00 28/01/2014 04:07

L’assemblea nazionale della Tunisia ha approvato ieri sera la nuova Costituzione. Un voto quasi all’unanimità, considerato che il testo ha ottenuto 200 voti a favore, contro i 12 contrari e 4 astenuti. La nuova Costituzione, nel primo pomeriggio di oggi, è stata firmata dal Capo di Stato tunisino, Moncef Mazouki, dal primo ministro uscente, Ali Larayedh, e dal Presidente dell’Assemblea Costituente, Mustapha Ben Jaafar. Per la Tunisia, ma anche per l’intero mondo arabo, l’approvazione di tale testo rappresenta un evento storico, poiché vengono finalmente riconosciuti valori e diritti universali quali la sovranità del popolo, la libertà di culto e la parità tra uomini e donne. Il presidente tunisino Marzouki, dopo aver firmato il testo, ha espresso la sua felicità affermando: «La nascita di questo testo, conferma la nostra vittoria contro la dittatura, ma la strada è ancora lunga. C’è ancora molto lavoro da fare affinché i valori della nostra Costituzione facciano parte della nostra cultura». La nuova Costituzione tunisina è frutto di un lungo percorso che inizia nel gennaio 2011, quando durante la Primavera Araba il popolo tunisino destituì il dittatore Zine al-Abidine Ben Ali (anniversario che ricorre il 14 gennaio), e che passa attraverso anni difficili contrassegnati da una forte crisi economica, da attacchi terroristici, da violente proteste di piazza e da omicidi politici. Il positivo epilogo di ieri sera giunge, inoltre, dopo profondi contrasti tra le forze politiche rinnovatrici e il partito islamista Ennahda, restio al cambiamento.L’approvazione della nuova Costituzione risulta essere così un importante e storico compromesso tra laicità ed identità islamica. Se da un lato infatti il testo non è più fondato, come lo era prima, sulla Sharia (ovvero la legge islamica basata sul Corano e la Sunna), riconoscendo adesso la natura civile dello Stato, la sovranità del popolo e la libertà di coscienza e di credo religioso, è anche vero che nell’incipit si legge «In nome di Dio, il Misericordioso, il Compassionevole» ed anche a chiusura del testo è possibile leggere «Dio è il garante del successo».

Giovanni Maria Elia
27/01/2014
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