte delle quali sono banche con base all' estero, hanno contestato vivamente la norma e la Banca Centrale Europea ha avvertito che la crescita potrebbe essere danneggiata dal provvedimento, mentre le banche potrebbero essere costrette a iniettare capitali nelle loro controllate magiare. Semplicemente fantastico. Signor Renzi, ha letto? Ecco una RIFORMA che lei potrebbe imitare, se lei fosse uno statista e non un servo codardo della Ue.

    Max Parisi
    12 settembre 2014
    www.ilnord.it/c3499_ORBAN_VARA_LA_RIFORMA_DELLE_BANCHE_TAGLIO_INTERESSI_DEL_2530_SUI_PRESTITI_RESTITUZIONE_AI_DEBITORI_DEL...
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    00 20/09/2014 02:16
    Viktor Orban rinazionalizza le utility (luce, gas, acqua) riacquistandone le aziende: enorme taglio costi per la gente

    BUDAPEST - L'Ungheria va verso una rinazionalizzazione delle "utility". L'hanno spiegato esponenti della maggioranza che sostiene il governo del primo ministro Viktor Orban, secondo quanto riferisce il giornale economico online Portfolio.hu. Parlando a Csakvar, il vicepremier Zsolt Semjen ha spiegato che lo stato ungherese dovrebbe rinazionalizzare tutto quello che riguarda i servizi pubblici, come l'elettricità e l'acqua, in modo da garantirne l'accesso a tutti i cittadini. Semjen ha sottolineato che la decisione di tagliare radicalmente le tariffe è stata una mossa con una "ratio" non politica, ma economica: la classe media, con la crisi, aveva dirottato le sue risorse verso il risparmio e non il consumo. Togliere i profitti extra alle utility, tagliando le tariffe radicalmente, è stato uno strumento per stimolare i consumi e "lasciare denaro nei portafogli" delle famiglie. La chiave per garantire agli ungheresi sicurezza nelle forniture, a questo punto, sarà la piena nazionalizzazione del settore dell'energia e del gas; inoltre il ministro ha ricordato che il governo ha già iniziato ciò riacquistando la compagnia per lo stoccaggio del gas dalla E.On. Le dichiarazioni di Semjen sono venute dopo che un altro importante esponente di Fidesz, il partito di destra di Orban, Antal Rogan, ha dichiarato che l'esecutivo costituirà una compagnia pubblica per l'energia no-profit e un altro ente simile per la gestione dell'acqua e del trattamento rifiuti. Questo percorso virtuoso deciso e intrapreso dal governo ungherese, con tutti i benefici effetti appena descritti, va nella direzione diametralmente opposta a quella imboccata in Italia dal governo Renzi, che viceversa (s)vende le aziende energetiche per racimolare denaro a tutti i costi pur di mantenere in piedi uno Stato ampiamente già fallito per colpa dell'euro e delle folli politiche di austerità imposte all'Italia dalla Ue a trazione tedesca.

    19 settembre 2014
    www.ilnord.it/index.php?id_articolo=3524#.VBwGOVpJlTI....
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    00 25/09/2014 00:51
    Ungheria. Approvata oggi una legge contro le banche disoneste: ora devono rendere 3,5 miliardi di euro ai loro debitori

    BUDAPEST - Le Banche 'disoneste' nel mirino del governo ungherese, guidato da Viktor Orban: il Parlamento ha approvato oggi una legge che obbliga le banche commerciali a restituire ai clienti detentori di crediti espressi in valuta estera una parte dei versamenti effettuati. Una legge retroattiva, un mese fa, aveva qualificato "disonesta" la prassi dei crediti in valuta, e la legge attuale stabilisce l'obbligo del risarcimento e le modalità del calcolo. Le mensilità delle rate di rimborso di mutui e crediti in valuta concessi agli ungheresi potranno diminuire in media di un terzo. La misura rischia di trasformarsi in un nuovo salasso, di un valore di 3,5 miliardi di euro, per gli istituti finanziari, gravati già da quattro anni di un'imposta speciale altissima. Le banche, in maggioranza straniere, dopo la prima legge, hanno cercato invano di dimostrare per vie giudiziarie che la prassi seguita fosse invece legale ed onesta. "Abbiamo sempre rispettato la normativa in vigore'", è stata la difesa. Il tribunale di Budapest ha respinto tutte le querele. Molte banche ricorreranno però ai fori europei, contestando la legalità di leggi retroattive, ma questa strategia non porterà ad alcun cambiamento, perché l'Ungheria è uno stato democratico sovrano e membro della UE. Come tale, nel pieno diritto di legiferare e di approvare leggi, incluse le leggi poco gradite dai colossi bancari.

    24 settembre 2014
    www.ilnord.it/c-3546_UNGHERIA_APPROVATA_OGGI_UNA_LEGGE_CONTRO_LE_BANCHE_DISONESTE_ORA_DEVONO_RENDERE_35_MILIARDI_DI_EURO_AI_LORO_...
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    00 27/09/2014 12:17
    Ungheria blocca gas russo a Kiev

    L'Ungheria ha interrotto il transito di gas verso l'Ucraina dopo che giovedì il governo di Viktor Orban ha raggiunto un nuovo accordo con la compagnia russa Gazprom. La compagnia ungherese Fgsz ha interrotto il flusso giovedì alle 18, per un periodo indefinito di tempo, citando l'aumento della domanda interna.

    26 settembre 2014
    www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2014/09/26/ungheria-blocca-gas-russo-a-kiev_a36d9e28-49ca-4e31-a696-418549d4b...
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    00 04/11/2014 21:33
    Ungheria, via libera norma che facilita costruzione South Stream

    (TMNews) - Il parlamento ungherese ha approvato una legge che spiana la strada alla costruzione del gasdotto South Stream, fortemente voluto da Mosca per aggirare l'Ucraina, un'ulteriore iniziativa di sfida all'Unione Europea del premier Viktor Orban. I deputati di Budapest hanno approvato un emendamento che consente a una società di costruire un gasdotto anche se non è in possesso della licenza per gestirlo, secondo il sito web del parlamento. L'assemblea, nella quale il partito di Orban ha una maggioranza dei due terzi, si è espressa con 132 voti a favore e 35 contrari. "Questo mira a dare slancio a South Stream e a dimostrare alla Russia che l'Ungheria prende sul serio il progetto" ha detto a Bloomberg Attila Holoda, esperto di regolazione energetica che ha lavorato per il governo Orban nel 2012. Budapest vuole avviare la costruzione del gasdotto entro sei mesi, ha detto al quotidiano Napi Gazdasag Csaba Baji, numero uno di MVM Zrt., holding pubblica che ha aperto una joint venture con il colosso russo del gas Gazprom per costruire e operare sulla tratta ungherese di South Stream. La nuova società non ha una licenza operativa. La UE ha congelato il progetto South Stream imponendo sanzioni economiche alla Russia per il suo ruolo nella crisi ucraina.

    4 novembre 2014
    it.notizie.yahoo.com/ungheria-via-libera-norma-che-facilita-costruzione-south-132913...
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    00 11/11/2014 02:04
    Orban schianta la speculazione delle banche UE in Ungheria:''Obbligo di conversione in Fiorini dei mutui in valuta''

    BUDAPEST - Le banche operanti in Ungheria dovranno convertire i mutui contratti dai debitori dalla valuta estera in fiorini usando il tasso di cambio del 7 novembre scorso. L'ha reso noto il Ministero dell' Economia di Budapest. Gli analisti temevano che, se fosse stato applicato un tasso di cambio più oneroso per le banche, ci sarebbero state perdite per miliardi di euro per il settore già sotto pressione. La misura è stata pensata per aiutare i molti debitori magiari che in passato avevano acceso mutui in valuta estera poi rafforzatasi fortemente rispetto al debole fiorino. Il governo ha dichiarato che la decisione sul tasso di cambio è stata presa con l'Associazione Bancaria Ungherese. La decisione viene dopo una recente sentenza della Corte Suprema magiara per la quale anche i debitori devono condividere il rischio del prestito. La scorsa settimana la Banca Nazionale ungherese ha dichiarato che avrebbe messo a disposizione 9 miliardi di euro delle sue riserve per neutralizzare l'impatto di mercato della conversione. Una misura che dovrebbe minimizzare l'impatto sul fiorino della conversione. Circa un milione di ungheresi che aveva contratto prestiti in valuta estera, principalmente in franchi svizzeri ed euro, si sono ritrovati esposti fortemente alla crisi, con il crollo del fiorino rispetto alle valute più forti negli anni passati per colpa dei precedenti governi. Uno dei punti forti del programma politico con cui Viktor Orban è riuscito a guadagnarsi la permanenza al potere nelle elezioni di aprile è proprio il programma di conversione dei mutui. Obbiettivo raggiunto, grazie alla fermezza e alla lungimiranza di quest'uomo, non a caso il leader più amato dagli ungheresi che storia ricordi. I precedenti governi socialdemocratici filo-europei avevano permesso la speculazione delle grandi banche della Ue in Ungheria, avevano ceduto la sovranità della Banca d'Ungheria all'oligarchia finanziaria della Bce e avevano piegato la testa ai diktat dell'Fmi della strega Lagarde. Con l'arrivo al governo - regolarmente eletto - di Orban, leader della destra, tutto è radicalmente cambiato: Orban ha cacciato, fisicamente addirittura, l'Fmi fuori dai confini dell'Ungheria, ha ripreso il controllo della Banca Centrale d'Ungheria nonostante le rabbiose aggressioni delle oligarchie di Francoforte e di Bruxelles, e ora ha definitivamente sconfitto i banksters che avrebbero voluto gettare in miseria gli ungheresi. Questa, è la verità.

    Max Parisi
    10 novembre 2014
    www.ilnord.it/c3751_ORBAN_SCHIANTA_LA_SPECULAZIONE_DELLE_BANCHE_UE_IN_UNGHERIA_OBBLIGO_DI_CONVERSIONE_IN_FIORINI_DEI_MUTUI_I...
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    00 18/12/2014 02:39
    Il governo Orban difende le piccole imprese ungheresi: ipermercati e centri commerciali chiusi la domenica, i negozi no

    LONDRA - La coalizione di governo ungherese non cessa di stupire e anche questa volta è riuscita nell' intento di far approvare una legge che introduce delle misure per proteggere i piccoli commercianti dallo strapotere dei supermercati e dei centri commerciali. E a tale proposito pochi giorni fa è stata approvata dal parlamento ungherese una legge che disciplina la chiusura domenicale di negozi e supermercati, misura che è stata proposta dai cristiano-democratici del KDNP, il partner di coalizione della Fidesz, il partito di governo. Tale proposta entrerà in vigore il 15 marzo 2015 ed è piuttosto interessante in quanto va controcorrente rispetto ai provvedimenti adottati in altri paesi europei in tema di aperture domenicali, come ad esempio l’ Italia. Tale legge prevede che a dover restare chiusi la domenica saranno i negozi di dimensioni superiori ai 200 metri quadrati, ad eccezione di quelli il cui personale attivo la domenica è un proprietario per almeno il 20% o un membro della famiglia dei proprietari. Gli orari di apertura saranno comunque limitati dalle 6 del mattino alle 22 durante tutta la settimana e tutti i negozi di retail saranno autorizzati a restare aperti nelle 4 domeniche che precedono il Natale, dalle 6 del mattino alle 22 e in un’altra domenica aggiuntiva, a scelta del proprietario. Il 24 e il 31 dicembre i punti vendita potranno restare aperti dalle 6 del mattino fino al pomeriggio. Un’ altra eccezione sarà vigente per le panetterie, che potranno stare aperte dalle 5 del mattino a mezzogiorno la domenica e negli altri giorni festivi e dalle 5 alle 22 negli altri giorni. Quelli che vendono solo pane e latticini possono aprire alle 5 del mattino anche durante la settimana. Fiorai e giornalai possono aprire la domenica dalla mattina alle 6 fino a mezzogiorno. La legge stabilisce inoltre che il governo sia autorizzato a regolare gli orari per casi singoli in caso di speciali ambienti locali, nel caso di località turistiche, ma anche in base a numero di dipendenti, di abitanti e di trend della zona. Come è facile immaginare, nel mirino ci sono i grossi supermercati Tesco e Spa, mentre saranno pressocché indenni alcune catene di retail ungheresi come i minimarket Coop, Real e gli altri a conduzione familiare. Anche CBA, la principale insegna nazionale del retail, è interessata dalla legge, perché quasi tutti i suoi punti vendita superano i 200 metri quadrati, anche se non dovrebbe avere grossi problemi visto che le persone non potranno più fare la spesa negli ipermarket dove il flusso si concentra sulla domenica. Com'è possibIle vedere, ancora una volta la coalizione di governo ungherese dimostra di avere a cuore gli interessi dei cittadini e delle piccole imprese e non esita a far passare leggi che limitano il potere delle multinazionali. Ovviamente una legge simile dovrebbe essere introdotta anche in Italia ma questo non avverrà mai visto che le lobby della grande distribuzione (che includono le coop rosse) farebbero di tutto per bloccarla e quindi ciò che sta avvenendo in Ungheria per noi resterà solo un bel sogno.

    Giuseppe de Santis
    17 dicembre 2014
    www.ilnord.it/c3897_IL_GOVERNO_ORBAN_DIFENDE_LE_PICCOLE_IMPRESE_UNGHERESI_IPERMERCATI_E_CENTRI_COMMERCIALI_CHIUSI_LA_DOMENICA_I_N...
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    00 18/02/2015 22:10
    L’«abbraccio» di Putin all’Ungheria di Orban

    Vladimir Putin è stato accolto con tutti gli onori ieri a Budapest in una visita ufficiale controversa con la quale Mosca ha voluto riaffermare la sua influenza sull’Europa dell’Est. Mentre Viktor Orban, il premier ungherese conservatore e populista, ha badato soprattutto a concludere gli accordi ormai in scadenza sull’indispensabile fornitura di gas dalla Russia, e a garantirsi il finanziamento già promesso da Putin sull’energia nucleare. Per Putin si è trattato del primo vertice bilaterale in un Paese dell’Unione dall’estate del 2014, da quando la crisi in Ucraina e le successive sanzioni internazionali contro la Russia hanno compromesso le relazioni di Mosca con i Paesi alleati della stessa Ungheria nella Ue e nella Nato. Con la visita del leader russo, Orban ha confermato di essere - con la sua azione diplomatica inusuale - il migliore amico della Russia nell’Unione in una fase sempre più complicata per l’Europa dell’Est, nonostante la tregua raggiunta in Ucraina. «C’è sempre una particolare tensione psicologica nelle relazioni con la Russia, ma noi dobbiamo superarle e io mi sforzo di farlo», ha detto Orban, in vista del vertice di ieri, spiegando che il suo obiettivo «è servire gli interessi del Paese e, di conseguenza, cercare di avere legami distesi anche con la Russia». Orban, diventato capopopolo a 26 anni nel 1989, rivendicando «elezioni libere» e intimando alle truppe sovietiche di lasciare il Paese, è oggi in Europa il principale critico delle sanzioni contro la Russia decise da Bruxelles in seguito alla crisi in Ucraina: «Sono controproducenti», ha spiegato più volte, guadagnandosi forse la riconoscenza di Mosca. E nella visita di ieri, non è passata inosservata, la sosta di Putin al Memoriale dei soldati russi uccisi in terra magiara, anche di quelli uccisi nel 1956, quando Mosca decise l’invasione dell’Ungheria. L’Ungheria aveva l’urgenza di rinegoziare il contratto per la fornitura di gas russo che ha garantito il riscaldamento nella maggioranza delle case del Paese negli ultimi dieci anni e che oggi copre circa l’85% del fabbisogno nazionale. Il governo ungherese aveva fatto sapere di puntare a un contratto «non molto lungo», «flessibile» e con prezzi certamente più convenienti rispetto al precedente accordo, considerando le quotazioni in discesa del gas.

    «Non ci sono garanzie sull’offerta di gas dopo il 2015. Devo risolvere questa situazione, l’Ungheria non può voltare le spalle al suo principale fornitore di energia», aveva detto Orban, prevenendo le proteste di piazza della vigilia. La decisione di Mosca di bloccare il progetto per il gasdotto South Stream che avrebbe dovuto raggiungere il Sud dell’Europa aggirando l’Ucraina aveva ulteriormente complicato la posizione di Budapest. E la pesante crisi economica che la Russia sta vivendo aveva alimentato qualche dubbio anche sui piani di Putin che l’anno scorso, in un altro vertice bilaterale, aveva promesso ad Orban un prestito di 10 miliardi di euro per la modernizzazione, affidata ai russi, dell’unico impianto nucleare ungherese, a Paks, un centro a circa 130 chilometri da Budapest. L’amicizia tra Orban e Putin e le relazioni tra Ungheria e Russia sembrano essere uscite molto rafforzate dal vertice di ieri. Non ci sono ancora tutti i dettagli, ma dalle prime dichiarazioni rilasciate da Putin risulta chiaro che Budapest ha ottenuto da Gazprom il rinnovo del contratto a condizioni più favorevoli garantendosi la fornitura di gas fino al 2018. Putin ha inoltre rinnovato la promessa di finanziare la ristrutturazione della centrale nucleare di Paks. E ha poi annunciato un nuovo progetto di gasdotto alternativo a South Stream da sviluppare in collaborazione con l’Ungheria. Dal summit sarebbe inoltre scaturita un’intesa riguardante il settore agricolo che secondo il leader russo permetterebbe alla Russia di arginare gli effetti delle sanzioni. Anche se Orban si è affrettato a spiegare che l’Ungheria, pur criticandole, si atterrà alle misure contro Mosca decise dall’Europa. Secondo Bruxelles, gli accordi raggiunti ieri da Ungheria e Russia sull’energia potrebbero non essere in linea con la concorrenza e le regole del mercato europeo. «La Commissione europea avrebbe dovuto far parte del negoziato», ha detto ieri lo slovacco, Maros Sefcovic, commissario Ue per l’Unione energetica. «Uno degli elementi chiave per ottenere una maggiore sicurezza energetica è avere più trasparenza sul mercato», ha concluso Sefcovic.

    Luca Veronese
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